Capitolo 11
Il giorno dopo la squadra osserva Celia mentre cercare informazioni sugli avversari. Mark è entusiasta di giocare per poterli battere a differenza dei suoi compagni.
《Io non sarei così entusiasto》 esclama Tod
《Hanno copiato il tornado di fuoco e sono riusciti a neutralizzare velocemente Axel》 esclama Kevin
《Se hanno così tante informazioni su di noi, forse è vero che non abbiamo speranza》 risponde Axel
《Probabilmente anche il dragon tornado non funzionerebbe》 esclama Kevin
《Quindi non servirebbe neanche il Trampolino Inazuma》 domanda Nathan
《Se non riusciamo a trovare una strategia, siamo spacciati》 esclama Axel
《Diciamo piuttosto una nuova tecnica》 risponde Mark
《Ma il problema è che non possiamo attuarla perché ci spiano sempre!!!》 Risponde Nathan sbattendo la mano nel tavolo
《Il problema non si pone, ieri volevo dirvelo ma non c'è stata l'occasione, io e Nelly abbiamo trovato un posto dove nessuno apparte noi giocatori potremo accederci, dovrebbe arrivare a momenti a chiamarci》 Esclama Arisa
《Davvero?》 domanda Mark
《Si, siamo state brave?》 Chiede Arisa
《Siiii bravissime》 di scatto Mark la abbraccia 《possiamo allenarci!!!》
Arisa accenna un sorriso ricambiando l'abbraccio
In quel momento entra Silvia avvisando i ragazzi che Nelly vuole vederli, Mark entusiasta prende per mano Arisa e la trascina fuori e seguito dagli altri e raggiungono Nelly. Si ritrovano davanti ad una specie di collinetta con una porta con inciso il simbolo della Raimon ma di lei nessuna traccia. Willy come sempre crede alle leggende e spaventa tutti tranne Arisa.
《Oh andiamo, non ditemi che credete veramente a queste favolette》 esclama Arisa andando ad aprire con gli altri che tremavano di paura, appena apre vedono Nelly.
《Bene ci siete tutti mi pare》 osserva Nelly
《Si siamo tutti, facci strada》 esclama Arisa prima di seguirla insieme alla squadra. Scendono molte scale fino ad arrivare in una stanza piena di marchingegni.
《Dove siamo?》 Chiede Mark
《Nella palestra dove si allenava segretamente la leggendaria Inazuma Eleven, la Inabikari Special》 esclama Arisa con, come conseguenza, uno sguardo stupito di tutti
《Ma come facevate a saperlo?》 Chiede Mark alle due
《Lo abbiamo trovato, ve lo avevamo detto che avremmo lavorato sodo per trovarlo》 risponde Arisa
《Era stata allestita proprio per allenarsi nelle tecniche speciali più complesse》 esclama Nelly
《Possiamo usarla?》 Chiede Mark
《Si ovvio, altrimenti non vi avremmo portato fin qui, non credete?》 Risponde Arisa
《Dici sul serio? Grandeee!!!》 esclama entusiasto Mark
Tutti i giocatori compresa Arisa vengono chiusi in quella stanza di allenamento, le manager aspettano fuori. Gli allenamenti sono molto duri ma nessuno ha intenzione di arrendersi e proseguono fino a sera, se Arisa non avesse problemi salutari non si staccherebbe così facilmente rispetto agli altri a fine giornata. Nel frattempo Silvia e Celia erano preoccupate, soprattutto Celia per Arisa, sapeva benissimo che le sue condizioni salutari non le avrebbero permesso di reggere un allenamento così duro per un tempo prolungato, ma aveva fiducia in lei, il suo grande vantaggio è la forza di volontà. Quando riaprono le porte tutti sono a terra stremati, Arisa si teneva la gamba con una mano e il petto con un altra. Era in un angolino al buio ben visibile però, solo a Celia.
《Ary!!!!》 Celia corre subito da lei mente Silvia prende il kit medico per gli altri
《M-mi aiuti ad andare in bagno?...》 chiede Arisa con un filo di voce.
《E me lo chiedi anche? Mi sembra ovvio》 Celia la aiuta ad alzarsi e a portarla in bagno mentre gli altri vengono medicati da Silvia.
《Ary sembrava molto stanca....più di noi.....non è strano Axel?》 Chiede Mark ma Axel fissava già la sorella allontanarsi con Celia avendo già intuito che qualcosa non andava.
Arisa arrivata in bagno grazie all'aiuto di Celia, si butta seduta e assume subito le medicine per ristabilirsi 《mi mancava allenarmi così》
《Posso capirti ma....sei a pezzi...non sei nelle condizioni di reggere un allenamento del genere》 esclama Celia preoccupata
《Stai tranquilla pinguina, ti prometto che appena arrivo al limite mi fermo. Come vedi nelle partite utilizzo tecniche base o userei troppa forza nelle gambe》 risponde Arisa
《Va bene ti credo ma ti tengo ugualmente d'occhio Ary》 conclude Celia.
Una volta che Arisa ha ripreso fiato ed è nelle condizioni di stare in piedi, con Celia raggiunge i ragazzi.
Arisa si attacca al braccio del fratello 《andiamo, aiuterò la domestica perché voglio prepararti qualcosa di buono che ti ridia energie》 esclama Arisa contenta
《Sembra tutto apposto adesso....eppure prima...era a pezzi.....che cosa mi sta nascondendo la mia sorellina?....lo devo scoprire da solo...perché sono certa che non me lo dirà...la sua situazione familiare me l'ha raccontata solo 1 anno dopo l'adozione e ancora non si è abituata a parlare quando qualcosa non va》 pensa fra sé e sé Axel per poi annuire e andare a casa con lei in spalla.
Da lì parte un duro e progressivo allenamento in quella stanza che si prolunga fino al giorno della partita.
Ogni sera Arisa ritornava a casa distrutta a causa dei suoi problemi salutari. Il vantaggio è che resistendo e abituandosi a questo ritmo, si affatica meno e sentiva meno dolore, ma comunque lo sentiva. Per attenuare i dolori ovviamente assumeva medicine.
Per riuscire a giocare la partita successiva senza alcun problema, salta l'ultimo allenamento all'Inabikari Special, in questo modo il corpo avrà una resistenza maggiore durante la partita. Infatti inizia la mattinata con calma facendo colazione. Il fratello non la obbliga a seguirlo anzi, vedendo che era stanca decide di lasciarla in casa a riposare e poi avvisare la squadra che ancora dormiva. Dopo aver fatto colazione si fa una doccia calda, si asciuga, veste ed esce di casa. Era vestita con un paio di leggins grigi, una felpa oversize viola e delle scarpe da ginnastica del medesimo colore. I capelli li teneva sciolti, solo quando giocava a calcio li legava. Decide prima di andare a trovare i suoi animali domestici e poi, dopo pranzo, di andare da un'altra parte.
Arisa, sentendosi seguita, si ferma poco prima dell'entrata di un cimitero e si volta 《gradirei la smettesse di pedinarmi Ispettore Smith. Se vuole parlarmi, può benissimo farlo davanti a me》
L'ispettore era ancora sorpreso che riuscisse ad individuarlo. Nemmeno un adulto finora era riuscito a mettergli i bastoni tra le ruote. Decide quindi di uscire allo scoperto e avvicinarsi a lei 《cosa sai di quella persona?》
Arisa aveva capito a chi si riferiva ma mostra una faccia confusa 《quella persona? Potrebbe specificare chi gentilmente? Perché non la seguo》
《sai benissimo a chi mi riferisco ragazzina, questo non significa che sei una cattiva persona ma, se sai qualcosa di quella persona, dovresti comunicarla alla polizia》 riferisce l'Ispettore
《Come faccio a sapere qualcosa di una persona che non conosco? Ora se non le dispiace avrei da fare》 Arisa gira i tacchi per entrare nel cimitero
L'ispettore la ferma tenendola dal braccio sinistro e la sente che le faceva male. Arisa si stacca subito dalla presa tenendosi il braccio e in quel momento l'ispettore rivede la killer notturna, che quando è stata ferita, aveva la stessa espressione e posa. Non riusciva a credere che quella mente criminale potesse provenire da una ragazzina come lei. Aveva indagato e tutti ne parlavano benissimo. Purtroppo non aveva delle prove che potessero incastrarla quindi decide di lasciarla andare e indagare successivamente. Voleva capire quel cambio di aspetto e personalità. Infatti, mentre Arisa si trovava al cimitero per trovare i propri genitori biologici la sorella, decide di indagare sul padre adottivo chiamandolo con il numero dello studio ma non ottenendo risposta. Stava per andarsene ma sente un signore pronunciare il nome della ragazzina e si avvicina subito a lui, chiedendo se possono scambiare 2 chiacchiere. L'informazione che da una spiegazione al come quelle due, possano essere la stessa persona è una frase "mi diceva da bambina di avere un amichetta con lui parlare, e che, anche se era cattiva, si prendeva sempre cura di lei".
A questo punto, l'Ispettore doveva trovare l'occasione giusta per parlarci nuovamente faccia a faccia. Nessun assassino riesce a scampare alla legge.
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