Aprì gli occhi all'improvviso



Morgan aprì gli occhi d’improvviso, si guardò attorno cercando qualcuno accanto a lui, pur sapendo che non avrebbe trovato nessuno. Il sogno appena concluso era così vivido da sembrare reale. Si alzò dal letto e si sedette alla sua scrivania riportando sul computer le immagini che gli erano apparse in sogno e che volteggiavano ancora davanti ai suoi occhi. Dopo aver effettuato il salvataggio si stirò le gambe, osservando attraverso la finestra la splendida luna di quella notte. Aveva iniziato a scrivere quel un racconto 10 anni prima e lo implementava con le immagini fantasiose che gli apparivano in sogno. Si alzò e quando aprì la finestra di fronte a lui, l’aria salmastra invase la stanza. Dalla sua villetta situata lungo la Riviera dei Ciclopi si godeva una vista eccezionale che comprendeva sia una parte del porticciolo di Acitrezza che i Faraglioni: otto pittoreschi scogli basaltici che, secondo la leggenda, furono lanciati da Polifemo ad Ulisse durante la sua fuga. Nella mansarda, Morgan aveva stabilito il suo angolo segreto, dove si rifugiava nelle notti senza sonno, cercando di sfuggire ai fantasmi del passato. Quella notte tuttavia, neanche in quel luogo riuscì a trovar pace, così decise di fare un giro in auto, insieme a Flash, il suo dobermann. La sua BMW X5 salì lentamente la rampa del garage sotterraneo immettendosi sulla strada, mentre il cancello elettrico si richiudeva automaticamente alle sue spalle. L’auto acquistava maggiore velocità man mano che procedeva sul lungomare della “scogliera”. La sua marcia proseguì lungo il viale Africa, passò davanti la stazione poi si diresse verso il porto e, dopo averlo lasciato alle sue spalle, imboccò viale Kennedy costeggiando i numerosi lidi della Playa. L’auto, dopo aver superato una discoteca sulla spiaggia, svoltò a sinistra infilandosi in un viottolo stretto e sabbioso ricavato tra due lidi, arrivando sulla spiaggia, fermandosi infine vicino alla riva del mare. Scese dall’auto insieme a Flash, mentre la luna illuminava il loro cammino. Camminava senza arrivare da nessuna parte né saper dove andare, mentre il fedele animale non si staccava mai da lui. Alzò gli occhi osservando le luci delle discoteche sulla spiaggia, concentrandosi e cercando di sentire la voce del mare che vibrava nell’aria. Ripensava alla strada percorsa in quegli ultimi anni, cercando di capire quale doveva essere quella che ancora doveva percorrere. La vita negli ultimi anni lo aveva ripagato per i torti che gli aveva inflitto, anche se mancava ancora qualcosa perché tutto fosse perfetto. Si sedette accovacciandosi su di un monticello di sabbia ed ascoltando ad occhi chiusi la soave voce del mare. Aprì lentamente gli occhi, restò seduto mentre lo sguardo si perdeva dietro le luci di una nave da crociera che sparivano all’orizzonte. Si voltò guardando il fascio luminoso del faro alle sue spalle che fendeva la notte. Un leggero alito di vento si infilò tra i suoi capelli accarezzandoli, mentre dei piccoli pipistrelli vociavano chiassosi su di lui. Ad un certo punto uno di loro si abbassò, volteggiandogli accanto per qualche secondo e riprendendo subito quota diretto verso altri orizzonti. Adesso i suoi occhi erano nuovamente chiusi, l’eco del suo respiro rotolò di onda in onda e pian piano le immagini del sogno appena concluso riaffiorano di nuovo tra i suoi pensieri. Il rumore delle onde avvolse i suoi pensieri, si sentì leggero, sorrise riuscendo a godere la vista del mare pur avendo gli occhi chiusi. Il rumore dei pensieri che un attimo prima lo avevano stordito, aveva lasciato la sua testa, e pian piano l’odore fugace del mare gli riempì le narici, i suoi pensieri avevano ripreso a vagare tra i vicoli dei suoi ricordi, anche se adesso erano quelli più piacevoli. Rivide vari volti del suo passato, immagini sbiadite nel tempo, profumi persi nella memoria. Si concentrò in particolare su di un profumo tanto da sentirlo realmente. Sembrava una notte speciale piena di magia, una di quelle notti in cui tutto può accadere. Quel mare illuminato dalla luna, la spiaggia così come ogni luogo in quella città erano ancora intrisi del ricordo di lei nonostante fossero passati quasi 18 anni. Gli sembrò di vederla correre a piedi nudi sulla riva con i capelli mossi dal vento. Lo stesso accadeva quando andava in centro o passava in un luogo dove erano stati insieme, ovunque tutto parlava ancora di lei, la bellissima Lucy.







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