3. Il passato ti appartiene, ma non è il tuo presente.
Dicembre 2008
Il suono di un nuovo messaggio si è fatto sentire per la terza volta, equivale a tre nuovi sms.
Sono seduta sul divano del salotto, con la televisione accesa che non sto guardando e le lacrime scorrono il mio volto. Mia madre mi ha comunicato la notizia peggiore della mia vita, una delle persone a me più care è venuta a mancare.
Colei che io chiamavo nonna, in quanto la mia nonna biologica se ne è andata troppo presto per poterla vivere come si deve.
I nonni, quel bene prezioso, talmente tanto che, purtroppo, abbiamo poco tempo per goderceli.
Afferro il cellulare e noto che mi ha scritto Andrea, un ragazzo al quale la mia nuova coinquilina ha dato il mio numero.
“Secondo me voi due siete fatti l’uno per l’altra” ha detto e poi ha aggiunto “non sai quanto vi somigliate sia caratterialmente che fisicamente.”
L’ultima cosa che volevo era conoscere un ragazzo, ma vista la sua insistenza ho dato la mia approvazione per poterlo sentire ogni tanto per qualche messaggio poi si vedrà.
“tra due giorni è capodanno, che programmi hai per festeggiare?”
“ehi sei qui?”
“so che sono solo due ore che non rispondi, volevo solo dirti se ti va stasera andiamo a ballare, fammi sapere.”
Osservo i suoi messaggi e decido di rispondere: “Mi dispiace, ma una terribile notizia mi ha tolto la voglia di festeggiare.. Sarà per il prossimo anno.”
Indosso i stivali e il cappotto, afferro la valigia, lancio un’ultima occhiata a me stessa nello specchio dell’ingresso ed esco di casa. Torno a Milano dopo tre mesi.
🖤
Finito il funerale decido di recarmi al parco dietro casa mia. Lì dove nonna Lina mi portava ogni pomeriggio e anche da grande è rimasto il mio posto preferito.
«sapevo che ti avrei trovata qui» afferma la sua voce.
Non mi volto a osservarlo, è l’ultima persona che volevo incontrare.
«qui ci siamo dati il nostro primo bacio» dice avanzando il passo.
«qui abbiamo fatto… » lo fermo appoggiando la mia mano sulle sue labbra.
«basta Luca, basta!»
«allora provi ancora dei sentimenti per me» afferma sorridente.
«sì, provo dei sentimenti per te. Vuoi sapere quali in particolare?» domando irritata.
Lui afferma con il capo.
«bene. Provo rabbia, delusione, disgusto e mi fai schifo. Ok?»
«perché tutta questa cattiveria?» chiede sbalordito.
Una risata isterica si impossessa del mio volto.
«sei serio o stai scherzando?» chiedo allibita.
«sai che c’è? Non la voglio sapere la tua risposta. Addio Luca!»
Mi avvio di corsa in direzione di casa.
Arrivata in camera mia butto alla rinfusa le mie cose in valigia e decido di rientrare a Genova.
Milano mi soffoca.
Le persone che conosco qui, i luoghi, i ricordi mi fanno mancare l’aria.
Ho bisogno di libertà.
Arrivata alla stazione, mi dirigo al binario del mio treno, salgo, mi accomodo al mio posto e sento il suono di un nuovo messaggio.
Per un attimo il pensiero va ad Andrea, l’unico che mi riempie di messaggi. E forse, l’unico che vorrei sentire.
Apro e realizzo che questa volta non è lui, ma Luca.
“Scusami per il male che ti ho fatto, non so se potrai mai perdonarmi, ma sappi che nemmeno io mi perdono.
Cercavo di meglio senza rendermi conto che accanto avevo il meglio che possa esistere.
Mi manca stare con te.
Mi mancano i tuoi baci e le tue carezze.
Mi manca la tua risata e le urla di rabbia. Mi manca tenerti per mano e passeggiare. Mi manca svegliarmi e sentirti.
Mi manca tutto di te, di noi.
Manchi tu Julia.”
Una lacrima mi riga il volto. La asciugo con la maglia mentre faccio appello alla mia forza interiore.
Non devo cascarci.
Non ci cascherò mai più.
Ho promesso a me stessa che mi amerò di più e avrò più rispetto per la mia persona. La vita è un attimo, oggi ci siamo e domani chissà… quindi, d’ora in poi, non voglio sprecare neanche un secondo per chi non se lo merita.
Il tempo è un bene troppo prezioso da perdere dietro a gesti, persone, azioni e pensieri inutili.
E poi, senza darmi retta la mia mente ritorna lì, dalle sue parole ed è inevitabile non ripensare una ad una alle frasi scritte in un misero sms.
Mi ha fatto male, assolutamente sì. Perdonarlo?
Hmmmm… facile a parole, è facilissimo, ma dentro?
Sarò mai capace di perdonarlo?
Si può perdonare un torto del genere? L’amore della tua vita?
Quello a cui avevi affidato tutta te stessa e che ora ha creato le insicurezze più grandi in te, ecco a questo soggetto gli si può perdonare tutto ciò?
Io credo proprio di no.
È troppo facile parlare. Troppo semplice quando non sei il diretto interessato e, soprattutto, quando il torto non lo hai subito ma inflitto.
Bisogna valorizzare le persone quando sono accanto a noi non quando le abbiamo perse.
Sapere che ora gli manco è un ulteriore ferita per me. Comprendo che non ero valorizzata quando ci stavo insieme ero troppo scontata e questa è l’ennesima dimostrazione per me, devo assolutamente andare avanti e non voltarmi indietro.
Spazio autrice:
Eccoci con il terzo capitolo.
Cosa ne pensate?
Secondo voi Julia deve andare avanti oppure perdonare Luca?
Al prossimo capitolo.
❤
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