Capitolo 5.
ETHAN.
Mi ha spaccato il labbro, e forse l'ho voluto io.
Mi guardo allo specchio e la ignoro mentre fa avanti e indietro. Mi sciacquo la bocca e sputo del sangue nel lavandino, quindi afferro un asciugamano e lo poggio sulle labbra.
«Per chi la vendi?» è furiosa, si siede sulla vasca da bagno e deglutisce «Chi ti da quella merda?».
Ruoto gli occhi al cielo e allontano l'asciugamano dalle labbra tanto quanto basta per parlare «Jamie, stai facendo un casino per niente»
«Niente?!»
«Piantala»
Si morde il labbro ed esce dal bagno sbattendo la porta.
Rimango fermo a guardare il pavimento per qualche istante. Sento il bisogno di farmi una canna, ma è meglio evitare in questo momento.
Dopo qualche minuto la raggiungo in cucina. Sta parlando a telefono e decido di non interromperla.
Mi siedo sul divano e rimango in silenzio mentre parla, quando smette si siede accanto a me e mi toglie l'asciugamano dalle mani.
«Fa vedere» sussurra, concentrandosi sulle mie labbra.
«Con chi parlavi?»
«Con Alex»
«Mh» rimango in silenzio mentre mi tampona le labbra con l'asciugamano «Che voleva?»
«Mi ha invitata a cena a casa di Jake».
«Tu e i piccioncini da soli?» trattengo una risata e le sorrido. Ovviamente lei rimane seria.
«No, c'è anche Chris».
Il sorriso mi muore sulle labbra. Avevo dimenticato quel deficiente.
«Chris? Perché?»
«É il fratello di Jake» spiega.
«Ah»
«Non sanguina piú» sospira e si alza. Mi da le spalle per un po' di tempo, poi parla «Per chi la vendi?»
«Ha importanza?»
«Ethan» mi guarda negli occhi «Voglio saperlo»
«La vendo per Sammie, la sorella di Brandon»
«So chi è Sammie!» urla, da un calcio al divano e mi alzo in fretta.
«Vuoi calmarti?»
«No, non mi calmo. Come cazzo hai fatto a... A...».
Deglutisco e distolgo lo sguardo dal suo viso.
Non ho il coraggio di guardarla in faccia e mi sento un verme, sono un verme.
«Ci vado a letto» per un attimo temo possa colpirmi in faccia per una seconda volta, ma non ottengo nessuna reazione. Quando la guardo, nel suo viso non c'è espressione, sembra una maschera di cera.
«Jamie... Dì qualcosa»
«Cosa devo dirti? Complimenti! Hai il titolo di spacciatore e coglione dell'anno. Se sbagli qualcosa con quella lí, ti fa ammazzare. Hai capito?».
«Non ammazzano proprio nessuno».
Si passa una mano tra i capelli e si allontana di qualche passo «Sai come la penso» mi dice «Adesso devo andare a prepararmi»
«Vai alla cena?» qualcosa nella mia testa mi dice di fermarla, di dirle che ho bisogno della sua compagnia questa sera piú di ogni altra.
Ma come sempre rimango zitto.
«Sì»
«Divertirti» le volto le spalle e vado via.
Attraverso il giardino velocemente e mi blocco davanti al cancello quando il mio cellulare comincia a squillare.
«Sammie», rispondo. Il mio tono è arrogante ma non m'importa.
«Io sono libera, e tu?»
Mi giro verso casa di Jamie e annuisco «Sto arrivando».
JAMIE.
Casa di Jake è enorme.
Ha un giardino curatissimo e una domestica che mi accompagna in sala da pranzo.
Quando entro, Jake e Alex stanno ridendo e Chris beve del wiskye.
Mi schiarisco la voce e li saluto, quindi si voltano a guardarmi.
Jake è il primo ad alzarsi, mi sorride cordiale «Ce l'hai fatta ad arrivare».
Fingo un sorriso e annuisco.
Prima della cena ci sediamo su un divano enorme e penso che Ethan lo amerebbe.
Scaccio il suo viso dai miei pensieri e cerco di seguire la discussione.
É Chris a parlare, sta parlando di una notizia che ha sentito al telegiornale, quindi presto piú attenzione.
«Fanno scoppiare le case, i palazzi», dice. Il cuore comincia a battere all'impazzata e mi sento svenire «Sono una banda, credo. Si divertono a far saltare in aria tutto. Una settimana fa hanno messo fuori uso un condominio vicino casa mia» lui ride ed io tremo. Mi alzo con uno scatto e dico di sentirmi poco bene, poi mi chiudo in bagno per qualche minuto.
É Chris a venire a vedere come sto. Bussa alla porta e mi chiede se voglio qualche aspirina.
«No, sto meglio» guardo il riflesso della mia faccia nello specchio e un'espressione di disgusto mi viene spontanea.
Ho delle orribili occhiaie e i capelli sembrano un nido di uccelli.
Sospiro e apro la porta.
«Se vuoi posso accompagnarti a casa, non c'è nessun problema»
Sorrido a Chris e scuoto la testa «No, tranquillo. Quando mangiamo? Muoio di fame».
Scoppia a ridere e mi circonda le spalle con un braccio «Anch'io».
Durante la cena mi rilasso.
Nessuno parla piú di case che esplodono e mi sento decisamente meglio.
Mi dimentico della gara, di Ethan, della droga e della polizia.
«Fratello mio» Chris sorride, alzando un bicchiere in direzione di Jake «Io proporrei un brindisi»
«Hai ragione! Un brindisi ci vuole sempre»
Tutti prendiamo un bicchiere e lo alziamo.
«A questa sera» comincia, gesticolando con una mano «A te, ad Alex, all'amore e in particolare a Jamie, che questa sera è davvero stupenda».
Mentre i nostri bicchieri si scontrano tra di loro sento il viso in fiamme. Tengo lo sguardo basso e sorrido.
«Grazie» gli sussurro all'orecchio, senza il coraggio di guardarlo.
«A te» mi lascia un bacio sul collo e riesco a respirare solo quando si allontana.
«Adesso, se non vi dispiace, io avrei voglia di ballare» Alex si alza e afferra la mano di Jake che scuote la testa e va ad accendere la radio. Per tutta la casa si diffonde la voce di Frank Sinatra con la canzone "Strangers in the night".
«Oh, io non ballo».
Chris inarca un sopracciglio e sorride, come se sapesse giá che finiró col ballare.
«Tu balli» mi prende la mano e mi solleva «Eccome se balli». Raggiungiamo Alex e Jake e comincio a ballare ridendo.
Ho bevuto un bel po' di vino e mi sento decisamente troppo allegra. Allaccio le mani dietro il suo collo e mi attira a se, stringendomi i fianchi.
«Guardali» sussurra al mio orecchio, facendo un cenno con la testa verso Alex e Jake «Fanno venir voglia di vomitare arcobaleni».
«Sono belli»
«Tu di piú».
Rido, è l'unica cosa che riesco a fare. Mi fa girare su me stessa e si avvicina subito dopo, piú vicini di prima.
Abbiamo smesso di ballare e ci guardiamo semplicemente.
So cosa sta per succedere, lo capisco dal modo in cui mi guarda. Fa sfiorare i nostri nasi, mi sposta una ciocca di capelli dal viso e poi mi bacia.
ETHAN.
Guardo Sammie mentre si riveste e mi sforzo di farle un sorriso.
«Sei strano», mi dice «È successo qualcosa?».
Mi accendo una sigaretta e aspiro il fumo «No, perché?».
Saltella per infilarsi i jeans e scrolla le spalle «Te l'ho detto, sei strano»
«Ti sbagli».
Si morde il labbro e gattona sul letto, mi raggiunge e mi stampa un bacio sulla bocca «Vestiti, sta arrivando mio fratello»
«Va bene», le mordo il labbro e sorride, «Domani voglio parlarti di una cosa»
«Okay».
Mi vesto in fretta, la saluto e poi vado via.
Un vento freddo mi fa rabbrividere e alzo il cappuccio della felpa per coprirmi meglio.
La strada è bagnata e sto morendo di freddo. Cammino velocemente ed entro in un supermercato.
Mi compro della cioccolata, del latte e una vaschetta di gelato: la mia cena.
Quando arrivo a casa, prendo un'aspirina per l'influenza e passo il resto della serata a mangiare davanti alla tv.
Sono le undici e mi chiedo cosa stia facendo Jamie a quella cena. Per un attimo si fa spazio nella mia testa l'immagine di lei che imbocca un ragazzo. Scaccio quell'orribile pensiero e mi alzo, lasciando la vaschetta di gelato nel lavandino.
Mi dico che devo farmi i cazzi miei, che non deve importarmi di quello che fa quando non sta con me. Peró questa volta è diverso, lei è con un altro ed io muoio solo al pensiero di non essere lí a controllare la situazione.
Guardo il cellulare, come se potesse suggerirmi qual'è la cosa giusta da fare.
Mi metto a letto e lo tengo ancora in mano, poi le scrivo un messaggio.
Cancello una cinquantina di volte il testo del messaggio e alla fine scrivo un semplicissimo e banalissimo
"Ehi". Che idiota.
Il resto del tempo lo passo a fissare lo schermo. Sono passati dieci minuti e non ha ancora risposto.
E mi sento un coglione. Perché magari lei è in compagnia, e non mi pensa. Mentre io sto qua a torturarmi, a chiedermi che cosa sta facendo e se sta bene. Se sta ridendo come solo lei sa fare o se sorride a qualcuno che non sono io.
É mezzanotte e un minuto quando mi risponde.
"Ehii"
Sospiro e le scrivo quello che ho intenzione di dirle da tutto il giorno.
"Parleró con Sammie e smetteró di lavorare per lei, promesso".
Due minuti dopo, lei mi sta chiamando. Sorrido e mi schiarisco la voce prima di rispondere.
«Hai promesso!» mi dice. É allegra e mi sento improvvisamente bene.
«Ho promesso, sì. Domani le dico che non si fa piú niente».
«Niente niente?» ride e so giá a cosa si riferisce.
«Niente niente» confermo.
Se devo allontarnarmi da Sammie, meglio farlo del tutto. Nessun rapporto con lei, e a me sta bene.
«Sono felice» sussurra.
«Sì?» incrocio le braccia al petto e mi mordo il labbro «Come mai?».
«Non lo so, sono felice. Ho bevuto un bel po' di vino, credo sia questo. Il vino ti rende felice?»
«Il vino eh?» ho un brutto presentimento «Com'è andata la cena?».
Rimane in silenzio e stringo gli occhi, aspettando che arrivi la pugnalata. Perché so che deve arrivare. Arriva sempre.
«Bene. Jake ha una casa enorme».
«Sai che non m'importa un cazzo della casa di Jake. Parlami di Chris» sono un coglione masochista, ma voglio sapere.
«Cosa vuoi sapere di lui?»
«Tante cose»
«Del tipo?» ride, è nervosa.
«Del tipo... Sei andata con lui a quella festa?»
«Sì»
«Ti ha tenuta per mano?»
«Mh, sí»
Il mio cervello mi suggerisce di fermarmi, che è meglio smetterla con le domande. Peró io continuo.
Qualcuno ha detto che il punto è farsi del male fino a non sentire piú dolore, e io mi faccio del male. Peró il dolore lo sento ancora.
«E... Ti ha baciata?» ho la gola secca e una mano stretta a pugno. Mi preparo ad un 'No,non mi farei mai baciare da quel cretino'. O ad una risposta simile, comunque.
«Sì», dice invece. E avrei preferito una coltellata piuttosto.
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Salve! :) Eccomi, ho aggiornato il prima possibile. Anche perché per il week end sarò impegnata e per qualche giorno non potrò aggiornare. Spero vi piaccia, mi piacerebbe sapere cosa pensate del capitolo, o dei personaggi, qualsiasi cosa. Spero mi farete sapere, un bacio :)
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