7. rami secchi e gemme nuove
Pov Thinuviel
Non ci credo "Thinuviel Scott ad una partita di Quidditch?" mi prende in giro Ginger appena mi vede sedermi con Elajha e Dylan tra gli spalti grifondoro.
"Credo che sia la prima partita in sette anni" ammetto ridacchiando, "ma ho perso una scommessa", indico il tassorosso che ride divertito, "anche io" borbotta in risposta Dylan accanto a me, unico a portare i vessilli avversari nella curva rosso-oro.
"Beh speriamo porti bene o ti proibirò di venire ancora" continua la mia compagna mentre si unisce al coro dei tifosi. Alzo la mano per farmi notare da Michelle che arriva con un enorme sacchetto di caramelle e quattro cioccolate calde. Una volta accomodata anche lei vicino a Dylan inizia la telecronaca.
"Benvenuti signori e signore alla prima partita del campionato scolastico dalla vostra Martha Collins. Questo per me sarà l'ultimo anno e spero di festeggiare la vittoria della compagine serpeverde" un boato di protesta si alza da tutto lo stadio tranne che dalla curva verde-argento. "Ma è sempre così?" chiedo perplessa, "anche peggio" mi risponde sorridente Elajha che è felice di avermi trascinato allo stadio e soprattutto di non dover giocare visto il vento freddo che sferza il campo.
Mi stringo leggermente nella sciarpa e tengo la tazza bollente tra le mani per scaldarle "se hai freddo, basta dirlo cara" mi sussurra malizioso Dylan, mentre porta il suo braccio sulle mie spalle. "Certo ma sto bene" rispondo senza dare troppa corda al bel corvonero, mentre Michelle si avvicina a lui ammiccante, "io ne approfitto intanto, visto che sono qui solo per far compagnia a lei" mi indica annoiata, ma sicura che Dylan cederà al suo approccio.
La voce della serpeverde al microfono attira la mia attenzione "come sempre Ashley Dalton ha la forza di un gigante quando si tratta di allontanare i bolidi dal suo capitano, oltre ad essere precisa come un orologio svizzero. Non chiedetemi perché gli orologi svizzeri siano precisi, ma l'ho sentita in vacanza questa estate e ho amato questo detto babbano. Ma torniamo a noi. Turpin ruba la pluffa a Johnson con facilità, forse l'inserimento di questa giovane cacciatrice insieme alla Spinnett, non è stata una mossa vincente, ma sono certa che Charlie Weasley abbia calcolato tutto." Continua precisa e ironica.
Dopo circa un'ora di partita con le squadre in parità, Michelle sbuffa stufa, io devo ammettere che non ci sto capendo molto, ma i due ragazzi al mio fianco stanno cercando di illustrami ogni mossa con entusiasmo e forza, facendomi divertire molto. Ad ogni punto messo a segno dai corvonero Dylan esulta incurante di trovarsi nella curva sbagliata scatenando le ire dei miei compagni e le risate di Elajha. Trovo buffo il suo modo di guardarmi e sorridere nonostante tutto.
Il piccolo Berry si agita nello zaino ai miei piedi, forse curioso di capire cosa stia succedendo, visto il continuo vociare, gridare e cantare intorno a noi, o forse è solo stanco di stare chiuso li dentro. Decido di farlo uscire e coccolarlo un attimo, ma disgraziatamente lui ne approfitta per mangiucchiare la sciarpa del caposcuola Tassorosso, che lo guarda infastidito.
"Berry, non si fa. Mannaggia credevo avessi mangiato a sufficienza" sgrido il piccolo animaletto che ha lo sguardo furbo come Charlie.
"Thini guarda! Non distrarti" mi strattona Elajha, dimenticatosi della sciarpa, per invitarmi a vedere Charlie Weasley e Vicky Abercrombie lanciati in picchiata verso il terreno. Devo avere una faccia preoccupata visto che Ginger si sente in dovere di rassicurare "tranquilla, sono due dei cercatori più forti della scuola, non si schianteranno per terra" annuisco e lei torna a gridare il nome di Charlie, mentre Dylan è in piedi ad incitare la sua compagna.
"Che magnifico testa a testa, signori. Sarà il cercatore che conquisterà il boccino ad aggiudicarsi questa gara perfettamente equilibrata. Chi la spunterà? La piccola e agile Abercrombie di corvonero o il più grande e muscoloso Weasley di grifondoro?" Io resto incantata a vedere con quale velocità e bravura i due stanno sfrecciando sulla loro scopa, poi il boato assordante e, senza capire chi abbia preso il boccino, mi trovo le labbra di Dylan sulle mie che mi abbraccia e non mi lascia andare.
Cerco di allontanarlo, siamo in mezzo a tutta la scuola, trovo inutile e fastidioso questo gesto plateale, ma purtroppo la sua forza nel tenermi attaccata a lui è maggiore. "Scusa ma l'emozione di aver vinto!" mi confessa sorridente, "capsico, ma non mi pare il caso?", Ribatto guardando in direzione dei ragazzi grifondoro per vedere la loro reazione.
Non ho mai assistito ad un incontro, quindi non so realmente come possano reagire alla sconfitta. Con mia grande sorpresa Charlie sta congratulandosi con tutti i suoi compagni e si stingono in un grande abbraccio. Non so perché ma spero non mi abbia visto con Dylan, sarebbe brutto per loro che io festeggiassi la sconfitta.
"Thinuviel Scott, ti proibisco di venire ad un'altra partita di quidditch! È il primo boccino che Charlie manca in 5 anni" mi rimbrotta Ginger abbattuta e seria, "io non c'entro a essere onesta" rispondo con il finto broncio "è stato lui a trascinarmi" indico Elajha che scuote la testa.
"Non è colpa tua Thin, Weasley si è girato un attimo, forse a vedere Vicky o qualcosa d'altro, una frazione di secondo che gli è costato il boccino" mi spiega rincuorandomi, "e come lo avresti visto scusa?" chiedo perplessa al mio amico tassorosso. "Erano qui davanti Thiny, impossibile non notarlo. Solo tu potevi non vederlo" mi spiega Dylan che è rimasto in silenzio fino ad ora dalla mia reazione al suo bacio.
Michelle mi guarda e non parla, raccoglie le sue cose e, a grandi passi, si avvia fuori dallo stadio. "Cosa le prende adesso?" domanda il tassorosso spazientito, avendo seguito il mio sguardo e colto il dispiacere in esso.
"Credo in dormitorio, forse è meglio se la seguo, la conosco bene e non ama essere ignorata" rispondo facendomi spazio tra i tifosi.
"Thinuviel aspetta, immagino tu non voglia venire a festeggiare in sala comune, con noi... con me" mi domanda Dylan con un gran sorriso accattivante, sapere che voglia stare con me mi lusinga ma possibile non capisca che non è il caso.
"Non lo trovo giusto Dy, dai. Ci vediamo domani per il ripasso di Difesa, se vuoi, ma preferisco restare con i Grifondoro" rispondo sorridente nella speranza di essere convincente, "non ci rinuncerei per nulla al mondo!" mi risponde facendomi l'occhiolino e avviandosi festante verso i suoi compagni.
Cerco di camminare il più velocemente possibile per raggiungere Michelle, che difficilmente ho visto così sconvolta altre volte. La vedo attraversare il ritratto della signora grassa e capisco, dal modo in cui rimbrotta ora il quadro, quanto sia stata maleducata la mia amica. In dormitorio ho la conferma del livello di insoddisfazione, "cosa fai qui, non vai a sbaciucchiare il primo che passa?" mi attacca senza mezzi termini.
"Michelle cosa stai dicendo, calmati per favore. Non ho fatto nulla" ribatto tranquilla, cercando di non dare a vedere il mio fastidio. "Certo, tranne trascinarmi alla partita di quidditch e non degnarmi di uno sguardo, concertata come eri a confabulare con i tuoi amichetti." Mi redarguisce come se fossi una bambina da sgridare.
La guardo basita e il mio silenzio la aiuta a continuare "sì non fare quella faccia, un tempo eravamo io e te. Ridevamo di queste cose e ora, sei come loro. Non ti interessa nulla sapere se sto bene o male, ti interessa solo fare la super simpatica che si interessa di cose sceme come il quidditch". Sono talmente tanto sorpresa da questo attacco gratuito, che non mi sono ancor tolta il cappotto.
"Io non ti capisco Thiny, sei diventata una persona che non conosco" continua Michelle senza darmi modo di parlare e spiegare "una di quelle che abbiamo sempre odiato. È così che tratti Marcus, baciando e limonando chiunque?" il suo tono da finta buona mi spiazza.
Mi sta davvero rinfacciando Marcus, quando lei sono tre mesi che mi propone chiunque purché le possa essere utile per un appuntamento per lei. Non ribatto e la guardo sconvolta.
"Ti sei comportata come Van.. Vanesia" la porta che si apre, Ashley, Lauren e Ginger entrano e capisco il motivo del cambio di nome. Non posso rispondere e lei continua "io pensavo che tu saresti stata diversa, non vuoi più Marcus, aspetta Natale e lo lasci, non si fa così. Sei una facilona e non mi piace avere una amica come te. Cambia rotta Thinuviel o resterai sola, per davvero questa volta" e, detto questo, altezzosa, se ne va lasciandomi impalata come uno stoccafisso.
"Io non capisco davvero. Ma perché non le rispondi mai a tono? E dire che il carattere non ti manca" mi domanda con un tono sorpreso e occhi spalancati Ashley, che ha assistito solo al finale della nostra discussione.
"Beh, forse non ha tutti i torti ecco" la mia voce tradisce il mio sentire e persino le mani tremano leggermente. "Ascolta, no! Una amica non si comporta come fa lei. So che io e te non abbiamo mai parlato molto, ma sono sette anni che viviamo insieme quasi ventiquattro ore al giorno, quindi un pochino ho imparato a conoscerti e sono brava a leggere le persone. Michelle non è una amicizia sana, per nessuno e soprattutto per te. Le amiche si incoraggiano, si sostengono, sono felici della gioia altrui e si spingono a fare pazzie. Tutto l'opposto di quello che lei fa con te." Si avvicina con dolcezza e mi prende le mani per fermare la tortura che sto loro infliggendo.
"Lei lo fa. Lo ha fatto in passato, c'è sempre stata, quando avevo bisogno. L'unica che c'è stata. L'unica che mi ha visito. Sempre" rispondo in difesa del rapporto di amicizia che sto proteggendo ormai da qualche anno con tutti. Ma Michelle sembra dura ma è fragile e so che in qualche modo io ho spezzato in lei qualcosa, lasciandola sola.
Ashley mi guarda dritta negli occhi e noto quanto i suoi occhi azzurri siano profondi e caldi, a dispetto delle leggende sugli occhi chiari. "Certo lei era un gradino sopra e tu sotto. Non ti accorgi che lei cerca sempre ti umiliarti per poter essere migliore. Ti sfrutta e appena tu la superi, perché la superi in tutto fidati, lei ti affossa in qualche modo. Perché solo così può sentirsi migliore, salendo in cattedra" ha un tono accogliente e tranquillo tanto che mi riesce a calmare.
"Ma non è così cattiva, è sola e non sempre sa esprimere il bene, i suoi le hanno sempre fatto mancare qualunque forma di bene. Il suo modo di volermi bene è questo" Cerco di giustificare il suo modo di essere, ma in cuor mio so che Ashley ha ragione, Michelle si pone sempre come la migliore in qualunque situazione e mi fa sentire sbagliata. Ma sono io che mi ci sento, lei non ha colpe.
Mentre mi aiuta a togliere il cappotto, continua con dolcezza "Non dico che sia cattiva, ma di sicuro non ti fa bene. Se lei è sola un motivo ci sarà, non credi?" Annuisco e lei, senza cambiare tono, prosegue "quando una pianta soffre, tu ti occupi di cambiare vaso, terra, ambiente. Ecco la stessa cosa devi fare tu, con lei. Devi cambiare ambiente e vedere se riesci a salvarti." mi sorride certa di avermi fatto capire il punto e poi con un tono più leggero continua "Sai cosa ti dico che è Gelosa marcia, perché oggi Dylan Perry ha baciato te e non lei, che si crede la più attraente del mondo. Detto tra noi, anche io ti invidio un pochino, Dylan è un gran figo" scoppia a ridere con una risata cristallina e contagiosa tanto che sorrido con lei.
Dopo un attimo mi fermo la guardo e penso a come faccia lei a sapere del bacio, poi guardo Ginger e capisco, "credo che sia arrabbiata di non essere desiderabile come crede, sai" commenta la nostra prefetto tutto pepe "comunque bel colpo Thinuviel, Dylan è un 100!" ride poi ammiccando.
Un grande tonfo interrompe le risate. La lampada di Michelle è andata in frantumi "oddio adesso penserà che le abbiamo fatto un dispetto!" esclamo rassegnata, "oh beh era orribile, troveremo un modo di ripararla, così come spero di trovare un modo per sistemare il mio quaderno sgranocchiato da questo bel esserino!" ride Ashley tirando fuori dal suo baule il quaderno degli appunti mangiucchiato in un angolo e Berry.
Lo prendo e mi scuso di non aver chiuso bene la gabbietta, penso anche alla sciarpa di Elajha e mi pento di essermi portata nello zaino Berry. "Tranquilla Thinuviel, non sono come la tua amica, e soprattutto questo è la piccola peste di Charlie, semmai me la prendo con lui, basta che diciate che non è stato il mio gatto. O quella se lo mangia" ci implora Ashley ridendo.
Annuiamo, poi mentre le altre due ragazze vanno in bagno, mi avvicino e parlo con calma alla bionda. "Grazie davvero, non eri tenuta a dirmi quello che mi hai detto prima. Sono sicura che domani a Michelle sarà passata, ma ho apprezzato la tua sincerità sei stata fin troppo buona."
La mia nuova amica mi guarda sorridete "Non sono buona, solo onesta e sincera" risponde senza esitare.
Un dolce sorriso mi nasce in volto, "beh allora spero lo vorrai essere ancora, solo con capisco cosa ti abbia spinto a dirmi certe cose, anche l'altra volta?" domando certa che, se deve nascere una amicizia, deve basarsi sulla sincerità reciproca e non sui dubbi, "beh lo faccio per Charlie, lui è sicuro che tu valga la pena. Che valga la pena conoscerti e io mi fido di lui" risponde tirandomi in un abbraccio che non mi aspettavo, ma mi fa sentire bene.
La settimana parte tranquilla, Michelle mi tiene il muso, ma Dylan ed Elajha ne sono solo felici, trovandola insopportabile. A pozioni, con mia grande sorpresa, il professore Piton mi assegna un compito da svolgere con Ashley che sorride e si avvicina, "sarà un buon modo per conoscerci meglio!" esclama gioiosa e poi, voltandosi verso Charlie dice qualcosa che non capisco.
Mentre mescoliamo il calderone, la bionda sembra impaziente di chiedermi qualcosa e continua a scambiare occhiate con Martha, la sua super amica serpeverde "se vuoi puoi parlare, non mi sono mai rifiutata di rispondere" le dico con tono, asciutto, forse la sua amicizia non è così sincera come sembrava.
"Va bene, allora stiamo preparando la prova di coraggio per Charlie, e mi servirebbero dei semi di fuoco. Mi domandavo, non è che tu potresti procurarcene qualcuno" sussurra per non farsi sentire e mi guarda con occhi pieni di speranza. Annuisco e senza mostrare troppo entusiasmo accetto. Sento nella mia testa la voce di Michelle che ride "visto perché ti è amica, ha bisogno, nulla di più!" muovo lo sguardo per vedere cosa sta facendo, se ha notato interazione, ma lei sembra super concentrata con Andrew Prell e la loro pozione.
Esco senza troppo dar retta alle persone intorno e ,volutamente, ignoro le persone che mi chiamano. Devo pensare e il posto migliore è la mia serra con il mio piccolo ciliegio. Mi siedo, lo guardo e con cura scelgo quali rami tagliare e quali lasciare. Le mie mani si muovono veloci e sicure, un senso di pace mi pervade.
"è sempre affascinate vederti lavorare con il tuo bonsai" mi spaventa Elajha con la sua voce calda, "grazie, lo stavo trascurando, troppi impegni" rispondo con tranquillità, sapendo che lui capisce il senso profondo del mio essere qui rintanata.
"Ti capisco, per fortuna ho un'ora vuota, devo preparare le piantine per oggi, ci sei vero?" mi domanda certo che io mi sia dimenticata della serata con i piccoli del primo e secondo anno, "si anzi volevo chiederti se posso far venire Charlie Weasley, sai deve aiutarmi con i funghi. Mi diverto troppo a vederlo trafficare con vermi e mosche. Poi non vedo l'ora di assordarlo con i narcisi strombazzanti" rispondo ridendo.
"Nessuna obiezione, solo..." si ferma un attimo e lo guardo "solo che ci sarà anche Dylan. Dice che dalla partita non gli parli molto e vorrebbe stare con te e farsi perdonare del bacio. Ma con Weasley in giro..."
Sorrido e scuoto la testa e guardandolo con tranquillità "poteva pensarci prima. Baciarmi davanti a tutti i miei compagni di casa e non solo. Non è stata una grande mossa," spiego con sicurezza e lui annuisce.
Restiamo in silenzio ancora un attimo poi il mio amico tassorosso continua, "credo tu gli piaccia davvero. Perché non vuoi tentare di conoscerlo meglio, per Michelle?" mi guarda serio, non capisco sono davvero così tanto condizionata da lei che tutti me lo devono far notare?
Decido di prendermi tempo per rispondere, "no, lei non c'entra, non questa volta. Solo credo che a Dylan dia fastidio che io non sia caduta ai suoi piedi e quindi lo attragga questo di me, il non esserci riuscito, non io come persona" riprendo la potatura poi continuo "sai perché anni fa scelsi il ciliegio?" domando senza pensare troppo di svelare qualcosa di me.
Lui mi guarda e confessa di non sapere il motivo, "vedi" inizio con calma "il ciliegio con il suo fiore sono simbolo di rinascita. Mia madre me lo regalò in ospedale per aiutarmi a riprendere contatto con il mondo. Una terapia babbana. Comunque è una delle piante che fiorisce per prima e in modo più sgargiante e appariscente, ma è anche fragile e basta un soffio di vento per far cadere tutti i suoi fiori. Ecco mi fa pensare e riflettere sulla caducità della vita e dei suoi eventi. Una volta che Dylan avrà ottenuto quello che vuole, semplicemente passerà ad altro" spiego con rassegnazione.
"Ma è anche simbolo di speranza Thiny, di prosperità purezza e onestà" mi risponde ponendo una mano sulla mia, "non dimenticare la bellezza delle cose. E non sempre le persone vogliono solo approfittare di te, questo purtroppo è colpa del vivere con Michelle. Ti rende insicura, è come un veleno che ti uccide da dentro. Non nego che sia una brava persona e che, a modo suo ,ti voglia bene, solo non è il modo giusto per te. Non tutte le piante hanno bisogno della stessa quantità di acqua." Respira e mentre mi indica un rametto sfuggito alla mia attenzione continua.
"Sai quanto la vita può cambiare da un momento all'altro, questo periodo di pace potrebbe finire, ma non per questo dobbiamo vivere pensando al peggio. Dobbiamo vivere tutte le emozioni e le esperienze in pieno, non chiuderti in te stessa. Lo vedo che Michelle ti tiene a distanza, ma questo ti ha permesso di avvicinarti ad Ashley Dalton, ad aprirti con Dylan e altre persone tanto da risultare interessante" è bellissimo parlare con lui, credo sia l'amico che tutti dovrebbero avere al fianco, sa sempre aiutarmi a vedere il lato belle delle cose.
"Scusate il disturbo" una voce fredda e infastidita ci fa girare, Elajha lascia subito le mie mani.
"Charlie, hai bisogno?" chiedo vedendo il ragazzone rosso dagli occhi di ghiaccio davanti a noi che ci fissa con fare sospettoso.
"Certo o non sarei qui, cosa dici?" ribatte ironico come sempre, alzo gli occhi al cielo mentre Elajha interviene, "bene allora parla, su non abbiamo tutto il tempo di questo mondo", noto che i due non vanno molto d'accordo e me ne dispiaccio.
"Volevo solo parlare con lei, se non ti dispiace." Ribatte infastidito, il tassorosso si alza e con un sorriso a me si congeda "ricorda quello che ti ho detto, ne parliamo dopo a lezione, va bene?" annuisco e sorrido.
"Eccomi a tua disposizione, di cosa avevi bisogno?" chiedo con una mal celata dolcezza, lui si avvicina e si siede nel posto occupato da Bones, "ho perso Berry. Era con me in biblioteca e un attimo dopo, non c'era più" mi comunica allarmato.
"Cosa vuol dire che non c'era più, dobbiamo cercarlo" ribatto mentre lascio cadere le cesoie, "pensi non lo abbia fatto, verrà quando avrà fame." Ridacchia lui, ora tornato il solito Charlie Weasley. Decido di approvare la sua strategia.
Approfitto della sua presenza e lo sfrutto per alcuni lavori pesanti "sei sicura che spostare i vasi di questa orribile pianta sia utile per il GUFO?" mi chiede divertito dalla situazione.
Siamo entrambi chinati e vicini, visto che lui sta tirando il vaso ed io lo spingo, lo guardo un attimo e sorrido "utilissimo signor Weasley, e soprattutto questa che lei chiama orribile pianta è una rara e assai pericolosa Genziana Obliviticus" ribatto sorridendo.
"Uhhh la terribile genziana e cosa farebbe questo groviglio di erbaccia, sentiamo?" mi guarda fisso negli occhi avvicinando il viso al mio, "beh sarebbe in grado di farti dimenticare persino il tuo nome, potresti perdere l'intera memoria" sussurro appena, dando un senso di gravità dato dal mio tono. Ma mi allontano notando la vicinanza con lui.
"Certo non sono Dylan Perry, ma non mordo sai!" mi dice quasi infastidito dal mio essermi allontanata, facendo riferimento al bacio alla partita, ormai argomento del castello. "Comunque se fossero pericolose, come dici, non le terrebbe qui la Sprite." Continua stando però lontano dalla pianta quasi avesse paura di perdere i suoi preziosi ricordi.
"Vero ma questa è la serra della classe avanzata e tutti noi conosciamo la Genziana Obliviticus, e soprattutto l'odore delle altre piante la confonde ecco perché le stiamo spostando verso il gelsomino. Pianta innocua ma molto profumata." Rispondo con semplicità.
Mentre Charlie continua a spostare piante lamentandosi, io cerco di recuperare dalla riserva della professoressa i semi che mi ha richiesto Ashley, non mi importa se questo segnerà la fine di quella che speravo essere una amicizia nascente, ma voglio dimostrare che sono affidabile.
"Vado un attimo nella serra accanto" comunico con calma per non destare sospetti, "ti raggiungo tra un minuto, anche perché volevo mostrarti una cosa!" mi risponde concitato, cosa avrà mai da volermi mostrare, non ci penso e accelero il passo, ma appena entro nella serra deposito resto immobile a fissare la piantina, un tempo rigogliosa, di Charlie.
Il calore del suo corpo vicino al mio mi fa capire che non sono più sola a guardare le foglie ingiallite, "ecco, questo è quello che le è successo dopo Bones" mi spiega lui con un tono inacidito, "ha fatto non so che magheggio per tenerla bagnata e bam secca. Sapevo che non dovevo fidarmi di lui" continua allungando la mano verso la pianticella sofferente.
Mi avvicino senza parlare, schiaccio appena la terra e sento che è secca e granulosa, mi avvio nell'angolo dei lavandini, prendo un innaffiatoio e sussurro con dolcezza carezzando la pianta "ecco cara, bevi, ne hai bisogno". Noto gli occhi azzurri di Charlie che hanno seguito ogni movimento chiudersi a fessura, non lo lascio inveire contro il mio amico e quindi cerco di spiegare "non capisco cosa possa essere successo. Esistono tanti piccoli incantesimi per mantenere il terriccio bagnato, Elajha li conosce tutti benissimo." Parto con tono sicuro alla ricerca di una spiegazione.
"Forse allora ha fatto apposta. Visto che mi odia e non vuole che io sia più bravo di lui anche in questo" Ribatte Charlie con toni per nulla amichevoli.
"Non essere sciocco, non è da Elajha fare questi dispetti o essere invidioso. Comunque le piante vanno seguite non abbandonate, come hai fatto tu. Incantesimo o no dovevi controllare la terra" ribatto piccata, mentre creo una piccola ampolla piena d'acqua.
"Domani veniamo insieme a controllare che si sia ripresa intesi?" comando decisa, mentre lui annuisce e borbotta qualcosa di incomprensibile, ma che suona molto come un "tu hai abbandonato me, prima che io abbandonassi lei".
Decido di ignorare la protesta, prendo i semi senza dare ulteriori spiegazioni e, con lui, mi avvio in sala comune, ripromettendomi di chiedere a Elajha cosa sia successo. Un incantesimo facile quello della terra sempre bagnata, impossibile lo abbia sbagliato e dubito sia una vendetta come sostiene Charlie, neppure per il fatto che Berry gli ha mangiato il compito di antiche rune.
Dopo cena scorgo le mie compagne di dormitorio sedute vicino al camino a chiacchierare, manca Michelle che sicuramente starà complottando qualcosa nella sala comune dei corvonero. Ormai frequenta più loro di me.
"Ecco le bacche che mi hai chiesto. Attenta che se le lasci a contatto con l'aria si incendiano, non vorrei mai ti bruciasse il comodino" spiego con tono freddo mentre passo il sacchettino ad Ashley che mi sorride e mi invita a sedermi con loro.
"Dici sul serio?" domando meravigliata, pensavo davvero che una volta ottenuto ciò che cercavano mi avrebbe liquidato, dedicandosi a Martha e alle sue amiche.
"Certo che dice sul serio, volevo parlare un pochino con te anche io" esclama la bionda serpeverde super sorridente e accogliente, "non avrai pensato che ti avremmo coinvolto solo per prelevare dalla riserva della Sprite. Vogliamo chiacchierare con te. Conoscerti e diventare amiche" Conclude la Dalton con un dolce sorriso.
Felice di essermi sbagliata, mi siedo e più che altro ascolto i loro discorsi, rispondendo qua e là alle varie domande che mi pongono. Parlare con loro è strano, ma tutto sommato piacevole e rilassante, soprattutto perché non devo dimostrare nulla, non devo essere alla altezza di aspettative. Vogliono solo conoscermi.
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