18. I quattro fondatori

Pov. Charlie

Mi sveglio presto e resto ad osservare la mia dolce ragazza che dorme serena accanto a me. Mi viene da ridere nel vederla nella stessa identica posizione in cui si è addormentata, forse le ho dato una spinta io questa notte ma non si è modificata molto.

La bocca leggermente aperta emette un piacevole ronfare e decido di uscire dal letto senza svegliarla. Si vede che non ha fratelli come me o avrebbe affinato la tattica di entrare in bagno per prima.

Mi lavo velocemente e mi vesto prima di chiamarla "Forza pigrona, abbiamo una missione da compiere, e non c'è tempo da perdere. Anche perché io devo tornare per la finale scolastica di Quidditch" la prendo in giro, adoro vedere la sua fronte corrugarsi quando è indispettita, mentre gli sposto le coperte, stile mamma Molly con Ron.

"Dobbiamo proprio alzarci?" domanda tra uno sbadiglio e l'altro.

"Anche se vederti nuda a letto mi fa venire ben altri pensieri, si! Devi alzarti che hai lezione di incantesimi con i corvonero e io trasfigurazione con i grifondoro. Forza" la bacio e a fatica mi trattengo, ma deve alzarsi, quindi, la prendo tra le mie braccia e la metto in piedi.

La colazione è decisamente scarsa, niente cioccolato solo avena, pane, mandorle e qualche fetta di pane tostato. Per fortuna gli elfi domestici sono migliorati con il tempo.

Mi guardo in giro cercando il capitano della squadra di Quidditch di grifondoro nella speranza di attaccare bottone e ricevere informazioni. Noto che Thinuviel si sta alzando e mi guarda, lei ha trovato un appoggio. Le sorrido pensando a dopo, non posso deluderla.

"Rimasto solo?" Mi chiede una giovane grifondoro che si è seduta al mio fianco, "più o meno, ci siamo divisi le lezioni. Poco tempo e massima resa, io ho trasfigurazione" è carina ma io non sono interessato.

"Anche io ho lezione e con Sir Godric, sarà divertente vedrai, ma non ama i ritardatari quindi andiamo" mi sorride e mi tende la mano.

Camminiamo e parliamo, scopro che Tanya è mezzosangue e super brava in tutto ciò che riguarda la trasfigurazione. Mi sorride di continuo e mi racconta quanto lei ami venire a scuola, di quanto spera di avere una cattedra l'anno prossimo e di come sarebbe eccitante se tutto il sapere magico fosse allargato ai babbani e non nascosto.

Non voglio demoralizzarla facendole notare che è troppo giovane per fare l'insegnate e non posso neppure dirle che ci saranno trattati sulla segretezza della magia in futuro che impediranno al suo sogno di realizzarsi. Quindi mi limito a sorridere e annuire.

La stanza di trasfigurazione è la stessa che usiamo noi, ma totalmente diversa da quella che mi aspettavo. Nessuna sedia e nessun banco, solo dei cuscini sparsi e Godric Grifondoro sorridente che ci aspetta.

"Benvenuti ragazzi, senza indugio torniamo alla nostra lezione, per ora solo Tanya è riuscita a trasformarsi in animale, e tra i serpeverde Cyrille Lestrange ci è molto vicino. Mostriamo al nostro ospite come siamo avanti con il camuffamento" ha un tono allegro e rassicurante, batte le mani per richiamare attenzione e spiega velocemente alcuni passaggi noti ai più, ma che per me sono assolutamente concetti nuovi. Presto maggiore attenzione e cerco di memorizzare ogni parola.

Tanya accanto a me da dimostrazione di una perfetta trasformazione da donna a cane, uno stupendo pittbull nero che mi guarda con gli occhi identici alla ragazza che poco prima era al mio fianco, ha persino mantenuto il suo ciuffo di capelli bianchi trasformandolo in macchia.

Un pop e torna la ragazza sorridente e giocosa conosciuta. "Tu che animale sei?" mi chiede sicura che anche io sappia farlo.

"Io..." titubo appena "io non sono un animago. Non saprei neppure da che parte incominciare." Finisco nel silenzio più totale.

Tutti mi stanno guardando. "Animago?" esclama una delle ragazze presenti, "suona bene, cosa dice Sir Godric?"

Quest'ultimo sorride, "direi che rende l'idea. Ma se non sai trasformarti come ti nascondi dai non maghi quando ti intercettano." Domanda dubbioso

"Non capisco, non scappo. Chi sa che sono un mago è perché in qualche modo conosce la magia, per gli altri, sono solo strano" rispondo sincero.

"Quindi non siete perseguitati o altro nel tuo paese?" mi domanda un ragazzo sorridente che scopro essere un Burke. Il suo discendente inorridirebbe a saperlo tra i grifondoro e amico di mezzosangue e nati babbani.

Il resto dell'ora passa tra domande sulla possibile convivenza tra maghi e babbani e qualche dritta su come diventare un animale, pianta o un qualsiasi oggetto per difesa. Mi trovo la cavia perfetta e divento per ben due volte un armadio a due ante, facendo ridere i ragazzi.

Decido di farmi spiegare come si fa per poterlo mostrare ai miei amici e chissà trasformare Michelle in uno zerbino da calpestare.

Poco prima di avviarmi a cura delle creature magiche, che non vedo l'ora di seguire, vengo fermato dal fondatore della mia casa per alcune informazioni sul mio paese di provenienza.

Non posso celarmi dietro troppe bugie con il mio accento tipico del Devon, quindi come da programma stabilito rispondo "a essere onesto la domanda dovrebbe essere da quale periodo storico arrivo, non da quale paese" il mio tono serio ha colpito nel segno, ma la risposta è criptica.

"il Dragone!" sussurra prima di lasciarmi andare, senza darmi ulteriori spiegazioni

Accelero curioso di sapere che tipo di animali studiano in questo periodo.

Una donnina minuta mi accoglie con un sorriso, non mi sarei aspettato una insegnate così anziana a Hogwarts. "Ben arrivato caro sono Milly Selwyn e queste sono fate dei boschi"

Resto incantato a guardare le piccole donne alate, sono così belle e aggraziate che capisco perché tanto attirino le ragazze e i babbani.

"Non fatevi confondere, le Fate sono esseri dispettosi e rissosi, provate ad osservare una in particolare e ignorare le altre, vedrete immediatamente cosa intendo." Ci invita sottovoce l'insegnate.

"Fissiamo quella vestita di rosso!" suggerisce una ragazza che scopro essere una Baston, non pensavo di trovare tanti nomi conosciuti.

Pochi secondi dopo le altre iniziano a scagliare pigne contro la fata vestita di rosso e contro di noi. Con naturalezza alzo la mano e prendo al volo le pigne rivolte a me.

Una ovazione si alza al mio gesto atletico, tanto che mi giustifico ridacchiando tronfio "sono un cercatore" ma intorno a me vedo tanti volti perplessi.

"Un cercatore, ...quidditch..." ma dai volti capisco che non sanno di cosa io stia parlando, la professoressa riprende l'attenzione e ci spiega come fermare le battaglie tra fate, come evitare che durante una cerimonia in cui fanno da decorazione si scateni il putiferio e soprattutto ci illustra le credenze dei babbani.

A fine lezione scopro che non esiste il Quidditch per questi ragazzi, zero non hanno idea dell'esistenza di questo super Sport.

A pranzo Tanya insiste con Jacob Abbot di tassorosso affinché io racconti di più, persino una coppia di gemelli serpeverde si avvicina interessata, sono certo che se Thinuviel venisse a sapere di tutto questo mi bloccherebbe, ma per fortuna non c'è neppure l'ombra della mia ragazza in vista.

"Fammi capire, puoi insegnarci a giocare?" mi chiede subito il serpeverde dai capelli corvini e lunghi, sorrido felice "certo, si può fare, magari più tardi," lo guardo in attesa che si presenti

"Scusa hai ragione sono Alcor Black e lui il mio gemello Mizar. Abbiamo altri amici che potrebbero essere interessati, ne parlo con Lord Salazar e vi faccio sapere" risponde serio. Ha una eleganza innata che incute rispetto

Le ragazze pendono dalle sue labbra e per un attimo spero che Thinuviel non debba lavorare con i due gemelli Black, o potrebbe innamorarsi di uno di loro. Lui sorride parla Tanya nell'orecchio facendola arrossire e si allontana seguito dal fratello.

Jacob è il più carico "Charlie allora veniamo un po' anche da tassorosso, anzi vieni con noi a lezione ora così ti porto poi a parlare con Wendy Windy, l'insegnate di Volo." Mi invita, ma io devo tentare l'approccio con Salazar Serpeverde e devo seguire Tanya a Pozioni, oltre trovare Viel e sapere come sta andando la sua giornata.

I sotterranei sono ancora più tetri di quelli moderni. Poche torce verdi illuminano la strada e il gelo unito all'umidità entra nelle ossa.

L'aula di pozioni è assolutamente immutata. Impossibile non pensare che il professor Piton non abbia studiato e ripreso ogni dettaglio per omaggiare il fondatore della sua casa.

Le pozioni proposte sono abbordabili, la pozione dell'invisibilità me l'ha già proposta a scuola quindi tra lo stupore di tutti la scelgo facendo colpo su Salazar serpeverde, nella speranza che non mi odino tutti per mia decisone.

"Ottima scelta signor Weasley. Coraggio e forza due caratteristiche tipiche dei sangue puro, la magia si apprende certo, ma deve scorrere forte nelle vene." Ha un tono soci serio e altezzoso mentre guarda alcuni dei ragazzi seduti infondo all'aula.

Era stato così gentile al nostro arrivo che per un attimo mi ero dimenticato del suo fanatismo per la purezza del sangue. Decido di dire a Viel che a Salazar Serpeverde penserò io, non voglio che la faccia sentire sbagliata perché suo padre era babbano.

Mentre attendo che la pozione arrivi ai 100 gradi richiesti, osservo i miei compagni intenti nella preparazione difficile. Mai come in questo momento sento di apprezzare Piton come insegnante.

"Ha qualche dubbio signor Weasley?" mi domanda con gentilezza il professore, lo guardo e resto ipnotizzato dallo sguardo, non riesco a distoglierlo e rivede alcuni momenti con Thinuviel e mi sforzo per interrompere questo contatto o potrei rivelare cose spiacevoli.

"Nessuno professore, stavo solo pensando, esiste una pozione per fermare o irretire delle creature magiche tipo... ecco tipo il suo Sylvilagus" domando in modo sfacciato, per fare in modo che lui giri la testa, ma fallisco. Lui non lascia andare la mia mente, visualizzo Berry e come risposta ricevo una domanda.

"Strana scelta per un purosangue un Sylvilagus. Visto che lo ha chiesto non è mio ma sequestrato ad uno studente, indegno di stare qui." Finisce con tono divertito mentre si allontana e mi lascia libero.

"Charles, abbassa la fiamma o brucerà!" mi sussurra Tanya in soccorso, deve aver visto che sono scosso dal confronto con Serpeverde. "Succede a tutti, devi cercare di concentrarti su quello che fai, a volte aiuta. Lui legge dentro e scopre ogni cosa." Ridacchia imbarazzata.

Cerco di non pensare a nulla per tutta la restante lezione, abbasso la fiamma sotto il calderone e ottengo il permesso per tornare e terminare la cottura visto che ha bisogno di 12 ore a fuoco basso. Almeno avrò modo di curiosare in cerca di qualcosa di utile.

A fine lezione la scena si ripete "signor Weasley, interessante giro nella sua testa. Vorrei vedere lei e la sua amica questa sera alle nove, dopo cena si ragiona meglio. Le farò sapere il luogo. Può andare" mi congeda con freddezza.

Cammino velocemente per uscire all'aria aperta, devo respirare aria fresca e recuperare energie vitali.

"Lie, Charlie, aspettami" sentire la sua voce in questo momento mi rincuora. La guardo, allargo le braccia e la bacio come se da lei dipendesse la mia vita

"Cosa ti succede?" domanda Viel preoccupata.

"Nulla di grave, solo Salazar Serpeverde ha giocato con la mia mente e ora sono uno straccio Ecco tutto" rispondo rimettendola a terra e facendomi accompagnare in giardino

Decidiamo di fare una passeggiata verso il lago nero e la foresta proibita, che a questa epoca, per altro, è accessibile a tutti.

Camminiamo in silenzio, ma un silenzio confortante.

Vorrei raccontarle tutto e sentire cosa ha scoperto lei, ma ho un malessere tale da non riuscire a formulare pensieri. Il fastidio provato a lezione di pozioni e post mi annebbia la mente, ma devo almeno prepararla all'incontro di questa sera.

Thinuviel mi guarda con dolcezza, rispettando il mio tacere, lei ne è abituata più di me al vuoto di parole, "Viel, scusa, io vorrei parlarti, ne ho bisogno ma non riesco" mi giustifico ma lei sorride.

"Abbiamo tutto il tempo, un germoglio nasce quando la pianta è pronta. So aspettare" si ferma al limitare del lago e guarda il paesaggio, mentre mi carezza la mano portata sulla sua coscia.

Resto ad ammirarla, è tranquilla e serena, come se davvero per lei non esistessero i problemi qui, a differenza mia che sono in ansia per tutto.

"Sai che ho scoperto che ci aspettavano e questo ha cambiato tutto. Il nostro futuro, in nostro oggi, era già condizionato da noi qui. Un concetto difficile ma se ci pensi, ha senso." Inizia a spiegarmi con calma. "Kira, la ragazza con cui ho passato tutto il tempo è una veggente. Una veggente vera capisci. Una di quelle per cui hanno senso le sfere all'ufficio misteri. Lei sapeva che saremmo arrivati," mi guarda e devo avere la faccia di un allocco perché scoppia a ridere.

"Non esattamente noi. Io e te, ma un dragone e un usignolo" mi spiega con divertimento prima di baciarmi "dragone ti si addice sai!" scoppia a ridere.

La sua risata è una medicina per il mio animo "ecco perché mi ha chiamato così Godric Grifondoro" il mio cervello sta rimettendo i pezzi al suo posto e ricominciando a funzionare correttamente.

"Ed ecco perché Serpeverde era interessato ai miei ricordi, e ha chiesto appuntamento questa sera." Continuo aggiornandola.

"Ci vuole vedere questa sera? Per cosa?" mi domanda senza la minima ansia che mi sarei aspettato da lei.

"Non ne ho idea, forse capire cosa cerchiamo. Tu devi stare attenta, se scopre che tuo padre era un babbano sarà poco collaborante." Le prendo il viso tra le mani "e non voglio ti tratti male" finisco baciandola.

"Perché a casa non riusciamo a comportarci così?" mi chiede all'improvviso, i suoi occhi sono pieni di speranza e dolcezza. "Voglio dire in questo mese, nel nostro tempo, non siamo mai stati così sciolti e dolci come lo siamo qui, se non di notte e soli. Perché?" il tono è pieno di aspettativa, so che lei non conosce davvero la risposta.

La guardo negli occhi e sorrido istintivamente "perché al nostro tempo io sono un montato pallone gonfiato, tronfio e sicuro di sé, che non vuole far vedere troppo il suo lato dolce per non essere attaccabile e perché ormai ha una reputazione da tenere e tu sei rigida e molto più fredda. Ma ora so, so che come siamo qui siamo migliori e se mai torneremo ti bacerò sempre così." Avvicino con delicatezza le labbra e la bacio.

Un bacio lento, dolce, dal sapore di amore profondo e maturo. Non sento la passione e l'attrazione per lei, non solo almeno. Sento tutto il potere dell'amore vissuto come piccoli momenti di condivisione, paura, gioia, protezione, come se io e lei fossimo insieme da sempre, non da solo un mese.

"Forse essere tornati qui ci può aiutare!" risponde sorridente e restando a fissare i miei occhi.

"Forse, e forse ho combinato un pasticcio" ammetto assumendo la faccia più da cucciolo ferito che mi riesce.

Lei scoppia a ridere "cosa avresti combinato sentiamo" cerca di restare seria, ma il cucciolo ferito fa il suo dovere.

"Potrei inavvertitamente aver parlato di quidditch a chi non lo conosce" rispondo senza perdere l'espressione.

"Non vedo il problema" ribatte più rilassata, segno che non ha capito.

"Non lo conoscono perché non esiste il Quidditch a quest'epoca, non me lo ricordavo. Ecco!" spiego con calma ma pronto a vedere la versione giovane di mia madre.

"COSA!" grida ma poi ritorna normale. "non che mi interessi stravolgere il quidditch, sport inutile ma si era detto di stare attenti a tutto, studiare i dettagli dell'epoca e non stravolgere le cose" è arrabbiata e so che aver definito inutile il mio amato sport è solo per ferirmi, ma davvero non la vedo così grave come cosa.

Un lampo di genio mi colpisce "tu hai detto prima che il nostro presente è condizionato dal nostro passaggio qui, quindi, forse, senza saperlo chi ha fatto conoscere il quidditch e fondato la prima squadra, sono in realtà stato io. Era sconosciuta l'origine fino a circa l'anno mille, con il primo campionato diventa sport nazionale. Si sa solo che da Hogwarts nasce idea. Ma capisci io ho dato l'idea." Sono super eccitato e inizio a ballare.

"Sono un genio capisci!" la guardo divertito, lei è terrorizzata invece. "Perché mi guardi così?" chiedo euforico prendendola per ballare insieme.

"Per questo." Mi indica con la mano "Ora chi ti tiene più, sei il fondatore del Quidditch, il mago che lo ha fatto nascere, il tuo ego sarà esagerato d'ora in poi!" ride divertita anche se, sono certo, spaventata.

Balliamo stretti a ritmo dei nostri cuori, la stringo e mi lascio pervadere dal suo profumo, il sole che tramonta dietro le piante ci invita a rientrare tra le mura del castello.

Entrambi, senza troppo entusiasmo, rientriamo in salone pronti per la cena e decidiamo di sederci in un angolo per poter parlare e non condividere i nostri pensieri con altri studenti.

"Sono un po' agitato sai per questa sera" confesso davanti a un piatto, per nulla invitante, di avena e cardi, la permanenza nel passato inizia a essere davvero pesante per me.

"Anche Io sono agitata per l'incontro di questa sera, sopratutto dopo quello che mi hai raccontato. Serpeverde mi studierà e leggerà ogni mio minimo pensiero e paura. Spero solo di riuscire a risolvere questa situazione il prima possibile." Thinuviel è abbattuta, oltre che tesa, ma dopo tutto lei è quella che oggi ha ottenuto di più, molto più di me.

"Pensi che dovremmo chiedere aiuto a Kira?" domando speranzoso, Thinuviel scuote la testa "non credo. Penso che dovremmo cavarcela da soli questa sera e sono certa che ci riusciremo" sorride incoraggiante. Questo cambio di ruoli tra di noi mi mette a disagio.

È come se essere qui abbia tirato fuori il suo lato forte e deciso, mentre io sono impacciato e legato come un bambino.

L'orologio batte le otto e quarantacinque, decidiamo di alzarci e avviarci nella stanza dei colloqui, da quello che abbiamo capito è la nostra attuale stanza dei capitani.

"Lascia parlare me" comando sicuro, non sono certo che Salazar Serpeverde le darà troppa retta.

"Forse è meglio se ascoltiamo prima. Cosa dici?" suggerisce in risposta lei. Non sono abituato a giocare in difesa, ma forse questa volta lascio a lei il comando.

Respiro e via, busso alla porta certo che sarà Salazar Serpeverde a rispondermi, e invece sento una dolce voce che ci invita ad entrare.

Apriamo la porta e difronte a noi c'è una donnina non troppo alta paffuta con un bel sorriso. È sicuramente Tosca Tassorosso, è esattamente uguale al ritratto che ho visto una volta in sala comune quando sono andato a trovare Mila.

In piedi vicino al caminetto c'è una bellissima donna dai capelli lunghi, neri corvino, elegante in un vestito di blu, sono certo essere lei: Lady Corvonero. Ha proprio l'aspetto di una nobildonna, vicino ha una piccola bimba che ci sorride appena mentre tiene la mano della mamma.

Seduto al tavolo con il suo compare, Godric Grifondoro, ecco Salazar Serpeverde, con una mano sotto il mento, che ci fissa quasi a voler scrutare dentro di noi.

"Entrate forza" ci invita la professoressa di Erbologia con un caldo sorriso. Qualcosa in lei mi ricorda la mamma e senza volere un nodo si stringe al petto.

"Non abbiate paura, non mangiamo nessuno, o almeno io non lo permetto." Continua divertita la capocasa giallonero. "I miei colleghi ed io siamo felici di poter colloquiare con due grande stregoni come voi. Venire dal futuro e sfidare le leggi del tempo non deve essere stato una operazione semplice." Ci indica i divanetti o le sedie.

"Sicuramente una azione di grande coraggio!" esclama Cosetta Corvonero con tono ammirato. "o una assai stupida e avventata" prosegue invece Salazar Serpeverde scrutando Thinuviel.

"Non essere scortese Salazar forza, sentiamo in cosa possiamo renderci utili. Perché siete qui per un motivo" Tosca tassorosso rimprovera con calma e gentilezza il mago che noi temiamo di più. Mi sembra sempre di più di avere davanti mia madre.

"Da che epoca arrivate per l'esattezza?" domanda Lady Corvonero sedendosi con eleganza al tavolo con noi, sorseggiando una tisana credo.

"21 marzo 1991, per l'esattezza." risponde Thinuviel con un sorriso incoraggiante e sincero

"Molto interessante quindi il ciclo del tempo è di circa mille anni, anche nella vostra epoca immagino che ci siano Venere, Marte, Giove allineati tra loro. Visto che il vostro viaggio è riuscito alla perfezione" continua la nobildonna super concentrata su ogni nostra parola

"In effetti si!" mente spudoratamente Thinuviel, abbiamo osservato le stelle la sera prima di partire e nessun allineamento strano o la professoressa Sinistra potrebbe venire un colpo per esserselo perso.

"Sono famosa nel 1991?" chiede la bimbetta interrompendo la madre che la fulmina.

"Helena, cosa ci siamo dette. Nessuna interruzione, si educata e gentile" la liquida con durezza la madre. Meglio non avrei saputo dirle che ora è un fantasma della scuola di cui si conosce poco e niente.

"Restiamo in argomento. Perché siete qui, rischiando di compromettere il vostro futuro?" incalza Godric Grifondoro, per nulla gentile in questo momento. Temo che non sia il mago cortese e sempre disponibile che pensavo, o forse è solo preoccupato.

Sospiro e intervengo io, "Non certo per mettere a repentaglio la scuola o il vostro lavoro o altro. Purtroppo, alcuni studenti tra qualche centinaio di anni cercheranno un modo per far sparire la magia dal mondo. All'epoca sono stati fermati, ma non sappiamo come. Un piccolo animaletto usato per quello scopo un Sylvilagus è sopravvissuto nascondendosi in una pianta di Cervisae ed è giunto fino a noi per completare l'opera." Spiego con chiarezza e senza tralasciare i dettagli.

Al diavolo il piano, ci credono grandi stregoni, forse ci aiuteranno di più e non possiamo imbrogliare Salazar Serpeverde. Lui sa, lui vede, lui sta studiando la mente di Thinuviel.

"Io ho già trovato un incantesimo per restituire la magia ai maghi e alle streghe colpite, ma avremmo bisogno di trovare qualcosa per fermare il piccolo Blueberry senza fargli male" spiega con dolcezza Thinuviel ricevendo un largo sorriso dalle due donne e da Godric.

"Chiarissimo tesoro, sono felice che voi siate così rispettosi della natura. Per quanto mi riguarda metto a disposizione il mio miglior studente Edvin Caldwelle. Quando non è a rubare cibo nelle cucine è ottimo, conosce tutte le piante e le loro proprietà sono certa possa esservi di grande aiuto. Oltre che ovviamente le mie serre" Si lancia subito in nostro soccorso Tosca Tassorosso mostrandoci in pieno le doti che caratterizzano i suoi studenti.

"Io posso concedervi l'uso della biblioteca in toto, anche dei miei libri personali, qualunque studente vogliate usare ad un patto. Che io possa supervisionare il lavoro in tutti i suoi aspetti" prosegue nel darci il sostegno Cosetta Corvonero e io sorrido guardando Thinuviel che sembra una bambina a cui hanno appena regalato un leccalecca.

"Ovviamente lo stesso vale per me, mi avete colpito molto e sono orgoglioso di sapere che due grandi maghi come voi arrivino dalla mia casa. Terrete alto il mio onore in futuro" ci sorride Godric Grifondoro, vederlo di persona mi rende ancora più fiero di me, ora che ho la certezza che prima era solo preoccupato.

Mi domando come abbia fatto a sapere che siamo Grifondoro, non ricordo di averlo detto, ma non finisco di formulare il pensiero che ho la risposta.

"Tranquillo signor Weasley, sono stato io a dare questa informazione. Resto sorpreso di aver visto anche che uno dei maghi che vuole distruggere la scuola sia un purosangue della mia casa. Forse qualcosa in futuro non andrà per il verso giusto" sospira Salazar senza dar segni di aver visto altro.

"Molti maghi Purosangue commetteranno atti ben più gravi se è solo per questo. Ma per fortuna..." inizia Thinuviel ma la fermo con uno spintone. Sta davvero esagerando cosa le prende.

"Per fortuna cosa, signorina Scott. Cognome per nulla magico, per altro" la incalza Serpeverde, sento la tensione salire tra i due.

"Basta Salazar, avanti. Non vorrai fare il duro con una ragazzina. Che sia magico o meno il cognome è una strega potente e tu le devi rispetto!" il tono di Godric Grifondoro fa paura. Imperioso e forte, sono convinto che l'unico in grado di far ragionare l'amico sia lui.

"Meglio non sapere oltre cara, ora siete stanchi e provati dalla prova a cui siete stati sottoposti" sono persuaso che si riferisca alla legilimanzia di Serpeverde, visto che ha appoggiato una mano sulla spalla di Viel e le passa una tazza fumante. "Ora dormite e domani mattina vi verrò a chiamare per iniziare le ricerche." Sorride ma è preoccupata per la mia compagna

"Grazie mille" riesce appena a dire Viel, so come si sente in questo momento, la prendo sottobraccio e sorrido a tutti.

"Ora ci penso io, a domani Milady." Poi sorrido a tutti e con la mano saluto.

Appena varcata la porta Thinuviel vomita e si accascia per terra, "Portami via Charlie, torniamo a casa, è stato tremendo!" riesce a dire scoppiando a piangere a dirotto.

Non so bene cosa sia successo, ma è sconvolta. La prendo in braccio come si fa come una sposa e la porto in camera cercando di consolarla e baciarle la testa ora appoggiata a me.

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