17. attraverso il portale
Pov. Thinuviel
Questa stanza mi ha sempre affascinata, da bambina, le rare volte in cui venivo al lavoro con la mamma, adoravo giocare a farla girare e ritrovare quella dietro la quale lavorava lei.
Spesso tiravo ad indovinare fino a che ho imparato a riconoscere ogni minimo dettaglio, ogni lieve incrinatura del legno, le diverse forme e anime delle porte e il loro profumo. Ma capisco che per Charlie sia tutto sorprendentemente nuovo.
"Queste porte sono tutte di Noce, fatte per durare in eterno, ma alcune restano impregnate dell'odore dei maghi che le hanno varcate. Questa sa di mia madre, si percepisce perfettamente il profumo di sandalo e bergamotto" spiego avvicinandomi alla porta della mamma.
Un sorriso dolce si apre spontaneo sul suo viso e decido di ricambiarlo, la famiglia è davvero la cosa più importante per lui.
Decido di aprire la porta indicata e il ticchettio degli orologi unito allo sfavillio che luccica dalla parete, porta il mio compagno a sbattere più volte le palpebre per abituarsi.
"Questa è la stanza del tempo. Questo orologio lo ha fatto papà e la mamma lo ha incantato dopo la sua morte per avere con sé in suo pezzo di cuore" racconto non senza emozione e stringendo quello piccolo che porto sempre con me per lo stesso motivo.
"Wow, segnano tutti orari diversi e battono ritmi diversi, eppure sono così armoniosi" esclama affascinato dalla stanza e fermandosi a guardare il colibrì segnatempo nella campana di vetro.
"Meraviglioso il tempo vero. Questo colibrì è il simbolo di infinito. Del ripetersi dei momenti della vita, amore per essa e la gioia di viverla a dispetto del tempo che passa, ma torna sempre. È l'unico uccello che può volare anche indietro, ecco perché è qui, con il tempo e le giratempo. Lotta contro le difficoltà e le vince. Muore e rinasce, da piccolo a grande a piccolo di nuovo" spiego con enfasi ed entrambi restiamo ad osservare un paio di volte l'uovo spinto verso altro che si schiude e diventa uccello, per poi tornare a essere uovo una volta caduto verso il basso.
"Di lì dove si va?" domanda poi attirato dalla porta infondo alla stanza. "Cattedrale delle profezie" rispondo sicura aprendo la porta per mostrare i lunghi corridoi pieni zeppi di profezie, passate e future.
"Qui la Cooman impazzirebbe, aprite l'occhio interiore" esclama ridendo, io lo seguo, anche se, a essere sincera, mi ha sempre dato strane vibrazioni questa parte dell'Ufficio Misteri.
"Dai cambiamo stanza?" chiedo dolcemente e lui capisce al volo che sono a disagio, oltre al fatto che sono sicura voglia vedere altro e soddisfare la sua curiosità.
"Una sbirciatina per vedere se qualcosa potesse riguardare noi l'avrei fatta, ma va bene così, capisco che la cosa non ti attira dal primo momento in cui hai aperto questa porta." Mi confessa sincero con un sorriso dolce e comprensivo.
"Volevo farti vedere la stanza dello Spazio, dopo quella del tempo la mia preferita. Universo pianeti, ami tanto l'astrologia e ho pensato che ti potesse piacer.." non mi fa finire la frase ponendo il suo dito sulle mie labbra, i suoi occhi brillano segno che è pronto per la mia seconda stanza preferita.
"Non mi devi convincere sai, va bene così" sussurra senza distogliere lo sguardo da me. Mi avvicino e lo bacio, non resisto all'azzurro dei suoi occhi.
Mentre camminiamo tra i pianeti e le galassie che ruotano intorno a noi, confido che da bambina, fingevo apposta di confondermi per finire qui a osservare il nostro universo, le sue forze all'epoca a me sconosciute e sognare di vivere oltre lo spazio e tempo viaggiando con la mente.
"Certo che eri una bimba abbastanza decisa e temeraria da piccola, come ti sei trasformata nella solitaria Thinuviel Scott dei recenti sei anni?" mi chiede sorpreso una volta tornati nella stanza circolare.
Sospiro e penso alle parole da pronunciare per non essere fraintesa, "credo che il mio disinteresse per tutto ciò che riguardava il genere umano mi abbia portato a isolarmi. Ero rimasta delusa dall'uomo visto come si erano comportati con me, Restare a contatto con questi misteri, con le piante e fiori, che, diciamolo, nascono crescono e vivono indifferenti all'uomo a meno che non sia l'uomo ad infastidirle, mi ha molto condizionato nei rapporti interpersonali. Nessuna pianta fa male ad un'altra per supremazia. Nessun pianeta lo fa ecco" mi fermo un attimo e, certa di potermi fidare, continuo "sai la prima persona che ho incontrato a Hogwarts e con cui ho interagito è stata Michelle. Mi trovavo bene, ma non mi ha mostrato il meglio del genere umano, motivo per cui mi sono sempre più isolata, fino a Elajha al quinto anno quando ho condiviso con lui un progetto di erbologia, e ho deciso di dare una Chance all'umanità".
"Michelle farebbe passare la voglia di parlare a chiunque, io non la sopporto. Scusa ma è una egocentrica ed egoista. Sono felice di sapere che ci resterà male domani quando non ci vedrà!" commenta senza peli sulla lingua Charlie, preferisco non dirgli che io invece sono un po' preoccupata della reazione della mia amica. Non è la prima volta che le nascondo qualcosa, ma è la prima che lo verrà a sapere.
"Ti farei vedere la stanza con i cervelli, ma non vorrei che poi avessi l'istinto di rubarne due per i gemelli. Sappi che non ho ancora digerito del tutto lo scherzo che mi hanno fatto." Il mio tono è scherzoso e per nulla duro, ma vedo che si irrigidisce un attimo. Forse il pensiero della famiglia lo blocca, gli prendo la mano pere incoraggiarlo.
"Sei ancora in tempo per tirarti indietro se vuoi." Sussurro agganciando il suo sguardo, "io non ho molto da perdere se qualcosa andasse storto ma tu si. Tu hai una famiglia che ti ama" confido con sincerità.
"Anche tu Viel, hai tua mamma che ti vuole bene" ribatte carezzandomi il viso e senza interrompere il contatto visivo.
"È diverso, io e mia mamma ci vogliamo bene, viviamo insieme ma non siamo famiglia da tanto tempo ormai. Non sono mai stata abbastanza interessante per lei." Sospiro e capisco che devo spiegarmi meglio.
"Non dico che non mi ami o che non sia importante per lei, solo non è come una mamma dovrebbe essere, io sono morta in un certo modo con papà e siamo andate avanti da sole, insieme ma sole." Appoggio di più la guancia sulla sua mano calda e forte.
"Viel io..." inizia a parlare ma lo interrompo "non serve andiamo dai, dobbiamo restare in orario e qui sotto si perde la cognizione del tempo e potrebbe essere che stia viaggiando a velocità diversa dal resto del mondo forza." Comando riprendendo il controllo di me.
Ci ritroviamo nella stanza circolare e con la chiave mi avvicino a quella che deve essere il portale. Come detto da Cassandra chiave e toppa si illuminano.
Con sicurezza la apro e davanti a noi appare un vortice di pura magia. Sembra un vorticar di aria, acqua, fuoco. Notiamo al centro della spirale un orologio che gira veloce in entrambi i sensi, senza una logica apparente.
"l'altro verso delle lancette!" esclamo seria indicando il quadrante.
"Adesso le giro, ma un attimo, devo fare una cosa" mi comunica altrettanto serio mentre stringe il mio volto tra le sue mani e mi bacia con passione.
"ora possiamo andare!" conclude felice mentre fa girare in senso antiorario l'orologio. "pronta, immagina la fontana come nella foto e andiamo."
Entrambi procediamo in modo sincrono, varcando il vortice.
Con mia grande sorpresa nessuna caduta nel vuoto, nessun viaggio strano vorticando, solo un passo e troviamo il terreno del cortile di Hogwarts sotto i piedi.
Mi giro verso Charlie che ha lo sguardo sorpreso, sono sicura che anche il mio lo sia. Non facciamo in tempo a proferire parola che ci troviamo scagliati a metri di distanza sbattendo contro il muretto che sostiene le colonne del chiostro.
"Godric, bper tutti i numi, sei impazzito. Sono ragazzi!" esclama una voce dolce e calma che proviene da un uomo bellissimo, moro dagli occhi smeraldo che mi sta aiutando ad alzarmi. "Mademoiselle prego si faccia aiutare!" finisce poi con una galanteria di altri tempi.
"Salazar, sono apparsi dal nulla, cosa dovevo fare, la settimana scorsa Tosca è stata attaccata nello stesso modo da due maghi materializzati in serra." Ribatte un omone grande e altrettanto bello, dalla barba incolta bionda e una chioma riccioluta lasciata allo sbando.
"Grazie" riesco a dire ipnotizzata dal mio interlocutore, mentre Charlie cerca di alzarsi da solo.
"Mi presento sono Godric Grifondoro, professore di trasfigurazione e cofondatore della scuola, lui è il mio collega Salazar Serpeverde, professore di Pozioni e fondatore con me e due magnifiche streghe e voi sembrate essere studenti in visita" finisce poi con tono allegro, del tutto diverso dal primo approccio violento.
"In un certo senso si, siamo studenti in visita" la risposta titubante di Charlie li fa fermare e ci fissano, io mi sento completamente studiata da Serpeverde, so che è un abilissimo Legilmens e io non sono per nulla capace di tenerlo fuori, spero che basti non tenere il contatto visivo per evitare che scopra ogni mio più intimo segreto.
"Tu somigli a Septimus Weasley, il nostro professore di storia della magia, sei un parente?" lo interroga Grifondoro ridendo, il sangue mi si gela nelle vene, so che questa è una delle paure di Charlie.
"In un certo senso, si" ride Charlie e io lo seguo, non possiamo non dire chi siamo ma speravo non arrivasse subito il discorso.
Ci incamminiamo verso la sala grande, resto sbalordita nel vedere le pareti vuote. Pochissimi quadri, nessun arazzo e qualche trofeo. "Ma le pareti, sono vuote" sussurra Charlie al mio orecchio, sperando di non essere sentito. Il suo tono la dice lunga sul suo stato d'animo.
Lo guardo e cerco di rassicurarlo con un sorriso, "credo che mille anni permettano di attaccarne di quadri" ridacchio con voce appena udibile. Lui sorride e spero abbia meno pressione sul suo cuore.
La cena è surreale, siamo seduti ad un tavolone con alcuni studenti dell'ultimo anno senza divisione di case e chiacchieriamo di scuola, delle nostre materie preferite e la sensazione che ho sempre avuto che a dispetto degli anni le paure, le speranze e i sogni sono sempre gli stessi.
I due ragazzi, che sono stati incaricati di mostrarci la scuola, elencano i pregi di Hogwarts rispetto allo studio casalingo, cercano di dimostrare quanto migliore sia la nostra scuola rispetto alle altre convinti che noi si sia li per fare un paragone o una ricerca. Non sanno quanto sia casa per noi, soprattutto per Charlie.
La coppia accanto a me mi ricorda Martha ed Elajha a ruoli invertiti, lei è super dolce e disponibile mentre lui è u tipico serpeverde fiero e impettito. Guardo Charlie e sorrido serena per la prima volta da anni. Da sempre.
Senza contatti con le donne fondatrici o con i due maghi che ci hanno accolto, veniamo accompagnati alle nostre stanze dai due caposcuola.
"Eccovi la cartina e gli orari di domani così che possiate decidere quali lezioni seguire e farvi una idea di come lavoriamo a Hogwarts" ci spiega la caposcuola di Corvonero con un piglio da professoressa. Ringraziamo e ci sistemiamo nella stanza assegnata.
Dopo pochi minuti sento bussare alla porta e spero sia Charlie, come in effetti è.
"Ti disturbo, Viel?" mi domanda con la voce tremante, non capisco davvero cosa gli prenda, lui è sempre stato spavaldo e ora sembra un cucciolo impaurito.
Sorrido e lo faccio entrare, la mia camera non è molto grande ma ha un caminetto scoppiettante e un bel divano davanti, "certo che no. Che domande, stavo per venire a dirti se volevi fare due coccole, parlare un po'. È prestissimo!" rispondo indicando il camino.
"Effettivamente vanno letto presto in questa epoca." Cerca un tono divertito mentre si siede ma ormai lo conosco, ha un'ansia palpabile. Mi accomodo vicino a lui e fissando il caminetto appoggio la mia testa sulla sua spalla.
"Cosa ti preoccupa così tanto Lie?" chiedo in un soffio, dopo un attimo di confortante silenzio, girandomi con dolcezza per guardarlo in faccia, lui sorride e sospira.
"L'essere qui, abbiamo pochi giorni e ... mi sento impacciato, fuori posto, tu no?" mi domanda appoggiando la fronte alla mia.
Mi perdo un attimo nei suoi occhi azzurri e sinceri, poi esordisco "per nulla, beh un po' di paura di non trovare una soluzione c'è, ma per il resto mi sento leggera e libera. Libera dagli sguardi di pietà che ho dovuto sopportare una vita. Libera da giudizi e pregiudizi. Libera dalle battutine di chi ci vede insieme. Libera dalla sensazione che tu te ne andrai e io resterò sola un'altra volta. Libera dalla sensazione di fallire e confermare il pensiero di tutti. Non mi sono mai sentita così al posto giusto nella mia vita come ora che non sono al mio posto". Respiro il suo fiato e lui mi carezza il viso.
Ha uno sguardo dolce e comprensivo, quasi non si aspettasse di vedermi così determinata e sicura.
"Non me ne andrò, te l'ho detto. E se a scuola evito di stare sempre attaccato a te, non è perché non mi piaccia, ma per evitarti le battutine. Ma io mi sono innamorato di te e fidati non posso più fare a meno di te." Mi risponde prima di baciarmi.
"Come sei melodrammatico" rido prendendolo in giro e lui sorride divertito e mi trattiene vicino a lui con la forza delle sue braccia muscolose.
Ci lasciamo andare ad un momento intimo e dolce, le sue mani mi slacciano il corsetto e il vestito scivola. Nessun imbarazzo, mi conosce e io conosco lui. Siamo una coppia e, stranamente, io non ho nessun problema a riguardo.
Il calore e la sua passione mi travolgono, ci sdraiamo lasciando fondere i nostri corpi in un'onda di beatitudine. Per una volta non abbiamo compagni di casa, professori o fratelli a disturbare.
"Penso che ogni volta con te sia favoloso, davvero mai fatto ses.. l'amore tanto bene e in modo appagante!" ridacchia carezzandomi la testa appoggiata al suo petto. Adoro quando cerca di essere elegante ed educato.
"Felice di saperlo, non male per essere una ragazza legnosa come mi chiamavate tu e Sean. Ma sono certa che Vanessa fosse altrettanto brava, se non di più, almeno a letto" lo punzecchio amo stuzzicarlo, ho perfettamente capito cosa intende ma non starò zitta ad imbarazzarmi.
"mmm, naaa Viel. Vanessa era davvero solo sesso. Con te entrano in campo una marea di sentimenti che lo rendono migliore. Poi sei davvero rilassata qui. Anche se fatico a capire perché." Si confida sempre stringendomi a lui.
"E tu invece perché sei così agitato?" ribatto seria alzandomi un attimo per vederlo in faccia.
"Mi spaventa l'idea di cancellare la mia vita. Septimus Weasley capisci è qui ora in questa scuola." Il suo sguardo è chiaramente quello di un cucciolo smarrito; quindi, mi avvicino e penso bene a cosa dire.
"Non accadrà nulla stai tranquillo, evitiamo storia della magia, evitiamo che Salazar Serpeverde veda troppo e domani troviamo un modo per parlare di Berry.!" Lo incoraggio, ma so che non servirà a molto.
Uno sbadiglio di troppo ci fa spostare a letto, "dormo qui Viel, almeno un vantaggio di essere qui" ridacchia infilandosi sotto le mie coperte.
"Mi piace come idea, ma non russare" lo prendo in giro mentre mi accoccolo vicino a lui, lasciando che mi abbracci per finire insieme tra le braccia di Morfeo
La mattina arriva troppo presto per i miei gusti e Charlie è già mezzo vestito e pronto per andare a colazione.
"forza pigrona, abbiamo una missione da compiere, e non c'è tempo da perdere. Anche perché io devo tornare per la finale di Quidditch" mi prende in giro, mentre sposta le coperte ai piedi del letto lasciandomi scoperta.
"Dobbiamo proprio alzarci?" domando tra unno sbadiglio stiracchiandomi come un gatto.
"Anche se vederti nuda a letto mi fa venire ben altri pensieri, si devi alzarti che hai lezione di incantesimo con i corvonero e io trasfigurazione con i grifondoro. Forza" si avvicina, mi bacia e mi fa alzare dal letto.
La colazione è decisamente meno ricca di quelle a cui siamo abituati noi, ascolto le chiacchiere dei vari studenti accanto a me ma non riesco a cogliere alcuna informazione utile a noi.
"Thinuviel Scott, ciao io sono Kira Seerer, corvonero ultimo anno e tua guida per oggi e i giorni a venire. Dobbiamo andare a Incantesimi" accanto a me si è seduta una ragazza strana, dai capelli cangianti, senza un colore definito, gli occhi viola e un sorriso magnetico. Il tono con cui mi parla è ipnotico e io resto per un attimo imbambolata.
"Ti senti bene?" Mi domanda poi divertita riconducendomi sulla terra, come se avesse spezzato un incantesimo.
"Si scusa, andiamo pure!" rispondo poi guardando Charlie in modo eloquente nella speranza che a fine serata si abbiano informazioni utili o almeno un colloquio con i fondatori.
Mentre ci avviamo all'aula Kira mi sorprende "è molto diversa la mia Hogwarts dalla tua?" mi chiede con unna naturalezza che mi sconcerta.
"La mia scuola dici? Ha molti più anni" rispondo evasiva e, inaspettatamente lei ride, tanto che mi fermo e la guardo fissa.
"Sono una Veggente sai, come mia madre. Vedo e so molte cose che altri ignorano. Vi stavo aspettando. E anche Lady Corvonero. Le ho parlato di voi, mi ha chiesto di capire se siete voi due l'usignolo e il dragone che ho profetizzato mesi fa" mi spiega con una calma disarmante.
"tu, tu ci aspettavi, sai che veniamo dal futuro, tu e Cosetta corvonero lo sapete" cerco di mantenere un tono tranquillo, ma il tremolio della mia voce dice altro.
"Non guardarmi così Thinuviel, io sono una veggente, te l'ho detto. Ho avuto il visone del vostro arrivo nel momento in cui avete pensato di venire." Mi risponde con una calma e una ovvietà. "comunque Lady Corvonero, se vuoi che sia tua alleata, come Sir Godric Grifondoro e Lord Salazar Serpeverde. Solo Tosca Tassorosso si fa chiamare per nome." Mi spiega con senplicità-
"Grazie dell'informazione, lo terrò a mente, comunque non capisco, Kira, noi abbiano deciso di tornare mille anni dopo di te, come puoi dire che la tua premonizione sia avvenuta nello stesso momento?". Domando sempre più confusa.
"Se vuoi ti spiego bene come funziona il tempo, ma occuperà tutta la mattina. Ma sono certa che non ti interessi poi tanto imparare qualche incantesimo, a meno che non possa servire per la vostra missione. Comunque il tempo non è una linea retta fatta di prima e dopo" si guarda in giro in cerca di una panca che alla fine evoca in un angolo per farmi accomodare con lei.
"Evidentemente tu pensi che sia così ma ti sbagli di grosso. Non lo studiate a scuola? Pensavo fosse anche per voi materia di studio, ma veniamo a noi. Il tempo è una spirale, un vortice che torna su se stesso in modo periodico e parallelo. Quindi il tuo tempo, mio futuro e il tuo passato, è stato già condizionato dal vostro essere tornati qui. Condizionato dal vostro viaggio. Alcune cose per voi ovvie sono avvenute perché siete tornati e ci avete dato informazioni utili a prendere decisioni che dobbiamo prendere. E io lo testimonio" mi guarda e con enfasi continua "quando il ciliegio sarà in fiore, l'usignolo e il dragone viaggeranno. Arrivano per salvare il loro tempoe ripartire al calar della sera"
La guardo e resto immobile a fissarla obbligandola a spigare "questo è quello che mi è uscito una sera dopo una visione, non so perché siate il dragone e l'Usignolo, ma siamo alle idi di aprile e il nostro ciliegio è in fiore," si ferma in cerca di conferma.
"Allora Thinuviel è un nome celtico che significa Usignolo e Charlie, beh direi che Dragone gli si addice, è meraviglioso con le creature magiche, draghi in particolare. Ma siamo partiti il 21 marzo, non ai primi di aprile, a meno che... giusto il calendario diverso." Commento tra me e me.
Lei mi prende le mani "e siete qui per salvare il vostro tempo?" mi domanda certa della risposta.
"si siamo venuti in cerca di aiuto!" rispondo sicura. "Mi sta venendo mal di testa ora però" confido sincera e ridendo appena.
Kira tira fuori di tasca una pozione calmante, al riconosco dal colore blu acceso, "e questa?" domando curiosa.
"Come ti ho detto conosco tante cose e ne prevedo altre, bevila e poi mi racconti tutto, così che io o altri vi si possa aiutare" mi incoraggia divertita.
Sorrido e dopo aver bevuto la pozione spiego con calma tutti i dettagli sperando che la ragazza davanti a me sappia davvero quello che sta dicendo.
Kira ascolta in assoluto silenzio, alla fine della storia annuisce e, senza dire nulla mi prende per mano portandomi in biblioteca.
Mentre sfogliano alcuni libri lei mi fa domande sul futuro e resta affascinata di sapere che alcune previsioni da lei fatte si riveleranno corrette. Io non sono per nulla sorpresa invece, dopo quello che mi ha raccontato su me e Charlie.
"Non ho mai conosciuto una veggente sai. Ho sempre pensato che fossero tutti ciarlatani in realtà, ma tu sai veramente un sacco di cose che dovranno accadere" confesso senza paure e remore certa che capisca cosa voglio dire.
Lei mi guarda e sorride, "il mondo deve essere cambiato parecchio, se una ragazza intelligente come te pensa questo. Noi veggenti siamo tenuti in grande considerazione in questa epoca, tanto che io sono libera di seguire o meno le lezioni, di estraniarmi e altro da quando ho avuto la prima visione e confermato il dono." Mi spiega con un tono leggermente contrariato dalla mia affermazione di prima, ma per nulla giudicante nei miei confronti.
"Scusa, ma purtroppo non ho avuto molti contatti con persone come te, fra i babbani sono quasi tutti imbroglioni. E la nostra insegnate di divinazione non è molto affidabile ecco. Più che altro prevede morte e disgrazie, non si conoscono profezie vere e proprie compiute da lei" rispondo con semplicità.
Kira sorride e prima di mostrare una cosa mi domanda "quindi voi studiate divinazione, visioni oniriche e profezie?" Il suo entusiasmo è palpabile, non posso e voglio deluderla. "Io personalmente no, non ho l'occhio interiore, ma ho una amica che è bravissima e mi racconta sempre tutto. Mi ha anche interpretato alcuni sogni" enfatizzo il fatto nella speranza di incoraggiarla.
Kira sorride, annuisce e, dopo un attimo, mi mostra quello che ha trovato.
Leggo a voce alta
"Incantesimo per riavere poteri perduti, rubati o bloccati" è quello che cis serve" esclamo felice.
Leggo velocemente la procedura, sperando che sia facile,
preparare una pozione con due radici di Mandragola, una tazza di bacche velenose lasciate unna notte nella luce della luna, aggiungere un ricciolo di amante
"un ricciolo di amante?" chiedo dubbiosa.
"Si un ramo di Ricciolo di amante, la pianta sempreverde dalle foglie lunghe e con i boccioli che sembrano dei riccioli dorati, dell'amante appunto" mi risponde Kira sicura. Per un attimo mi viene da ridere e mi sento Charlie alla prima lezione con me, dovrò chiedergli scusa.
"Non ho mai visto questa pianta, ma se me la mostri, sono certa di poterla riconoscere nel mio tempo" riprendo il controllo di me. Le piante sono il mio campo.
"Tosca te la mostrerà di sicuro, se le dimostri di amare la natura" risponde con una leggere inflessione nel tono da cui percepisco che non è molto ferrata in erbologia, ma a Tosca ci penso io, quindi continuo la lettura.
Far bollire tutto in vino rosso e sangue di Drago.
Una volta raffreddata, bere la pozione e pronunciare questo incantesimo
Questo della strega è il canto che della notte celebra i segreti
gli dèi più antichi invocando e rievocando i riti più biechi.
La grande opera della magia ho cercato.
In questa notte e a quest'ora l'antico potere ci onora.
Questo è il tempo di riavere il vostro antico potere!
Rubato (o Bloccato)da un infido impostore.
Movimento della bacchetta precisa con ellisse grande
Mi fermo e senza volere scoppio a ridere, "che enfasi questo incantesimo" ma vedo che Kira non capisce. "voglio dire, tutto un po' teatrale non trovi?" mi spiego meglio ma è perplessa.
"Siete abituati ad incantesimi così lunghi ed elaborati?" chiedo di nuovo confusa, resto in silenzio quando la mia nuova amica annuisce.
Non indagherò oltre, anche se resto affascinata, ma estraggo il mio quadernino e la piuma e vergo tutte le informazioni raccolte su di esso. Cercando di non tralasciare nulla.
"Scrivi senza, disegno iniziale? "mi domanda ancora più sconcertata. "non funzionerà sai se non farai la Q perfettamente uguale, ecco ti aiuto" e con pochi semplici gesti fa unna Q degna di un frate amanuense babbano.
"quindi voi fate sempre così?" chiedo curiosa e Kira si stupisce della domanda. "Certamente, voi no?" ribatte curiosa.
Ci perdiamo la mattina a raccontare la diversa formulazione di incantesimi, mostrandole io i nostri di poche parole e efficaci e lei loro che sembrano poesie. Non vedo l'ora di raccontare a Charlie quello che ho imparato nella speranza che anche lui abbia novità.
Senza pensarci due volte mi appunto il titolo di questo volume così da ritrovarlo e mostrarlo agli altri al nostro rientro per gioire dei progressi della magia.
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