E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce

Guardo lui e capisco che è migliore di me.
Lui è buono, gentile, intelligente...
Lui ha tutto quello che si può desiderare dalla vita: una persona accanto che ti ama.
Tutto qui.
Il loro è un amore sincero; una di quelle relazioni che il destino ha designato.
Un amore puro.
Puro come un fiore.
Ma resistente, forte.
Proprio come la ginestra che Leopardi decanta nella sua ultima composizione, così tragica e pessimista.
La ginestra è il fiore del deserto: nasce, cresce, si oppone dignitosamente alle forze della natura che tentano di distruggerla, sulla cima di un arido vulcano.
E così è l'amore tra quei due: un amore che, orgoglioso, resiste a tutte le difficoltà che tentano, minacciose, di sopprimerlo.

Ma la ginestra, alla fine, cede e muore, sepolta dalla lava.

"E tu, lenta ginestra,
che di selve odorate
queste campagne dispogliate adorni,
anche tu presto alla crudel possanza
soccomberai del sotterraneo foco,
che ritornando al loco
già noto, stenderà l'avaro lembo
su tue molli foreste.
E piegherai
sotto il fascio mortal non renitente
il tuo capo innocente".

Così scrive Leopardi.

E così farà il loro amore: cadrà, abbattuto da un'eruzione più violenta e letale.

Perché niente dura per sempre, soprattutto se è così fragile ed instabile.

Scrive bene Giovanni:

"Και ηγαπησαν οι ανθρωποι μαλλον το σκοτος η το φως".

("E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce").

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Avete visto, sono stata buona ^^
Ho già scritto qualcosa :)

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