Capitolo 37 - Compassione
Cosa diavolo c'entrava "Angels" di Robbie Williams con Giacomo?
Tommaso aveva scritto che l'avrebbe fatto tornare normale, ma come?
Delle nuove urla, più intense delle precedenti, mi scossero, sottraendomi violentemente ai miei pensieri.
Sembrava proprio la voce di Tommaso quella che si era aggiunta al dialogo al piano inferiore.
Mi avvicinai nuovamente alla rampa di scale, stando attenta a non fare il benché minimo rumore, e mi accovacciai sul primo gradino.
<< << Cosa non devo sapere? >> stava domandando con insistenza Tommy, ansioso.
Vittoria era visibilmente imbarazzata, tanto da faticare a parlare.
<< N-nulla, tesoro >> balbettò, avvicinandosi al figlio e accarezzandogli i capelli con fare premuroso, mentre con l'altra mano, tremante, reggeva ancora l'arma.
<< Mamma, smettila di trattarmi come uno stupido bambino >> tuonò lui, scansandola malamente. << Non voglio più essere il tuo burattino >>.
Giacomo si limitava ad assistere passivamente alla scena, senza fiatare.
<< Ma cosa dici? Ti ho sempre protetto, io... Sin da bambino. Con quella ragazza... Giada... ti ho protetto, ho nascosto quello che avevi fatto >> tornò all'attacco la donna, ferita.
Con Giada?
Oddio, quindi era stato... era stato lui a uccidere la mia migliore amica.
Ma come aveva potuto?
Come aveva potuto farlo, e poi essere tanto ipocrita e sfrontato da consolarmi, usciti dall'ufficio di suo padre?
<< Sí, ma solo per salvaguardare la tua sacrosanta reputazione, mamma. Non ti è mai importato veramente di me >>.
Inaspettatamente Tommaso scoppiò in lacrime.
<< Mi hai sempre usato, mamma! Sapevi che amavo Melissa! >>.
Sentire pronunciare il mio nome in un contesto così drammatico mi fece uno strano effetto: non era rabbia quella che provavo, ma... compassione.
Provavo compassione per il mio coinquilino.
Solo compassione.
E mi odiavo, detestavo me stessa con tutto il cuore per quello stupido e ripugnante sentimento che dominava il mio stato d'animo, imponendosi prepotentemente, senza possibilità di scelta.
Come potevo fare quello alla mia migliore amica?
Mi sembrava quasi di tradirla...
Avrei dovuto odiare Tommaso, forse desiderare di vederlo soffrire, proprio come avevano sofferto, per causa sua, i genitori di Giada: eppure tutto quello che desideravo in quel momento era soltanto che smettesse di piangere.
E che la situazione, in qualche modo, si sistemasse.
<< Sapevi che la amavo e mi hai costretto ad usare lei e Giacomo! >> proseguì Tommaso, tirando su col naso. << Mi hai ordinato di fare il test in medicina, così da infilargli in auto il referto dell'esame di suo padre, facendogli credere di essere malato. Sapevi che avrebbe lasciato Melissa se solo avesse sospettato di avere la Corea di Huntington, e hai avuto ragione... Hai sempre ragione, mamma. Sempre. Volevi allontanarlo da lei e avvicinare Melissa alla nostra famiglia perfetta, e questo solo per renderlo più vulnerabile... hai persino chiesto a papà di modificare il referto dell'autopsia, facendo sì che i sospetti si concentrassero su di lui. E tutto per cosa? Per impedirgli di parlare. Ma qualcosa è andato per il verso sbagliato, mamma >>.
Vittoria scoppiò a ridere: una risata tutto tranne che felice.
<< Tutto ha funzionato, tesoro. Lui è venuto qui da noi, ed è l'alter >> disse. << Se adesso lo uccidessi sarebbe solo legittima difesa >>.
Che donna diabolica.
Aveva architettato tutto sin dall'inizio, da perfetta regista.
<< E Melissa? Non credo che confermerà la tua versione dei fatti, mamma >> obiettò il figlio, sorridendo.
<< Melissa non sarà un problema. Ci ha già pensato tuo padre >> garantì lei, compiaciuta.
Quello che successe in seguito fu talmente rapido da impedirmi persino di capacitarmene appieno: Giacomo, approfittando della distrazione di Vittoria, le sottrasse la pistola di mano, impugnandola saldamente e puntandogliela contro.
<< L'unico modo per farla finita è eliminare il problema alla radice >> dichiarò, risoluto.
Incredibile, aveva intenzione di spararle!
Non potevo permetterglielo, no...
Avvistato lo stereo in salotto, mi ci precipitai di corsa, rischiando di capitombolare dalle scale, e cliccai su "play".
L'ambiente fu invaso dalle note di "Angels".
****
Ciao lettrici,
grazie ancora a tutte del sostegno!
In questo capitolo vorrei chiedervi un consiglio: mi hanno offerto di pubblicare in cartaceo e ebook "Il mistero della casa".
Voi cosa mi consigliate?
Thanks,
alla prossima!
P.S. Il capitolo l'ho scritto sull'aliscafo dopo un esame (eh già, a volte ritornano).
Se ci sono errori, date la colpa alle onde! :D
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