Capitolo 32 - Dimenticare
"Dimentichiamo troppo in fretta le cose che pensavamo di non poter mai dimenticare" .
(Joan Didion).
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<< Melissa... >>.
Non feci neppure in tempo a pronunciare il suo nome che già era scappata via.
Fantastico.
Era chiaro che avesse sentito ogni singola parola della nostra discussione, e non avrebbe giovato a nessuno il fatto che fosse a conoscenza di una tale mole di informazioni.
Ma cosa fare?
<< Le vado dietro >> si offrì Giacomo. << Non possiamo rischiare che riveli a qualcuno quello che ci siamo detti stasera >>.
<< Fermati >> gli ordinai, trattenendolo per un braccio.
Non potevo permettergli di rimanere solo con lei.
Non in quelle condizioni.
<< Dobbiamo pensare, non serve a nulla essere troppo precipitosi >> lo ammonii, serio.
Ma pensare a cosa?
Mia madre, lei sì che era un tipo che pensava.
Ci sarebbe stata utilissima, se fosse stata lì con noi...
Le sue pillole.
Probabilmente aveva lasciato una confezione in auto.
Figuriamoci, era letteralmente dipendente da quelle pillole.
Da anni, ormai, non riusciva a farne a meno per la sua insonnia.
<< Tienila d'occhio finché sarò tornato >> mi raccomandai con Giacomo. << Non perderla di vista >>.
Presi le chiavi della macchina e mi diressi rapidamente verso il parcheggio, pochi metri più avanti. Non ci impiegai molto tempo a trovare quello che cercavo: appena aperto il vano portaoggetti, ecco le pillole, accanto ad una confezione di sigari cubani. Ne presi quattro e me le ficcai in tasca, correndo nuovamente verso la spiaggia.
<< Allora? >> mi rivolsi a Giacomo, ansioso. << Dov'è? >>.
Il ragazzo puntò l'indice verso il bar.
<< Mi sa che non beve, però >> comunicò. << Ha ordinato un bicchiere d'acqua >>.
<< Lascia fare a me >> lo rassicurai.
Conoscevo bene il barman, visto che organizzavamo spesso feste in quella battigia. Finsi di prendere una birra dal frigorifero e ne approfittai per triturare le compresse e scioglierle nel bicchiere di Melissa.
<< È successo qualcosa? >> le domandò il barista, porgendole la bevanda.
Oddio.
Dalla sua espressione trapelava la profonda angoscia che provava, sconvolta da quanto appena sentito.
Se avesse parlato avrebbe rovinato tutti i miei piani...
<< Sto aspettando una mia amica >> disse semplicemente lei, bevendo l'acqua in un solo sorso. << Dovrebbe essere qui a momenti >>.
Pregai mentalmente che la sua amica impiegasse per arrivare il tempo necessario perché il farmaco facesse effetto, e le mie preghiere furono esaudite. Decisi di sedermi accanto a lei, così da poterla controllare meglio.
<< Tutto bene? >> esordii.
Era ovvio che la pillola avesse sortito l'effetto desiderato: Melissa mi stava fissando con aria vacua e assente.
<< S-sì >> balbettò. << Credo di sì >>.
<< Hai bisogno di prendere un po' d'aria. Andiamo, ti accompagno >> proposi, mettendomi in piedi.
<< No, non ce n'è bisogno >> fu rapida a rifiutare lei. << Non ti conosco neppure. E l'odore di sigaro che hai addosso sta decisamente peggiorando la mia nausea >>.
Paradossalmente, sentire quelle parole non mi tranquillizzò: ero quasi deluso.
Sul serio non si ricordava di me?
<< Sigaro? >> ripetei, confuso.
Probabilmente aveva riconosciuto il profumo dei sigari cubani che avevo toccato nell'auto di mia madre.
<< Mely, tu non stai bene >> esordì una ragazza bionda, notando con preoccupazione l'orribile aspetto di Melissa.
Doveva essere l'amica che aspettava.
<< Hai bevuto? >> esclamò lei, scioccata.
Involontariamente sorrisi.
Ottima idea quella di versare un po' di birra nel bicchiere d'acqua.
<< Melissa, giusto stasera hai deciso di iniziare a bere... >> fece la ragazza, afferrando l'amica per un braccio e aiutandola a camminare.
<< I-io... >> balbettò lei, divincolandosi dalla presa e cercando di tenersi in piedi da sola.
Salvo poi crollare a terra, scossa da un conato di vomito.
<< Volete aiuto? >> mi offrii, imponendo alla mia voce un'intonazione innocente.
Ma certo.
Se le avessi aiutate, magari poi la sua amica avrebbe parlato bene di me con lei...
<< Ti conviene andartene >> mi intimò la bionda, fuori di sè. << Non so cosa abbia preso Melissa, ma di certo non l'ha fatto volontariamente. Se mai ti rivedrò, non esiterò a denunciarti >>.
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