3. "Happy you're here."
15:50
"Lauren,sono Camila,sai che il tuo numero è davvero molto bello?"
15:52
"Ciao Camila,interessante,e da quando i numeri telefonici si possono definire belli o brutti?"
15:54
"Le cifre suonano bene insieme,non trovi?"
15:58
" Non ci ho mai fatto caso ahah"
16:00
"Ahahah
Scusami sono strana,lo so."
16:02
"Mi piace il fatto che tu lo sia."
16:50
"Che dolce!
Scusami,sono stata via con mio padre..allora passi da me alle 20?"
17:00
"Certo,a dopo."
17:01
"Non vedo l'ora di vederti Lauren."
17:04
"Anch'io Camila"
"Eccola,fermati qua!" mi rivolsi a mia madre con un tono delicatamente agitato.
"Ti vengo a prendere domani mattina" le feci segno di sì.
"Ciao mamma" la salutai con la mano,cercando di tranquillizzarmi.
Trattenni un attimo il respiro,in fondo stavo solo andando a casa di una...ecco..non sconosciuta,no..compagna..Compagna di scuola!
Lei per me era solo una compagna di scuola,ecco cos'era
Mi decisi a girarmi verso l'entrata di quella casa enorme.
Lo scricchiolio degli scalini davanti alla porta aumentava quando portavo tutto il peso avanzando piede dopo piede,la porta era dorata,un effetto venuto bene accostando le venature del legno e i dettagli dorati della maniglia e del vetro
Il mio cuore stava uscendo dalla pelle e stava scappando via e la cosa peggiore era che non sapevo perché
"Lauren" una voce calda mi chiamò da dietro,era Camila
"Camila" la guardai un po' sorpresa,pensavo fosse dentro casa
"Stavo aiutando mio padre in garage a lavare la macchina" concluse sorridendomi e io ricambiai.
Appoggiò sopra l'erba appena tagliata del suo giardino il secchio d'acqua che stava tenendo,e venne da me
Sentii il suo profumo da dietro,mentre lei apriva la porta e mi faceva entrare
"Hai una casa bellissima!
Hai sempre abitato qua?" me la guardai bene tutta,era davvero sorprendente
"Grazie,sì ho sempre vissuto qui,è tutto merito di mia madre" disse spensierata,non feci domande ulteriori
Sorrisi a lei e alla splendida casa in cui era nata e stava crescendo generosamente
Iniziai a guardare ogni cosa lì dentro con uno sguardo più attento,quando lei spostò lo sguardo dall'asciugamano,dove stava asciugandosi le mani,ai miei occhi verdi.
"Ti va di andare a cenare fuori stasera?" Camila mi chiese continuando a guardarmi,bloccata
"C-certo,dove hai in mente di andare?" chiesi,imbarazzata per quello scambio di sguardi che non finiva mai.
"Sarà una sorpresa,che ne dici? Ti piacciono le sorprese?" sorrise e si avvicinò a me
"A chi non piacciono!"mi rivolsi a lei amichevolmente,facendo uscire un sorrisetto
"Allora va bene" si avvicinò ancora a me fino ad arrivare a due metri di distanza,non potevo specchiare la mia anima nei suoi occhi cioccolato però potevo osservarli,ed erano bellissimi,quasi quanto lei quella sera
"Va bene" risposi,con un timido sorriso
Mi guardò e io guardai lei
Eravamo come fiori che il vento faceva muovere,si avvicinò a me e io mi avvicinai,non ci sfioravamo ancora.
Posò delicatamente le sue dita sulle mie spalle,lentamente venne sempre di più verso di me e con le sue braccia strinse il suo corpo al mio.
"Sono felice che tu sia venuta Lauren"
Il mio cuore contava cento battiti in una volta sola,la strinsi a me in quel dolce abbraccio,ora eravamo una cosa sola,un cuore solo
"Sono felice di essere qui" le risposi,le parole mi uscivano piano,dall'emozione
Non sapevo cosa mi stesse succedendo né se tutto questo fosse normale,lo era?
Non avevo mai avuto un rapporto così con nessuno prima d'ora e i pensieri non si connettevano tra loro quando sentivo il profumo della sua pelle.
"Vieni,usciamo" mi toccò la schiena e mi fece avanzare fino alla porta,prese le chiavi della macchina che erano appese nel portachiavi sopra il mobile in entrata ed uscimmo insieme dalla grande casa.
Entrammo nell'auto parcheggiata nel garage e in men che non si dica eravamo già per strada.
La guardai guidare,era molto concentrata,non volevo disturbarla perciò non feci parola,cosa che non sarei comunque riuscita a fare in quella situazione,con Camila.
È strano come tutto possa scomparire con la sua presenza,ma io non volevo questo
"Ti ho invitato da me perché volevo che ci conoscessimo meglio" mi parlò con la sua voce calda e gentile,ferma su ciò che voleva far intendere,cioè che voleva conoscermi,non voleva solo fermarsi al conoscermi a livello superficiale,voleva conoscermi veramente e questo mi fece sorridere.
"Perché sorridi?"
"Oh niente..anch'io voglio conoscerti"
"Voglio sapere qualunque cosa io abbia la possibilità di sapere su di te,voglio conoscerti bene Lauren,voglio che diventiamo vere amiche" mi toccò con la mano il ginocchio,regalandomi uno sguardo gentile.
Io sorrisi,ed annuii
Lei mi guardò ancora una volta come se fossi un vaso di fiori di ceramica sopra il sedile che può facilmente cadere,e rompersi
Ma io non sono un vaso,io so restare qui per lei
"Tutti mi dicono che hai molti amici.." cercò di tirar fuori l'argomento e io glielo concessi
"Sì,penso sia così" risposi,supponendo
"E ti trovi bene con loro?"
"Si..diciamo.." la mia risposta fu debole ma non perché non avessi voglia di rispondere o perché non m'importasse di farlo sapere a lei,non ero sicura di quello che pensavo e basta,perciò dopo un attimo di silenzio incompreso in quell'auto ripresi l'argomento
"I miei amici di solito mi fanno divertire,ecco" finii di rispondere
"E come ti fanno divertire?" Mi sorrise,sempre mantenendo attenzione alla strada
"Mi portano in discoteca,mi invitano alle feste..
I tuoi amici?" le chiesi
"Sono Normani,Ally e Dinah,siamo quattro grandi amiche" il suo grande sorriso si fece più stretto quando un suo sguardo scrutò il mio guardare in basso
"Ho sempre voluto avere una vera migliore amica" alzai lo sguardo e parlando guardai la strada e mi girai verso lei "tu sei fortunata ad avere loro tre" la mia voce divenne più seria
"Insomma,non le conosco,lo so
Ma..posso immaginare sia bello condividere la propria vita con altre persone"
"Lo è" rispose,la sua voce calda mi fece raffreddare la pelle "sono simpatiche,le conoscerai" concluse con un'espressione rassicurante,io le sorrisi debolmente,poiché iniziai a ricordare le cose fondamentali della vita,che non avevo come una migliore amica,e i pensieri mi portarono a pensare ancora di più e a realizzare quante cose mi mancassero.
Lei era lì,il suo profumo mi avvolgeva il corpo
Quando si accorse del mio stato d'animo dietro ad uno sguardo preoccupato,lei appoggiò nuovamente la sua mano sopra il mio ginocchio.
Si susseguì una serie di silenzi che regalavano a tutte e due imbarazzo così decisi di prendere coraggio e porle la fatidica domanda..
"Perché tutto questo?" mi girai verso di lei,il mio tono era pacato
"Cosa?" rispose,non comprendendo il discorso dietro che pensavo avesse compreso.
"Mi hai aiutato in bagno e mi hai abbracciato,mi hai preso la mano e mi hai fatto ridere andando in palestra oggi,mi hai chiesto il numero e mi hai invitato a stare con te stasera.."
respirai,sapevo che era la giusta domanda da fare,l'unica che potesse darmi chiarezza su tutta quella confusione e su quello che dovevo provare
Anche se la sensazione che mi faceva provare quando stavo con lei non dipendeva da lei,volevo semplicemente capire perché mi faceva stare così bene senza conoscermi neanche..volevo aver certezza su almeno la maggior parte delle cose successe oggi e ieri..
"Perché?" le chiesi,lei mi guardò attentamente,aspettando che finissi di domandarle
"Perché tutto questo?" la guardai intensamente,lei mi sorrise
"Mi piace prendere una perla quando ne trovò una davanti" disse,con tono fermo e convinto e con voce calma
"Che significa?" domandai io
"Semplicemente che mi ha fatto piacere aiutarti ieri,mi ha fatto piacere rincontrarti oggi e sentire il tuo profumo ancora una volta,mi ha fatto piacere parlare con te,mi fa piacere averti attorno" sorrise "non volevo perdere l'occasione di conoscerti,di provare a farti entrare nella mia vita"
Tutto mi fu chiaro,era solo una ragazza come le altre che voleva fare amicizia,non lo era?
Voleva farmi stare bene in sua compagnia e ci stava riuscendo
Non c'era nulla di strano,infondo
I miei sentimenti,forse.
Quello che provavo non combaciava con le sue parole,così provai a non pensarci,magari le cose quella sera sarebbero diventate più chiare,o almeno era quello che sostenevo con speranza.
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