21. "Give me love,like her."
Erano passate settimane da quando Camila scomparve;
A scuola tutti erano sconvolti,in paese si parlava solo di questo.
Erano passate settimane,dure settimane,nelle quali il suono della sveglia mi faceva aprire gli occhi al mattino e sperare che mia madre venisse a dirmi che Camila era tornata,di vedere la sua immagine davanti ai miei occhi,che stava bene,che tutto quello che stava succedendo non era vero..
Ma questo sembrava non essere programmato a succedere,e io affrontavo le mie giornate senza di lei.
Dinah,Ally e Normani non si erano ancora fatte sentire,dopotutto mi sentivo in colpa: se non fossi andata con loro in quella macchina probabilmente non saremmo state in ritardo,non avremmo fatto l'incidente e non avremmo perso l'aereo,forse Camila sarebbe ancora qui.
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"Lau,ci sei?"
"Si..si,ci sono"
Noami appoggiò il libro che aveva tra le mani.
"È per Camila?" guardai le sue mani appoggiate alle mie sopra quel tavolo,quel tocco non era minimamente paragonabile a ciò che mi suscitava Camila,ogni cosa mi faceva venire in mente lei ed ogni giorno era sempre più torturante affrontare la sua assenza e non sapere dove fosse,o se stesse bene. E nonostante questi pensieri fossero costanti,non avevo mai la forza di continuarli,e di affrontare il discorso "Camila",neppure con me stessa.
Il volto di Noami era tanto preoccupato quanto amareggiato,cercava di aiutarmi,e io lo apprezzavo,ma dovevo essere io quella a fare un passo verso di lei.
Sorrisi lievemente e approvai liberandomi di qualcosa che con Noami non ero mai riuscita a liberare;
"Vedrai che andrà tutto bene e si risolverà tutto,e Camila ritornerà prestissimo" la ragazza mi strinse la mano e mi rispose sorridendo
"Io..io non so se sono in grado di affrontarla" finalmente dopo mesi ero in grado di confidarmi con Noami,la mia vulnerabilità a volte era in grado di farmi aprire e parlare di ciò che avevo dentro in un tranquillo pomeriggio passato in biblioteca,e a volte è un bene.
"Cosa? Che cosa non sei in grado di affrontare?"
Spostai lo sguardo dal basso ai suoi occhi celesti,io e lei eravamo amiche da sempre,tante cose erano cambiate,ma i suoi occhi erano rimasti gli stessi,il suo modo di guardarmi e capirmi con uno sguardo era rimasto immutabile.
"la sua assenza" confessai.
"Lauren.."si avvicinò a me con la sedia,mentre io riflettevo,accarezzava i miei capelli cercando di farmi stare tranquilla.
"Ho visto il modo in cui vi guardavate,l'agitazione di quando ti ho accompagnata alla festa a casa di Normani,quando eri pensierosa in classe..dietro ai tuoi sorrisi..ho sempre capito che mi stavi nascondendo qualcosa che quando parlavi di Camila si rivelava"
"Mi ha fatto sentire speciale in così pochi momenti..fin da subito" confessai,mentre una lacrima si faceva spazio sopra la chiara pelle della mia guancia.
"Ci siamo baciate..mi ha fatto sentire amata...quando stavo con lei tutti i miei problemi si annullavano"
"Andrà tutto bene,io ci sarò sempre" Noami mi strinse a se,io appoggiai il volto sopra la sua spalla iniziando a piangere,forse era ciò che più avevo bisogno di fare.
Passammo il pomeriggio a leggere e a parlare nella biblioteca della scuola e poco a poco raccontai a Noami tutto quello che in quelle settimane avevo passato,le raccontai di Tyler,di come avevo conosciuto Camila e mettei a nudo i miei sentimenti,lo feci per davvero.
Ed ero felice,finalmente non mi nascondevo più.
Dopo aver studiato per la ricerca di storia in biblioteca,io e Noami decidemmo di andare a cenare fuori ,chiamai mia madre per avvertirla che non sarei tornata per cena,prendemmo la macchina e andammo in cerca di un locale aperto il venerdì sera.
"Hai in mente qualche posto?"
"In realtà sì"
Ci pensai proprio due secondi al massimo: era il posto giusto,l'idea corretta.
Durante il viaggio i miei pensieri incontrarono varie argomentazioni,ma per fortuna Noami sapeva come scacciarli via e distrarmi.
"...e poi un giorno Samantha è venuta a scuola con una lucertola in tasca e mentre il prof di scienze era girato a spiegare le regole alla lavagna l'ha messa dentro la sua bottiglietta dell'acqua,non sai che risate!.."
"Ahah e lui l'ha bevuta?"
"No...in realtà se n'è accorto subito quando Larry gli ha ricordato che idratarsi fa bene ahah"
"Sono stata assente troppe volte quest'anno.." diventai seria mentre Noami continuò a ridere,e il mio tono si rattristì
"Te ne sono capitate tante.." mi disse Noami parcheggiando la macchina,eravamo arrivati.
Io le sorrisi,aveva ragione.
"Ti ho portata qui perché questo fu il posto dove Camila mi voleva portare quando siamo uscite insieme,volevo capire cosa aveva di speciale." le dissi mentre i ricordi si facevano spazio osservando l'insegna e il locale.
"Water Paradise,non è male come nome!" rispose lei camminando affianco a me "sarà bellissimo,a giudicare soltanto dal suo nome"
"Non lo so.." risposi prendendo un profondo respiro prima di entrare,Noami mi prese la mano e mi superò facendomi tranquillizzare,dovevo soltanto seguirla.
Noami aprì la porta di quel locale e subito ci accolse una grande entrata con pareti gialle sulle quali erano appesi quadri e foto. I fiori erano l'elemento principale dell'entrata,mentre non c'era una porta per la sala,aspettammo davanti al bancone un cameriere.
Attimi dopo arrivò una giovane cameriera che si presentò dietro al bancone e ci sorrise,guardandoci e spostando lo sguardo verso Noami,davanti al computer della cassa.
"Miss?"
"Scott,siamo in due,abbiamo prenotato per le 19,30"
"Io sono Jessica,seguitemi"
Jessica ci portò aldilà della stanza dietro di noi,dove tra i quadri e le mattonelle in rilievo c'era un ascensore che si confondeva con il muro.
La ragazza lo fece aprire ed entrò con noi,portandoci al piano 3,il più alto.
"Stasera c'è musica dal vivo,se vi interessa"
"Certo!" risposi io "qualsiasi cosa riguardante la musica è di nostro interesse,vero Noami?"
Diedi una pacca alla spalla della ragazza alla mia sinistra risvegliandola,stava osservando le cornici delle foto dentro l'ascensore: c'erano foto ovunque!
"Io..si,si ha ragione lei!"
"Dopo ti devo parlare.." sussurro al mio orecchio mentre l'ascensore si era fermato e ormai stava per aprirsi.
"Seguitemi" ci disse Jessica.
Non ebbi il tempo giusto per riprendermi dal clima a colori caldi dell'ascensore che uscite da quell'ascensore una cascata di acqua ci accolse prima di passarla sotto ed entrare nell'ambiente fresco di quella sala.
Quella sala era spettacolare,era in collegamento con le sale sotto;
I piani venivano uniti da alberi che contornavano il perimetro del piano,fili con lampadine accese univano gli alberi sopra le nostre teste e rendevano l'atmosfera più buia e speciale.
I tavoli erano di marmo e le sedie erano celesti chiaro,che faceva contrasto con la trasparenza dell'acqua sotto i nostri piedi racchiusa dal vetro,potevamo vedere in maniera non assoluta i piani sotto e nell'ultimo piano,dov'eravamo noi,c'era all'inizio della sala un palco dove una band si stava esibendo.
"Ora capisco perché si chiama Water Paradise!" disse Noami con la bocca aperta.
"Ecco il vostro tavolo,godetevi la serata!" ci disse Jessica portandoci al nostro tavolo per poi ritornare dentro l'ascensore.
"Hai mai visto qualcosa di tanto spettacolare?" mi chiese la ragazza mora dai dolci occhi azzurri seduta davanti a me.
"No,è davvero un paradiso!" le risposi con un sorriso,la guardai mentre stava osservando ogni particolare di quella sala "cosa volevi dirmi,in ascensore?"
"Ah si...in ascensore stavo guardando le foto di famiglia di questo posto..e c'era anche la foto di una bambina che assomiglia a Camila da piccola!"
"Camila?" Esclamai
"Si! Non urlarlo!" mi zittì la ragazza,mentre il cameriere stava arrivando a prendere le ordinazioni
Ordinammo e quando il cameriere finì di scrivere sul suo blocchetto tutto ciò che avevamo ordinato,si portò via i menù e Noami continuò la conversazione.
"Quindi...penso non sarebbe male se prima del dessert andassi a fare un giretto per andare a controllare te stessa!"
"Lo farò!" risposi,mentre un rumore dietro di me attirò tutte le persone presenti nella sala,mi girai: proveniva dal palco.
"Buona sera,la prossima che si esibirà si chiama Mayla,un applauso per Mayla!"
Salì sul palco una giovane ragazza con gli occhiali da sole, capelli lunghi neri con una frangetta che le arrivava fino all'inizio della palpebra,dei jeans e una felpa nera.
"Quella tipa è davvero strana!" dalle mie spalle insinuò Noami,io confermai sorridendo ma qualcosa dentro di me diceva tutt'altro.
La ragazza davanti al microfono si sedette su di una sedia alta e posizionó il microfono alla sua altezza,dietro di lei c'erano due ragazzi che suonavano la batteria e il pianoforte,lei invece aveva in mano una chitarra.
Sorrise al pubblico e subito iniziò a suonare,io la guardai pietrificata,era davvero bravissima.
"Give me love,like her.."
"Per essere stramba è davvero bravissima...come si chiamava?"
"Mayla" risposi,senza perdermi un secondo della sua performance,ero davvero basita.
Arrivarono gli antipasti e fui costretta a girarmi,avevamo ordinato due antipasti di mare con tanto di insalata di pollo a parte,mi distrai un minuto guardando il piatto davanti a me mentre Noami lo fotografava con un sorriso stampato in faccia,in sottofondo potevo sentire l'eco degli applausi.
"Sai che anche Camila suonava la chitarra?" dissi con un tono serio a Noami,che mi guardò in modo comprensivo sorridendo e alzando le sopracciglia
"Mi disse che glielo aveva insegnato sua madre,e che le aveva insegnato a cantare,ma che era troppo timida per cantare davanti a qualcun altro,che non fosse sua madre" conclusi con un sorriso sincero,prendendo la forchetta
Mi girai e mi accorsi che la ragazza era già andava via e che sul palcoscenico c'era un ragazzo e la sua band che stavano intonando le melodie dei Queen.
"Non pensarci Lau,assaggia i gamberetti,sono squisiti!"
"Ne sono sicura!"
La serata passò tranquillamente,era da tanto che non mangiavo così bene e che non mi sentivo così vicina a Noami,mi era mancato avere una migliore amica.
"Noami io vado a controllare quella cosa" le feci l'occhiolino "io prendo un sorbetto al limone comunque"
Mi alzai dal tavolo e mi diressi verso l'ascensore,digitai il piano terra e iniziai a guardare tutte le foto presenti all'interno.
La foto principale,grande,al centro dell'ascensore era davvero troppo grande,iniziai ad osservare velocemente le persone in cerca di Camila ma la porta dell'ascensore si aprì e mi ritrovai davanti Jessica,pronta ad entrare
"Una boccata d'aria" le dissi prima di uscire dall'ascensore e farla entrare.
La salutai e dopo che la porta dell'ascensore si chiuse,mi guardai attorno e non vidi nessuno.
Mi avvicinai verso la parete dell'entrata e osservai tutte le foto: erano le famiglie fondatrici di questo locale.
Al centro della parete,c'era la stessa fotografia che era dentro l'ascensore.
"Vediamo...dove sei..."
Iniziai a scorrere tutti i volti della foto che comparivano finché non arrivai in basso a destra: dove,in braccio ad un signore anziano,c'era l'immagine di una bambina sorridente: era lei,Camila.
"Ero sicura di trovarti qui..."
Una voce mi parlò da dietro le spalle,la riconobbi e mi girai.
Vidi la ragazza togliersi la parrucca e gli occhiali da sole,sorridendo.
"Camila!" esclamai,sorpresa
Lei mise immediatamente una mano sopra le mie labbra e mi portò in bagno.
Chiuse la porta alle spalle e si tolse il cappuccio.
"Mi sei mancata tantissimo"
"Camila...perché sei qui? Io,credevo che fossi.."
"Ti spiegherò tutto più avanti,Lauren,adesso ho pochi minuti prima che mi vengano a prendere."
"Chi? Chi,Camila?"
"Non ha importanza adesso,come stanno Dinah e le altre?"
"Io...non le ho più sentite..dall'incidente..."
"Incidente? Quale incidente?"
"Ti spiegherò Camila" mi avvicinai a lei così da poterla guardare meglio negli occhi.
"Credevo di averti persa,credevo che quello stronzo di Tyler ti avesse fatto qualcosa.."
"Ma ora sono qui,Lolo"
"Perché ti sei travestita?"
"Perché volevo vederti,il mio sesto senso mi ha portato qui,e questo era l'unico modo per attirare la tua attenzione: cantando"
Le sorrisi e mi fiondai su di lei dandole una stretta talmente forte da non farla metaforicamente più respirare,la strinsi a me e sentii per la prima volta la sua stretta più forte della mia,chiusi gli occhi per assaporare quel momento.
"Ti amo" sussurrò al mio orecchio,mentre una lacrima mi bagnò la guancia "ricordatelo sempre".
"Anch'io Camz"
"Ci vediamo presto,prestissimo" mi disse prima di lasciare la presa e sentirla andar via;
Riaprii gli occhi e vidi la porta chiudersi,mentre la ragazza non c'era più,mi girai verso lo specchio e vidi solo il riflesso di una ragazza con le lacrime agli occhi.
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