17. "Good morning Camz."


Erano passate due settimane da quando mia madre venne a prendermi a casa di Dinah quella sera stessa,ed io non stavo ancora bene.

Ma come aveva detto Dinah avevo solo bisogno di riposarmi,quelli sarebbero stati gli ultimi giorni a casa da scuola.

Camila conobbe mia madre,ogni mattina prima di andare a scuola veniva a trovarmi e a farmi compagnia.

Ogni giorno sentivo il nostro rapporto diventare sempre più reale,nonostante non fossimo ancora nulla,sentivo che qualcosa continuava a crescere;
I suoi sorrisi quando apriva la porta e mi vedeva seduta sul letto;
Mi aveva regalato un IBook e aveva scaricato i suoi libri e le sue storie preferite così che le potessi leggere quando non sapevo cosa fare,riuscii a scoprire molti aspetti e caratteristiche,almeno ipotizzate,di lei,della sua anima.

Ogni mattino lei mi veniva a trovare e io restavo a guardarla,facevamo colazione assieme,il tempo di scambiarci qualche sguardo e fare qualche chiacchiera riguardo le nostre giornate,e lei andava a scuola,io restavo a casa,a letto guardando film,serie tv e leggendo storie su Wattpad,un'app che mi fece scoprire Camila;
Lei ama leggere,in questo siamo simili.

Camila sapeva come farmi ritornare il sorriso: ogni cosa che diceva,ogni gesto che faceva,ogni parola che pronunciava,qualsiasi suono uscisse dalla sua bocca era arte per me.

Il suo sorriso,il suo corpo,il modo in cui si vestiva,in cui teneva i capelli,come mi guardava,mi faceva sentire al sicuro,tra le braccia del suo abbraccio improvviso.

Quella mattina venne più presto del solito,svegliandomi.

"Ehi ehi dormigliona!"
Mi toccò dolcemente l'anca,era entrata nella mia stanza senza far rumore,non la sentii

"Camz,buongiorno"

La camera era ancora buia e lei fece bene a scaldare l'atmosfera alzando le tapparelle della mia finestra

"Ti ho mai detto che adoro la tua camera?
Adoro ogni particolare,ma,la cosa che più adoro è il panorama che puoi osservare dalla tua finestra" affermò

Mi alzai  lentamente e con le stampelle mi avvicinai a lei,che stava in piedi a guardare attraverso lo strato di vetro ciò che colorava il riflesso delle sue iridi

"Si, è il panorama che preferisco,
ho sempre amato alzarmi presto la mattina e ammirare le colline e il mare in lontananza toccarle e continuare la mia linea ipotetica d'orizzonte" le dissi facendo riferimento al quadro di luci e sfumature a colori che i nostri occhi scrutavano,cercando di cogliere i dettagli più nascosti del tutto

"La tua linea ipotetica d'orizzonte?" la ragazza non toglieva lo sguardo dal paesaggio davanti ai suoi occhi,era curiosa e io non potevo nascondere il fatto che un po' mi piacesse il fatto che le interessasse sapere a fondo una delle mie più speciali abitudini,e anche solo che lei condividesse questo dolce pensiero con me;

"Vedi,i due gruppi di alberi,là infondo,tra le due colline,nel punto in cui si incrociano.." mi avvicinai a lei indicando col dito e posizionando il mio viso vicino al suo "..c'è una specie di linea che collega le chiome degli alberi ai lati delle colline e che continua fino ad arrivare alla linea del confine del mare,è una linea sottile che si riesce a vedere solo quando c'è il sole,i raggi del sole illuminano l'acqua del mare che fa splendere le foglie delle chiome degli alberi che si intravedono ai lati delle colline,e i raggi riflessi dal sole creano una specie di linea che chiamo "d'orizzonte",
Oggi non c'è molto sole perché le nuvole riescono a nasconderlo del tutto,ma è una cosa bellissima osservarlo,una delle cose più belle che abbia mai visto,e mio padre ha portato me e i mei fratelli in molti posti,ma ti assicuro che nessuna riesce a suscitarmi così tante emozioni come questo panorama"

Camila osservava dove il mio dito le aveva indicato e i suoi occhi cominciarono a brillare.
Non so se sia stata colpa della luce soffusa ma che riusciva ugualmente a ferire i nostri occhi,che emanava il sole nascosto dalle nuvole o se fosse per qualcos'altro,dubitavo fosse per quel panorama,o per qualcosa che avevo detto io.

Mi allontanai lentamente col viso e aspettai guardandola,un qualche segno di risposta,scrutando i suoi piccoli occhi cioccolato lucidi e il riflesso che donava alla sua figura un'immagine sfocata,ma bella
Ogni suo difetto,ogni suo particolare,ogni suo lineamento veniva evidenziato dalla luce calda che illuminava la stanza e che arrivava dritta sulle nostre pelli.

La osservai a lungo cercando di decifrare qualcosa dai suoi occhi,ma quando capii che era inutile poiché lei non voleva guardarmi,o per qualsiasi altra ragione,lei non lo faceva,mi concentrai su altri suoi comportamenti che,anche se conoscevo da poche settimane,avevo già imparato a memoria;

Il suo corpo era immobile,come pietrificato;
E lei era ferma,l'unica cosa che creava un movimento erano le dita delle sue mani che sfregava con le unghie in maniera agitata.
La sentivo vulnerabile,ma nervosa
Come se qualcosa la stesse colpendo,o innervosendo,o semplicemente facendola pensare.

Sembrava fosse una canzone,una canzone che deve ancora essere scelta dalla playlist
Un libro che deve ancora essere aperto
Un quaderno che deve ancora essere scritto
Un film che deve ancora iniziare

Quelle poche cose che lasciava trasparire sembravano così vicine e lontane a me allo stesso tempo,tutto doveva ancora costruirsi e tutto doveva ancora crescere.

I suoi movimenti furono scaltri e in pochi secondi il suo viso ritornò nei miei occhi;

Era da tanto che non ci guardavamo come solo noi potevamo fare;

Un brivido percorse la mia schiena alternato da ondate d'imbarazzo;
Non sapevo se sorridere,se distogliere lo sguardo e se far altro..
Non sapevo cosa mi stava facendo,i suoi occhi lucidi si bagnarono ancora di più e non riuscì a far niente in tempo,prima che mia mamma entrasse nella stanza.

La porta si aprì e lei entrò con un vassoio di biscotti in mano,fingendo un qualche interesse,nei miei confronti.

Lo sguardo tra me e Camila si annullò ed entrambe guardammo mia madre entrare appoggiando il vassoio nel comodino alla destra del mio letto,mentre noi eravamo alla sinistra,ancora davanti alla finestra.

Camila velocemente si asciugò gli occhi con la manica della sua felpa e io la guardai,e poi mi girai immediatamente dopo che mia madre appoggiò  il  vassoio,guardandola

"Buongiorno ragazze,ecco la colazione!"

"Grazie Clara,buongiorno" sorrise Camila a mia madre,la quale ricambiò il gesto sia a lei che a me;
Io la evitai e aspettai che uscisse dalla stanza,per riuscire a capire e a indagare su Camila.

"Dio Lauren cos'hai contro di lei?
Sembra così gentile e disponile..ci tiene a te" Camila sembrava cercasse di sgridarmi,sebbene fosse lei,e sebbene non si fosse posta in una maniera poi così aggressiva la mia risposta fu immediata:

"Camila non parlarmi di lei,non puoi sapere niente.."

"Voglio sapere Lauren,voglio sapere tutto" eravamo entrambe sul mio letto,era il momento giusto per dirglielo

Alla fine doveva saperlo,prima o poi.

"So per certo che tu pensi che mi voglia bene,e questo non lo smentisco neanche io,ma vedi Camila ci sono cose sulla mia famiglia che dovrai scoprire poco a poco,non posso dirti tutto senza essere sicura di conoscere la persona a cui lo sto raccontando,è molto importante per me"

Decisi di non dirle niente,riuscivo a trattenere tutto,avevo un perfetto controllo.

Quello che mi turbava di più era il comportamento indecifrabile che aveva avuto prima,e io stavo pensando ancora a quando aveva gli occhi bagnati  e non riuscivo a capire il perché.

"Va bene Lolo,io sarò sempre qui per te"

Si guardò il polso e frettolosamente si alzò prendendo la borsa e un biscotto dal vassoio

"Devo andare a scuola,mi mancherai"

"Anche tu,ci vediamo domani"

Se ne andò via senza abbracciarmi,come faceva sempre,come se qualcosa la turbasse.

Appena chiuse la porta i miei sentimenti si diedero alla libera uscita,lacrime uscirono dai miei occhi e il mascara gocciolava dalle mie ciglia arrivando a bagnare le mie guance rosse.

Perché non riuscivo a trovare un equilibrio tra quello che provavo e quello che facevo?

Con Camila provavo così tante emozioni,e solo guardarla da lontano osservare fuori il paesaggio dalla finestra mi procurava un'effetto che non potevo spiegare;
Ma allo stesso tempo lei sapeva poco su di me,come poteva farmi questo effetto?

Queste domande avevano controllato la mia mente per così tanto tempo e non ero mai riuscita a cercare delle risposte.

"Ah sì mi ero dimenticata che Normani stasera aveva organizzato una festicciola a casa sua e mi ha chiesto se potevi venire.."

La porta dopo pochi secondi si aprì di colpo e l'immagine della ragazza davanti alla porta si fece più prossima alla realtà.
La ragazza mi trovò seduta dove fino a qualche secondo fa mi aveva lasciata
in lacrime,con le guance rigate.

"Lauren.." la ragazza corse e si sedette sopra il letto,di fronte a me,mi prese i polsi ma io non riuscii a fermarmi

"Lauren,cosa succede?" la ragazza cercò di prendere il mio volto e mi accarezzò dolcemente le guance

Il suo volto era preoccupato

"Vorrei solo essere qualcosa per te" le mie fragilità stavano diventando dirette,la mia debolezza si stava sciogliendo,mettendo a nudo tutti i miei sentimenti;

"Tu..tu stai piangendo per me?"

Il suo volto sembrava felice,soddisfatto,e questo mi fece pensare
Era felce del fatto che io tenessi a lei così tanto? Probabile,ma non dovevo fami troppe illusioni in testa

Mi abbracciò forte e io le strinsi più che potevo l'addome,mollandola solo dopo un po' di secondi dopo

"Devi andare,non voglio che arrivi in ritardo" le dissi mentre lei si staccò e si alzò,riprendendo la borsa e sorridendomi

"Allora a stasera" mi sorrise mordendosi il labbro inferiore "alle sette di sera,non troppo elegante ma un vestito ti starà benissimo,ti mando l'indirizzo più tardi" disse velocemente alzando sempre più la voce a mano a mano che si avvicinava correndo verso la porta,non mi riservò neanche un minimo spazio per dire un "va bene",ci sarei dovuta andare per forza,e questo mi rendeva felice,sarebbe stata la mia prima festa con Camila e la prima volta in cui potevo vedere tutte e tre le sue amiche insieme.

"Come sto?"

"D'incanto" rispose  Noami saltellando per tutta la stanza "Lauren sei wow,non ti ho mai vista così bella"

"Beh,grazie..merito del tuo mascara effetto ciglia finte!"

"O piuttosto del meraviglioso vestito che hai addosso" indicò la mia amica

Era un vestito nero,corto,stretto sui fianchi
Era a maniche corte e finiva a tubino un po' prima del ginocchio;

"Sarebbe tutto più bello se solo non fossi fasciata e non fossi costretta ad andare in giro con le stampelle.." un sorriso triste percorse le mie labbra

"Ehi,sei bellissima lo stesso"

Ero fortunata ad aver ritrovato la sintonia e il rapporto che avevo una volta con Noami,nonostante quei periodi di totale buio tra di noi,c'era sempre quella forte luce che ci univa,sciogliendo ogni  tipo di discussione e litigio
Quella luce che ha salvato il nostro rapporto,nonostante io fossi sempre stata sempre là per lei.
Lei però non sapeva niente riguardo a Camila;
Sapeva solo che ero stata a casa sua un paio di volte e che ero caduta nel suo giardino;
Nessuno sapeva,tranne me,Camila e Dinah di Tyler.

Perciò Noami non poteva minimamente sapere cosa stavo provando in quegli attimi,spazzolando i  miei lunghi capelli lisci e delicatamente spalmando il lucida labbra sulle mie labbra,aspettando di vedere Camila
Quindi non poteva aiutarmi,consigliarmi,confortarmi
Non avevo nessuno con cui confidarmi e questa forse fu la cosa che più mi fece agitare...

Noami mi portò con la sua macchina dove Camila mi aveva scritto che avrebbe preso vita la festa,sperando le informazioni fossero giuste.
Mi aiutò a salire gli scalini in legno prima di arrivare davanti all'entrata della porta di quella casa,lasciandomi tenere il peso del mio corpo sulle sue spalle,dopodiché la salutai,suonai il campanello e la lasciai ritornare in auto.

L'agitazione stava facendo capolino dentro di me ma dovevo essere felice e in vena di festa;

Infondo sarebbe stata solo una normalissima festa...

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