16. "The most precious thing I have."
"..La situazione ti sta sfuggendo di mano,non posso vederti così.."
Una voce in lontananza mi fece svegliare,riuscivo solo ad ascoltare quelle parole,anche se non riuscivo a capire chi stava parlando
Le uniche cose che sapevo erano che ero sdraiata sopra un letto che sembrava morbido,comodo;
Sentivo un leggero peso sul fianco sinistro,ma non avevo le forze per aprire gli occhi e guardare,né per toccarmi.
Le lenzuola che mi avvolgevano erano calde,e profumavano di lavanda.
Non sapevo dove mi trovavo,non ero cosciente di niente.
"...Mila è grave,insomma,guarda cosa ha fatto a Lauren.."
"Dinah lo so,ti prometto che non succederà più"
Sentii quella calda voce graffiata lontana penetrarmi l'anima.
Quella voce mi fece aprire gli occhi e guardare il nero che mi avvolgeva,ero al buio e non riuscivo a vedere niente.
Quella voce era quella di Camila.
Immediatamente i ricordi si riprodussero velocemente.
Nella mia mente comparve la prima volta che la vidi,i suoi occhi puntati nei miei,le sue labbra che si mordeva,il suo viso,quando si presentò per la seconda volta e mi strinse la mano davanti alla preside,quando mi fece correre andando in palestra e la sua risata si incrociava con la mia,quando mi fissó ,e i miei occhi caddero nei suoi,quando mi abbracciò davanti alla sua porta,uscendo
Quando in macchina mise la sua mano sulla mia gamba,quando le sue lacrime bagnarono i suoi zigomi,quando mi abbracciò e si scusò,quando mi baciò sulla guancia sopra il suo divano,condividendo la stessa coperta
Quando mi prese la mano e mi portò fuori,in quella spiaggia
Quando mi fece percorrere quel sentiero,quando mi fece sdraiare in quel telo sulla spiaggia
Quando mi baciò il collo,quando mi fece venire i brividi alla pancia,quando la sua lingua entrò in contatto con la mia,quando mi baciò quel giorno,quando accarezzai le sue labbra sporche di rossetto
Quando mi baciò di prima mattina,mi disse che aveva scelto me e che era innamorata di me,e non di lui.
Lui,era lui la causa di tutto.
Subito il ricordo di cosa era successo invase la mia coscienza,facendomi innervosire.
Forse,iniziavo a capire a chi erano riferite quelle parole.
Quelle parole che sentii e che molto probabilmente provenivano da dietro la porta che mi rinchiudeva in quella stanza,ammesso fosse una stanza.
Sentii un rumore vicino e chiusi i pugni delle mani,confesso che stare al buio non mi era mai piaciuto,sebbene non potessi fare a meno di chiudere la porta di ogni stanza anche di notte.
Mi dava davvero fastidio non chiudere la porta della mia stanza,o di qualsiasi altra stanza in cui mi trovavo,ormai era una cosa abitudinaria,chiudevo qualsiasi porta.
Di notte lasciavo le tende della finestra aperte,così da far entrare la luce della luna nella stanza,in quello spazio chiuso illuminato,dove l'unico rumore che potevo sentire era quello del mio respiro.
Amavo la notte,ma odiavo stare al buio,o almeno al completo buio.
In quella stanza non c'era neanche un filo di luce,fino a quando realizzai che il rumore che avevo sentito era quello della porta che piano piano si stava aprendo.
Vidi la sagoma di qualcuno,che piano piano si stava avvicinando a me.
Chiusi gli occhi e iniziai a tremare,se,in realtà, le voci erano tutte invenzione della mia mente e invece fossi stata rapita?
Se chi si stava avvicinandosi a me volesse farmi del male?
Il mio cervello stava frullando tutte ipotesi possibili,ma prima di arrivare a una conclusione,sentii delle mani calde poggiarsi sopra le mie braccia e qualcuno avvicinarsi a me.
Non risposi con nessun movimento,poiché non riuscivo a vedere cosa stesse per fare la persona vicino a me.
Anche se riuscii riconoscere un profumo famigliare.
Sentii il suo respiro nell'orecchio,mentre le sue mani avanzarono,restando sempre poggiate sopra le mie braccia.
"Non sai quanto mi dispiace,non sai quanto ho pianto,non sai quanto mi sento una schifo per aver permesso tutto questo"
La voce di Camila era triste,quasi non si sentiva.
Sapevo a cosa si riferiva e feci l'unica cosa che potevo fare in quel momento.
Alzai le braccia e la avvicinai ancora di più a me,abbracciando il suo corpo accucciato.
Lei mi strinse forte,non volevo che si sentisse così,mi avrebbe ucciso vederla triste.
La feci sdraiare di fianco a me,ancora non riuscivo a vederla,la luce proveniente dalla fessura tra la parete e la porta socchiusa che aveva precedentemente aperto Camila illuminava solo l'inizo della stanza.
Potevo vedere solo il muro attorno alla porta.
Lei si sdraiò e si avvicinò a me,non troppo per via della ferita che avevo al fianco, e mi abbracciò.
I miei occhi erano chiusi,cercando di godermi quell'abbraccio.
Camila mi era mancata.
Anche se non potevo sapere da quanto tempo non la vedevo,dove mi trovavo e perché ero là lei mi mancava così tanto che lasciai un secondo momento ai 'perché',concentrandomi su di lei.
Il nostro abbraccio si interruppe quando lei si alzò per aprire le persiane.
Finalmente entró in quella camera da letto un po' di luce,riuscivo a intuire dalla luce che non era né mattina né sera,saranno state le 18 massimo.
Ero sopra il letto,vicino all'armadio e alle persiane,sembrava una specie di camera degli ospiti.
"Vedo che ti sei alzata" una ragazza alta bionda entrò dalla porta,aveva in mano un vassoio con un piatto di carne e un bicchiere con limonata.
"Spero ti piaccia,Camila mi ha detto che ami la limonata" la bionda appoggiò il vassoio sopra le mie gambe mentre io mi alzai e mi misi seduta.
Presi il vassoio,la guardai confusa,non sapevo chi fosse e come mai Camila aveva parlato di me a lei.
"Sono Dinah" mi sorrise la ragazza,"ti senti meglio?"
Aspettai qualche secondo prima di risponderle.
"Sto,sto bene,io,grazie..non serviva"
"È il minimo Lauren,il minimo" mi sorrise ancora la ragazza.
Sembrava davvero gentile e disponibile.
Scommetto che era davvero una bella persona,doveva essere davvero speciale per essere la migliore amica di Camila,un po' la invidiavo,sapeva tutto riguardo a Camila e si conoscevano davvero tanto bene,invidiavo un po' il loro rapporto.
Ma Camila era innamorata di me,ed ero fortunata.
"Cos'è successo?"
Le mie parole fecero creare uno scambio di sguardi tra le due ragazze,entrambe sembravano dubbiose.
Dinah decise di parlare
"Io,stavo passando per andare a trovare Mila,ed ecco..ti ho vista in quelle condizioni così ti ho portato nella mia macchina e poi qui nella mia casa,ho chiamato Camila e ti abbiamo medicata
Sei caduta sul cemento e qualcosa ha ferito il tuo fianco
La ferita non è così grave anche se non hai perso poco sangue quindi sei svenuta e hai dormito per un bel po',abbiamo subito bloccato l'emorragia ed ora la situazione è più che sotto controllo
Sto studiando per diventare infermiera,so come funzionano queste cose, devi stare un po' a riposo e non fare movimenti frettolosamente,per il resto stai tranquilla"
Improvvisamente tutto era chiaro,riuscii a ricordarmi tutto.
"Camila cosa ti ha fatto?"
Camila guardò me,Dinah e poi fissò il pavimento sotto di se.
"Mi ha portata in auto e abbiamo parlato"
Le sue lacrime bagnavano le sue guance,non volevo che piangesse,ma volevo che mi spiegasse quindi non feci nulla per farla smettere
La osservavo cercando di capire
"Mi ha detto che non sopporta vedermi con altri,ha detto che mi rivuole,che gli dispiace perché sta diventando aggressivo perché gli manco.."
"Cose che una grande testa di cazzo direbbe,nonché uno psicopatico malato di mente.." interruppe Dinah
"Scusami Camila ma dovevo dirlo,hai visto cosa ha fatto?"
Indicó verso di me la ragazza.
Dinah sembrava davvero molto arrabbiata,mentre a Camila scendevano ancora le lacrime
"Mi dispiace tanto Lauren" scoppiò in un pianto coprendosi gli occhi con le mani,Dinah la fece alzare e,prendendola da un fianco la portò fuori da quella stanza
"Devi scusarci,non sta troppo bene,la porto sopra così si riposa,anche tu dovresti riposarti,mangia Lauren intanto,ne hai bisogno"
Iniziai a tagliare la carne che avevo sul piatto,anche se la fame era l'ultima cosa che avevo in quel momento,Dinah era stata gentile ad ospitarmi nella sua casa e a medicarmi ma io volevo stare con Camila.
Finito di mangiare appoggiai il piatto sopra il comodino,dove trovai anche il mio cellulare.
Era sera,quasi le 20,30 e mi sentivo così sola e il fianco iniziava a farmi male,essendo la ferita sopra la mia cicatrice.
"Tutto bene?" la voce calda di Camila era sempre la benvenuta,ogni cosa che riguardasse lei mi faceva inevitabilmente stare meglio.
Mi era mancata,ed era una sensazione strana.
"Vorrei potermi alzare" risposi alla ragazza
"Devi stare a riposo ha detto Dinah" disse la ragazza che si trovava davanti alla soglia della porta
"Lo so,ha ragione"
"Ti posso far riposare io" la ragazza si avvicinò a me,mordendosi il labbro inferiore
"Potrei dormire con te" continuò "e baciarti tutte le volte che vuoi"
La ragazza si infilò sotto le coperte.
Il letto era grande,era matrimoniale,stavamo alla perfezione noi due.
"Mi piacerebbe tanto" risposi timidamente.
La ragazza si avvicinò e mi baciò il collo,facendomi venire i brividi,ancora una volta.
"Ti amo Lauren" mi disse Camila "e ,sei la cosa più preziosa che ho,oggi non so davvero cosa gli sia preso,non sono mai stata così male per qualcuno come lo sono per te,vederti su questo letto è straziante per me"
La sua voce si fece sempre più profonda.
"Non devi preoccuparti,sto bene adesso,ero spaventata dal fatto che avesse fatto qualcosa a te,non lo avrei sopportato"
Camila mi abbracciò,io la abbracciai stringendo,ogni singolo centimetro tra di noi si annullò,annullando ogni tipo di distanza.
Potevo sentire il suo respiro rallentare,segno che stava per cercare di addormentarsi.
In quella stanza c'era silenzio,la fredda luce della luna illuminava la stanza.
I nostri corpi erano uniti,sotto le coperte,in quel letto.
Un sussurro uscì dalle mie labbra,che erano poggiate sul suo collo,vicino al suo orecchio.
"Ti amo anch'io Camila"
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