56° capitolo
Quando Giustine, giunse al lavoro, il suo buongiorno fu:
" Finalmente sei arrivata! In cucina si è rotto il frigo e c'è acqua dappertutto: quindi vai subito di là e asciuga bene il pavimento!".
Stefany, Stefany, sempre la solita! Possibile che nemmeno l'arrivo della primavera riusciva a placare quel tono autoritario e acido?
In ogni caso neppure lei sarebbe riuscita a rovinare il buon umore della donna.
A Giustine molto in fondo al cuore, Stefany, le faceva pena: era una donna sola, non aveva mai capito se per scelta o perché non aveva mai incontrato l'uomo giusto. Non si erano mai fatte confidenze, ma, Giustine, più di una volta l'aveva sentita piangere nello spogliatoio. Quando rientrava in sala sul suo viso c'era un nuovo trucco, come a voler nascondere le righe delle lacrime ma i suoi occhi ancora arrossati, quelli non li poteva nascondere. Perché voler celare al mondo che anche lei è una donna con le sue debolezze? Si domandava ogni volta Giustine; per questo motivo aveva sempre cercato di essere comprensiva, ma la collega spesso, diventava veramente odiosa.
In silenzio, inghiottì il bel saluto e andò in cucina.
Anche al lavoro, la giornata stava proseguendo come da copione. Per tutto il tempo, Giustine, non perse di vista la porta. Guardava ogni cliente nella speranza di vedere lui, Bernard, che entrava come un divo di Hollywood: sicuro di sé, profumato e con indosso il completo preferito di lei. Lo immaginava scendere da un cavallo bianco con in mano un mazzo di rose rosse. Lo vedeva arrivare sorridente mentre avanzava verso di lei e inginocchiava, dicendole di amarla. E, mentre Giustine lo stringeva a se, lui la prendeva in braccio e lei si lasciava rapire. Si immaginava in sella sul suo bel cavallo che correvano felici; dove non importava, ciò che le stava a cuore era che fossero insieme. Come il film di "Pretty Woman" che Giustine aveva visto decine di volte, interpretato dal suo attore preferito, Richard Gere. Una romantica storia dove l'amore vince su tutto e tutti; il sogno di ogni donna.
Ormai mancava un'ora per finire il suo turno e così si arrese a quel sogno per accenderne un'altro: da lì a poco avrebbe rivisto Bernard.
Fuori dal bar, Giustine, come sempre ad ogni loro incontro, si avviò all'angolo della strada e parcheggiato al solito posto vide lui, non sul cavallo bianco come se l'era immaginato qualche ora prima, ma, fuori dalla sua bella macchina che la stava aspettando con in mano un mazzo di fiori, non rose, ma girasoli. Era più bello che mai: più bello del suo attore preferito. Il cuore nel petto di Giustine stava esplodendo dall'emozione: nonostante il via vai delle macchine sulla strada, la donna riuscì a sentire anche quello di Bernard. Un ciao da entrambi e salirono in macchina, avviandosi senza dirsi dove.
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