Bernard non sapeva se stava facendo bene, mentre componeva il numero i dubbi lo stavano assalendo; ormai era passato un mese da quando l'aveva sentita. Si era aspettato anche lui un messaggio da lei, anche un solo " Ciao, come stai?" come due normali amici, però, niente. Quello che non poteva sapere era che Giustine, avrebbe voluto.
Bernard le mancava. Sperava che il tempo avrebbe rimesso tutte le cose a posto e poter reiniziare tutto daccapo come una pellicola di un film cambiando pero', la trama. Le cose accadono e non si poteva tornare indietro e se poi s'intrometteva il cuore niente avrebbe potuto più farlo  ragionare.
Giustine aveva appena lasciato i bambini quando il telefono aveva iniziato a squillare; "Bernard". Aveva atteso quella chiamata da tanto che quasi non ci sperava più. Pensava che non l'avrebbe mai più sentito e quella sorpresa inaspettata le aveva fatto sobbalzare il cuore.
Rispose con voce tremolante con un "Pronto!" come se non avesse letto sul display il nome, come se quel nome l'avesse letto solo il suo cuore.
Bernard capì da quella parola così fredda e distaccata che qualcosa di irreale in lei stava accadendo, che prontamente, disse :"Ciao, Giustine, si sono proprio io" e continuò :" Sto sicuramente sbagliando e tu sarai arrabbiata perché per tutto questo tempo non mi sono più fatto vivo, se vorrai riattaccare il telefono, fallo pure, ma, intanto ti dico che mi spiace".
Giustine ascoltava in silenzio incredula e con le lacrime agli occhi. Era felice. Quell'uomo le piaceva più di quanto pensasse; le aveva rubato un pezzo di cuore.
Come poteva fidarsi ancora di lui? E se l'avesse di nuovo lasciata così senza una parola come aveva già fatto due volte? In fondo non le importava, lui era al telefono.
"Ciao, Bernard, pensavo che mi avessi dimenticata, mi davo colpe per quel bacio e ..." , l'uomo la interruppe " Quando ci vediamo?".
Giustine: " Anche oggi pomeriggio, finito di lavorare, alle quattro, riesci?!"
Bernard :" Va bene, ho un'appuntamento, ma, disdico. A oggi!".