21° capitolo
Le 16, Bernard era lì che la stava aspettando, momenti eterni. Non doveva succedere, intrappolato nel suo stesso gioco. Mentre aspettava la sua mente viaggiava all'indietro; la sua vita matrimoniale tranquilla e felice con i suoi bimbi poi improvvisamente questa noia e l'età che passava.
Il tempo fa paura qualcosa ti sfugge e ti rendi conto che ti senti incompleto; vedere tutte quelle donne per lavoro qualcosa dentro di sé lo risvegliò e non ragiono' più, fino a quando non vide lei, Giustine.
Eccola, stava uscendo! Con quale frase avrebbe iniziato?
La donna entrò in macchina e Bernard disse :"Ciao, Giustine, come stai? Stanca?"
"Ciao, Bernard, si, stanca, ma più che stanca sono agitata, al telefono eri misterioso e sono molto curiosa per quello che mi devi dire!"
" Non vogliamo nemmeno fermarci da qualche parte per stare tranquilli? Vuoi che inizi subito?"
e Giustine: "Va bene, facciamo come vuoi tu, aspetto fino a quando ci fermiamo!".
La musica di sottofondo andava mentre il silenzio li divideva. Bernard vide un grande parcheggio e si fermò, prese fiato e iniziò a parlare.
" Giustine da quando ti ho vista qualcosa in me, è cambiato. Tu mi hai idealizzato e non te lo meriti! Non sono affatto quello che credi, il marito felice, no, scusa, quello si, ma in questi ultimi anni non so cosa mi sia successo e non so come dirtelo, ho paura che mi odierai ed avresti ragione..." si bloccò.
Giustine :" Perché mai?"
L'uomo dopo essersi ripreso, continuò:" Con il mio lavoro ho modo di conoscere tante persone tra cui tante donne, non voglio giustificarmi; per noia ho iniziato a fare battute a queste donne vedevo che la cosa a loro piaceva ed anche a me iniziava a piacere, mi faceva sentire nuovamente ragazzo con qualche anno in più. Così ho iniziato un gioco con me stesso e iniziai una doppia vita, finché non ti ho vista dietro il banco in quel bar, non dovrei nemmeno dirtelo, ma è così!"
Giustine nei suoi occhi ci leggeva il tormento e senza rendersene conto, lo baciò.
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