Capitolo 56 "Ho bisogno di te"

Claudio

E' una donna, la voce mi è familiare, ma non riesco a capire chi sia.

"Mi scusi, lei chi è?" chiedo

"Sono Manuela."

Alice

Oggi sono stata molto male e forse sto ancora un po' sotto. Claudio ha un po' esagerato e in tutta onestà se prima questa sua gelosia mi faceva impazzire, ora mi dà sui nervi. Io Claudio lo amo più di me stessa e non capisco perché si sia accanito così tanto sull'argomento Paolo, tirando in ballo anche il nostro passato, quello più doloroso.

Mi ha chiesto scusa, mi ha promesso che non litigheremo più per queste cose, ma onestamente non riesco a pensare ad altro. E' come se mi avesse delusa.

L'amore è tante cose: è comprendere l'altro, è percorrere la stessa strada insieme con il rischio che l'altro possa restare qualche passo indietro, è accogliersi, è superare gli ostacoli insieme.

Ma credo che, spesso, l'amore sia anche asincrono, cioè non coincidono i tempi. C'è rimedio a questo? Sicuramente, basta volerlo. A volte credo che fra me e Claudio funzioni esattamente così, però ci amiamo e quindi diventiamo l'uno la guida dell'altro.

Stasera per fortuna passeremo un po' di tempo insieme e forse riusciremo ad archiviare questa discussione. Tra l'altro spero di aprire l'argomento Giacomo e Manuela perché oggi fra tutti quei discorsi non c'è stato modo di aprirlo.

Ecco Giacomo e Manuela sono l'esempio vivente dell'amore asincrono: i loro tempi non corrispondevano. Manuela sarebbe stata pronta ad affrontare la gravidanza insieme a lui, mentre Giacomo aveva paura ed è quindi scappato, perdendo per sempre l'amore della sua vita. Nessuno dei due si è rifatto una vita con un'altra donna o un altro uomo, semplicemente perché ciò che li legava e che li lega, oserei dire, è più forte di qualsiasi altra cosa. Ed io sono sicura che torneranno insieme.

Sono ormai pronta e sto aspettando Claudio che mi venga a prendere. Non so dove mi porterà, so solo che abbiamo bisogno di star da soli, insieme.

E nello stesso frangente in cui penso questo, bussano alla porta. Apro.

"Ciao amore, scusa per il ritardo, ma mi ha chiamato Manuela."

"Manuela? E come ha fatto ad avere il tuo numero?" chiedo perplessa

"Penso l'abbia preso in segreteria. Comunque non è questo il punto. Ha detto che vuole parlarmi e le ho proposto di venire a cena con noi."

Svanisce in un attimo il mio desiderio di stare sola con lui, però è per una giusta causa. Il tempo per stare soli c'è.

"Va bene, tranquillo. Hai fatto bene. Dove ci aspetta?"

"Ci raggiunge al mio hotel, avevo prenotato lì."

"Va bene, perfetto."

Ci dirigiamo verso il suo hotel ed il tragitto in taxi è silenzioso. Lui è molto agitato e si nota, anche se cerca di nasconderlo. Io dal mio canto non mi aspettavo un passo del genere da parte di Manuela, almeno non ora. Evidentemente è più innamorata di quanto io creda.

Appena arrivati, andiamo verso il ristorante, ci accomodiamo e aspettiamo Manuela.

"Sei teso?" gli chiedo mentre tamburella con le dita. Credo che ora gli servirebbe la sua pallina da tennis.

"Un po'."

"Non dovresti."

"Lo so, ma è più forte di me. E' la prima volta che m'intrometto così tanto nella vita di altre persone e credevo di non doverlo mai fare."

"Stai parlando della vita di tuo fratello. E comunque c'è sempre una prima volta."

E mentre concludo questa frase arriva Manuela.

"Buonasera ragazzi, scusatemi per il disturbo." Saluta Claudio con un sorriso e me con un abbraccio. Questa donna è di una dolcezza disarmante, lo è sempre stata con tutti, ma con me un po' di più.

"Tranquilla, nessun disturbo." Le diciamo io e Claudio in coro

Lei si siede, è tesa. Fa un bel respiro, chiude gli occhi e poi prende la parola.

"Ho creduto d'impazzire quando mi sono ritrovata Claudio davanti. Uguale a Giacomo, in tutto e per tutto. Credevo di averlo dimenticato, di aver accantonato tutto in un angolo oscuro del mio cuore, ma non è così. Non è così perché io Giacomo l'ho amato veramente e lo amo ancora. Se sono qui stasera è per cercare di capire cosa ho sbagliato, perché Giacomo è scappato via da me. Io non mi sento pronta per perdonarlo, anche se lo amo. Però se voi sapete qualcosa, ditemelo vi prego. Sono due anni che combatto con queste domande."

"Aveva paura." Dice Claudio per poi continuare "Tutti gli uomini hanno paura all'inizio, forse sarà nel nostro DNA o semplicemente siamo esseri più fragili, questo non so dirtelo. Però so che se potesse, tornerebbe sui suoi passi. Non ha il coraggio di affrontarti, crede che tu ti sia rifatta una vita. Non sa nemmeno che io ora sia qui, perché se lo sapesse credo prenderebbe il primo aereo per riportarmi a Roma. Vedi Manuela, io mio fratello l'ho sempre considerato il cucciolo della famiglia perché, a differenza mia, è sempre stato più dolce, più gentile, anche con le donne. Io non ero così, come mi vedi ora, anzi forse se non avessi mai incontrato Alice, io e te non saremmo nemmeno seduti a questo tavolo a parlare. Però sono sicuro di una cosa: ha sbagliato a lasciarti sola ma non ha mai smesso di amarti. Tu sei ancora delusa, anche perché non avete mai avuto modo di confrontarvi, però ti consiglio di farlo, come l'ho consigliato a lui." Conclude Claudio ed io nel frattempo ho tenuto la mano di Manuela. Ha bisogno di forza e coraggio

"Grazie." Detto ciò si alza ma io la blocco

"Perché vai via? Resta con noi." Le dico

"Vado via perché forse non avrei mai dovuto chiamare Claudio. Non dite nulla a Giacomo." E così dicendo scappa via, con le lacrime agli occhi. Cerco di rincorrerla, ma è ormai lontana.

"Ha bisogno di tempo, lasciamola stare." Dico a Claudio

"Alice io non so che fare. Questi due si amano ed io mi trovo al centro, o meglio noi ci troviamo al centro."

"Claudio noi dobbiamo solo aiutare il destino, poi farà tutto da sé."

"Va bene."

Ceniamo tranquillamente, senza accennare alla discussione avuta in giornata ma sento che fra di noi è calata un po' di tensione.

A fine cena, Claudio mi chiede di passeggiare un po' per il centro.

"Credi che riuscirò mai a placare la mia gelosia?" mi chiede mentre camminiamo

"Se lo facessi non saresti più tu." Ribatto seccata

"Alice per favore, non ricominciamo."

"Claudio non voglio ricominciare. Io adoro la tua gelosia, ma quando parli di sproposito o pensi cosa che non esistano, questo no, non lo sopporto."

"Hai ragione, ho sbagliato, ti ho chiesto scusa."

"Claudio non è quello il punto, è che tu lo fai sempre. Dovresti cercare di migliorare questo tuo aspetto, non dico cambiare perché se cambiassi forse non saresti più il mio Claudio. Ti chiedo solo di parlarmi delle cose che ti fanno dubitare, ma di parlarne subito."

"Non succederà più." Mi dice tirandomi a sé e baciandomi.

"Ora ho bisogno di te." Gli sussurro.

"Anche io."

E mentre torniamo all'hotel inizia a piovere. Siamo completamente bagnati e decidiamo di accostarci in un vicoletto buio, dove la pioggia non ci arriva.

Claudio inizia a baciarmi con passione

"Claudio ..." dico

"Non ci vede nessuno, siamo al buio. E poi piove a dirotto, non c'è nessuno per strada."

E così mi lascio andare ai sensi: ho bisogno di lui, del suo amore. Fare l'amore con lui è sempre un'esperienza magica, è sempre come se fosse la prima volta ed in questo caso è una pazzia meravigliosa.

Smette di piovere e decidiamo di rientrare in hotel per trascorrere questa notte insieme. Abbiamo talmente fretta di arrivare in camera che in ascensore continua questa indomabile passione che non ci lascia tranquilli mai e ci pervade i sensi ogni volta. Una volta arrivati in camera, Claudio mi spoglia e si spoglia a sua volta, e ci dirigiamo sotto la doccia.

La passione è ormai ai livelli esponenziali. Claudio bacia ogni centimetro del mio corpo facendomi ansimare, finché non entra in me, di nuovo, e completa la sua opera d'amore.

Il tempo trascorso sotto quella doccia non lo ricorderò mai, ma ricorderò gli attimi, le emozioni provate, i gemiti, il nostro amore.

Si, io ho bisogno di lui. Ho bisogno dei suoi baci e delle sue carezze, ho bisogno del suo corpo, ho bisogno del suo amore, della sua presenza. E ho bisogno anche della sua gelosia perché se mi regala questi momenti di pura passione è perché mi sente sua soltanto e mi desidera ardentemente. Come io desidero lui. Anche lui è mio soltanto e questi momenti ne sono la prova.

Mai ho sentito la necessità di unirmi ad un uomo come la sento con Claudio. L'amore sarà anche asincrono e ci saranno anche tanti ostacoli, ma io non voglio rinunciare a tutto questo.

Claudio cosa hai fatto a questo mio cuore che ormai non può più fare a meno di te?

Claudio

Ho deciso di invitare Manuela a cena con noi perché preferivo ci fosse anche Alice, ma alla fine l'incontro si è rivelato un po' deludente. Manuela non ce la fa a perdonare Giacomo che a sua volta non riesce a fare il primo passo. Spero chiariscano quanto prima.

Ora siamo nella mia stanza, stiamo facendo l'amore.

Mai ho sentito il bisogno di qualcuno come lo sento di Alice. E' mia soltanto ed io sono suo. I suoi movimenti, i suoi gesti, i suoi baci, i suoi gemiti, mi mandano fuori di testa.

Ora capisco che l'amore non è una malattia primitiva dell'encefalo che distrugge la vita produttiva delle persone. L'amore è comprendere, l'amore è accogliere, l'amore è litigare per poi fare pace perché divisi si è persi, l'amore è desiderare ardentemente la persona che è al tuo fianco. Ed io Alice ti desidero, come non mai. Io Alice, ho bisogno di te. 

L'indomani, dopo una notte d'amore indimenticabile, ci dirigiamo insieme in Istituto, dopo aver fatto colazione. Manuela non c'è, si è data malata. E' evidente che non riesce ad affrontare la situazione e sta male. Questa cosa mi dispiace molto perché credo che sia lei che Giacomo meritino la felicità. Ma non posso forzarli, devono decidere loro quando e se parlarsi.

Alice è andata un attimo in bagno e mi si avvicina Paolo.

"Salve dottor Conforti, volevo farle i miei complimenti per l'intervento di ieri. E' stato impeccabile."

"La ringrazio. Io invece vorrei chiederle, gentilmente, di non fare troppe effusioni alla mia fidanzata perché non le gradisce lei e non le gradisco io."

"Non sapevo che Alice fosse fidanzata, tantomeno con lei. Se lo avessi saputo, non lo avrei fatto."

"Le credo solo perché ha la faccia da bravo ragazzo. Non una parola con Alice di ciò che le ho detto."

"Non si preoccupi."

Mi stringe la mano e va via. E' evidente che i complimenti sul mio intervento fossero un pretesto per scusarsi del suo atteggiamento, anche perché ieri se avesse potuto mi avrebbe ucciso quando ho portato via Alice.

Lo so che avevo promesso fiducia, ed io mi fido di Alice. Ma non mi sarei fidato di Paolo, quindi è stato un bene mettere le cose in chiaro.

La giornata congressuale procede nel migliore dei modi, fin quando non arriva il momento di partire. Siamo in taxi ed Alice ha la testa poggiata sulla mia spalla. Il silenzio in questo caso vale più di mille parole.

Una volta arrivati all'aeroporto, ci baciamo a lungo.

"Scrivimi quando sei a Roma."

"Ti amo."

"Anche io."

Ci baciamo ancora.

"Adesso vai o perderai l'aereo, domani devi lavorare." Mi dice teneramente

"Vuoi sbarazzarti di me?" le dico malizioso

"Dottor Conforti mai mi sbarazzerei di lei."

Le do un altro bacio e mi dirigo verso l'imbarco. E' solo un altro mese che ci separa, poi vivremo insieme a Roma, per sempre.

******

E per la vostra felicità ecco un nuovo capitolo! 

Alice e Claudio hanno finalmente chiarito. Ma Manuela non riesce proprio a dimenticare ciò che è successo e quindi non riesce a perdonare Giacomo. Secondo voi perchè si è data malata? Lo scopriremo presto!

Nel frattempo Claudio ne ha dette quattro a Paolo, ma non ne avevamo dubbi  🤣

Ora secondo voi come evolverà la storia? Ci sono due strade che potrebbe prendere, ma forse nella mia mente e nel mio cuore, una è più probabile dell'altra.

Fatemi sapere come sempre. Baci

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