Capitolo 55 "Andrà tutto bene"
Eccomi qui care lettrici! Scusatemi per l'assenza molto lunga; contavo di pubblicare il capitolo sabato, ma non ci sono riuscita per impegni vari ed anche perchè sono stata fuori casa. Avendo l'intera storia sul PC mi è stato impossibile pubblicare, ma ora sono qui con un nuovo capitolo. Buona Lettura!
*****
Alice
Ieri sera ero andata a dormire con l'amarezza perché non avevo sentito Claudio tutto il giorno e invece me lo sono ritrovato davanti alla mia porta, bello come il sole, che mi fissava con quei suoi occhi blu. Abbiamo fatto l'amore tutta la notte e anche questa mattina. Deve partecipare al congresso e voleva farmi una sorpresa: mi fa impazzire. Ed io che avevo già pensato male di lui. Fare l'amore con lui è stato favoloso, come sempre. Claudio è pura passione, Claudio è puro amore. Senza di lui non riesco a stare e questa notte abbiamo colmato tutti i vuoti generati da quest'assenza devastante.
Siamo arrivati in Istituto mano nella mano e gli ho fatto conoscere i miei colleghi/amici. Alla vista di Paolo, Claudio è diventato freddo, lo ha scrutato da testa a piedi e sembrava che quasi quasi gli dicesse qualcosa di poco gradevole, ma poi ha esordito con un "Piacere" alquanto freddo, glaciale oserei dire. E' geloso, non ho dubbi e posso solo impazzire per questa gelosia. Io dal mio canto l'ho presentato come il mio fidanzato, quindi non può pensare nulla di male.
L'ansia e la tensione cresce ancor di più quando gli faccio conoscere Manuela. Io le avevo parlato del riavvicinamento con il mio uomo, ma non le avevo detto che fosse un Conforti. E' scossa e sul suo viso si cela un'espressione malinconica e forse anche nel suo cuore. Subito si allontana e mentre lascio Claudio parlare con altri colleghi decido di cercarla. La trovo in bagno, in lacrime.
"Sono uguali." Afferma appena mi vede
Faccio finta di non capire facendo un'espressione interrogativa.
"Claudio è il fratello di Giacomo, l'uomo che mi lasciò sola ..."
"Il tuo grande amore."
"Alice dimmi che è uno scherzo."
"Non lo è. Manuela, ti prego dimmi la verità: lo ami ancora?"
"Cosa importerebbe? Sono passati 2 anni si sarà rifatto una vita."
"In amore vince chi fugge, è vero, ma così ti precludi la possibilità di amare." Utilizzo le stesse parole che ho utilizzato per Giacomo e che mi disse tempo fa la nonna, quando ero incerta su Claudio.
"Parli di amore, ma lui che amore ha avuto nei miei confronti? Mi ha lasciata sola! Ho perso un bambino da sola! Mi ha cercata solo quando gli faceva comodo ed io un uomo, che mi vuole solo quando preferisce, non lo voglio."
"Ma gli uomini sono fatti così, sembrano forti, ma alla fine hanno paura anche loro. Ti capisco perché ho vissuto le stesse cose e lo sai." Dico e lei di tutta risposta mi fa un sorriso
"Quante probabilità c'erano che le nostre vite s'incrociassero in questo modo?"
Alzo le spalle "Evidentemente siamo legate da qualcosa che si chiama amore. Amore per due fratelli estremamente uguali."
"Alice non so che fare..."
"Pensaci. Rifletti. Prenditi del tempo. Andrà tutto bene."
Di tutta risposta Manuela mi abbraccia e torniamo in Aula Magna insieme. Claudio sta per cominciare e da lontano mi guarda facendomi un occhiolino. Ha bisogno del mio conforto così gli mando un bacio con la mano e gli scandisco un "Andrà tutto bene". Inizia ad esporre la sua relazione e capisco quanto duro lavoro ci sia dietro. È molto interessante, riguarda le morti per asfissia, una delle tematiche del congresso. Ha descritto tutto nei minimi particolari, guadagnandosi l'applauso di tutti e portando con sé un'altra vittoria per il nostro Istituto. Io sono davvero orgogliosa e fiera di lui: è da sempre stato il mio mentore e colui su cui ho fatto affidamento, sia nella vita lavorativa che privata.
Senza di lui la mia vita sarebbe arida, senza di lui mi sentirei mancare la terra sotto i piedi, senza di lui sarebbe vivere una vita uguale, monotona, senza di lui non varrebbe la pena vivere.
Sono sempre stata molto romantica e desiderosa di trovare l'amore vero ed ora che l'ho trovato non me lo lascio scappare. Vorrei tanto che Manuela e Giacomo si ritrovassero, ma né l'uno né l'altra hanno il coraggio di fare il primo passo. Ma allora io mi chiedo è troppo tardi forse? Credo che la risposta sia no, semplicemente perché non è mai troppo tardi per amare.
Devo assolutamente aiutarli e devo farlo insieme a Claudio, forse lui ha qualche idea.
Dopo aver esposto la sua relazione, i colleghi gli fanno molte domande, a cui lui risponde impeccabilmente e non appena si libera dalle ultime chiacchiere, si dirige verso di me che nel frattempo mi sono fermata a parlare con Paolo e Chiara.
"Amore che dici pranziamo insieme?" mi dice scandendo la parola amore. Ok, è geloso.
"Si certo, prendo la borsa e andiamo."
Prendo le mie cose, mi scuso con i miei colleghi e mi dirigo con CC verso l'uscita. È giusto che io trascorra questo tempo con lui perché da quando abbiamo ripreso la nostra routine non ci vediamo più come nelle festività natalizie.
Lo porto al mio ristorante preferito, in centro, dove fanno la paella più buona mai assaggiata prima. Io ne ho fatto un abuso in questi 2 mesi qui, anche perché devo pur consolare il mio palato che non assaggia tutte le domeniche le lasagne di nonna Amalia.
Ci sediamo e Claudio mi fissa con aria interrogativa.
"Cosa c'è?" gli chiedo
"Devi dirmi qualcosa?" mi chiede con nonchalance
"I complimenti per il tuo intervento te li ho già fatti."
"Lo so, ma io non mi riferivo a questo."
"E a cosa?"
"Sono arrivato qui a Barcellona alle 20 di ieri sera. Sono andato in hotel, mi sono cambiato e poi sono venuto da te, ma non c'eri."
"Ah sì, ero uscita con Chiara e Paolo."
La sua espressione sembra voler dire "Dimmi qualcosa che non so."
"Poi?"
"Poi cosa, Claudio? Scusami ma non sto capendo." Inizio un po' ad alterarmi
"Non ti sembra che quel Paolo sia troppo aperto con te? Aperto per non dire altro."
Sorrido
"No guarda non capisco perché ridi." Mi dice stizzito
"Sei serio?"
"Sono serissimo! Ieri vi ho visti scherzare, che credi. Volevo farti una sorpresa ma poi ti ho vista ridere e scherzare con quello che non si stava al suo posto e mi sono arrabbiato."
"Cioè mi stai dicendo che mi hai vista e non sei venuto da me a palesarti?"
"Che ti aspettavi Alice? Mi hanno infastidito quegli atteggiamenti, così sono tornato in albergo ma poi sono tornato da te. Mi fido, so che non sei tu quella che fa la stupida, piuttosto lo fa lui."
"So tenerlo alla larga."
"Come hai fatto con Arthur?"
"Non ti sembra di esagerare Claudio?" dico offesa
"Chiudiamo il discorso, è meglio."
Io non gli rispondo. L'unica cosa che vorrei fare è alzarmi ed andarmene, ma non gli do questa soddisfazione e poi non risolverei nulla. Così dico ciò che penso.
"Avevamo appena lasciato Chiara, Paolo mi stava raccontando un aneddoto divertente ed io ho riso, tutto qui. Ma la cosa sconcertante è che tu mi abbia vista e non ti sia degnato di venire da me. Hai confuso tutto, come tuo solito, senza parlare e facendoti prendere dalla gelosia. Per di più ora tiri in ballo Arthur che è una storia vecchia e stravecchia e che soprattutto ci ha portati a litigare molte volte. Devo ricordarti del perché abbiamo litigato l'ultima volta? Claudio tu travisi tutto e per fortuna aspettavo tuo figlio, altrimenti, forse, non saresti mai venuto da me."
"Alice basta smettila."
"No Claudio, io non la smetto. Questo tuo comportamento non fa che fare male. Lo capisci?"
"Alice io sono ritornato da te perché ho capito che non dovevo travisare tutto."
"E perché siamo qui a parlarne? Mi spieghi perché ogni volta devi ferirmi?"
"Non voglio ferirti. Ho aperto l'argomento perché non riuscivo a tenerlo per me."
"Beh la prossima volta se non riesci a contenere i tuoi pensieri maliziosi parlane quanto prima perché non gradisco questo trattamento."
"Scusa ..." mi dice chinando lo sguardo
"No Claudio, stavolta delle tue scuse non me ne faccio niente. Devi capire che non puoi assumere sempre quest'atteggiamento. Io voglio capire che tu sia geloso e ci sta tutto, io persino adoro la tua gelosia, ma così è troppo. Non dovevi tirare in ballo la questione "Arthur". Se solo penso a tutto quello che n'è seguito non sto bene, lo sai."
"Alice ho sbagliato. Scusami. Se fossi stato ancora il vecchio Claudio, probabilmente non sarei tornato da te questa notte. Cerca di comprendere e soprattutto di metterti nei miei panni. Cosa avresti fatto tu se mi avessi visto con una bella donna a ridere e scherzare?"
"Ti avrei chiesto spiegazioni?"
Mi guarda alzando un sopracciglio
"Si ok avrei travisato, ma poi quando sarei tornata in me ti avrei parlato subito e non dopo un'intera notte d'amore."
"Alice io sono trasparente. Questa notte preferivo amarti con tutto me stesso anziché litigare per questa cosa. Non ci vediamo da una settimana, avevo bisogno di te. Però ti avrei parlato comunque di ciò che mi turba. E quello lì ti guarda in maniera che ... Dio mio Alice solo io posso guardarti in quel modo!"
"Sei geloso?"
"Ciò che è mio, è mio e basta." Dice convinto
Faccio un sorriso e non dico più nulla. E' geloso, è ovvio. Ma questa discussione non mi ha fatto bene, preferisco chiuderla qui e cercare di dimenticarla. Mi ha portato alla mente brutti ricordi e speravo non succedesse mai più.
Pranziamo, ma ormai il mio umore è pessimo.
Claudio
L'intervento è stato fenomenale. Mi hanno applaudito tutti, porgendomi molte domande. Devo ammettere che me lo aspettavo perché ho lavorato sodo e il lavoro proficuo va ricompensato. Dopo l'intervento, io e Alice andiamo a pranzo insieme. Mi porta in un ristorante del centro molto caratteristico per farmi assaggiare la paella.
Mentre aspettiamo il nostro pranzo, apro l'argomento Paolo. Ho bisogno di dirglielo, anche se mi fido di lei.
Quello che ne segue è una discussione lunga e forte. Alice c'è rimasta male ed è evidente, ma non tanto per la mia gelosia quanto per aver aperto la questione Arthur. Sono stato uno stronzo, lo ammetto, ma in quel momento le parole sono uscite da sole e non sono riuscito a controllarle. Le ho chiesto scusa, ma credo non basti. Ho rievocato nella sua mente il periodo più brutto della nostra storia, proprio ora che le cose andavano bene, nonostante la lontananza.
Il pranzo procede silenziosamente, finché non giunge l'ora di tornare al Congresso. Alice è distaccata, triste ed io ne sono responsabile.
Vorrei dire tante cose, ma non so da dove iniziare. Vorrei dirle che sono stato uno stupido, che non avrei dovuto tirare in ballo Arthur, che forse avrei dovuto tacere. Ma a che serviva tenermi dentro questa cosa? Solo a fare di peggio e noi abbiamo detto che le cose che pensiamo dobbiamo dirle, belle o brutte che siano.
Una cosa è certa: non ho mai pensato che lei mi tradisse. Però vedere quegli occhi che la guardassero in un modo in cui posso guardarla solo io, mi ha fatto salire il sangue al cervello. Alice è solo mia.
Proverò a parlarci stasera, con calma e tranquillità, quando saremo soli. Ora è meglio lasciarla un po' sola perché la conosco bene e so che ha bisogno dei suoi tempi.
Un collega espone la sua relazione e nel frattempo la mia mente è altrove. Mi volto per incrociare lo sguardo di Alice, ma non la vedo. Esco di corsa dall'Aula per trovarla.
Vago per l'intero Istituto, non la trovo. Poi d'un tratto la vedo: è sul balcone, con le mani appoggiate al parapetto ed è pensierosa.
"Non avrei dovuto rievocare quei ricordi. Scusa."
Si gira verso di me e mi abbraccia, forte.
"Ti prego Claudio, non litighiamo più. Abbiamo bisogno di altro, non di questo." Mi dice continuando ad abbracciarmi.
"Te lo prometto, amore mio."
Le do un tenero bacio sulla guancia e rientriamo. Seguiamo le altre relazioni e quando i colleghi terminano mi avvicino per fare i miei complimenti e poi mi reco da Alice.
Questa sera la porto al ristorante del mio hotel, perché mi hanno detto che è uno dei migliori, avendo guadagnato anche la stella. Abbiamo bisogno di tempo per noi.
Lei si reca nella sua stanza per prepararsi ed io al mio hotel, poi andrò a prenderla e ritorneremo insieme qui. L'hotel è molto bello perché si trova al centro e sono sicuro che ad Alice piacerà cenare qui.
Sto per uscire quando ricevo una chiamata da un numero che non conosco.
"Pronto"
"Ciao Claudio, ho bisogno di parlarti."
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Allora che ne pensate? Alice secondo me ha ragione, Claudio ha un po' esagerato. Però per fortuna è cambiato e sa ritornare sui suoi passi.
Chi sarà questa persona che ha chiamato Claudio? Al via con le idee! Baci
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