Capitolo 54 "Mi sei mancata."

Buon pomeriggio a tutte/i! Scusatemi per l'attesa ed anche perchè ieri dissi che avrei pubblicato, ma una serie di contrattempi non me l'hanno permesso. Vi lascio a questo bel capitolo, con qualche incomprensione risolvibile e con tanto amore. Ho fatto un piccolo salto temporale: le feste natalizie sono finite ed Alice è tornata a Barcellona, ignara del Congresso a cui prenderà parte Claudio. Cosa accadrà ora? Lo scoprirete solo leggendo! Vi evidenzio la solita parte intima e vi auguro buona lettura!

*******

Alice

E' un venerdì qualunque. Sono tornata a Barcellona da soli 5 giorni e già mi manca Claudio. Sto lavorando in laboratorio, cercando di non pensare sempre alle stesse cose. Abbiamo vissuto delle vacanze natalizie favolose ed ora mi sento tremendamente vuota senza di lui.

Domani non so proprio cosa fare; Chiara e Paolo vorrebbero fare un giro per la città, come al solito, ma io non ne sono sicura. Manuela tra l'altro mi ha detto che domani in Istituto verranno dei professori di Medicina Legale da tutto il mondo, quindi ci sarà un Congresso. Stavo pensando di parteciparvi.

Ho provato anche a chiedere a Claudio se fosse presente il nostro Istituto romano ma ho ricevuto un "no" perentorio, una risposta alquanto infastidita.

In effetti in questi giorni è parecchio strano, non risponde alle chiamate e se risponde è freddo, distaccato e vorrebbe subito riattaccare. Per quanto riguarda i messaggi non sia mai che rispondesse. E onestamente inizio a pensare che si sia già stufato di me. Oppure ha tanto lavoro da svolgere e cerca di distrarsi il meno possibile.

L'altra sera abbiamo addirittura litigato e per questo oggi non l'ho proprio sentito. Meglio pensare al lavoro.

"Sarai stanca, che ne dici di un'uscita delle nostre stasera?" è Paolo che si affaccia al laboratorio

"Si, perché no. Chiediamolo anche a Chiara."

"E se uscissimo da soli? Per farmi perdonare del mio comportamento dell'ultima volta."

"Ma tranquillo, non hai nulla da farti perdonare. Comunque chiediamolo a Chiara, altrimenti resta sola."

Lui un po' risentito va via. Non avrei mai potuto accettare, sto con Claudio e non è il caso uscire con un uomo che ci ha provato con me. Penso che dovrei dirglielo che sono fidanzata, ma sono troppo riservata non mi va di sbandierare a chicchessia la mia relazione. 

Così mi rimetto a lavoro, finché Chiara non viene a chiamarmi.

"Ehi Ali che dici andiamo? Stasera si esce! Mi sa che però Paolo avrebbe gradito solo la tua presenza."

"Ehm non credo." Dico vaga

"Dai si vede lontano un miglio che ti vuole! Farebbe di tutto per te. Ma non ti piace?"

"No Chiara è che sono fidanzata. Dopo un periodo difficile sono ritornata con il mio uomo e non è corretto uscire con un altro mentre lui è a Roma."

"Ah scusami, non lo sapevo. Però devo ammettere che ti vedo più serena rispetto a qualche mese fa e mi fa piacere. Io l'ho capito che sei molto riservata e non ti piace raccontare le tue cose, ma sappi che di me puoi fidarti."

"Grazie Chiara, sei sempre molto dolce e gentile."

E parlando delle nostre giornate lavorative, torniamo alle nostre stanze per prepararci. Chiara è davvero una buona amica, mi trovo bene con lei, ma non riesco ad aprirmi forse perché so che dopo questo stage non ci vedremo più tutti i giorni.

Opto per un outfit semplice dal momento che non è una serata importante, ma solo un'uscita con amici. Controllo il cellulare più volte, ma niente, nessuna chiamata o messaggio da parte di Claudio. Mentre sono intenta a cercare delle cose nell'armadio, trovo la mia scatolina. La prendo tra le mani, la osservo, ma non la apro. Dentro c'è una parte dolorosa della mia vita e non voglio riviverla, non ora. Claudio ha ragione, non devo pensarci, poteva succedere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. Doveva andar così e non posso farci nulla. Però se non fosse successo nulla, ora sarei incinta e io e Claudio saremmo diventati genitori.

La poso, con una certa nota di malinconia, e continuo a prepararmi. Alle 20:30 Paolo bussa alla mia porta e insieme ci dirigiamo alla stanza di Chiara.

Andiamo in un bar e ordiniamo da bere. Iniziamo a ridere e scherzare. Inutile negare che anche a Barcellona sono una distratta cronica e combino tanti guai che poi ricompenso con il proficuo studio. La Wally sarebbe fiera di me sapendo che studio come una matta.

A fine serata Paolo ci accompagna alle nostre stanze, Chiara entra mentre io e Paolo c'intratteniamo fuori alla porta della mia stanza a scherzare. Dovrei tenere un po' le distanze lo so, ma è simpaticissimo e non stiamo facendo nulla di male, tra l'altro lui si è comportato proprio bene, senza mancarmi di rispetto.

Ci salutiamo e poi entro nella mia stanza. Controllo per l'ultima volta il cellulare e ancora niente. Mi chiedo quando intenderà farsi sentire. Domani magari lo chiamo io. E così stanca ed anche un po' triste mi addormento.

Claudio

In questi giorni con Alice sono stato molto freddo, ma l'ho fatto per evitare che capisse del Congresso. Voglio farle una sorpresa. L'altra sera abbiamo anche litigato perché mi faceva troppe domande ed io onestamente non sopporto quando me ne vengono poste tante, però ho esagerato, lo so. Sarà stato anche lo stress perché per questo Congresso, a cui sarò relatore, ho davvero speso ore e ore di lavoro per compilare una buona relazione. Oggi non l'ho proprio sentita anche perché sono in aeroporto aspettando di fare il check-in. Ho deciso di arrivare a Barcellona per stasera, così passiamo la notte insieme e domani andiamo in Istituto insieme.

Altra persona che non sa che sarò a Barcellona è mio fratello. Se glielo avessi detto non so come avrebbe reagito, per cui ho preferito non dirglielo. E' ancora a Roma e si fermerà per un altro mese. Spero di sistemare le cose fra lui e Manuela.

Il viaggio è piacevole, ripasso la mia relazione e penso alla mia Alice. Non vedo l'ora di stringerla fra le mie braccia.

Arrivo a Barcellona alle 20 circa. Mi reco nell'albergo preso da Malcomess e mi preparo per andare da Alice. Alle 21:30 circa arrivo alla residenza dove alloggia Alice, chiedo di lei ma mi dicono che è uscita. Strano, non mi ha mandato nemmeno un messaggio. Forse è ancora arrabbiata con me. Ieri quando mi chiese per l'ennesima volta se prendessi parte al Congresso a Barcellona, le risposi male, ma l'ho fatto per non sfumare la sorpresa.

Decido comunque di aspettarla, così mi siedo su una panchina nell'attesa che ritorni. Sarà uscita con qualche amica.

Alle 23 di Alice nemmeno l'ombra, inizio a preoccuparmi, fin quando non la vedo arrivare con un ragazzo. Ridono e scherzano, sono molto complici e lui sembra provarci. Li osservo da lontano e loro nemmeno notano la mia presenza. Decido così di andare via perché se andassi ora da Alice litigheremo. Sono geloso marcio, non voglio pensare male, ma quel tipo non mi piace: ci prova troppo.

Torno nel mio albergo e domani mattina quando mi vedrà sarà sorpresa, poi magari parleremo di questo piccolo inconveniente.

Una volta entrato in camera, cerco di non pensare e mi verso qualcosa di forte, ma niente, ho bisogno di vedere Alice. Così richiamo il taxi e mi faccio riaccompagnare alla residenza universitaria.

Sono fuori la porta di Alice, busso varie volte: starà dormendo. Viene ad aprirmi con gli occhi socchiusi, ma appena mi vede li spalanca e dice entusiasta "Claudio! Ma cosa ci fai qui!" buttandomi due braccia al collo.

Ecco: tutta la rabbia che avevo è passata con un solo gesto. Non mi perdo in chiacchiere, anche perché sento qualcosa in basso che mi spinge ad entrare e fiondarmi sulle sue labbra: quanto mi erano mancate. La bacio con foga e con la stessa foga mi libero del suo pigiama. Ho talmente voglia di lei che finiamo per fare l'amore vicino la porta.

"Non vedevo l'ora di averti dentro di me." Mi sussurra ansimando

"Anche io, mi sei mancata." Le rispondo ansimando altrettanto

Ed io capisco quanto sia stato stupido a dubitare per un solo istante di lei e del suo amore. Continuo a baciarla mentre spingo in lei ed è così bello, passionale, romantico, che mi sento a mille.
Alice, dal suo canto, si muove sinuosamente e fa sì che i nostri corpi si sfreghino e tremino per l'emozione, insieme. Gode per il piacere, ansima, ed io sono letteralmente travolto dai sensi. Sto per raggiungere la vetta del piacere quando Alice si stacca e dice "Ho voglia di giocare un po'" e così facendo mi spinge sul letto ed inizia a baciare tutto il mio corpo. Sento quanto mi desidera e quanto gli sia mancato. Sento che anche un banale litigio non è nulla in confronto al nostro amore. E sulla scia di questi movimenti passionali, di queste anime che si fondono, di questi gemiti che riempiono la stanza, passa la notte.

Amare Alice è la cosa più bella che sia capitata alla mia vita. Mi mancava tutto questo, anche perché a casa nostra facevamo l'amore in continuazione, quindi staccarmi da lei e riprendere la vita quotidiana è stato difficile. Ma prima o poi doveva accadere, anzi credo che l'amore non sia solo sesso, ma anche e soprattutto superare insieme le avversità che la vita c'impone ogni giorno. Forse per questo eravamo nervosi entrambi, perché ci mancavamo e avevamo bisogno di noi due.

Sono le 7 ed Alice dorme ancora beatamente. Dormire con lei, svegliarmi presto e ammirarla mentre lei dorme ancora, annusare il suo profumo, toccarle i capelli, accarezzarle il viso con i polpastrelli, sono tutte cose che mi erano mancate.

Il Congresso inizierà alle 9, così decido di svegliarla stimolando i suoi sensi. Inizio ad accarezzarle la schiena, le bacio le spalle nude, il collo, il viso fino a giungere alle labbra. Fa una smorfia di piacere e poi lentamente apre gli occhi.

"Conforti non ero più abituata a questi risvegli." Dice baciandomi appassionatamente ed in un attimo la ritrovo su di me. Iniziamo a fare l'amore di nuovo, appena svegli, ed è terribilmente stupendo. E allora non m'importa di fare tardi, non m'importa di nulla. M'importa solo di lei. Voglio solo lei.

Dopo aver fatto l'amore ci prepariamo e alle 8:45 siamo in Istituto. Entriamo mano nella mano, ridendo e scherzando. Noi si che siamo complici. Appena entrati lei mi presenta i suoi compagni di corso: Chiara e Paolo, il tipo di ieri di cui ancora non ho parlato ad Alice, ma presto lo farò.

"Ragazzi vi presento Claudio Conforti, medico legale dell'Istituto di Roma, nonché mio fidanzato."

"Oh che piacere dottor Conforti." Esordisce la ragazza

"Piacere." Mi dice Paolo un po' seccato

Eh caro mio pensavi di farla franca con la mia fidanzata e invece no, è solo mia. Non a caso, con una scusa banale si allontana. Dopo poco vedo da lontano una figura a me familiare, anche se non l'ho mai vista prima d'ora. Dalle descrizioni mi sembra proprio lei: Manuela. La vedo che viene verso di noi e mi guarda con aria interrogativa.

"Manuela! Vieni ti presento il mio fidanzato." Esordisce Alice poi continua "Lui è Claudio Conforti, prenderà parte al Congresso come relatore."

Manuela mi guarda con aria interrogativa. Io e mio fratello ci somigliamo, tanto. Non ci mette nulla per capire chi sono, ma io faccio finta di nulla. 

Mi tende una mano tremante ed afferma "Piacere dottor Conforti."

"Piacere mio dottoressa Gonzalez. Alice mi ha tanto parlato di lei."

"Anche io ho sentito parlare di lei, oltre che da Alice. Sa' la sua fama lo precede."

"La ringrazio, ma mi dia del tu, siamo colleghi."

"Hai ragione, fallo tranquillamente anche tu. Prego, venite vi porto nell'Aula Magna dove avrà inizio il Congresso."

E così ci dirigiamo verso l'Aula Magna. Il Congresso sta per iniziare, ho un po' di ansia. 

*******

Allora? Vi è piaciuto? Claudio ed Alice dopo qualche incomprensione (se non ci fossero non sarebbero loro) hanno fatto pace, ma non hanno ancora parlato. Oltretutto Claudio ha finalmente conosciuto Manuela. Cos'accadrà ora? Fatemi sentire un po' le vostre opinioni. Baci

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top