Capitolo 48 "Parlarsi"
Buonasera a tutti/e. Ecco per voi un nuovo capitolo, molto ricco di parole. "Parlarsi" non è un titolo dato a caso, così come tutti gli altri, ma esprime proprio ciò che accade, le vicende che interesseranno i nostri beniamini. Con questo capitolo giunge al termine la trama noir di questa storia, mentre continuerà ancora un po' quella sentimentale. Il capitolo è un po' più lungo del solito, perchè ieri non ho postato e non so se riuscirò a farlo domani. Vi dico questa cosa con molto rammarico, ma ho molti impegni e non riesco più a scrivere ed aggiornare quotidianamente. Detto ciò, buona lettura!
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Alice
Ho visto Claudio molto preoccupato per il fratello e non ha tutti i torti. Tra l'altro si sente in colpa perché il loro rapporto non è quello di una volta e vorrebbe che recuperassero. Io credo ci riusciranno perché di fondo c'è un gran bene e si vede. Claudio mi ha anche proposto di restare, ma ho preferito declinare l'invito: credo che debbano parlare da soli.
Così una volta arrivati a Roma, dopo aver pranzato insieme, decido di passare da Calligaris per sapere qualche novità sul caso De Angelis-Rossi. Mentre sto raggiungendo il Commissariato chiamo Silvia e cerco di organizzare qualcosa di particolare per la nostra serata tra donne. Mi erano davvero mancate queste uscite al femminile: lì a Barcellona, pur avendo conosciuto dei buoni amici, non è la stessa cosa.
E come immaginavo, Silvia non si tira mai indietro ed è già pronta per organizzare una serata da "urlo": l'ha definita così. Chiedo a lei di avvertire le altre perché ho da fare ed in effetti fare la "signora in giallo", come direbbe Claudio, è cosa seria.
"Buongiorno Alice, volevo proprio chiamarti sai?"
"Buongiorno Ispettore. Ah si? Cosa succede? Ci sono novità?"
"Si, li abbiamo presi il giorno di Natale. Ci è voluto tantissimo tempo, ma alla fine hanno confessato."
"Ispettore sono tutta orecchie. Mi racconti."
"Eleonora Argenti e Mario Bianchi stavano per lasciare il confine, aiutati da un amico che gli avrebbe procurato i documenti falsi. Finora avevano alloggiato in un hotel sotto falso nome, a Genova. Grazie all'aiuto di altre squadre mobili e della Narcotici siamo riusciti a bloccare i confini e li abbiamo presi.
Dopo ore di interrogatorio, tenutosi ieri, Eleonora ha finalmente confessato. La sera dell'omicidio di Elena era tutto pronto, lei avrebbe lasciato la festa alle 23 circa ma poi un contrattempo, in particolare una lite con Mario Bianchi, le fece fare tardi. Fulvio chiamò Eleonora e per sentirsi utilizzarono due cellulari con due schede intestate sotto falso nome, che utilizzavano per i loro affari loschi. Eleonora arrivò sotto casa di Ivan e mentre Fulvio rapiva Elena, lei controllava che non venisse nessuno. La portarono così al capannone, seguiti di nascosto da Mario Bianchi, e la uccisero. Fulvio la stava strangolando, ma Elena non era morta così Eleonora le diede il colpo di grazia spingendola verso il famoso spigolo legnoso. La stessa sera avrebbero concluso una grossa partita di droga e proprio per questo riuscirono ad avere i soldi per aprire il nuovo negozio al centro di Roma. Dopo qualche settimana, Fulvio aveva capito cosa volesse Eleonora: era interessata solo i soldi e sarebbe stata disposta anche a rovinarlo pur di ottenere ciò che voleva. Quindi decise di tirarla fuori dagli affari, ma Eleonora lo uccise senza battere ciglio grazie all'aiuto di Mario Bianchi, da sempre innamorato di lei."
"Che storia triste Ispettore ..."
"Già. La cosa di cui mi sento insoddisfatto è non aver trovato mai questo doppio cellulare, né in casa di Fulvio né in casa di Eleonora."
"L'avranno nascosto bene."
"In realtà Eleonora, il giorno dell'assassinio di Fulvio, aveva rubato il suo secondo cellulare e lo aveva distrutto insieme al suo."
"Aveva davvero pensato a tutto. Che tristezza però ... Elena ha pagato per tutto questo. A proposito, di Ivan che ne farete?"
"Eh Alice, purtroppo Ivan sapeva del traffico di stupefacenti, però grazie alla confessione spontanea, dovrà scontare una pena minore."
"Capisco."
"Ti vedo più serena dall'ultima volta che ci siamo visti."
"Si, sono più serena. Diciamo che quando condividi un peso con qualcuno, esso diventa più leggero."
"Posso già immaginare questo qualcuno chi sia."
Sorrido, lasciandogli intendere tutto. Io amo Claudio e non devo temere di ammetterlo.
Saluto Calligaris e Visone ed esco dal Commissariato, direzione Centro: voglio fare delle compere. Quando si chiude un caso sento sempre un vuoto perché m'immedesimo troppo nella vittima. D'un tratto immagino Elena che vive felice con il suo Marco. Che tristezza, quando la famiglia saprà, saranno sconvolti.
Guardo l'orologio ed è ormai pomeriggio inoltrato. Chiamo Silvia che mi dice che è tutt'ok per la serata e che mi passerà a prendere da Claudio alle 21. Così decido di tornare per iniziare a prepararmi.
Claudio
Dopo aver pranzato insieme, Alice è andata a fare un giro in centro, ma io so che avrà fatto tappa anche da Calligaris: non ci riesce proprio a fare solo il medico legale.
Così ho iniziato a lavorare. Sto preparando un discorso perché il weekend subito dopo le feste ci sarà un congresso di Medicina Legale proprio a Barcellona, nell'Istituto dove Alice sta facendo lo stage. Lei non sa ancora nulla, voglio farle una sorpresa.
Verso le 18 sento aprire la porta. L'unica che ha le chiavi di casa è Alice, così le vado incontro.
"Amore." Mi dice lei abbracciandomi con una marea di buste
"Vedo che hai fatto compere." Sorrido
"Ehm si, l'armadio di una donna non è mai troppo pieno."
"Penso che dovrò comprare un altro armadio per l'infinità di vestiti che hai!"
"Scemo! Smettila!" dice fingendo di essere offesa
"Oltre che fare compere, cosa hai fatto?"
"Eccolo il mio medico legale all'azione. Tanto lo sai che sono stata anche da Calligaris." Dice ridendo
"La mia detective ... Però ti prego fai attenzione."
"Il caso è chiuso, hanno preso l'Argenti, è stata lei l'assassina di entrambi."
"Capisco." Dico mentre le bacio il collo
"Claudio faremo tardi."
"Lo sai che per certe cose perdo il controllo."
"A che ora viene tuo fratello?"
"Verso le 20."
"Abbiamo tempo." Dice maliziosa
Così ci lasciamo andare ai sensi, al piacere, al nostro amore. Alice è sempre molto dolce nei movimenti e allo stesso tempo è carica di passione. Mi da le spalle e le mie mani vagano sul suo corpo che vibra al mio tocco. Mi disfo dei suoi indumenti, lasciandola nuda davanti ai miei occhi. La porto sotto la doccia e, sotto l'acqua calda, ci amiamo come se non ci fosse un domani.
Dopo esserci amati ci coccoliamo un po' come nostra consuetudine, poi lei inizia a prepararsi per la serata fra donne ed io preparo la cena per mio fratello. Ora ho la carica giusta.
Mentre sono intento a cucinare, sento bussare alla porta: sarà mio fratello. Vado ad aprire ed è proprio lui. Ha portato anche una bottiglia di vino rosso, il nostro preferito.
"Ciao fratello" mi dice
"Ciao Giacomo, vieni accomodati."
"Bella casa tua, non ci ero mai entrato."
"Vivi a Milano e non vieni mai, ci credo che non la conoscevi. Comunque anche io non conosco la tua."
"Appena puoi devi venire, magari con Alice."
"Vivi solo?" la butto lì, dovrà dirmi qualcosa prima o poi
"Lo sai che non ha una donna, Claudio."
"Era per chiedere."
"Che hai preparato?"
"Il tuo piatto preferito: carbonara. Il rosso che hai portato ci sta anche bene."
Iniziamo a chiacchierare un po' dei nostri genitori, delle nostre vite così diverse, dei nostri lavori, quando d'un tratto sentiamo un tacco vertiginoso che ci viene incontro: è Alice. Quando la vedo resto sconvolto e la guardo a bocca aperta. Ha un vestitino nero laminato, con delle calze nere.
"Oh ma c'è anche Alice qui. Sei bellissima." Dice mio fratello e lei quasi arrossisce poi continua "Claudio ti conviene chiudere la bocca." Dice ridendo
"Alice ma dove vai scusa?" dico confuso
"Esco con Silvia e le altre, te lo avevo detto ..." dice confusa anche lei
"Ma ... ma esci così?"
"Perché scusa, cosa c'è che non va?" dice guardandosi allo specchio
"No nulla è che ..." non riesco a dire nulla, sembro un imbecille
"Alice mio fratello è geloso marcio e l'unica cosa che vorrebbe fare adesso sarebbe chiudervi nella stanza da letto. Facile, no?"
"Non avrei saputo dirlo meglio." Penso, ma non mi accorgo che ho pensato a voce alta
Alice e mio fratello ridono come i matti, poi mi avvicino ad Alice e le sussurro nell'orecchio "Fai la brava che quando torni questo vestito lo buttiamo sul pavimento." Le lascio un tenero bacio sulla guancia. Lei saluta mio fratello e va via.
"Certo che sei proprio cambiato. Ti lascio donnaiolo e ti ritrovo innamorato perso." Mi dice mio fratello mentre ci mettiamo a tavola
"La vita, a volte, ci mette davanti a delle opportunità. Avevo sempre pensato al lavoro e i miei svaghi consistevano nel portarmi al letto la prima bella donna che capitava sulla mia strada. Poi è arrivata Alice, l'hai vista no? E' bella, è intelligente anche se a volte, anzi spesso, è un'imbranata e poi è, a modo suo, tenera come una bambina."
"Sei fortunato ad averla conosciuta. Ti ama, si vede." Dice abbassando lo sguardo
"E tu? Non ti sei mai innamorato?"
"Dici la verità: se sono qui stasera è perché l'altro giorno dai nostri genitori hai notato un atteggiamento ambiguo da parte mia."
"Si Giacomo, però credimi io voglio solo aiutarti, voglio che riconquistiamo il nostro rapporto."
Lui fa un sospiro, poi inizia a parlare
"Due anni fa incontrai una donna bellissima a Milano, lei era spagnola ed era lì per lavoro. E' un medico legale."Fa una pausa ed io sono sconvolto.
"Ho pensato che la mia vita dovesse essere circondata da medici legali." Dice facendo un sorriso poi continua "Mi sono innamorato di lei subito, anche se all'inizio facevo un po' lo stronzo."
"E come l'hai conosciuta?"
"Durante un caso di sparatoria. Lavorando in Polizia lo sai che mi ritrovo spesso a collaborare con i medici legali." Afferma, poi continua "All'inizio lei era scontrosa, usciva da una relazione particolare, per questo era venuta a Milano. Io non le rendevo la vita facile perché ogni scusa era buona per farla arrabbiare, ma una sera le chiesi di uscire, di berci qualcosa insieme. Chiacchierammo tutta la notte, fin quando, arrivati sotto casa sua lei mi chiese di salire e facemmo l'amore. Non era la mia prima volta, ma è come se lo fosse stato. Provavo per lei dei sentimenti inspiegabili. Così iniziò la nostra relazione, fin quando lei un giorno mi disse di aspettare un figlio." Si ferma, è pallido e lo sono anche io. Io e mio fratello ci siamo sempre ritrovati a vivere, inconsapevolmente, le stesse situazioni.
"Cla' sei pallido, che hai?"
"Continua, dopo ti dirò tutto."
Lui acconsente e riprende la parola. "Io sono scappato qui, dai nostri genitori. Ho avuto paura, era troppo presto, stavamo insieme da qualche mese e non capivo perché fosse successo dal momento che prendessimo precauzioni. I nostri genitori mi convinsero a tornare da lei per chiederle scusa e far pace, ma soprattutto mi convinsero che quel figlio ormai fosse nelle nostre vite, frutto di quell'amore tra me e Manuela. Così decisi, dopo 5 giorni, di tornare da lei, ma quando tornai il portinaio mi disse che aveva lasciato la casa ed andai a cercarla nell'Istituto dove lavorava. Lì mi dissero che Manuela avesse deciso di tornare a Barcellona. Ero disperato ed ancora una volta non sapevo che fare, presi un permesso a lavoro, mi sentivo uno schifo. Dopo una settimana decisi di andare da lei, ma quando andai lì scoprii che avesse perso il bambino ed io avevo perso lei, per sempre. Non mi ha mai perdonato, ma io la amo ancora."
"Ora capisco perché al sentir parlare di Barcellona ti è quasi venuto un infarto."
"Io ho perso le tracce di Manuela, non so che fa, dove vive, non so nulla. Però il fatto che Alice sia lì ... beh insomma Claudio, anche lei è un medico legale. Se la conoscesse?"
"Non lo so, magari provo a chiederglielo."
"No ti prego, non dirle nulla."
"Ma perché? Giacomo, ascoltami, se la ami davvero devi andare a riprendertela."
"Claudio è passato tanto tempo. Se lei si fosse costruita un'altra vita? Andrei lì e tornerei peggio di come sto ora. Ho provato a dimenticare, ma quando Alice ha parlato di Barcellona sono iniziati i tormenti."
"Giacomo anche Alice ha perso nostro figlio. E quando l'ha scoperto io ero qui a Roma, convinto che mi avesse tradito con il suo ex. La notte che lei perse nostro figlio io lo sognai. Poi per una seria fortuita di eventi, scoprii la verità ovvero che non ci fosse stato nessun tradimento e la raggiunsi a Barcellona. Era in ospedale ed anche lei mi respinse. Ma poi è tornata a Roma e ci siamo chiariti."
"Come sempre io e te ci complichiamo la vita da soli ed inconsapevolmente lo facciamo nello stesso modo. Però ti prego Cla' non farne parola con Alice."
"Va bene." Dico, ma io voglio aiutarlo, voglio sapere se Alice conosce davvero Manuela.
Alice
Sono con Silvia, Lara e Yuki al bar, Cordelia non poteva esserci perché aveva una cena di famiglia. Stiamo bevendo qualcosa quando Lara prende la parola.
"Alice, Cordelia non c'è quindi per favore mi spieghi cosa è successo?"
"Ti ricordi quella sera quando abbiamo organizzato la festa a Cordy per il suo rientro? Arthur restò a dormire e il giorno dopo, quando Claudio venne a casa mia per parlare, lo aprì Arthur e gli fece credere che fossimo stati a letto insieme, e successivamente continuò questo suo gioco sporco, mandandogli dei messaggi e delle foto. Claudio, sai com'è fatto, andò su tutte le furie e non volle ascoltarmi. Quando arrivai a Barcellona scoprii di essere incinta." Mi fermo, i ricordi mi assalgono. Lara e Yuki mi guardano sconvolta, poi continuo "Ma l'ho perso, per questo Silvia e la nonna vennero da me all'improvviso. Di Claudio non volevo saperne più nulla, ma quando venne e lo vidi il mio cuore tentennò ancora una volta. Decisi anche di restare a Barcellona, ma la mia tutor mi fece cambiare idea. Quando sono tornata non volevo vedere Claudio, ma poi decisi di andare a casa sua e lo trovai sul pianerottolo intento a parlare con Gloria Valentini, la specializzanda. Io scappai, convinta che stessero insieme e poi il resto lo sai."
"Mi sono persa parecchie cose, sentendo ciò che dici. Comunque mi dispiace per ciò che ti sia successo, l'importante è che ora tu e lui stiate di nuovo insieme e superiate questo dolore l'uno grazie all'altra. Lui, quando tu non c'eri, era furibondo, non potevi chiedergli nulla. Una volta credo di averlo visto anche piangere, nel suo ufficio."
"Io amo Claudio e sarei stata un'ipocrita se l'avessi lasciato per sempre."
Ricevo un abbraccio caloroso da tutte e 4: quanto mi erano mancate.
Si passa poi all'argomento Yuki e Marco, poi Lara e Paolone che alquanto pare sono due coppie innamoratissime.
La serata va così, chiacchierando e scherzando. Non desideravo altro. Anzi ora che ci penso, desidero tornare dal mio uomo. Chissà cosa si saranno detti lui e Giacomo.
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Ve l'avevo detto no, che sarebbe stato un capitolo ricco di parole! E così è stato. Claudio è riuscito a far parlare il fratello e, come avevate già intuito, Manuela è il suo grande amore. Alice invece si è raccontata a Lara e Yuki, sue vere amiche.
Per quanto riguarda il giallo, vi piace come l'ho concluso? Credo che ora debba lasciare spazio a questi due, perchè ho in mente qualcosina prima del gran finale.
Cosa accadrà ora, dal momento che Claudio è parecchio coinvolto nelle vicende sentimentali di Giacomo? Ed Alice che farà?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Baci.
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