Capitolo 44 "Tra le tue braccia"

Buongiorno a tutte/i! Eccomi con un nuovo capitolo altrettanto emozionante. Alice e Claudio hanno finalmente fatto pace, ora vediamo cosa succede. Ci sono dei tratti evidenziati in corsivo, se non volete leggere passate avanti direttamente. Buona lettura!

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"C'è un posto nel mondo

dove il cuore batte forte,

dove rimani senza fiato per quanta emozione provi,

dove il tempo si ferma e non hai più l'età.

Quel posto è tra le tua braccia

In cui non invecchia il cuore,

mentre la mente

non smette mai di sognare."

Alda Merini

Alice

Ero intenta a guardare il panorama e a pensare al nostro amore, al nostro bambino, quando ho sentito la sua voce. E' stato il suono più bello delle ultime settimane, è stato come correre in un prato fiorito.

Mi sono voltata lentamente quando ha iniziato a parlare

"Ho sempre pensato che l'amore non fosse il mio forte, che guardando una bella donna avrei sempre e solo pensato a come portarmela a letto, che nella vita esistesse solo il lavoro e niente di più importante. Poi sei arrivata tu, quel giorno, e mi hai letteralmente stravolto la vita."

Lo guardo negli occhi, imbambolata, mentre le lacrime iniziano a solcarmi il viso. E' come un fiume in piena, non smette di parlare.

"Come hai potuto io ancora non me lo spiego, però so che prima il mio cuore era arido ed ora è fertile grazie a te, anche se nell'ultimo periodo non vieni più ad accudirlo."

Credo d'impazzire di fronte ad una dichiarazione del genere. D'ora in poi accudirò il tuo cuore con tutto l'amore che posso, amore mio.

"La notte non dormo senza di te, mi manca il tuo profumo, mi manca il tuo corpo, mi mancano anche i tuoi calci, mi manca tutto di te. Per questo quando sono venuto a Barcellona e sono entrato nella tua stanza per lasciarti la lettera e i fiori, ho preso un tuo golfino, per dormirci la notte."

Ecco perché non trovavo il golfino, lo aveva lui. Anche tu mi sei mancato amore mio, mi è mancato tutto di te, ogni gesto, ogni carezza, ogni bacio. Mi è mancato il tuo petto come cuscino, mi sono mancate le tue mani sul mio corpo, i tuoi baci dolci al risveglio.

"Alice io non ti tradirei mai, nemmeno sotto tortura, soprattutto dopo quello che è successo. Lo so, è difficile fidarsi di queste parole, ma fidati del mio cuore che batte all'impazzata quando ti vede e fidati della mia presenza, qui, ora. Alice ti sto parlando con il cuore fra le mani, ti prego, non respingermi ancora. Affrontiamo ciò che è successo insieme, ho bisogno di te."

Lo guardo sconvolta, ma sconvolta in senso buono, mentre le lacrime continuano a solcare il mio viso. Lui mi abbraccia forte, più forte che può ed io ricambio quell'abbraccio che sa di noi, che sa di "non separiamoci più". Poi ci guardiamo intensamente negli occhi e all'improvviso, dal niente mi dice "Ti amo" con un filo di voce. "Anche io" rispondo con lo stesso filo di voce. E ne segue un bacio bellissimo, lunghissimo, che sa del nostro amore. L'unico vero amore che io abbia mai vissuto.

Dopo esserci baciati a lungo, senza fretta, lui con le sue dolci mani mi asciuga le lacrime, mi prende per mano e dice "Ora stiamo un po' con i tuoi amici, ma poi ti prego, andiamo a casa. Abbiamo bisogno di noi."

"Lo credo anche io."

Gli do un altro bacio e rientriamo.

"Ah eccovi finalmente!" dice Silvia

"Scusaci Silvia, avevamo un amore da salvare." Risponde Claudio guardandomi negli occhi e prendendomi per mano.

Io lo guardo come non ho mai guardato nessuno.

"Se fossi arrivato prima, avresti incontrato la Valentini." Dice Lara rivolgendosi a Claudio

"Beh non m'importava di vedere lei." Risponde piccato

"Immaginavo."

Ci divertiamo, balliamo e soprattutto io e Claudio ci baciamo, tantissimo. Abbiamo una voglia irrefrenabile di stare insieme. Come darci torto. E' da tanto che non stiamo insieme.

Ad un certo punto, mentre Claudio va a prendere da bere, Silvia e Lara si avvicinano e mi dicono ridendo "Ma se vi dovete baciare in quel modo, perché non andate a casa a farlo?"

"Perché non è carino nei vostri confronti."

"Invece si, dovete recuperare. Andate, pensiamo noi a divertirci e ballare."

"Va bene, ma Marco e Yukino?"

"Ehm ... avevano da recuperare anche loro. E menomale che Marco era gay!" dice Lara ridendo

Rido anche io, di cuore, dopo settimane di pianto. Poi raggiungo Claudio e gli sussurro "Perché non andiamo via?"

Non se lo fa ripetere due volte. Mi prende per mano e andiamo in macchina. In un niente raggiungiamo casa sua.

Entro per prima e guardo quella casa come se fosse la prima volta che ci entro. Poi guardo Claudio che mi sta letteralmente spogliando con gli occhi.

Mi fiondo su di lui, lo bacio, con molta passione. Mi mette con le spalle al muro e continua a baciarmi, prima le labbra, poi scende verso il collo e mentre con una mano mi sbottona la camicia, con l'altra vaga sul mio corpo che è ancora coperto dai vestiti.

Credo d'impazzire, non provavo queste emozioni da troppo tempo e sono sicura che questa notte sarà bellissimo.

Ho bisogno di sentire anche io il contatto con la sua pelle e per questo gli sbottono la camicia e gliela sfilo in un niente. Il suo profumo, il suo petto mi erano mancati. Sono state le cose che più ho desiderato in queste settimane.

Nel frattempo lui continua a baciarmi, ed ora che si è sbarazzato della mia camicia, non gli resta altro che fare lo stesso con il mio reggiseno. Me lo sfila in un niente e inizia a baciare i miei seni, sempre con più passione.

Ma noi abbiamo bisogno di altro: abbiamo bisogno di sentire l'uno dentro l'altra. E così, da quando che eravamo in piedi, vicino a quel muro che ha visto amarci molte volte, mi prende in braccio e mi porta nella stanza da letto.

Durante il tragitto mi dice "Non sai quanto ho desiderato questi momenti".

Arriviamo nella stanza da letto, mi sdraia sul letto e continua a baciarmi mentre cerca di disfarsi della mia gonna ed io dei suoi pantaloni. Una volta nudi, lui entra in me, ed è la prima volta che facciamo l'amore dopo aver perso nostro figlio.

Mi sento al sicuro adesso, tra le sue braccia, e so che nostro figlio aveva scelto bene, perché aveva capito quanto amore c'è tra i suoi genitori.

I nostri gemiti riempiono la stanza e continuiamo per ore, fin quando, sfiniti, non ci addormentiamo.

Claudio

Fare l'amore con lei questa notte è stato meraviglioso, sublime, estasiante. Non provavo queste emozioni da tantissimo tempo. Ci siamo amati per tutta la notte ed ora lei dorme serena al mio fianco.

La guardo dormire e penso che non ho mai visto tanta bellezza nella mia vita. Le tocco il ventre, chissà quante volte lo avrà fatto lei, da sola, per parlare con nostro figlio.

Sono talmente perso nei miei pensieri che non mi accorgo che una lacrima scende sul mio viso. Io, Claudio Conforti, che piango. Si piango, perché poteva esserci un figlio e non c'è stato.

"Ti avrebbe amato e adorato, ne sono sicura."

La mia Alice è sveglia, chissà da quanto.

"Ti va di parlare un po'?" mi chiede

"Ne abbiamo bisogno, amore mio." Si, l'ho chiamata amore mio.

"Io non sapevo che Arthur ti avesse fatto credere tutte quelle cose, me lo hanno detto la nonna e Silvia quando sono tornata dall'ospedale. Ma partiamo dall'inizio: quella sera io avevo deciso di parlarti perché non avevo più voglia di litigare con te. Era una serata solo donne, poi si presentò Arthur e dal momento che la casa è anche di Cordelia, non potevo dirgli di andarsene. Così restò a dormire a casa; io non avevo chiuso occhio perché stavo male, ma non sapevo di essere incinta. Poi la mattina sei venuto tu e credimi, stavo talmente male che non sentii nulla, ma avevi già frainteso. Abbiamo litigato, mi hai trattata malissimo in quei giorni antecedenti alla partenza ed io chiesi di cambiare relatore. Il giorno dopo partii e appena arrivata a Barcellona, disfando la valigia, trovai l'agendina dove segno le mie mestruazioni che ovviamente non avevo segnato quel mese perché non mi erano arrivate. C'era un ritardo di oltre 10 giorni, così decisi di andare in farmacia a comprare un test, che risultò positivo." Si ferma e piange

Io l'abbraccio forte e le dico "Se non te la senti, non ne parliamo più."

"No, hai diritto di sapere. Comunque da quel giorno iniziai a chiedermi se chiamarti o meno. Non avrei mai pensato ad un'interruzione volontaria perché significava lasciare andare anche il nostro amore. Quel bambino c'era e aveva bisogno di me, di noi. Poi una sera, di ritorno da un'uscita con un amico, mi sentii male ed ebbi un aborto spontaneo. Non volevo chiamare nessuno, anzi all'inizio volevo solo te, nonostante mi avessi lascata sola, ma iniziai a fare degli incubi, così chiamai la nonna e Silvia e chiesi di venire da me. Sono stati giorni terribili Claudio. Ti ho odiato con tutta me stessa perché non c'eri e perché non mi avevi creduta, ma quando ti ho visto il mio cuore ha tentennato, ancora una volta. Nonostante ciò non riuscivo a perdonarti ed ho pensato di restare a Barcellona, per evitare di vederti, ma a cosa sarebbe servito? Io non ho mai smesso di amarti."

"Io non posso dirti altro che scusa. Perdonami se puoi. Io ti giuro che se avessi saputo, non ti avrei lasciata sola nemmeno un attimo."

"Lo so. Ma quello che è successo non è colpa tua. Sono dell'idea che quando una cosa deve accadere, non puoi fare nulla per far sì che non accada. Sarebbe successo anche qui, al tuo fianco. Claudio io mi sono rassegnata, ci ho messo una pietra su perché voglio ricominciare, con calma, ad amarci. I figli verranno con il tempo. Mi basta sapere che almeno per un po' c'è stato ed io non lo dimenticherò mai."

E' assolutamente emozionante quello che ha appena detto.

"Alice, ti giuro che non ti farò mancare mai nulla, felicità compresa. E da oggi in poi qualsiasi problema ci sia, non lo terrò più per me, ti dirò sempre tutto."

"Anche io farò lo stesso, te lo prometto."

E dopo queste bellissime dichiarazioni d'amore, torniamo ad amarci, lentamente, senza fretta. Da questo letto non uscirei mai, ma oggi è pur sempre la Vigilia di Natale e dobbiamo ricongiungerci con le nostre famiglie.

"So che vuoi stare con i tuoi genitori, però se ti va dopo cena potresti venire a Sacrofano da me." Mi dice mentre si sta vestendo.

"Che ne dici invece se ti passo a prendere e completiamo questo discorso? Perché sai, non ho capito molto bene alcune cose..." dico malizioso

"Dottor Conforti ma lei è insaziabile. Ho perso il conto di quante volte lo abbiamo fatto e tu vuoi ancora continuare?"

"Perché tu no?"

Mi guarda maliziosamente

"Bene, da questo sguardo deduco di si."

Iniziamo a scherzare, facendoci il solletico, poi il mio stomaco brontola e capiamo che è ora di alzarci e di fare colazione.

"Ti accompagno io a Sacrofano, se vuoi." Le dico mentre facciamo colazione. E' così bello fare colazione con lei, mi era mancato anche questo.

"Mi dispiace che poi devi tornare da solo ..."

"Ma no, tranquilla, mi fa piacere."

Ed io nel frattempo ho in mente una sorpresa favolosa per lei, dopotutto domani è Natale e quindi ci vuole un bel regalo. 

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Capitolo molto intenso. Alice ha finalmente raccontato tutto a Claudio: i suoi sentimenti, le sue emozioni, la sua solitudine. Ed ora? Che sorpresa avrà in mente il nostro CC? 

Al via con le supposizioni!!! Baci 

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