Capitolo 43 "Con il cuore tra le mani."
Buon pomeriggio con un bel nuovo capitolo! Vi dico solo una cosa: preparate i fazzoletti. Buona lettura
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"La vita ricomincia. Anche se ci accadono fatti che ci turbano nel profondo e ci diciamo che nulla tonerà come prima. Non è mai così e dopo un terremoto, i fiori tornano a crescere tra le faglie"
Tratto da: Le ossa della principessa- Alessia Gazzola
Alice
Sono in taxi, sto tornando a Sacrofano, con il cuore tra le mani. Descrivere il mio stato d'animo attuale sarebbe riduttivo.
Ero andata da Claudio per parlarci una volta per tutte, per cercare di sistemare quell'amore che avevo custodito nel mio cuore fino ad oggi e che custodirò per sempre. Ma l'ho trovato che parlava con quella, si guardavano intensamente ed io, in tutta onestà, mi sono sentita di troppo. Magari lui ha voluto voltare pagina dopo che lo avevo mollato così, dopo quella lettera bellissima che mi aveva scritto ed io non gli avevo dato nemmeno un cenno, nemmeno un grazie, nemmeno un "ho bisogno di tempo ma ti amo". Niente di niente. Mi sento colpevole di tutto ciò, così come mi sento assolutamente vittima. Colpevole perché avrei potuto risanare le cose quando ho trovato la sua lettera, il giorno del mio compleanno, e invece l'ho fatto ora: troppo tardi. Vittima perché quella che è stata abbandonata ed ha perso un figlio sono io, non lui. Vittima perché gli è bastato poco tempo per dimenticarsi di me, di noi, del nostro bambino.
Chi era quella donna? Cosa ci faceva lì?
E' inutile chiedermelo, tanto non lo saprò mai. La sua vita non mi appartiene più, così come la mia vita non appartiene più a lui.
Arrivo a Sacrofano ad un orario improbabile e con gli occhi gonfi.
"Ma che fine avevi fatto Ali? Mi hai fatto preoccupare! Sono 2 ore che ti chiamo!" è Silvia ed è davvero molto preoccupata ed arrabbiata, almeno fino a quando non alzo lo sguardo su di lei e si accorge di come sono ridotta
"Ali che è successo?"
"Niente Silvia, ora faccio una doccia, mi preparo ed usciamo. Stasera ho voglia di dimenticare. Stasera ho voglio di ricominciare." Dico andando in camera mia, Silvia mi segue e mi prende per un braccio
"Alice ..."
"Calligaris mi avrebbe accompagnata qui se solo io non gli avessi chiesto di portarmi in un posto."
"Sei stata da lui?"
"Si, ma non ci ho parlato. Stavo quasi vicino la sua porta quando ho visto che stava parlando con una bella donna. Si guardavano intensamente e poi lui l'ha fatta entrare."
"Hai visto altro?"
"No, sono scappata e ho chiamato subito un taxi per venire qui."
"Alice cosa puoi mai saperne di chi era, magari era una collega."
"Si, una collega che gli accarezza il braccio."
"Ali ci sarà una spiegazione, ne sono certa."
Mi chiudo in bagno e inizio a prepararmi. Forse Silvia ha ragione, forse ho solo travisato tutto. Ma quanto mi ha fatto male vedere che un'altra donna lo guardava come lo guardo io e gli sfiorava la sua pelle.
Claudio
Ho appena finito di cenare quando il mio telefono squilla.
"Si può sapere chi cazzo era quella? Guarda Claudio che se ti sei portato a letto la prima che capita a me non frega niente, io vengo e ti torturo, perché Alice non puoi farla soffrire così."
"Oi Silvia sta un po' calma eh!"
"Calma un corno! Alice era venuta da te per parlare e ti ha visto con la tua donnina, non oso immaginare cosa ho interrotto con questa telefonata."
"Cosa hai detto?"
"Hai capito benissimo. Alice è qui a Roma, ma torna pure alla tua attività fisica, io e te ci rivedremo presto."
Mi dice e attacca. Non mi ha dato nemmeno il tempo di replicare sta matta. Ma veramente Alice è venuta qui? Avrà visto Gloria, non c'è altra spiegazione. Ma fra noi non c'è nulla!!!
Devo correre da lei, devo dirle tutto, ha frainteso. Io la amo, non potrei mai tradirla, non potrei mai dimenticare quello che c'è stato fra noi, così come non potrei mai dimenticare che sarebbe stata la madre di mio figlio.
Mi vesto velocemente, salgo in auto: direzione Sacrofano. Starà lì, sicuramente. Vado più veloce che posso, fremo all'idea di rivederla, di parlarci e spero di riuscire a chiarire una volta per tutte.
Una volta arrivato fuori casa sua, noto che è tutto spento: speriamo che ci sia almeno la nonna. Così busso come un pazzo e dopo poco arriva proprio la nonna ad aprirmi.
"Oh Claudio che paura mi hai fatto prendere!"
"Mi scusi signora, non volevo metterle paura, ma io ho bisogno di vedere Alice, la prego!"
"Figliolo, Alice non è qui, vai corri da lei, ti scrivo il nome del locale."
Dopo che mi ha dato quel bigliettino corro da lei, sperando che voglia parlarmi.
Durante il tragitto sono ansioso ma allo stesso tempo sento il desiderio di lei, di rivederla. La amo da impazzire e mi è mancata come l'acqua manca a chi attraversa il deserto. Il mio cuore era arido e lei lo ha reso di nuovo fertile. Non ce la faccio più senza di lei, sto impazzendo. Penso e ripenso a cosa dirle quando la vedrò, ma non riesco ad affiancare due parole di senso compiuto, anche se fra noi hanno sempre parlato gli occhi, i gesti, le parole son sempre servite poco. Ora però è arrivato il momento di usarle perché quest'incomunicabilità ci ha portato a stare male.
E' così che giungo davanti a quel locale: con il cuore tra le mani.
Alice
Alla fine mi sono vestita, mi sono fatta bella e sono uscita con la mia amica Silvia. Credevo venissero anche Marco, Lara, Paolone, ma siamo sole purtroppo. Silvia mi ha detto che Lara e Paolone sono partiti per Palermo oggi stesso, a saperlo li avrei salutati. Peccato. Ci rifaremo quando tornerò da Barcellona.
Arriviamo al locale e guardo Silvia dicendole "Mi spieghi che hai combinato?" perché è tutto spento, non c'è musica e non capisco cosa stia succedendo.
D'un tratto si accendono tutte le luci, parte la musica e davanti a me vedo tutti i miei amici, i miei veri amici. Lara, Paolone, Silvia, Cordelia, Marco e una ragazza che non conosco, anche se ha l'aria familiare.
"Sorpresa!!! Pensavi di cavartela con una squallida telefonata? Eh no cara dottoressa Allevi noi ti abbiamo organizzato una bella festa!" è Lara che corre incontro abbracciandomi, segue Paolone e tutti gli altri.
D'un tratto non vedo più mio fratello e penso sia uscito per fumare.
"Ali lei è Gloria Valentini, la nuova specializzanda che ha preso il tuo posto. Le ho detto di venire perché poi era sola a casa."
"Oh ciao! Piacere Alice! Hai fatto bene a venire!"
Mi sembra davvero molto gentile questa ragazza. Però continuo a pensare che ha un'aria familiare. Poi un piccolo particolare, uno solo mi fa capire perché la conosco.
Prima quando sono andata da Claudio ho notato che quella ragazza, che era di spalle e quindi non ho guardato negli occhi, aveva una gonna a plissè blu notte, la stessa che ha ora lei. Ed infatti la porto da parte e le chiedo tutto.
"Eri tu a casa di Claudio prima! Dimmi la verità!" sono infuriata
"Si sono andata da lui per portargli dei documenti ..." dice abbassando lo sguardo
"Dei documenti vero? E perché vi guardavate così intensamente? Perché eravate molto intimi? Ti ha fatta anche entrare!"
"Alice calmati. Si è vero, ma non per quello che credi tu. Claudio ti ama, ti ama da impazzire. E sì, avrei perso la testa per lui se non fosse stato impegnato con te, ma gli uomini delle altre donne non si toccano. Claudio non ti tradirebbe mai, non dubitare di lui, non lo merita." Mi dice queste parole e va via, lasciando la festa, senza avvisare nessuno.
Dopo poco torno alla festa e mi si avvicina Lara.
"Credo che tu mi debba dire parecchie cose, ma non ora. C'è una sorpresa per te."
"Si Lara, con calma ti parlerò di tutto. Che sorp ..." non riesco a finire la frase che la sorpresa è proprio davanti a me.
"Alice, amica mia, mi sei mancata da morire!" è Yukino
"Yuki!" l'abbraccio forte piangendo
"Io e Yukino ci siamo rivisti 1 mese fa circa a Berlino. Lei era lì per una vacanza studio di 2 settimane ed io per un reportage dell'Accademia. Abbiamo capito di essere ancora innamorati e così abbiamo deciso di viverci questo amore." È Marco che mi spiega tutto.
Io li abbraccio entrambi perché ci speravo in questa notizia. Ecco perché entrambi non si facevano più sentire! Li avrei scoperti subito e loro volevano farmi una sorpresa.
Così iniziamo a ballare, io sono felicissima, ma manca qualcosa, mi manca Claudio. Nella mia mente rimbalzano quelle parole "Ti ama da impazzire. Non ti tradirebbe mai, non dubitare di lui, non lo merita."
Ho bisogno di lui, delle sue braccia. Io Claudio lo amo, lo amo come non dovrei, come non ho mai amato nessuno. E forse, quella ragazza aveva ragione, non era lì per quello che ho pensato io. Mentre gli altri ballano decido di uscire fuori a prendere una boccata d'aria. Questo locale è molto bello, ha un terrazzo caratteristico, dove si vede tutta Roma. Ma con lui avrebbe un altro senso.
Claudio
Sono appena arrivato al locale, entro nella speranza di vederla. Mi guardo intorno ma non la trovo.
Mi viene incontro Silvia.
"Claudio che ci fai qui?" mi dice arrabbiata
"Silvia calmati. Quella che ha visto Alice era una specializzanda e mi aveva portato del materiale importante che avevo dimenticato a lavoro. Non avevamo nessun appuntamento. Io Alice la amo, non le farei mai del male, non dopo tutto quello che è successo. Mi hai aggredito come se fossi un insensibile, una persona senza cuore. Ma cosa pensavi? Che mi sarei portato a letto la prima che capita?" dico deciso e molto arrabbiato.
"Claudio scusami, io non ne potevo più di vederla triste e disperata. Non volevo accusarti. Vai, è fuori." mi dice tranquilla
Vado verso il terrazzo e la vedo da lontano, dalla vetrata. E' appoggiata al parapetto e guarda l'immensità della nostra città. Starà sicuramente vagando con la sua testolina, così decido di far piano, per non distrarla dal suo mondo incantato. Sono a pochi passi da lei quando faccio un lungo respiro e poi mi decido a parlare.
"Ho sempre pensato che l'amore non fosse il mio forte, che guardando una bella donna avrei sempre e solo pensato a come portarmela a letto, che nella vita esistesse solo il lavoro e niente di più importante. Poi sei arrivata tu, quel giorno, e mi hai letteralmente stravolto la vita. Come hai potuto io ancora non me lo spiego, però so che prima il mio cuore era arido ed ora è fertile grazie a te, anche se nell'ultimo periodo non vieni più ad accudirlo. La notte non dormo senza di te, mi manca il tuo profumo, mi manca il tuo corpo, mi mancano anche i tuoi calci, mi manca tutto di te. Per questo quando sono venuto a Barcellona e sono entrato nella tua stanza per lasciarti la lettera e i fiori, ho preso un tuo golfino, per dormirci la notte. Alice io non ti tradirei mai, nemmeno sotto tortura, soprattutto dopo quello che è successo. Lo so, è difficile fidarsi di queste parole, ma fidati del mio cuore che batte all'impazzata quando ti vede e fidati della mia presenza, qui, ora. Alice ti sto parlando con il cuore fra le mani, ti prego, non respingermi ancora. Affrontiamo ciò che è successo insieme, ho bisogno di te."
Mi guarda sconvolta, non dice nulla, piange solamente ed allora io l'abbraccio forte, molto forte, più forte che posso. E lei ricambia il mio abbraccio, fin quando non mi guarda negli occhi. Riesco a vedere la trasparenza della sua anima e dei suoi sentimenti. Non ci diciamo nulla, ci guardiamo solamente.
"Ti amo." Le dico con un filo di voce
"Anche io" mi risponde con lo stesso filo di voce.
Segue un bacio lungo. Le nostre labbra si sfiorano finalmente dopo settimane.
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Che ne dite? Capitolo molto emozionante! Claudio ha finalmente detto ad Alice tutto ciò che pensa e hanno fatto pace. Ma vogliamo parlare di quel "Ti amo"?
Gloria ha aiutato Alice a capire come stavano le cose, nonostante non ci volesse lei, avrebbe dovuto capirlo da sola. Silvia invece è stata molto impulsiva, ma lo ha fatto per difendere Alice, chi migliore amica non l'avrebbe fatto?
E voi? Cosa ne pensate? Commentate come sempre. Baci
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