Capitolo 40 "Ce la faremo"
Alice
12 Dicembre. Oggi è il mio compleanno ed è anche il giorno che lascio quest'ospedale, definitivamente.
Sono passati pochi giorni da quando Claudio è venuto qui, poi non si è fatto più vedere. Mi costa tanto ammetterlo, ma Claudio mi manca e non so se riuscirò a resistere altri 2 anni qui a Barcellona. L'idea sarebbe questa, ma non riesco a farla mia. Nonostante mi manchi, non ho intenzione di tornare fra le sue braccia: mi ha fatto troppo male.
Nonna Amalia e Silvia stanno provando in tutti i modi a farmi cambiare idea, ma non ci riescono. Ora siamo in taxi, stiamo raggiungendo un ristorante, che hanno sperimentato ieri, per festeggiare il mio compleanno.
Squilla il mio telefono.
"Pronto."
"Auguriiiiii" dicono Lara e Paolone in coro
"Grazie ragazzi! Mi mancate!"
"Anche tu ci manchi, ma tanto fra 2 mesi sei qui di nuovo!"
"Eh già!"
Iniziamo a parlare del più e del meno, della Wally che non li lascia in pace, di Claudio che è sempre nervoso, e di tante altre cose. Si, posso dirlo, Roma mi manca tanto, e non solo per Claudio.
E' il momento poi dei miei genitori, di Marco, di Yukino, di Cordelia. Di lui nessuna traccia.
Arriviamo, ci sediamo e ordiniamo. Nel frattempo prende Silvia la parola.
"Alice allora hai deciso?"
"No Silvia, per il momento finisco questi 2 mesi che mi restano qui a Barcellona, poi si vede."
"Quindi non è sicuro che finirai la specialistica qui." Dice la nonna
"Non lo so, ho bisogno di pensare. Non prenderò decisioni affrettate, però io non ce la faccio a tornare a Roma. Il sol pensiero di rivederlo mi strazia. Quando è venuto da me ho sentito una strana emozione, mai provata prima. Poi l'ho visto piangere, non mi era mai capitato da quando lo conosco."
"Alice è pentito davvero. Ascoltami una buona volta. Tu non lo sai ma ..." dice, ma si guadagna un'occhiataccia dalla nonna
"Ma cosa?"
Prende la parola la nonna.
"Alice, tu non hai voluto sapere niente, ma credo che ora tu debba sapere come sono andate realmente le cose. Claudio ha travisato tutto perché Arthur glielo ha fatto credere. Voleva riconquistarti, ma poi Cordelia lo ha convinto a dire la verità a Claudio."
"In che senso?"
"Nel senso che Arthur ha mandato delle vostre vecchie foto a Claudio e gli ha fatto credere che quella notte eravate finiti a letto insieme. Claudio voleva parlarti, ma poi gli sono arrivate queste foto e ... sai già tutto."
"Ma perché non me lo ha detto?"
"Perché non gliene hai dato la possibilità."
"Ah io? Doveva venire da me a parlare, prima che partissi per Barcellona!"
"Ha sbagliato, è vero. Ma tu al suo posto che avresti fatto?"
"Ci avrei parlato."
"Bella di nonna ... non mentire. Avresti travisato tutto, anche tu."
"Qualsiasi cosa avrei fatto non m'interessa. Lui mi ha lasciata sola, io ho perso nostro figlio ed ora ho bisogno di tempo."
"Tutto il tempo che vuoi, ma non restare qui. Ti farai del male."
Ci guardiamo intensamente, poi arrivano i nostri piatti. Silvia e la nonna mangiano con gusto, ma io no. Non ho fame. Penso sempre alle stesse cose. A distrarmi è lo squillo, di nuovo, del mio telefono.
"Pronto."
"Alice! Ciao! Ho saputo che oggi è il tuo compleanno, volevo farti gli auguri!" è Calligaris
"Grazie mille Ispettore, ma lei come lo ha saputo?"
"Ero passato in Istituto e Lara e Paolone stavano parlando con te a telefono, quindi ho sentito e ti ho chiamata."
"La ringrazio, è molto gentile. Novità sul caso?"
"Si. Abbiamo sentito di nuovo il tassista che portò Elena all'appartamento di Ivan e abbiamo rintracciato il mittente della lettera anonima. Indovina chi era ..."
"Ivan?"
"No, Mario Bianchi, il tizio che stava sempre appresso ad Eleonora."
"Ah ma quindi le cose sono proprio intriganti!"
"Si. Il tassista ha ricordato che la signorina che aveva accompagnato non era salita sopra. Quando lui l'ha lasciata si era trattenuta sotto al palazzo a fare una telefonata. Dalle telecamere di un appartamento di fronte abbiamo visto che Elena, all'improvviso, è stata rapita. Quindi da Ivan non ci è mai salita!"
"Rapita da Fulvio e Eleonora."
"No doveva essere solo Fulvio, Eleonora probabilmente era già al capannone. Mario Bianchi è sparito e non posso interrogarlo, così come Eleonora. Ma abbiamo già il modo per farli capitolare. Non posso dirti nulla."
"Va bene, mi aggiorni appena può."
"Certo, passa una buona giornata Alice e ancora tanti auguri."
"Grazie Ispettore, buona giornata anche a lei."
Stacco e torno al mio pranzo. Mi sforzo di mangiare qualcosa, ma con poco successo. Dopo il pranzo la giornata continua tranquillamente, passeggiando per il centro. Tornerò alla residenza stasera e domani accompagnerò la nonna e Silvia all'aeroporto.
Claudio
Sono ancora qui a Barcellona. Non sono partito più perché non me la sentivo di lasciarla sola, anche se non la vedo da quel giorno. Silvia e Amalia sanno che sono ancora qui, ci siamo anche incontrati ieri ed oggi, mentre loro intrattengono Alice in giro per la città, le sto preparando una piccola sorpresa nella sua stanza. Siamo riusciti ad entrare perché parenti di Alice, ma qui sono molto severi e se non fosse stato per la nonna ora stavo ancora pensando a cosa fare.
La stanza di Alice è davvero bella, nonostante si trovi all'interno di una residenza comune universitaria.
Le ho scritto una lettera, per spiegarle tutto ciò che sento e tutto ciò che ho provato, e le ho preso delle rose. Niente di più, niente di meno. Le lascerò tutto qui, non voglio farmi trovare perché ha bisogno di stare da sola ed io devo essergli vicino da lontano.
Non importa quanto tempo ci vorrà affinchè Alice mi perdoni. Importa che ora sono qui, le ho scritto questa lettera e intendo dimostrarle quanto la amo e quanto l'amerò per il resto della mia vita.
Ho sbagliato, sono stato un idiota, ma non è mai troppo tardi per rimediare ai propri errori.
Apro il suo armadio, per prendere un suo capo. Ho bisogno del suo profumo per addormentarmi la sera. Mentre sto cercando di prendere un suo golfino, noto che c'è una scatolina di cartone con su scritto "Noi".
Dentro c'è una foto che avevamo fatto al mare, la prima volta che ci eravamo stati, poi c'è il test di gravidanza con un'ecografia e infine un bigliettino con su scritto "Se un giorno ti dimenticassi di chi sei, guarda questa foto e capirai tante cose."
Sono sconvolto ... Alice stava conservando i ricordi di nostro figlio insieme ad una nostra foto per non fargli mai dimenticare di quanto amore ci fossimo donati.
In quella foto eravamo felici, felicissimi oserei dire. Ed io vorrei tanto avvolgere la pellicola, tornare indietro e cambiare l'avvenire degli eventi.
Ma non si può fare.
Dopo aver posato quella scatola al suo posto e preso un suo golfino, esco dalla stanza, sperando che dopo aver letto quelle righe, torni da me. Io l'aspetterò tutta la notte.
Alice
Stiamo tornando alla mia residenza. Sono felice di riprendere in mano la mia vita già da domani, anche se il medico mi ha detto di evitare di fare cose troppo stressanti.
La nonna e Silvia mi bloccano prima di scendere. Chiedono al tassista di accostare e aspettarle un attimo.
"Alice noi volevamo darti una cosa."
Silvia estrae dalla borsa un pacchetto.
"Tieni Alice, questo è per ricordarti che la vita è la cosa più bella che abbiamo, nonostante a volte ci tira brutti scherzi."
Apro il pacchetto e trovo dentro una bellissima collana con un ciondolo che rappresenta l'albero della vita.
Mi commuovo e le abbraccio.
"Ovviamente io ti ho fatto anche il solito versamento sul tuo conto." Dice la nonna
Ed io, per la prima volta dopo giorni, rido. Queste due matte sono le matte del mio cuore e mi fanno passare momenti felici anche quando sono triste.
"Grazie, davvero. Per esserci state sempre, non solo adesso. Ci vediamo domani."
"A domani" dicono in coro ed io entro nell'atrio della residenza.
Non c'è nessuno in giro, staranno cenando.
Arrivo fuori la mia camera e fisso il vuoto: è qui che mi sentii male.
Metto la chiave nella serratura, entro, accendo la luce.
Sul letto ci sono delle rose rosse e c'è una lettera. So già chi è il mittente.
Mi siedo, faccio un bel respiro, apro la lettera e leggo.
Mia amata Alice,
i giorni più difficili della mia vita li ho vissuti senza di te. E lo so che adesso penserai che è colpa mia e che tu hai vissuto di peggio, ma credimi quando ti dico che ti amo e che il solo pensiero che tu fossi stata di un altro mi ha letteralmente frantumato il cuore e mandato in fumo la ragione.
Si Alice, io sono tremendamente geloso di te e non sopporto l'idea che un altro uomo possa desiderarti, anche se non lo farà mai quanto lo faccio io.
Il primo giorno che sei entrata nella mia vita è stato a Sacrofano, quando sono venuto per l'omicidio di Tamara, la badante della nonna. Tu eri lì, incerta sul tuo futuro e piena di paura, ed io ti ho spronato a prendere la decisione più saggia. Ero certo che di lì a poco saresti venuta nel mio ufficio a chiedere l'internato e forse più che esserne certo io, lo era il mio cuore. Ti ho amato dal primo momento che ti ho vista, ho amato tutto di te. Ho amato la tua goffaggine, la tua perenne distrazione, la tua voglia di investigare, la tua voglia di credere sempre in te stessa, la tua sensibilità, la tua fragilità, il tuo essere, a modo tuo, una bambina. La mia dolce, adorata bambina.
Anche se non te l'ho mai detto, credo che tu diventerai un ottimo medico legale perché ne hai la possibilità, ma soprattutto hai una dote che in nessuno mai ho visto ardere così fortemente: la tenacia.
Quando abbiamo iniziato a vivere il nostro amore credevo di poter arrivare in cielo, tanta era la felicità che provavo. Mai ti avrei fatto del male e credimi quando ti dico che sono fortemente pentito di ciò che ho fatto e per quello che è successo.
Nostro figlio è esistito per poco, ma ogni volta che ci pensi, pensa al fatto che è esistito grazie a noi, grazie all'amore che ci siamo donati: lui era il frutto del nostro amore.
Un anno fa non mi sarei mai visto innamorato o addirittura padre. Però tu mi hai cambiato la vita e con te avrei affrontato anche quest'altra avventura. I figli si fanno in due Alice e con te al mio fianco sarei stato il padre migliore che nostro figlio potesse desiderare.
Ce la faremo, te lo prometto. E ti prometto che non ti terrò mai più nascosto nulla, nemmeno la più banale delle cose perché se quel giorno avessimo parlato tu saresti qui con me ora.
Mi manchi Alice, tremendamente. Mi manca il tuo profumo, mi manca svegliarmi e trovarti dormire sul mio petto, mi manca addormentarmi dopo aver fatto l'amore, mi manca fare l'amore con te, mi manca toccarti, baciarti, mi manca tutto di te, di noi. Torna da me, mia amata Sacrofano.
So che il momento non è facile, ma permettimi di farti gli auguri per questo tuo compleanno un po' particolare, ma,se ti fiderai di nuovo di me, non avrai mai più momenti tristi nella tua vita.
So anche che non è facile ed io accetterò qualsiasi decisione. Io ti aspetterò, sempre, semplicemente perché ti amo.
Tuo Claudio
Ti amo... Non me lo aveva mai detto...
Ho versato una lacrima per ogni parola scritta, perché Claudio mi manca tremendamente e così anche il mio bambino. Mi manca toccarmi la pancia e parlarci, mi mancano le nausee mattutine, mi manca pensare che quel bambino, nonostante tutto, mi ricordava di quanto io e Claudio ci siamo amati e di quanto, molto probabilmente, ci amiamo ancora. Ma io non ce la faccio a perdonarlo. Ho il cuore diviso a metà, frantumato.
Nonostante queste bellissime parole siano state scritte con il cuore, ho bisogno di tempo. Per pensare, per elaborare tutto quello che è accaduto nell'ultimo mese, per capire cosa voglio dalla vita e cosa voglio da Claudio.
Così, prendo quella scatola che avevo chiuso nell'armadio e la apro. Ci avevo messo anche una foto mia e di Claudio, di quando eravamo felici, per non far mai dimenticare al mio bambino chi fossero i suoi genitori. Avevo amato quell'esserino da subito, nonostante fossi sola quando ho scoperto che lui c'era e aveva scelto me per venire al mondo, o meglio aveva scelto noi, me e Claudio.
Così, mi stendo sul mio letto, abbracciando quella scatola dove ora giace anche questa bellissima lettera di Claudio. Per il momento penso sia meglio se non ci vediamo e non ci sentiamo, solo da sola potrò capire quanto realmente mi manca e se possiamo costruire qualcosa insieme. Nel frattempo ripongo in quella scatola i nostri ricordi. E forse li ripongo anche in un angolo remoto del mio cuore.
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Ecco per voi un nuovo capitolo molto, ma molto commovente ... Scusate se non sono riuscita a postare prima, ma stavo lavorando. Claudio ha scritto una lettera molto commovente ad Alice, ma lei non si sente pronta e onestamente non riesco a darle torto. E vogliamo parlare di quel "Ti amo"? Adoro troppo CC quando è così dolce!
Ed ora? Cosa accadrà? Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate! Baci
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