Capitolo 4 "Oblio"

Arriviamo sotto casa mia. E' stata una lunga giornata ed ora ho solo voglia di fare un bagno caldo e distendermi. Ho ancora il weekend prima di tornare in Istituto. L'autopsia, infatti, è stata fissata proprio per lunedì.

"Hai visto? Sei appena tornata e già hai un morto bello fresco fresco da analizzare!" dice CC ridendo mentre staziona l'auto. Io non resisto e rido. Ridiamo insieme. Oggi è capitato tantissime volte.

Lui mi guarda, prima ridendo, poi torna serio, tanto da farmi pensare che ho fatto qualcosa di sbagliato. "Cosa c'è Claudio?" dico preoccupata.

"Niente, tranquilla!" dice lui serio, ma non arrabbiato.

"Dai dimmi cos'hai! Prima ridevi poi sei tornato serio ..."

"Alice, quello che sto per dire non è proprio da Claudio Conforti, ma è più forte di me. Non riesco a non pensarci. Ho avuto paura di non vederti mai più, di non sentire mai più la tua risata." mi dice guardandomi fisso negli occhi.

"Claudio io ..." lui mi blocca. Non mi fa parlare. Mi bacia. Un bacio terribilmente stupendo. Da togliere il fiato. Penso che non riuscirò a connettere per le prossime 24 ore. All'improvviso si stacca ed io sono ancora persa tra le sue labbra.

"Scusa io non volevo turbarti, ora mi odierai lo so. Ho confuso ancora una volta i tuoi pensieri, ma ..." Ora sono io che non lo faccio parlare. Lo blocco, baciandolo. Me lo ha ordinato il cuore. Lui ricambia, ma questa volta con più passione, restando per un tempo indefinito a baciarci, poi all'improvviso mi stacco e sento l'esigenza di dirgli una cosa.

"Vieni a casa mia. Voglio stare con te questa notte." Lo so che me ne pentirò. Ma io lo voglio ora e dopo un pomeriggio intero passato con lui, non riesco più a farne a meno, o forse solo il pensiero mi lacera il cuore. Non importa delle conseguenze, in questo momento m'importa solo di noi. Domani penserò a tutto il casino che ho dentro di me. Esistiamo solo noi in questo momento.

"Alice non desideravo altro ..." dice con il fiato corto. Apro il cancello, saliamo e già nelle scale inizia a baciarmi ed io lo assecondo. Non riusciamo a staccarci, come se volessimo recuperare il tempo perso. E' come una droga per me, una potente droga, letale molto probabilmente. Ma in questo momento potrei anche morire, non me ne accorgerei. Lui è il Paradiso.

Entriamo, chiude la porta velocemente e ci togliamo in fretta i vestiti. Il mio cuore inizia a battere ancora più forte. Lui se ne accorge al punto di dirmi "Allevi, non volevo certo farti venire la tachicardia!" Io rido e dico "Non rovinare questo momento, Dottor Conforti!" lui fa un piccolo sorriso e continua a baciarmi. Mi prende per la vita e rimaniamo lì, vicino alla porta, a desiderarci, a volerci, a fondere le nostre anime. Poi lo trascino sotto la doccia e continuiamo ad amarci, finché stanchi, ma felici non ci dirigiamo nel mio letto, consapevoli che ci porteremo dentro il cuore questa notte per tutta la vita anche se le nostre strade dovessero dividersi.

Rimaniamo abbracciati tutta la notte e il mattino dopo mi sveglia l'odore di una bella brioche al cioccolato insieme al cappuccino.

"Sai nella tua dispensa non c'era nulla e sono sceso a comprare qualcosa al bar! Ah, dimenticavo, buongiorno pigrona!" dice sorridente

"E' ovvio che non c'è nulla! Non ci sono stata per 5 giorni! Ah e comunque buongiorno rompiscatole!"

"Ah sono un rompiscatole? Va bene allora queste belle brioche le mangio io, anche per recuperare tutte le energie che ho speso stanotte ..." dice malizioso. Ma a me in questo momento la sua malizia fa solo impazzire.

"Sei sempre il solito ..." rispondo io, che non ho mai la risposta pronta.

"Dai sarò buono stamattina, giusto perché questa notte sei stata soddisfacente!" ma quanto è sfacciato?

"Sai come far arrabbiare una donna vero? Beh stamattina sono di buon umore quindi non mi farò condizionare da te!" lui ride ed io lo adoro. Adoro quel suo sorriso da canaglia e quei capelli scompigliati.

"Beh ci credo che sei di buon umore. Hai passato la notte con me!" dice con quel sorriso beffardo.

Ed io vorrei solo dirgli che sono di buon umore perché una notte così non la passavo da tantissimo tempo. Forse proprio da quando eravamo stati insieme al congresso. Oggi però, ha avuto un sapore nuovo, diverso. Un sapore che non riesco a spiegare. Ma nonostante io senta queste sensazioni, non glielo dico, non ora. Abbiamo bisogno di tempo, abbiamo bisogno di conoscerci e così gli svelerei i miei sentimenti in un nulla.  Così facciamo colazione con le sue brioche al cioccolato e dopo un po' c'interrompe il suono del campanello.

"Aspettavi qualcuno?"mi dice con un sopracciglio alzato

"No, che io mi ricorda non avevo nessun appuntamento." Dico titubante e nel frattempo metto qualcosa per andare ad aprire.

Claudio resta in camera, anche perché tecnicamente non è molto vestito, ed io vado ad aprire.

In questo momento avrei preferito vedere chiunque, ma non lui.

"Ciao Elis"

"Arthur ... ciao" riesco a dire solo questo, stupita ovviamente di vederlo

"Posso entrare?" mi chiede dolcemente

"Alice allora chi è?" chiede Claudio mentre sta venendo all'entrata.

"Non sapevo fossi con lui, vado via." Dice Arthur deluso

"No tranquillo, me ne vado io." Dice Claudio su tutte le furie. Prende le sue cose e va via. Ed io non riesco a fermarlo.

"Io non volevo crearti problemi. Eri sparita, non sapevo dove fossi e ho pensato di venire qui, per parlarti."

"Tranquillo. Entra, parliamo." Dico mortificata e lui entra.

Gli spiego tutto. Gli racconto dei miei dubbi, della notte appena trascorsa, del fatto che non è semplice capire chi voglio al mio fianco. Gli dico che io provo dei forti sentimenti per lui, ma che li provo anche per Claudio e che non so resistergli. Gli dico che ho deciso di restare a Roma e di non andare con lui a Parigi. Non ce la faccio. Non me la sento.

"Io resterò fino a Natale, a parte qualche viaggio di lavoro di tanto in tanto, dopo di che lascerò Roma per sempre. Pensaci." Sono le uniche cose che riesce a dirmi e dopo avermi lasciato un tenero bacio sulle labbra va via.

Sprofondo nell'oblio. Ho appena passato una notte d'amore con l'uomo a cui faccio resistenza dal primo giorno che ci siamo conosciuti eppure la visita di Arthur, il suo bacio, mi hanno scosso il cuore. Mi sento annullata. Il problema è che non riesco a capire i miei sentimenti. Con Claudio sono stata bene, non pensavo a niente e nessuno, neanche ad Arthur. Poi, è bastato ritrovarmi Arthur davanti agli occhi che quelle belle sensazioni sono scomparse, ed io mi sono sentita di nuovo sporca, di nuovo traditrice. 

 Forse ha ragione nonna Amalia: prima di qualsiasi decisione devo guardare dentro me stessa. 

*********
Ecco a voi il terzo capitolo. Bel colpo di scena, no? Io onestamente ho sofferto nello scrivere questo capitolo perchè ovviamente sono dalla parte di Claudio. 

E voi? Che ne pensate?

P.S.: grazie sempre per il vostro appoggio!

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