Capitolo 36 "Ogni cuore ha una memoria tutta sua"
Claudio
Da quando Alice è partita, e sono passate ormai 3 settimane, io mi sento inutile, vuoto, disperato. E non tanto per la sua assenza, ma per ciò che ha fatto al mio cuore.
Squilla il mio telefono. Numero Sconosciuto, di nuovo. E' da giorni ormai che chiama insistentemente ma quando vado a rispondere staccano. Saranno quei deficienti dei call center ed io ora penso a tutto tranne che a loro.
Sto perdendo la testa, la sua assenza mi fa dannare. Qui in Istituto si sente la sua mancanza. Al suo posto è arrivata una nuova specializzanda, Gloria Valentini, che avrà preso anche il suo posto qui, ma non nel mio cuore. Eppure mi sta sempre appiccicata ed io credo di aver capito bene cosa vuole.
Sono le 17 di un venerdì di fine novembre, piove ed io non ho proprio voglia di tornare a casa mia perché tutto mi ricorda di lei. Nell'armadio ci sono dei suoi vestiti, non li ho tolti da lì. C'è quel completino rosa che aveva indossato quella sera di ritorno da casa dei miei. Quei giorni, che sembrano così lontani ma risalgono ad appena un mese fa, erano stati i più felici della mia vita. Da quando è finita con Alice vado spesso dai miei che non sanno tutto, non vorrei che assumessero una brutta idea dell'unica donna che io abbia mai amato. Ed in un attimo penso di nuovo a quel giorno.
Flashback 30 ottobre
Dopo poco il mio arrivo, vedo Alice correre nel mio ufficio.
"Claudio ti prego, non c'è niente tra me e Arthur."
"Vai via, non voglio sapere più nulla di te."
"Claudio credimi è la verità."
"Ma di quale verità parli? Qui l'unica cosa che so è che sono un deficiente e mi sono fidato di te! Non appena c'è stata una discussione ti sei subito rincuorata fra le sue braccia, brava, complimenti! Anzi ora che ci penso eri strana già da qualche giorno forse per questo, perché non sapevi come dirmi la verità, non è così?"
Lei non proferisce parola, va via piangendo. E nonostante abbia un nodo alla gola, non faccio nulla per fermarla. Ho un déjà vu : in un attimo mi sembra di rivivere quel giorno, quando Alice mi disse che ci era stata a letto.
Il mio telefono lampeggia, è arrivato un messaggio. Un numero che non ho salvato in rubrica. E' una foto.
Una foto che non avrei mai voluto vedere. Ritrae Arthur e Alice a casa sua, abbracciati. E quella ha negato anche l'evidenza!
Non voglio saperne più nulla. Da oggi in poi ci sarà solo un rapporto di lavoro, anzi io sono il suo capo, quindi potrò trattarla male fin quando non se ne va dritta dritta a Barcellona.
Fine Flashback
Esco ad un orario improbabile dall'Istituto, le strade sono deserte e l'unica cosa che mi fa compagnia sono le luci della notte, i lampioni della città accesi. Noto una ragazza che sta sotto la pioggia e che si copre in un impermeabile blu, capisco dopo che è Gloria. Non dovrei, lo so, ma è una povera ragazza infreddolita e per di più sotto la pioggia.
"Valentini, che ci fai sotto la pioggia?"
"Salve dottor Conforti. Stavo aspettando che mio fratello passasse a prendermi, non si preoccupi."
"Dai vieni sali in auto, ti riaccompagno io. Sono cinico, questo si, ma che non si dica che ho lasciato una povera ragazza sotto la pioggia."
"La ringrazio."
In auto regna il silenzio fra noi, anche perché non ho nulla da dirle. La radio è accesa e d'improvviso, passa quella canzone, quella che tempo fa, mi fece capire che mai più nessuna sarebbe stata come lei.
"Bellissima questa canzone, è la mia preferita." Esordisce Gloria
Io alzo il volume, ma non per lei, ma perché penso ad Alice.
"Basta un niente un nome una calligrafia
Perché ogni cuore ha una memoria tutta sua
Si vede sempre dove strappi via una pagina
Come ti fissa una fotografia di ieri
La stagione delle piogge arriva qua
Alla stazione della mia malinconia
E scende il tiepido acquazzone di una lacrima
Sull'ultima tua voce che ho in segreteria
Mai più come te
Nessun'altra mai
Perché dopo te
Io sì che m'innamorai
Sempre più di te
Quanto tu non sai
E anche senza te
C'è qui la tua assenza ormai
Che amo come te
Chiudo gli occhi e faccio buio dentro me
E la mia mente è come il treno delle sei
Con cui ritorna a casa la tua cara immagine
In un silenzio che non puoi far stare zitto
Non è tanto questa fine tra noi due
Ma quanto quelle sue rovine dietro me
E accanto ai passi con cui pesto ombre di nuvole
Quando esco a buttar via gli avanzi di poesie
Mai più come te
Nessun'altra mai
Perché dopo te
Io sì che m'innamorai
Sempre più di te
Quanto tu non sai
E anche senza te
C'è qui la tua assenza ormai
Che amo come te
E com'è sempre tardi per amare
E l'amore è la pena da scontare
Per non volere stare soli
E meglio è amare e perdere
Che vincere e non amare mai."
Arrivati sotto casa della Valentini, abbasso il volume, lei sta per scendere quando si ferma, si volta verso di me e si avvicina, lasciandomi un bacio sulla guancia e sussurrandomi un "Grazie, a domani." Io le rispondo con un sorriso di circostanza. Ingrano la marca e vado via. Direzione casa dei miei.
Alice
Sono già passate tre settimane da quando sono qui. Tre settimane da quando ho scoperto di non essere sola. Ho cercato di chiamare Claudio tante volte, ma non ci sono mai riuscita. Io sono ancora delusa da quello che ha fatto.
Ho sentito la nonna, tutti i giorni, così come Silvia e Lara. Cordelia l'ho sentita ogni tanto ed è ancora dispiaciuta per quello che è successo, si sente colpevole. Arthur mi manda tantissimi messaggi, senza mai ricevere risposta.
Anche Calligaris mi ha fatto una telefonata per aggiornarmi sul caso, anche se a distanza. Mi invia sempre del materiale tramite mail oppure tramite WhatsApp ed io appena posso lo aiuto sempre. I casi diventano sempre più intriganti perché non riescono ad arrivare ad una soluzione, anche se giorni fa, è arrivata una denuncia anonima secondo la quale, la sera dell'omicidio di Elena, qualcuno avrebbe assistito alla scena, ma questo qualcuno non può uscire allo scoperto perché altrimenti verrebbe ucciso. Eleonora sembra pulita, ma a me non convince così la polizia ha ottenuto l'ordinanza del PM di perquisire casa sua e casa di Ivan Mancini. In serata saprò di più.
Le giornate qui a Barcellona sono sempre molto intense. Faccio gruppo fisso con Chiara e Paolo, sto sempre con loro anche perché siamo dello stesso anno e siamo italiani. Gli spagnoli sono molto accoglienti e divertenti e infatti io ed i miei amici ci siamo prefissati un giorno alla settimana, in genere il sabato, per visitare tutti i luoghi della Spagna. E' una nazione incantevole, c'è sempre il sole, piove davvero di rado.
Nonostante passi molto tempo con loro, non sanno il mio segreto. Tecnicamente non lo sa nessuno, neanche la nonna. Lo so solo io, anche perché fin quando Claudio non sa non mi sento di dirlo a nessuno. Ed il problema è proprio questo!
Ora sono in laboratorio a lavorare, quando arriva Paolo.
"Ehi secchiona che ne dici stasera di andare al bar a prendere qualcosa?"
"Si dai, tanto oggi è venerdì e domani non abbiamo le lezioni. Chiamo Chiara."
"No, l'ho già avvisata, ha detto che preferisce stare in stanza perché è molto stanca."
"Ah va bene, allora non la disturbo."
Ritorno a lavorare e verso le 18 torno alla residenza per prepararmi alla serata. Sto cercando in tutti i modi di svagarmi, per cercare di cancellare dal mio cuore tutte le memorie che ho di lui, di noi, nonostante ci sia qualcosa più in basso che di mattina presto mi ricorda quanto ho amato Claudio e quanto lo amo ancora disperatamente.
L'esserino si sveglia alle 6 probabilmente perché a quell'ora iniziano le nausee e continuano imperterrite per un'ora, dopo di che mi lasciano, fortunatamente, libera tutto il giorno.
Una volta in camera prendo il mio PC e controllo la posta. C'è una mail di Calligaris.
"Questo è quello che abbiamo ritrovato in casa del Mancini. Fammi sapere appena puoi."
In allegato c'è una lettera.
Non so nemmeno come iniziare perché non so come chiamarti. Sembra assurdo e invece è tutto vero. Credevo di averti perso per sempre e di non riuscire ad amare mai più come avevo amato te. Marco per me eri la felicità, eri il sangue che scorreva nelle mie vene, eri la vita che doveva essere vissuta. Poi un bel giorno hai deciso di sparire e il mio cuore si è frantumato perché credevo di averti perso per sempre. Coincidenza strana fu perdere anche il ciondolo che mi avevi regalato, non me lo perdonerò mai, fu come lasciar andare un pezzo di me.
Poi un giorno, quando credevo di recuperare la mia vita, ero a lavoro e conobbi un uomo che mi lasciò senza fiato al primo sguardo. Sentivo quel cuore, rimasto chiuso nel petto per anni, uscire di nuovo, battere per un uomo che non eri tu. M'innamorai perdutamente di quello che credevo, fino a ieri, fosse l'uomo che mi avrebbe salvata. Ma d'altronde tu mi hai sempre salvata, fino a quando hai deciso di tagliarmi le ali il giorno della tua scomparsa. Poi come un angelo sei riapparso nella mia vita, un anno fa.
Quando ho trovato quel ciondolo e la mia foto di 10 anni fa nel tuo cassetto ho creduto di impazzire. Avevo tentato anche il suicidio svariati anni fa perché la mia vita non aveva più senso, e invece tu eri qui a Roma. Ti eri rifatto una vita e la mia felicità contava davvero poco per te, perché mi avevi abbandonata. Ma io, Marco, non so smettere di amarti. Si, hai capito bene: Marco, per me sarai sempre e solo lui.
Non cercarmi, non scrivermi, ho bisogno di riprendere in mano la mia vita.
Tua per sempre, Elena.
Chiamo subito Calligaris, la serata può attendere.
"Alice, sapevo che mi avresti chiamato subito."
"Ispettore è la prova che stavate aspettando. Ivan Mancini è Marco Esposito. Ecco perché Elena aveva ritrovato il ciondolo."
"Si, l'ho convocato in Questura, domani lo interrogheremo. Ti invierò i file audio sulla mail. Li ascolti appena puoi. Noi eravamo molto vicini a scoprirlo, per questo abbiamo chiesto al PM di perquisire casa sua: ero convinto di trovare qualche prova."
"Si va benissimo. Però dovete capire la denuncia anonima da chi proviene."
"Si, la polizia postale sta già indagando."
"Perfetto, allora a domani."
"A domani."
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Buonasera care lettrici! Vi ringrazio per i molti feedback positivi ricevuti. Pensavo che questo piccolo salto temporale e soprattutto questo momentaneo cambiamento non vi sarebbe piaciuto, invece vi ha incuriosite ancora di più. Ho in mente tantissime idee e piano piano le leggerete. Grazie per il supporto!
Capitolo molto particolare... Sono passate 3 settimane da quando Alice è a Barcellona e nonostante si sente sola trova la forza dentro di sè, dal suo bambino. Claudio dal suo canto è un po' a pezzi, la mancanza di Alice lo sta logorando.
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