Capitolo 35 "Sola"
"Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell'esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell'inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell'assenza."
Tratto da: Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupèry
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Fiumicino 8 novembre, Alice
Sono in aeroporto. Sola. Sto partendo per Barcellona. Ho pensato ieri a salutare tutti, lui non si è degnato nemmeno di dirmi "Buona fortuna". Ieri ho anche firmato il modulo per cambiare relatore. Ormai io e Claudio non ci apparteniamo più. Ha sbagliato troppo nei miei confronti e credo di non riuscire a tornare indietro, nonostante l'amore che provo ancora per lui, nonostante tutto l'amore che ci siamo donati. Sapevo che, purtroppo, prima o poi sarebbe andata così.
M'imbarco e dopo 2 ore circa sono a Barcellona. Nonostante sia novembre non fa molto freddo ed è davvero una città bellissima. Durante il tragitto in taxi chiamo la nonna per tranquillizzarla e dirle che sono arrivata.
"Allora il dottorino è venuto in aeroporto?"
"No nonna, non è venuto nessuno. Ora ti prego non nominarmelo più per il resto della vita."
"E dai come sei esagerata!"
"Nonna ha sbagliato. Mi ha lasciato sola, non mi ha dato modo di spiegare. Poi vengo a sapere che lui già sapeva tutto di Barcellona! Ti rendi conto? Non mi aveva mai detto nulla."
"Dai Alice, non dire così, vedrai che le cose si sistemeranno."
"No nonna, ho anche cambiato relatore. Io e lui non ci apparteniamo più."
La nonna sospira e poi cambia argomento. Sono davvero triste e mi sento tremendamente sola.
Quando arrivo alla residenza vengo accolta calorosamente da colei che mi seguirà durante questo percorso, Manuela Gonzalez, la mia tutor. Mi mostra la mia stanza, molto bella, soleggiata, spaziosa e soprattutto con un armadio abbastanza capiente per tutti i miei vestiti.
Nonostante sia spagnola, parla perfettamente l'italiano, in quanto ha vissuto a Milano per un anno.
"Allora Alice, gli orari delle lezioni sono 9:00-12:00, poi c'è la pausa pranzo, i corsi riprendono alle 14:00 per finire alle 17:00. Ovviamente saranno integrati con la pratica. Spero che ti troverai bene. Noi come Istituto siamo fieri di avere una specializzanda così brava e capace. Il tuo articolo è stato uno dei migliori che io abbia letto negli ultimi 10 anni." Dice sorridente
Se solo sapesse tutti i guai che ho combinato non sarebbe felice.
"La ringrazio dottoressa."
"Dammi del tu, tranquillamente."
"Va bene." Le sorrido
All'improvviso si avvicina un ragazzo molto carino, italiano probabilmente.
"Manuela verresti in laboratorio per controllare i risultati delle mie analisi?"
"Si certo. Ma prima lasci che ti presenti la nostra new entry: Alice Allevi . Alice lui è Paolo, Paolo lei è Alice."
"Piacere di conoscerti, Alice." Mi dice sorridente
"Piacere mio" rispondo
Poi mentre loro vanno via, inizio a posare le mie cose in stanza. Sarà dura, ma per fortuna Manuela mi sembra una tipa alla mano.
D'un tratto, mentre apro la valigia, una cosa colpisce la mia attenzione.
Claudio
E' partita. L'aereo partiva alle 9:30. Mi son chiesto mille volte se valeva la pena raggiungerla, ma ho preferito evitare.
Sto facendo una lezione, quando Malcomess m'interrompe.
"Claudio scusami l'interruzione, dopo passeresti nel mio ufficio?"
"Certo."
"Bene, buon prosieguo."
Finisco la lezione e vado da Malcomess. Appena entrato mi porge un foglio.
"La dottoressa Allevi prima di partire mi ha lasciato questo. Da oggi è affidata a Giorgio Anceschi."
"Non mi aveva detto nulla."
"Questo è un comportamento che non mi aspettavo dall'Allevi. Ecco cosa significa lasciare i sentimenti fuori dal lavoro."
"Non m'importa, facesse quello che le pare." Dico schietto
Dopo poco torno in ufficio e inizio a far rimbalzare la pallina. Ora sono ancora più furioso. Mi ha trattato come un deficiente, di nuovo.
Flashback 30 ottobre, il giorno dopo i malori di Alice
Stamattina le ho portato la colazione, così iniziamo bene la giornata e ci chiariremo. Busso alla sua porta e mi viene ad aprire il reporter pesce lesso. Non credo ai miei occhi. Lei non la vedo, non so nemmeno dove sia, forse ancora nel letto. Sono furioso, così lascio cadere i cornetti e vado via. Che stupido che sono stato.
Sono corso giù per le scale come una furia. Ora sono in auto e sento di non avere la forza di guidare. Mi ha tradito. E' un eterno tira e molla il loro ed io come lo stupido ci sono cascato di nuovo. Arrivo in Istituto e mi chiudo nel mio ufficio. Non voglio vedere nessuno. Ho bisogno di stare da solo. Mi sono fidato per l'ennesima volta della persona sbagliata.
Fine Flashback
Alice
Mentre disfo le valigie trovo la mia agendina, quella dove segno ogni mese le mie mestruazioni. Si sono l'unica che non ha l'app, perché non mi fido. D'improvviso mi viene in mente che questo mese non ho segnato nulla. Con tutto quello che è successo mi ero completamente dimenticata del ciclo. In un mese sono cambiate tantissime cose, è assurdo.
Apro l'agendina. Ultima mestruazione 30 settembre. Bene, siamo in ritardo di oltre 10 giorni. Ci sono due spiegazioni, o è lo stress o ...
No, non può essere. Ho sempre preso la pillola. O forse no ... Ora che ci penso, forse qualche volta non ho preso la pillola. Forse proprio una delle prime volte. Quella sera a casa sua, dopo essere stati dai genitori. Si: quella sera non presi la pillola.
E ora? Ora faccio il test e poi magari faccio gli esami del sangue. Ecco un'altra cosa che non ho fatto: quando mi sentii male nel suo ufficio lui mi prescrisse gli esami del sangue, se li avessi fatti forse ora saprebbe tutto e magari non stavo qui a piangermi addosso.
Però non voglio fasciarmi la testa prima di rompermela. Meglio fare il test prima.
Esco dalla mia stanza e, distrattamente, mi scontro con Paolo.
"Scusami!"
"Tranquilla, ad una bella ragazza come te perdonerei tutto" mi dice gentilmente ed io arrossisco
Lo aiuto a raccogliere i fogli, poi gli chiedo "Scusa Paolo, sai per caso dove posso trovare una farmacia?"
"Si certo, se vuoi ti accompagno, ma ti senti male?"
"No tranquillo, è che ho dimenticato dei farmaci importanti a Roma e vorrei comprarli." Mento, non posso mica dirgli che ho bisogno di un test.
"Capisco, allora la farmacia è proprio dietro l'angolo. Appena esci dalla residenza giri a destra e dopo 50 metri circa c'è un vicoletto sulla sinistra. Lo imbocchi e alla fine trovi la farmacia di fronte."
"Perfetto, grazie."
"E di che."
Mi dirigo quindi verso la farmacia e mentre cammino penso a quel giorno, quando Claudio ha travisato e mandato tutto in frantumi.
Flashback, 30 ottobre
Bussano alla porta ma io non ho la forza di alzarmi. Sono stanca morta perché questa notte non ho chiuso occhio.
Dopo qualche minuto riesco ad alzarmi, vado in cucina e trovo Arthur solo con il pantalone del pigiama.
"Era Conforti." Mi dice Arthur
"Cosa? E perché non è qui?"
"Mi ha visto ed è scappato." Dice con una vena ironica
"Arthur cosa hai detto?"
"Mi ha visto, si è fatto una serie di film mentali ed è scappato."
"Ma sei impazzito! E tu non lo hai fermato?"
"Perché avrei dovuto? Se ti amasse davvero non farebbe queste cose."
"Ma tu sei deficiente!"
Corro a vestirmi e lo raggiungo in Istituto, anche se non ha tutte le ragioni del mondo perché poteva almeno chiedere di me. Pensa che l'ho tradito, sicuro. Poi dice che sono io che vado d'immaginazione.
Fine Flashback
Pensare a quel giorno è per me una tortura. In quei giorni le cose fra noi erano abbastanza tese, ma proprio la sera prima avevo deciso di chiarire e ascoltarlo. Io lo amavo, ma che dico, io lo amo ancora. Ed ora, che sto per scoprire una cosa che potrebbe cambiare le nostre vite, mi ha lasciata sola perché la sua razionalità ha sempre avuto la meglio sul cuore.
Entro in farmacia e compro il test, lo nascondo in borsa e torno velocemente nella mia stanza. Vado in bagno, prendo coraggio e faccio il test. I pochi minuti che seguono sono i più lunghi della mia vita. Inizio a pensare a tante cose, al fatto che se fossi incinta, non saprei proprio come dirglielo. O meglio non so se sia il caso di dirglielo d'altronde lui mi ha rifiutata, nonostante io non l'avessi tradito. Si è intestardito, quel giorno non voleva sentire ragioni.
Dopo poco vado in bagno, prendo il test: due lineette, positivo.
Mi crolla il mondo addosso e mi abbasso lungo la porta iniziando a piangere. Non è il momento, non doveva succedere così.
Mentre sono per terra, piangendo, sento bussare la porta. Mi do una sistemata, poso il test al sicuro in un cassetto e apro.
"Ciao io sono Chiara, ho saputo che sei nuova e che sei italiana come me. Sto nella stanza qui vicino quindi per qualsiasi cosa basta che mi bussi."
"Ciao io sono Alice. Mi fa piacere che siamo vicine di stanza! Io vengo da Roma, tu?"
"Napoli."
"Ah che bello! Domani ci sarai alle lezioni? Se si, ti va di andare insieme?"
"Certo, ci vediamo alle 8:15 così facciamo colazione insieme se ti va!"
"Certo che mi va, allora a domani!"
"A domani."
Chiudo la porta e mi ricordo di quello che ho scoperto poco fa.
Tocco il mio ventre che presto cambierà per dar spazio a quest'esserino che vive dentro di me. Ho sempre desiderato, sognato, immaginato di avere un figlio dall'uomo che amo, poter costruire una famiglia e invece ... E invece ora è proprio come mai mi sarei aspettata dalla vita. Ecco perché spesso dicono che la vita è quella cosa che ti succede quando non avevi programmato nulla.
Ora sei arrivato tu ed io sono felice che tu abbia scelto me e il tuo papà per venire al mondo, ma non potevi aspettare un altro po'? Non so nemmeno se il tuo papà voglia parlarmi.
"Ehi piacere, sono la tua mamma." Dico in lacrime mentre continuo a toccarmi il ventre.
*********
Eccomi qui con un "bel" capitolo, con un forte colpo di scena. Molte di voi forse mi odieranno per la strada che ho fatto prendere a questa storia, ma vi ripeto, non diffidate! Alla fine c'è sempre il lieto fine.
Arthur si è comportato da vero stronzo, per tanti motivi, poi capirete perchè. Ma Claudio non è stato da meno.
Alice, come avevate detto, è incinta e scrivere i suoi pensieri mi ha molto emozionata perchè quando una donna scopre di essere incinta, scopre una vita che nasce e cresce dentro di lei e credo non ci sia nulla di più meraviglioso. Ma è sola, purtroppo.
Che ne pensate? Baci
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