Capitolo 33 "Fragilità"

Claudio

Ora che le dico? E' da quando sono uscito dall'ufficio di Malcomess che non penso ad altro, a come dirglielo o meglio a se dirglielo. La seconda opzione mi fa molto gola, anche perché non si è deciso ancora nulla, però se poi tra qualche mese lo sapesse, si arrabbierebbe ad ha ragione.

Tra l'altro la vedo molto stanca e non vorrei infierire. Chissà che ha, questa notizia di Barcellona poi l'ha destabilizzata parecchio.

"Allora? Perché non mi dici nulla?" incalza

"No Alice, cose di lavoro, niente di che." Mento, poi le dirò la verità

"Sicuro?"

"Si certo" mi sento uno schifo perché non sa nemmeno che io già sapevo dello stage.

Ceniamo in un silenzio assordante. Alice è persa nei suoi pensieri ed io nei miei. Di tanto in tanto ci sorridiamo, ma sento che c'è qualcosa che non va.

Ad un tratto lei si alza per sparecchiare ma ha un mancamento.

"Alice!" mi alzo di scatto per sorreggerla

La prendo in braccio e la porto sul nostro letto. Prendo lo sfigmomanometro per misurarle la pressione: bassissima.

"Alice hai la pressione molto bassa, che succede?"

"Claudio, ti giuro, non ho nulla, sarà lo stress. Hai visto quanto ho lavorato no? E poi la notizia di stamattina non mi ha fatto bene."

"Lo so Alice, ma lo sapevamo che prima o poi Malcomess ti avrebbe dato questa notizia."

"No Claudio, io speravo di no."

"Ma perché?"

"Claudio ma ti fa piacere che parta? Non capisco onestamente."

"Alice ti prego non ricominciamo, già sai come la penso."

"No Claudio non lo so come la pensi. A cena non hai aperto bocca, onestamente non capisco che ti prende. Dici che Malcomess non ti ha detto niente di che, scusami, ma non ci credo."

"Alice basta dai, ti faccio una tisana e cerca di dormire. Sei stanca." Sto per perdere la pazienza, Alice ha anche quest'effetto su di me.

"Claudio non permetterti mai più di trattarmi in questo modo. Dimmi la verità."

"E va bene! Vuoi sapere la verità? E verità sia: Malcomess sa di noi e mi ha proposto di lasciare il mio posto da relatore ad Anceschi. Dice che sarebbe meglio per me, per te, per tutti."

"E tu hai detto di si immagino!" dice stizzita

"No Alice, immagini male. E' tutto rimandato al tuo ritorno da Barcellona."

"Ah bella questa, giustamente le decisioni importanti si rimandano sempre!"

"Alice ha deciso lui, io non ho deciso nulla."

Di tutta risposta si alza e fa per andarsene

"Ma dove vai?"

"A casa mia."

"Alice ti prego non fare la bambina. Non posso farci nulla io. Ho detto che non sono d'accordo, ma cosa vuoi che faccia?"

"Non vergognarti di me ad esempio?"

Lascio il suo braccio. Io non mi vergogno di lei, perché dovrei vergognarmi di lei? Mi ha ferito, indubbiamente. E per fortuna non le ho detto nulla che già sapevo di Barcellona, mi avrebbe accusato di complotto contro di lei. Certo che va forte d'immaginazione.

Alice

Me ne torno a casa ferita. Ho esagerato anche io lo so, ma onestamente il suo volermi tenere all'oscuro delle cose mi manda su tutte le furie. Perché fa così con me? La pensa come tutti in Istituto, è ovvio. Io sono la sua allieva e lui è il mio professore, ancora per poco.

Ora desidero fortemente andare a Barcellona, può darsi che la lontananza da me lo aiuti a capire un po' di cose. Anche se questa cosa che non gli dispiace che ci separiamo mi fa dubitare parecchio.

Mi preparo una tisana rilassante, ne ho bisogno sono troppo tesa, agitata e stressata. Per di più questo senso di spossatezza non mi passa e non mi fa chiudere occhio. E' proprio come quando si è parecchio stanchi e non si riesce a dormire.

Ed io stasera non riesco a dormire per tante cose: ho paura, mi sento delusa da Claudio e sono fortemente angosciata.

Alle 7 sono già sveglia e impiego tantissimo tempo per coprire per bene le occhiaie che mi ritrovo. E' assurdo come basta perdere qualche ora di sonno per ritrovarsi delle occhiaie bruttissime.

Faccio colazione svogliatamente, non ho fame, ma devo mangiare qualcosa perché ieri avevo la pressione bassissima.

Arrivo in Istituto e noto che sulla mail ci sono i moduli e le informazioni per la partenza inviatemi da Malcomess.

Sono distrutta, ma nonostante ciò devo continuare a lavorare. Verso le 11 mi reco al distributore per prendere un po' di caffè. Ultimamente ho sempre sonno di giorno e la notte non riesco a dormire, sono troppo stressata.

Claudio è una furia stamattina, ha già trattato male ogni essere incrociato sul suo cammino e quando tra poco incrocerà anche me finirà in bellezza la sua opera di distruzione.

Prendo il caffè; è bollente quindi aspetto un po' prima di berlo e mi siedo su uno sgabello per rilassarmi 5 minuti. Mi rialzo dopo neanche 30 secondi perché vedo la furia venire verso di me.

"Hai finito la relazione per la Boschi?" dice furioso

"Quasi, devo consegnarla oggi."

"Bene, perché pur non avendola letta mi sono esposto parecchio."

"Non ce n'era bisogno."

Mi alzo e me ne vado, ma purtroppo perdo l'equilibrio ed inciampo. Quello che ne deriva è una scena alquanto tragicomica, che finirà negli annali delle figuracce di Alice Allevi. Il caffè che avevo tra le mani finisce dritto dritto addosso alla Wally. Voglio morire, questa mi espelle, mi manda fuori.

"Oh mio Dio professoressa mi scusi infinitamente non volevo. Sono inciampata. Mi scusi, mi perdoni!"

"Allevi mai lei è un bradipo!!! Ma cos'ha al posto dei piedi? Guardi cosa ha combinato!"

"Mi scusi professoressa, mi faccia avere il conto della lavanderia, è tutto a mie spese la prego."

La Boschi va via infuriata e dopo poco sento delle mani che mi trascinano, le sue, in ufficio.

"Posso sapere che hai? Sei stanca, distratta, perennemente nervosa, assente."

"Guardi dottor Conforti non ho bisogno di parlare con lei dei miei problemi, perché sa, lei non parla molto con me."

"Alice smettila per favore" dice arrabbiato poi continua "Ti rendi conto di ciò che hai detto ieri?"

"E tu ti rendi conto che mi nascondi tutto?"

"Volevo evitare di stressarti ancora di più, te lo avrei detto."

"Tanto mi avrebbe stressato comunque."

"Alice io ti vedo diversa negli ultimi giorni. Mi dici che hai?"

"Claudio non ho niente! Non voglio partire ok? Non voglio lasciarti! Ho paura di troppe cose! E sono stressata perché la Wally mi carica di lavoro da fare!"

A queste mie parole lui si avvicina delicatamente "Ehi dai calma, stai tranquilla."

Ma io sento il cuore fuori dal petto. Non so cosa mi sta succedendo. D'improvviso vedo tutto nero.

Claudio

Oggi sono furioso. Stanotte non ho chiuso occhio perché Alice mi ha fatto davvero arrabbiare. Crede che io mi vergogni di lei, cosa assolutamente non vera. A me dispiace che parte e ci vediamo di meno, ma è un'opportunità che non può perdere ed io sono fiero di lei.

A lavoro ho messo tutti a lavoro e mentre sto sbraitando con uno specializzando arriva la Boschi.

"Claudio buongiorno, avrei bisogno di parlarti."

"Certo Valeria dimmi."

Spero non voglia farmi anche lei la ramanzina su me e Alice perché non reggerei.

"Sai l'Allevi a che punto è con la relazione? Oggi deve consegnare ma ultimamente la vedo sempre più distratta. Questa cosa di Barcellona l'ha mandata fuori di testa."

"L'ho letto, è a buon punto."

"Claudio dì la verità, perché i rapporti che, si vocifera, intercorrano fra voi, non l'aiuteranno."

"Valeria il lavoro è lavoro. Ora se mi vuoi scusare, ho da fare."

"Certamente. Ma ricorda all'Allevi che oggi alle 17 voglio la relazione sulla mia scrivania."

Acconsento con un cenno della testa e lei va via. Forse Paul non ha tutti i torti, cominciamo proprio male. Volevo tenere questa storia per noi proprio per questo. Ora la Boschi pensa che Alice è favorita per merito mio, e a me da tremendamente fastidio perché lei è brava da sola, vale tanto.

Decido così di recarmi in sala specializzandi per vedere se sta lavorando. La relazione non l'ho letta, la leggerò ora. Dovevo pur dire qualcosa a Valeria.

Esco dal mio studio come una furia, oggi sto così, non posso farci niente. La trovo alle macchinette che fissa il suo caffè. Mi sembra proprio strana ed è ancora più pallida di ieri. Lei appena percepisce che sto arrivando scatta in piedi.

"Hai finito la relazione per la Boschi?" dico

"Quasi, devo consegnarla oggi."

"Bene, perché pur non avendola letta mi sono esposto parecchio."

"Non ce n'era bisogno."

Fa per andarsene, ma non so come inciampa e rovescia tutto il contenuto del bicchierino sulla Wally che stava passando per andare nel suo ufficio.

Quasi mi viene da ridere, gliel'ha fatta grossa questa volta. Ma come ha fatto a perdere l'equilibrio così facilmente? C'è qualcosa che non va. Così la trascino nel mio studio.

"Posso sapere che hai? Sei stanca, distratta, perennemente nervosa, assente." Dico esasperato

"Guardi dottor Conforti non ho bisogno di parlare con lei dei miei problemi, perché sa, lei non parla molto con me." Dice scontrosa

"Alice smettila per favore" dico arrabbiato poi continuo "Ti rendi conto di ciò che hai detto ieri?"

"E tu ti rendi conto che mi nascondi tutto?" ribatte

"Volevo evitare di stressarti ancora di più, te lo avrei detto." Dico più tranquillo

"Tanto mi avrebbe stressato comunque."

"Alice io ti vedo diversa negli ultimi giorni. Mi dici che hai?" continuo

"Claudio non ho niente! Non voglio partire ok? Non voglio lasciarti! Ho paura di troppe cose! E sono stressata perché la Wally mi carica di lavoro da fare!" è arrabbiata, non l'ho mai vista così.

Così mi avvicino e le dico "Ehi dai calma, stai tranquilla."

Ma quello che non sta tranquillo sono io: Alice cade fra le mie braccia a peso morto ed io chiamo aiuto, immediatamente. 

******
Buonasera a tutte! Lo so, avevo detto che oggi non riuscivo a postare, ma ci sono riuscita! 

Capitolo particolare ... Alice continua a stare male e Claudio è molto amareggiato per ciò che Alice gli ha detto. Nella prima parte del pensiero di Claudio ho evidenziato l'ultima frase "Certo che va forte d'immaginazione" poi capirete perchè. 

Alice ha versato il caffè addosso alla Wally! Ha fatto bene ahahah così impara a dire cose che non deve dire.  

Che ne pensate? Fatemi sapere. Baci 

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