Capitolo 24 "Dubbi o certezze?"
Non ci posso credere ... Fulvio Rossi, il socio di Ivan Mancini, proprietario della Edil Costruzioni è stato assassinato questa mattina nel suo appartamento. A chiamare la polizia è stata la donna delle pulizie, una certa Olga Nueska, che come tutte le mattine si era recata all'appartamento per svolgere il suo lavoro.
Almeno questo è quello che apprendo da Calligaris una volta arrivati al sopralluogo. Non so perchè, ma ho come la sensazione che i due omicidi, quello di Elena e questo di Fulvio, siano collegati.
"Allevi inizia l'esame, riprendo io." è Claudio, che ormai si fida sempre di più di me, in tutti i sensi.
"Si, va bene."
Metto i guanti e inizio ad esaminare
"Uomo razza caucasica età stimata intorno ai 40 anni. L'uomo presenta una ferita di arma da taglio nella zona epigastrica. Dal rigor mortis possiamo dedurre che la morte è avvenuta circa 3 ore fa, intorno le 6 massimo 6:30. Per ulteriori informazioni bisogna aspettare l'autopsia."
"Allora che dite?" è Calligaris
"Ispettore lo hanno assassinato colpendolo tra il fegato e lo stomaco, sotto il diaframma, con un coltello da cucina; probabilmente si poteva soccorrerlo, ma è morto per la forte emorragia. Purtroppo la donna che lo ha trovato è arrivata tardi ..."
"Bene, allora aspetto vostre notizie. Cercate di fare presto perché questo caso richiama l'attenzione pubblica. La Edil Costruzioni è una delle aziende più importanti qui a Roma, ora ne parleranno tutti i giornali. Inoltre è ovvio che l'assassino ha portato con sé il coltello per disfarsene e depistare le indagini."
Claudio nota che stiamo perdendo tempo, mi fulmina con lo sguardo e saluta frettolosamente Calligaris e andiamo via.
"Alice per favore, non farti ripetere sempre le stesse cose, non devi intrometterti nelle indagini della polizia, è rischioso. Hai altro da pensare ora. Barcellona ti dice qualcosa?"
"Claudio non esagerare per favore."
"Non esagerare? Già eri pronta per fare la signora in giallo, se non avessi tagliato corto con Calligaris. Lo dico per te, stanne fuori."
Sbuffo e in un silenzio tombale torniamo in Istituto. Mi dirigo in laboratorio e inizio a lavorare per concludere le analisi per il mio articolo. Però che grande occasione: Barcellona, medicina legale forense, un sogno. Se mi avessero fatto questa proposta 20 giorni fa non avrei esitato perché sarei scappata dalle mie decisioni, ma ora, finalmente, c'è Claudio e non voglio allontanarmi da lui. Ho paura di perderlo perché lo amo, tremendamente. Dopo poco, proprio lui, l'oggetto dei miei pensieri, arriva in laboratorio.
"Sacrofano scusa per prima, è che voglio proteggerti." Dice sorridendo appena
"Tranquillo, non è nulla. E poi devi fidarti di me." Dico per rassicurarlo
"Alice io mi fido di te, te lo sto dimostrando. E' degli altri che non mi fido, poi quello non è il tuo lavoro. Comunque ho fissato l'autopsia per domani alle 9."
"Ma domani alle 9 c'è la lezione della Boschi sull'odontologia forense! Se la salto mi ammazza!"
"Sei sempre la mia allieva, quindi vieni in sala autoptica con me. D'altronde l'esame iniziale al sopralluogo lo hai fatto tu. E poi hai anche la ricerca da svolgere."
"Se lo dici tu ..."
Si avvicina, sta per baciarmi
"Claudio siamo in Istituto."
"Mi manchi, andiamo nel mio ufficio."
Io lo guardo, acconsento e lo seguo. Una volta nel suo ufficio, lui chiude la porta a chiave
"Stamattina sono stato cattivo, sono scappato senza darti il buongiorno che meritavi."
"Beh, puoi sempre farti perdonare."
Claudio
Stamattina sono stato davvero cattivo, l'ho lasciata senza neanche darle un bacio ed ora siamo nel mio ufficio. Non preoccuparti mia bella Sacrofano che so farmi perdonare bene. E' mattina e sono tutti a lavoro, ma io non riesco a placare i miei ormoni, ho bisogno di lei. Il suo profumo mi attrae.
Inizio a baciarla con passione, i camici cadono per terra. Ha una gonna, non ci metto nulla a sfilarle gli slip. Ci stendiamo sul divano. Mi vuole anche lei, mi desidera e lo noto dal fatto che cerca di abbassarmi i pantaloni in fretta. In un attimo sono dentro di lei e complice l'adrenalina del momento ci lasciamo andare ad un momento di passione.
Mentre ci stiamo ricomponendo bussano alla porta. Io ed Alice ci guardiamo sbalorditi, se avessero bussato 5 minuti fa ci avrebbero sorpresi.
"Claudio da quando ti chiudi a chiave?" è Valeria Boschi
"Valeria io e la dottoressa Allevi stavamo impostando l'articolo e per evitare che qualche studente entrasse senza bussare ho chiuso a chiave, non volevo essere disturbato."
"Noto con piacere, dottoressa Allevi, che si sta impegnando parecchio per questo articolo. Non vorrei che lo facesse solo perché ha saputo che c'è in ballo un importante stage."
"Se mi permetti Valeria, la dottoressa Allevi si stava impegnando già prima di sapere che ci fosse in ballo lo stage a Barcellona." La difendo
"Dottoressa Boschi ho saputo solo ieri dello stage. Mi sono impegnata sin dall'inizio per questo articolo, quindi alla fine sarà una vittoria comunque, anche se non dovessi vincere lo stage."
Valeria guarda Alice disgustata, ma è la risposta che meritava dopo un'affermazione del genere
"Valeria desideravi parlarmi?" rompo la tensione
"No, cercavo la dottoressa Allevi."
"Mi dica"
"Domani cerchi di non mancare al mio corso sull'odontologia forense. Sa se dovesse andarle male con l'articolo, mi scusi con lo stage, avrò un nuovo compito da affidarle."
Ma questa è proprio un'arpia. Me lo vedo io con lei, meglio lasciare Alice fuori da questa questione.
"Valeria mi dispiace la dottoressa Allevi domani non può partecipare alla tua lezione in quanto deve svolgere la sua autopsia. Sai stamattina è stata di fondamentale aiuto per l'esame iniziale, effettuato proprio da lei, quindi preferisco che continui il lavoro già iniziato."
"Certamente Claudio, non sapevo che stamattina avesse condotto lei l'esame iniziale. Allora come se non avessi detto nulla, buon lavoro."
"Buon lavoro."
Alice
Non ci posso credere a quello che ha detto quell'arpia. Sono su tutte le furie.
"Dai Alice calmati, sai com'è fatta." mi dice Claudio accarezzandomi il viso
"No Claudio, mi rende la vita impossibile. Io non ne posso più."
"Tranquilla, lo fa per spronarti. Hai visto come ha acconsentito quando le ho detto dell'autopsia?"
"Si ma hai sentito che ha detto Se dovesse andare male con lo stage chi si crede di essere."
"Ehi dai calma, non pensarci. Ora torniamo a lavoro."
E così, rassicurata da Claudio torniamo a lavoro. Lavorare insieme a lui è sempre bello. Riusciamo ad avere un'intesa perfetta, riusciamo ad essere complici, a svolgere un ottimo lavoro.
Un giorno, quando sarò medico legale, dovrò ringraziare lui per tutto perché se so tutte queste cose lo devo a lui. Ha un modo tutto suo di insegnare la sua materia, ma è perfetto, è deciso, ed io lo amo proprio per questo.
Verso ora di pranzo, mangiamo qualcosa insieme e poi torniamo a lavoro. La scadenza è venerdì prossimo, quindi abbiamo ancora 10 giorni, ma per fortuna oggi dovremmo concludere le analisi e posso dedicarmi alla stesura finale dell'articolo.
Lavoriamo in maniera fitta, tant'è che fuori cala pian piano la sera. Guardo l'orologio e sono le 19:30, neanche lui si è accorto che è tardissimo.
"Claudio sono le 19:30, che ne dici di staccare? Siamo a lavoro da stamattina."
"Si, finiamo queste ultime comparazioni e andiamo via. Alle 20 siamo fuori di qui."
Gli sorrido e acconsento. Alle 20 precise usciamo dal laboratorio, prendo le mie cose e trovo lui che mi aspetta all'atrio.
"Vuoi venire da me stasera?"
"Claudio scusami ma sono stanchissima. Ti dispiace se ci vediamo domani?"
Mi accarezza una guancia "Tranquilla, andiamo ti accompagno a casa."
I pensieri di questa mattina mi sembrano quasi lontani. Penso troppo al futuro e ho questo brutto vizio di rimanerci male per ogni cosa, non m'importa se sapeva di Barcellona e non mi aveva detto niente. Forse ha ragione lui: io e lui funzioniamo e possiamo superare anche una probabile lontananza.
Mentre sto per andare a letto ricevo un suo messaggio:
Questo letto è vuoto senza di te. Mi manca il tuo profumo, il tuo respiro, mi manchi tu.
A volte stento a riconoscerlo, è cambiato in così poco tempo. Mi è ormai chiaro che per lui non sono più una semplice allieva.
Anche tu mi manchi, tremendamente. A domani, buonanotte
Passo a prenderti io alle 8:15. Trovati pronta dormigliona. Buonanotte Sacrofano
Lo amo, amo il suo modo di fare. Amo quando mi chiama Sacrofano.
**********
Buon pomeriggio mie amate lettrici! Scusate se non ho pubblicato prima il capitolo, ma stamattina sono stata molto impegnata.
Alice sembra aver accantonato un po' la paura di perdere Claudio, ma è molto incerta su questa storia di Barcellona. Claudio dal suo canto, la ama sempre di più.
Che ne pensate? Commentate!!! Baci
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