Capitolo 21 "Fidati di me"
Entriamo in casa. Claudio, con molta educazione ma anche soggezione, si presenta al resto della famiglia che è sorpresa di vederlo, ma in positivo. Mia madre aveva sempre sperato che con Arthur andasse diversamente, ma alla fine è felice se io lo sono e con Arthur non potevo esserlo.
Il pranzo è infinito, ci sono le lasagne di nonna Amalia che non mangiavo da circa 2 settimane e sono buonissime. All'improvviso papà dice:
"E così vi siete conosciuti per l'omicidio di Tamara! Ecco perché ti sei iscritta a Medicina Legale. Sa Claudio, noi ci aspettavamo che Alice facesse Pediatria o qualche altra specialistica, ma non immaginavamo scegliesse Medicina Legale. Ecco spiegato il motivo!" io in questo preciso istante vorrei scomparire o meglio avrei dovuto tappare la bocca di mio padre. Ma come gli viene in mente di dire una cosa del genere? Sono viola dalla vergogna. Claudio nota il mio imbarazzo e fa di tutto per trattenere la sua risata, e poi dice:
" Alice ha sempre mostrato una certa curiosità per i casi che svolgiamo, quindi credo si sia iscritta per questo. Inoltre, fare il medico implica il saper rapportarsi con il dolore umano ed evidentemente lei ha scelto questa strada per evitare ciò dal momento che non abbiamo pazienti da visitare, ma morti da esaminare. Lo so è un po' macabro, ma è un lavoro come un altro." dice diventando serio poi continua "E' una pasticciona sicuramente. Una volta si è persa pure una salma!" ecco tutti ridono e mi chiedono come io abbia fatto e poi lui continua " Però è davvero portata per questa professione. Un animo dolce e sensibile come il suo non è fatto per osservare la sofferenza altrui" dice guardandomi dritto negli occhi.
Ecco, tralasciando la questione della salma che poteva evitare, ha detto tutto ciò che avrei sempre voluto dire io alla mia famiglia e lo ha fatto per me, per evitare l'imbarazzo che si era creato.
Tutti notano l'intensità dei nostri sguardi, soprattutto nonna Amalia. Sicuramente avrà qualcosa da dire, i suoi occhi parlano quanto i miei.
Dopo questa piccola parentesi, torniamo al nostro pranzo che si conclude piacevolmente. Una volta terminato il pranzo, Claudio sta parlando con mio padre (vanno proprio d'accordo!) e quindi esco fuori per prendere un po' d'aria. Claudio mi raggiunge dopo qualche minuto.
"Allevi mi lasci da solo!"
"Stavi parlando con mio padre ed io avevo bisogno di uscire un po' fuori ... sai prima mi sono sentita molto in imbarazzo!"
Lui ride "Alice lo avevo capito, per questo ho detto quelle cose a tuo padre, anche se lo so che ti sei iscritta per me, negalo quanto vuoi!"
"Ti piace proprio punzecchiarmi"
Le sue labbra si piegano in un sorriso dolcissimo e dice "Scherzavo, non volevo ti sentissi in imbarazzo. E comunque se non ti fossi mai iscritta ora non sarei qui con te" io sorrido e lo abbraccio.
"Scusate non volevo interrompervi!" E' nonna Amalia
"No signora, non si preoccupi!" dice Claudio con aria gentile. Devo ammettere che in questi giorni davvero non mi sembra lui
"Volevo solo dirvi che c'è il tiramisù a tavola. Alice tua mamma aveva dimenticato di prenderlo. Se lo gradite entrate altrimenti lo finisco tutto io!"
"Nonna sai già come la penso!" la rimprovero. Da quando è stata ricoverata cerco di seguirla perché non deve mangiare troppi dolci e troppo cibo spazzatura che le fa male al cuore.
"Mi dimentico di avere un medico davanti, anzi due quest'oggi!" e rientra ridendo.
Entriamo anche noi, mangiamo un po' di dolce e dopo un po' partiamo per tornare a Roma. Prima di partire i miei mi dicono: "Sii felice". Non sanno che ho appena trascorso il weekend più bello della mia vita.
Dal canto suo, la nonna con una scusa banale mi attira a sé.
"L'ho visto come ti guarda sai. Il reporter mica ti guardava così."
"Nonna io ne sono perdutamente innamorata" ammetto
"Nonna tua sa sempre tutto. Ti leggo il cuore e l'anima bambina mia. Quest'uomo può renderti davvero felice. Non pensare al futuro o alle cose che potrebbero complicarsi, se vi amate nessun ostacolo potrà dividervi."
"Oh nonna se non ci fossi tu non so come farei. Ti voglio bene."
"Anche io te ne voglio bambina mia. Ora vai, corri da lui."
"Ciao nonna a presto."
Claudio
Qui a casa di Alice mi sono trovato davvero bene. Il padre è molto simpatico, la madre è un po' più sulle sue, ma sono tutti tranquilli. Mi manca di conoscere il fratello, che so essere a Milano, ma credo sia esattamente come me lo aspetto: simpatico e allegro. La nonna poi è la mia preferita. Prima o poi dovrò farle conoscere anche la mia famiglia.
Alice si sta intrattenendo a parlare con la nonna, ed io l'aspetto vicino all'auto. Dopo poco mi raggiunge correndo, come una bambina. Stiamo per salire in auto quando il suo telefono suona. La sua espressione da felice diventa preoccupata, si allontana per rispondere, ma io ho già capito chi potrebbe essere. Dopo poco mi raggiunge.
"Con chi eri al telefono?" dico tranquillamente
"Era Arthur ..." dice abbassando lo sguardo
"Il reporter non molla!" e ti pareva, lo avevo capito io
"Claudio per piacere evitiamo scenate proprio qui, davanti casa dei miei."
"Vorrei tanto evitare Alice, ma su certe cose non riesco proprio a sorvolare!" sono nervoso, geloso
"Claudio per piacere, smettila"
Le faccio cenno di salire in auto. Saliamo, partiamo e dopo poco apro il discorso io stesso.
"Alice io voglio solo che tu capisca che è il suo modo di fare a darmi i nervi."
"Claudio lo so, l'ho capito, ma non sa nulla di noi, di quello che è successo in questi giorni, a meno che Cordelia non gli abbia detto qualcosa. E' ovvio che mi chiami. Magari voleva solo sapere come stessi."
"Un po' in ritardo non credi?!"
"Si, molto in ritardo. Ma credimi, non hai nulla da temere."
"Alice, lui ha quei suoi modi di fare da principe dei miei stivali. Io ho paura che così facendo potrebbe portarti via da me."
"Claudio io con te ho vissuto emozioni e situazioni che con lui non ho mai vissuto. Mi devi solo dare il tempo di parlarci."
"Va bene, mi fido di te."
"Devi, non ti deluderò, non dopo quello che c'è stato fra noi."
Le sorrido e continuo a concentrarmi sulla strada. Sono preoccupato, lo ammetto. Ma forse Alice ha ragione, devo fidarmi. Il viaggio continua piacevolmente, lo stress è scomparso e di tanto in tanto le rivolgo qualche sguardo dolce, per farle capire che mi fido di lei.
Siamo quasi sotto casa sua ed in lontananza notiamo una figura che man mano, avvicinandoci, si schiarisce sempre di più. E' il reporter pesce lesso.
"Cosa ci fa qui sotto? Lo hai invitato tu? Potevi almeno aspettare!" dico spazientito
"No Claudio, non gli ho detto nulla. Gli ho detto che mi sarei fatta viva io. Probabilmente non ha capito nulla."
"Ora scendo e gliene dico 4." Dico arrabbiatissimo
"No Claudio, lascia fare a me. Hai detto che ti fidi no?!"
"Va bene, chiamami dopo. Se hai bisogno vengo." Le lascio un tenero bacio sulle labbra che il reporter non può far a meno di non vedere.
Alice
Siamo stati proprio bene a casa dei miei oggi, almeno fino a quando non ho ricevuto la chiamata di Arthur.
"Pronto" dico piena di ansia "Tutto bene Arthur, dovremmo parlare. Ti chiamo appena rientro a Roma." Cerco di troncare il discorso ma lui m'intrattiene con fare dolce e mi chiede dove sto "Sono a Sacrofano dai miei, torno per ora di cena. Ti richiamo io." Dico per evitare che magari si presenti a casa mia e trovi Claudio. Non voglio che sappia la verità in questo modo. Stacco la chiamata e raggiungo Claudio.
E' inutile negare che Claudio non la prende bene, e non ha tutti i torti, dati i precedenti. Ma io questa volta sono più che sicura di ciò che voglio. Voglio Claudio, lo voglio con tutta me stessa ed Arthur ormai è solo un amico per me.
Chiedo a Claudio di fidarsi di me, conosco i miei sentimenti ed ora non gli farei mai del male. Dopo esserci chiariti, il viaggio continua serenamente e di tanto in tanto mi rivolge dei dolci sguardi che sanno tanto di "Tranquilla, mi fido di te."
Arriviamo sotto casa e in lontananza notiamo Arthur. Claudio è su tutte le furie.
"Cosa ci fa qui sotto? Lo hai invitato tu? Potevi almeno aspettare!" dice spazientito
"No Claudio, non gli ho detto nulla. Gli ho detto che mi sarei fatta viva io. Probabilmente non ha capito nulla."
"Ora scendo e gliene dico 4." Dice arrabbiatissimo
"No Claudio, lascia fare a me. Hai detto che ti fidi no?!"
"Va bene, chiamami dopo. Se hai bisogno vengo." Mi lascio con un tenero bacio che Arthur non può far a meno di non vedere.
Ma io non mi sento in colpa, anzi, prima o poi doveva saperlo...
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Avevo dimenticato di aggiungere i miei commenti come faccio di solito. Oggi vi ho postato questo capitolo che finisce con un punto interrogativo. Ma Alice sa bene cosa vuole ormai!
Secondo voi Arthur cosa farà / dirà? E Claudio?
Fatemi sapere come sempre.
Baci 😘
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