Capitolo 2 "Quello che voglio non lo so spiegare"

Questa chiamata mi ha sicuramente turbata perché ha riportato per pochi minuti la mia ansia perenne che in questi giorni era scomparsa, grazie a Silvia. Il problema è che Claudio ha sempre avuto un forte ascendente su di me. Ho sempre provato a resistergli e l'unica volta che ho ceduto mi sono sentita tremendamente in colpa verso Arthur. Però con Arthur non ho mai provato ciò che provo continuamente con Claudio, e non parlo solo del sesso, parlo di quando siamo a lavoro, di quando mi telefona, di quando cerca di sfiorarmi. Ma io ho paura. Claudio è instabile sentimentalmente.

Tornando alla realtà trovo 10 messaggi di Silvia tutti del tipo "Sei morta? Che fine hai fatto?" le rispondo dicendo che sto scendendo e quando la vedo le racconto tutto.

"Silvia scusami, ma mi ha chiamato Claudio." Dico un po' emozionata ma allo stesso tempo turbata.

"Claudio?!" dice sorpresa

"Si... voleva chiedermi di assistere ad un sopralluogo. Sediamoci in quel bar, ho bisogno di parlarne."

E così ci avviamo in questo bar che è stato la tappa fissa di questi 5 giorni. Un bar molto "floreale" che da sul fiume. L'arredo è molto caratteristico del posto e del luogo su cui affaccia. E' un qualcosa che in un certo senso aiuta la mia anima a tranquillizzarsi e a rilassarsi per un piccolo momento.

"Ali senza offesa, ma tu la verità non la capisci proprio!"dice sicura di sé

"Grazie come sempre Silvia! Tu sei di parte, hai sempre fatto il tifo per Claudio." dico tristemente

"Alice questo non c'entra. Quando capirai che Claudio ti vuole con tutto se stesso. Ti ha chiamata per avvertirti di un sopralluogo non per dirti che gli manchi, questo è certo. Però pensa a ciò che ti ha detto: senza di te non è la stessa cosa. Cosa vuoi di più chiaro? Ti ha detto implicitamente che gli manchi!" ed io non posso far altro che darle ragione... continua dicendo "D'altronde anche Arthur avrebbe potuto trovare una scusa per chiamarti, magari, che so, poteva farti chiamare da Cordelia, invece no, non lo ha fatto!"

"Silvia, Arthur è troppo gentile per andare contro le mie decisioni. Sai com'è fatto. Io gli ho detto di non chiamarmi, né farsi vedere e lui rispetta solamente la mia volontà. Il problema è che Claudio è instabile sentimentalmente. Ha tutte relazioni basate sul sesso, io non cerco questo. Io voglio l'amore."

"Alice chi ti dice che lui non voglia le stesse cose? Magari verrebbero con il tempo perché non è facile cambiare i propri atteggiamenti per amore di una persona. Però non negare l'evidenza, i tuoi occhi parlano. Quella chiamata di CC ti ha spiazzata! Menti a te stessa, ma non farlo con me!"

Quanto ha ragione ancora una volta? Acconsento e scoppio in un pianto infinito, Silvia cerca di consolarmi, ma purtroppo non basta perché vorrei tanto avere la soluzione. Vorrei andar via, partire, andare lontana da entrambi per dimenticarli e ricominciare da capo. Ma a cosa servirebbe? Mi farei solo del male ... Mi sento condannata ad una scelta che non ho ben chiara. Qualsiasi essa sia, comporterebbe il far soffrire qualcun altro ed io non ne ho intenzione. Se scegliessi Arthur non potrei più lavorare in Istituto e dovrei andare a Parigi con lui, cosa che per me sarebbe impossibile innanzitutto perché mi allontanerei dai miei cari e poi amo il mio lavoro e amo Roma.

La giornata trascorre tranquilla e la sera decidiamo di restare in albergo a raccontarci le avventure passate anche perché il giorno dopo alle 8 precise abbiamo l'aereo.

Siamo all' aeroporto e continuo a pensare ai miei sentimenti, mi affanno nel cercare di capire il mio cuore cosa vuole. Dopo un anno di tira e molla con Arthur ho paura di gettarmi tra le sue braccia, ma soprattutto ho paura di intraprendere una relazione con un altro uomo, Claudio in questo caso. Silvia si accorge del mio stato d'animo  e mi lascia sola, ad ascoltare la musica per schiarirmi le idee.

Arrivate a Roma usciamo dall'aeroporto e davanti agli occhi miei e di Silvia una scena incredibile. La famosa SLK di Claudio, lui vicino lo sportello con una camicia celeste come i suoi dannati occhi, sbottonata al punto giusto, le maniche leggermente risvoltate, ed un pantalone classico che gli sta divinamente. Quegli occhiali che gli coprono gli occhi e un sorriso a 32 denti che Dio quanto è bello. Ma piuttosto cosa ci fa qui? Guardo Silvia scioccata. Lascio il trolley e mi dirigo verso lui.

"Cosa ci fai qui Claudio?"

"Mi piace venire all'aeroporto, Sacrofano!" dice ridendo

Stronzo. "Claudio non prendermi in giro. Come facevi a sapere che sarei atterrata ora?"

"Ah Allevi, Allevi, tu mi sottovaluti! Hai detto che saresti arrivata stamattina ed io ho controllato i voli. Semplice no?"

Ma cos'ha al posto del cervello? "Claudio ... lo sai cosa penso ..." ma non riesco a finire la frase che mi precede.

"Senti Alice, io so benissimo cosa pensi. Però so benissimo anche cosa voglio io. Ed io voglio te. Non c'è alternativa. Lascia che te lo dimostri. Non c'era nessun sopralluogo ieri. Ti ho chiamata perché volevo sentirti, perché mi mancavi dannatamente. Quell'Istituto senza di te non è la stessa cosa e spero che tu non prenderai decisioni affrettate. Pensa bene a ciò che vuoi davvero in campo sentimentale, ma non rinunciare alla tua carriera. Certo, io sono di parte, e vorrei capissi quanto ti voglio, ma la vita è tua."

Mi sento in trance, non mi aspettavo che Claudio si sbottonasse in questo modo, non lo aveva mai fatto. Silvia aveva ragione, mi aveva chiamato con una scusa.

Continua dicendo "Ora ti chiedo solo di non respingermi, d'altronde sono venuto fin qui per te!" ecco ora se la ride e fa ridere un po' anche me.

"Va bene, ma Silvia? Non ci andiamo tutti nella tua piccola!" dico ironicamente

"Ali tranquilla io ho chiamato un taxi!" dice Silvia con occhi maliziosi perchè ha sentito tutto."Vai tu con Claudio, ci sentiamo dopo"

Sistemiamo i due trolley (si perché alla fine ho comprato un altro trolley per tutte le cose che avevo comprato) in auto.

" Un paio di giorni ad Amsterdam e due trolley! Sacrofano ma che ti porti tutta la casa dietro?" dice CC ridendo

"Solo il necessario!" rispondo io un po' imbarazzata

"Necessario che corrisponde a 1000 paia di scarpe e vestiti" continua a ridere

"Claudio non vedo cosa c'è da ridere e cosa c'è di strano. Io penso agli inconvenienti: se si rompe qualche vestito o qualche paio di scarpe? Devo avere dei ricambi!" dico per giustificarmi, ma di cosa poi? Gli affari suoi mai!

" Ma quando mai, sicuramente sarei partita con un solo trolley e ora sei tornata con due perché hai comprato troppe cose!"

Ma come fa a sapere tutte queste cose?! "Claudio ma non è vero! E poi scusa anche se fosse?"

"Allevi in quest'anno ho imparato a capire alcune cose di te, non è vero che ne so poche. Tu sei la classica persona che compra tante scarpe e tanti vestiti! Ora andiamo, non hai fame?"

Ammetto che la sua risposta mi ha fatto gioire, significa che allora mi conosce.

"Si andiamo!" rispondo, anche perché ho una fame da lupi!

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Visti i molti feedback positivi, di cui vi ringrazio infinitamente, ho deciso di postare stamattina il nuovo capitolo! Silvia fa ragionare molto Alice. E CC che si presenta all'aeroporto, ne vogliamo parlare?  Cosa succederà secondo voi ai nostri beniamini? Al via con le supposizioni!

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