L' irreparabile cap. 25


Alice

Ormai è tardi e lascio che Claudio mi accompagni a casa... tanto ero andata in istituto col bus. In auto cerco di non pensare a ciò che provo per lui, ma è difficile quando ormai ne sei consapevole... lui cerca in ogni modo di avviare una conversazione ma io lo tronco... non so che fare... vorrei rimandare ogni decisione al ritorno di Arthur... ma credo che ormai dentro di me sono arrivata ad un punto di rottura e prima che Claudio irrompa come uno tsunami nella mia vita devo correre ai ripari... e salvare il salvabile, almeno ancora per qualche giorno. Appena spegne l' auto arrivati fuori casa mia apro la porta per scendere, ma lui mi ferma...

Non m' inviti ad entrare?

Claudio... per favore...

Per favore vieni a prendere un caffè?

No... per favore... vai via.

Non lo vuoi davvero.

Certo che lo voglio.

E se io ti avessi portato un regalo?

Non puoi comprarmi.

Non crederai davvero a questo?

Scusami... mi è uscito male.

Allora per scusarti non basta un caffè, ci vuole una cena.

Ma... non so neanche che c' è nel frigo.

Ahhhh... vorrà dire che ti porterò fuori, ma intanto andiamo dentro, vuoi scartarlo? Non gli hai degnato neanche un' occhiata.

In effetti nervosa com' ero non avevo neanche notato che dietro c' era un pacco, lui lo prende, chiude l' auto e si avvicina al mio portoncino... era l' ultima cosa che volevo fare... ma una parte di me è contenta che lui non se ne sia andato... non riesco più ad essere scortese con lui e mandarlo al diavolo... anche se in istituto scherza e mi prende in giro non è mai offensivo... ed ora è molto gentile... troppo... dalla forma del pacco questo è un altro quadro, sarò io? Non è quello per cui ho posato perchè mi sembra più piccolo. Lo guardo senza muovermi. Entrati dentro lui esclama...

Lo apri tu o ci penso io?

Afferma lui ridendo... perchè è così dannatamente bello?

Lo prendo dal tavolo su cui l' aveva posato e lo scarto con delicatezza... è effettivamente una tela con una cornice semplice, essenziale... come i suoi gusti, come ho notato a casa sua... lo alzo davanti agli occhi per osservarlo meglio e mi sbalordisce... per la sua bravura... per la forza che esprime... per quello che posso capire io... sono indiscutibilmente io... che sto guardando sorridendo una persona di spalle... al limite del dipinto... mi sembra lui... ma quello che mi colpisce è lui come sa riprendere le mie emozioni, il mio modo di guardare, i miei occhi sono così espressivi... sembra che confermino ciò che provo per lui... quasi mi fa paura questa sua capacità... 

Ti piace?

Quasi sussulto alle sue parole, persa nei miei pensieri... ed emozioni... una marea di emozioni... che peraltro non dovrei provare, ma sono tutte lì...

E' stupendo... ma come fai?

Lui alza le spalle...

mi viene naturale.

Io non capisco come mai tu abbia lasciato perdere.

Decido di continuare su un terreno neutrale.

Ho scelto la medicina legale.

Ma non dovevi smettere. 

Il nostro lavoro è impegnativo, specialmente se vuoi fare carriera... ma ora che ho più tempo e voglia di farlo... mi ci posso dedicare.

Quella voglia di farlo... l' ha detto in un tono... come se intendesse me... in effetti ha ritratto per lo più me da quando ha ricominciato... sempre se è vero.

Puoi chiedermelo se vuoi, non è un segreto.

Cosa?

Perchè mi è ritornata la voglia, già te l' avevo accennato e ora te lo confermo... tu mi hai fatto ritrovare il gusto ed il piacere di farlo.

Io ho una voglia matta di correre tra le sue braccia ... ma la reprimo ed abbasso gli occhi... in effetti merita una cena, guardo nel frigo... e c' è solo qualcosa, io non ho fatto la spesa e figuriamoci se Yukino compri qualcosa... soprattutto ora che ha deciso di andare via. Sento i suoi passi che si avvicinano alle mie spalle...

Se vuoi cucino io... 

Apre il frigo completamente, sento il suo profumo dietro di me... dovrei mandarlo via invece di offrirgli la cena... è pericoloso farlo restare qui... assolutamente pericoloso.

Sacrofano? Non credi che io sappia cucinare? Non ti fidi di me?

Esclama quasi ridendo, io però non ero taciturna per quello... ma per la sua vicinanza... lui mi volta scherzando ed io rifletto sulle ultime parole che ha detto... non ti fidi di me? Io mi fido di lui? Ultimamente ha fatto di tutto perchè io mi fidassi di lui... lo guardo come se aspettassi che questa risposta cadesse dal cielo... invece che dentro di me... nel mio cuore... non nel mio cervello... la mia ragione mi dice che devo aspettare... lo devo ad Arthur... devo rispettarlo, ma Claudio è così vicino, con la sua mano ancora ferma sul mio braccio, ora la alza ed accarezza il mio viso spostando la solita ciocca dietro l' orecchio...

non so più come dirtelo... tu mi fai impazzire... e non è questione di sesso... tu mi sei entrata dentro...

mi sussurra accarezzandomi la guancia con le dita... io chiudo per un attimo gli occhi assaporando quel calore... anche lui mi è entrato dentro, nonostante tutte le barriere che avevo montato su per difendermi... la mia armatura si è sgretolata... fremo sotto le sue mani, sento il suo respiro avvicinarsi al mio viso, apro giusto gli occhi per vedere le sue labbra avvicinarsi alle mie, dovrei respingerlo, ma non voglio, anzi le mie mani si poggiano docili sul suo petto e mentre la sua bocca è ormai sulle mia... io mi stringo di più a lui passandole sulla schiena... il  nostro bacio è dolce, per niente frenetico, ci assaporiamo... poi lui mi ferma la testa con entrambe le mani e m' invade con la sua lingua in un modo così vorace, passionale come se volesse mangiarmi, ma io non sono da meno... le mie mani vanno su e giù per la sua schiena... ed i nostri piedi iniziano a camminare da soli per cercare un posto più comodo dove sistemarci... non so come mi ritrovo sul divano... sulle sue gambe... a baciarci come se non ci fosse un domani, stavolta le mie mani sono sulla sua barbetta, nei suoi capelli... mentre le sue sono dappertutto, vagano sul mio corpo, il mio corpo che sta bruciando... non ho mai sentito una cosa del genere, per un attimo il pensiero va ad Arthur, non è mai stato così con lui... ma è solo un attimo... bramo la pelle di Claudio... lui ansima sul mio collo ed io sto impazzendo... inizia a togliermi la maglia mentre io vorrei sbottonargli quella camicia... è così dannatamente sexy coi capelli scapigliati, gli occhi famelici lucidi e la bocca gonfia di baci... mi alzo lo prendo per mano e lo porto nella mia stanza... lui è meravigliato e si vede... soprattutto quando mi siedo sul letto... lui si sbottona la camicia e se la toglie e dopo si fionda su di me... e ci distendiamo sul letto... mentre mi bacia inizia ad accarezzarmi le gambe visto che ho la gonna... ed io le intreccio alle sue... poi sento un rumore... sono dei passi... sarà Yukino che è rientrata, mannaggia non ho chiuso la porta, speriamo che non entri... male che vada capirà e si defilerà, invece la sagoma che vedo defilarsi alla porta non è quella di Yukino, ma quella di un uomo... ed alzando la testa da dietro Claudio mi accorgo che non è neanche  Marco, ma purtroppo è Arthur... che fa un passo avanti... sgomento come se non credesse a ciò che sta vedendo, anche Claudio si gira e si siede sul letto togliendosi da me, io prendo una maglia sulla sedia e la infilo mentre Arthur fa dietro front  e va in cucina... io gli corro dietro gridando il suo nome.

Come hai potuto farlo? Con Conforti poi...

Arthur, non è come credi.

Uno sull' altro sul letto... che dovrei credere?

Mi spiace...

Da quando va avanti?

E' la prima volta... non è successo niente...

quasi balbetto, ma non ha significato... perchè mentre parlo e cerco di giustificarmi con Arthur mi rendo conto che sono innamorata di Claudio, che ciò che provavo per Arthur ormai è solo un ricordo.

E successo perchè io non c' ero?

Chissà se fosse successo lo stesso se lui non fosse partito? Ma dentro di me so che sarebbe accaduto ugualmente anche se magari più lentamente... io abbasso gli occhi non avendo il coraggio di guardarlo, nè di mentire...

Mi spiace Arthur, non avrei voluto... ma...

Ti sei innamorata di lui... maledizione!

E colpisce con un pugno il tavolo, facendo sobbalzare il dipinto... lui lo guarda come un invasato...

te l' ha regalato lui?

Io asserisco con la testa senza specificare che l' ha dipinto Claudio, non voglio aggiungere altra pena... ma lui sembra non notare i dettagli del quadro... ritornando su Claudio.

Proprio lui... non ci posso pensare... lo sai che reputazione ha?

Grida prendendomi per un braccio... al che sento dei passi e poi  Claudio entrare in cucina...

Tutto bene Alice?

Mi volto verso di lui togliendo il braccio di Arthur... facendolo infuriare ancora di più.

Ora che vuoi fare? Vuoi stare con lui?

Esclama con tono alterato, non lo riconosco... non aspetta la mia risposta che  comprende sia positiva aggiungendo...

Ti farà soffrire.

Prende il trolley che ora vedo poggiato accanto al divano e arriva alla porta... io sento che devo dire qualcosa, mi sento in colpa.

Arthur...

lo chiamo raggiungendolo...

Non volevo andasse così.

Ma è quello che hai fatto... però ti dico una cosa... un giorno...  te ne pentirai... e tornerai da me.

Io resto a bocca aperta per le sue parole... non riuscendo a rispondere nulla... sbatte la porta e va via. Da dietro sento le braccia di Claudio intorno a me, lui mi sente rigida ed esclama... 

Va tutto bene?

Ma io non riesco a rispondere... sono sconvolta... allora lui continua...

Vuoi che me ne vada?

Io mi volto e vedo che non lo vuole e neanch' io lo voglio , mi appoggio sul suo petto e sussurro...

no, non andare, resta con me stanotte.

Lui acconsente con un sospiro ed un va bene piccola... accarezzandomi i capelli...

Volevo aspettare il ritorno di Arthur per confrontarci, confrontare le mie emozioni, i sentimenti contrastanti... ma lasciandomi andare con Claudio... è accaduto l' irreparabile ed è finita nel peggiore dei modi... una parte di me è dispiaciuta per lui, ma l' altra si sente liberata da un peso e libera di esprimere sè stessa... con Claudio. 

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