Attesa e pazienza cap . 40
Alice
La convivenza con Silvia doveva durare poco ed invece dura già da qualche settimana... Claudio mi ha chiesto di dormire da lui la notte, ma lo so che lui non vorrebbe solo dormire... voi direte... e perchè... tu no? Mi sembrava ieri che... non vedevo l' ora di saltargli addosso... invece per colpa di Arthur sto vivendo in un periodo di paura e confusione, capitemi non sono confusa nei sentimenti che provo per Claudio, io lo amo, ma non riesco ancora a pensare di stare nel letto con lui, di farmi toccare, le poche volte che l' ha fatto, casualmente e non , quando ci siamo visti in questi giorni, non solo con lui... ma anche con gli altri che volevano abbracciarmi, mi sono sentita male, una specie di attacco di panico, per fortuna non ad un livello grave... credo! Tanto che Silvia mi ha consigliato di andare da uno psicologo, ma io lo so qual è il mio problema. Tra noi due è sempre uguale, il problema è solo sul lato fisico... però comunque non sto andando avanti... non sto facendo progressi... sto in una situazione di stallo... da sola non riesco a fare passi avanti in quanto mi faccio prendere dall' ansia e dalla paura. Così finalmente mi decido ad andare da uno psicologo...
Cerco una psicologa donna per sentirmi più a mio agio e per essere chiara ne parlo anche con Claudio... deve sapere che sto facendo qualcosa per risolvere il problema... perchè di problema si tratta, non è una cosa di poco.
Non è facile parlarne ma mi sforzo e le racconto tutto... e non succede nella prima volta che la vedo, ma in tre visite... non mi sembrava ma ne ero ancora traumatizzata... tanto da non riuscire a tirare fuori tutto quello che era successo, il fatto è che certe volte non mi sembrava vero che fosse stato proprio Arthur a picchiarmi... era completamente diverso dall' Arthur che conoscevo, anzi l' opposto. La psicologa mi aiuta a parlarne senza spingermi troppo infatti ci impiego un pò di tempo... capisco che ce ne vorrà un pò per venirne fuori... Claudio dovrà avere tanta pazienza... io vorrei solo volare tra le sue braccia ma non ci riesco... la psicologa mi rassicura, dice che prima o poi avverrà... mi devo solo lasciar andare e non preoccuparmi, sono al sicuro.
Mica tanto al sicuro... mi dico... Arthur non l' hanno ancora preso, non si sa dov' è... scappato in un paese lontano... in poco tempo per altro... secondo me la sorella l' ha aiutato... anche se Cordi afferma di no, da allora non l' ho voluta più sentire, lei mi scrive su whatsapp ma io non l' ho mai risposta.
Al lavoro procede tutto bene... mi sento sicura insieme agli altri che hanno capito che non si devono avvicinare troppo... fisicamente, hanno notato che non voglio il contatto, ma penso che qualcuno li abbia avvisati... quel qualcuno naturalmente è stato Claudio, questo gli sarà costato tantissimo, lui così riservato... ma ha voluto proteggermi... credo che non abbia detto molto, il necessario... ma capisco che doveva farlo, altrimenti me li sarei trovati tutti addosso ad abbracciarmi dopo la mia assenza. Per il resto non li tengo per niente a distanza, come neanche Claudio, parliamo e scherziamo sempre ma quell' argomento non lo trattiamo proprio... e lui aspetta che sia io ad avvicinarmi a lui. Come mi ha consigliato la psicologa devo cominciare piano, col minimo indispensabile, con lo sfiorare leggermente Claudio, un braccio, la mano, una gamba... il viso, i capelli, come mi sento... ma devo farlo gradualmente...
Claudio
In questo periodo stare con Alice non è affatto facile... la colpa non è sua... è di quel dannato reporter... lei sta andando da una psicoterapeuta per guarire dal trauma che quella sotto specie umana le ha procurato. Si vede che mi ama e su quello non ci sono dubbi, solo che non riesce ancora ad avere un contatto fisico con me, nè cogli altri... ora grazie al percorso che sta facendo lascia che io le prenda la mano... non riesce neanche ad accarezzarmi... figuriamoci che sta ancora dall' amichetta sua perchè ancora non ha trovato un posto... e non se ne parla nemmeno di venire a letto con me... è più forte di lei... ma la psicologa ha detto che passerà... è solo questione di tempo... speriamo... io comunque cerco di essere paziente... che non è proprio una mia virtù... ma per lei questo ed altro... già l' ho fatta soffrire abbastanza in passato...
Ora sto cucinando mentre l' aspetto a casa... lei dopo l' istituto è andata dalla psicologa, va più volte la settimana... eccola... sento la porta che si apre...
Ehi... che buon odorino...
e quand' è che non c' è un buon odore qui?
In un' altra vita saresti stato uno chef.
Sarebbe un' idea.
Non montarti la testa mò... dottor Conforti.
Dai vieni qua... assaggia.
Mmm... buonissimo!
Modestamente.
Ma neanche un complimento ti posso fare.
Dai... che scherzo.
Come sei bello con questo grembiulino... ora che ti guardo per bene.
Visto... ho seguito il tuo consiglio.
Così non ti sporchi le tue preziose camicie.
Vedi che ti ascolto?
Lei per tutta risposta mi sposta delicatamente il ciuffo sulla fronte accarezzandomela con due dita, che poi mi passa anche sulla guancia... io spalanco gli occhi, non me l' aspettavo, lei si vede che è tesa come se si aspettasse di prendere la scossa, ma ovviamente non succede... un passo avanti è stato fatto... secondo me... lei si rilassa e si siede.
Hai fame?
Le chiedo come se questo gesto non fosse stato importante...
Abbastanza.
Allora impiatto.
Di sottecchi vedo che lei si versa un pò di vino nel bicchiere... e non è da lei, ma forse vuole darsi coraggio... mi sa che la psicologa le ha dato una tabella da seguire... ma naturalmente non commento. Dopo aver sistemato i piatti in tavola faccio per togliere il grembiule allacciato dietro, ma lei mi ferma.
Faccio io... girati.
Sono un attimo stranito ma mi volto... un altro scalino nella tabella di marcia... sento le sue mani sulla schiena... più delicata di una formica... che mi sfiora poi il nodo che si scioglie... ed un altro sfioramento al livello delle spalle per togliermi il grembiule... finisco di toglierlo e lo poso senza dire niente... se vuole ne parla lei, ma lei sorride e basta. Dopo i primi bocconi si complimenta per il piatto ma nient' altro. Anche dopo cena parliamo di tutto eccetto che del percorso o cura che sta facendo... mentre guardiamo un film sul divano lei mi accarezza la mano lentamente ed io tiro un sospiro di sollievo... ma è una tortura non abbracciarla o baciarla. Vabbè aspetterò, l' importante è che stiamo bene insieme. Prima di andare via lei si volta e mi guarda fisso negli occhi...
fermo... resta fermo...
io alzo le mani ed esclamo ridendo.. per sdrammatizzare... chissà che vuole fare...?
Non mi muovo da qui!
Lei trattiene il respiro e poi butta aria fuori, come se dovesse fare un salto nel vuoto... poi... con entrambe le mani mi accarezza piano e lentamente le guance... fino a posarle sulle guance... con tanta attenzione... la vedo rilassarsi pian piano e poi si avvicina e mi sfiora leggermente le labbra con le sue, ma si stacca subito, come se avesse preso la corrente... e di conseguenza toglie anche le mani. Io mi lecco le labbra e le chiedo...
vuoi riprovare?
Lei risponde scuotendo la testa... poi esclama.
Già è stato difficile così, la prossima volta.
Va bene...
Poi vicino la porta si gira di scatto cogli occhi lucidi...
lo sai che ti amo vero?
Certo che lo so piccola...
ed allungo la mano per sfiorare la guancia, ma mi fermo ad un millimetro dal suo viso. Lei non si lascia accarezzare ma prende la mia mano e mi bacia il palmo sussurrando...
mi spiace.
No... non devi neanche dirlo.
Io...
Shhh... non devi spiegarmi niente.
Già è tanto che tiene la mia mano nelle sue, ma ora la lascia e se ne va lasciandomi da solo.
Alice
Ho cercato di seguire i consigli della psicoterapeuta, non è stato facile, ma ci sono riuscita... mi sentivo tremare ma sapevo che Claudio non avrebbe mai potuto farmi del male... un passettino alla volta però altrimenti mi prende la paura e non capisco più niente, anche ora ho dovuto sempre respirare lentamente quando lo sfioravo e quando gli prendevo le mani. Anche dargli quel breve bacio è stata un' impresa! La psicologa mi ha avvisato... non è facile ma un passo alla volta... ci riuscirò... e credo che domani sarà già più facile dargli un altro bacetto... fino ad avere quello passionale che sa darmi lui e a stringerlo un pò... risentire di nuovo il suo calore... io lo vorrei tanto solo che quando poi sto vicino a lui mi tremano le gambe e vado fuori di testa... praticamente il cuore da una parte ed il cervello dall' altra... o dovrei dire fuso... spero solo che Claudio non si scocci... che sia tanto forte e paziente di aspettare...
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