Ancora dolore... cap. 38
Claudio
Sono a casa mangiando svogliatamente visto che Alice deve finire un lavoro per domani, generalmente non si riduce all' ultimo momento... ma stavolta Valeria le ha assegnato una ricerca alquanto complessa... sento il telefono, chi mi chiama a quest' ora? Lo prendo... è lei... strano... non voleva distrazioni... rispondo e la sento piagnucolare prima di sentire la sua voce che mi allarma non poco...
Claudio vienimi a prendere.
Alice che è successo? La tua voce...
Dopo ti spiego... corri.
Subito.
Prendo le chiavi dell' auto e corro da lei... non staccando la chiamata, cerco di farmi spiegare, ma lei è affannata e stacca. Corro come non ho mai corso prima, menomale che per la strada non ci sono semafori perchè li avrei oltrepassati col rosso rischiando di combinare una strage. Arrivo da Alice non sapendo cosa mi aspetta... mi apre la pazza che mi sembra spiazzata dalla mia presenza...
Dov' è Alice?
Non si sente bene.. è in camera, meglio che aspetti domani.
No, mi ha chiamato, fammi entrare.
Strano, si è addormentata.
La voglio vedere, fammi entrare.
Domani è meglio.
O ti sposti o ti sposto io, scegli.
Si vede che la mia espressione la spaventa perchè si sposta e mi fa entrare, corro nella camera di Alice e la trovo a letto, al buio. Accendo la luce e mi sconvolge, ha una faccia che fa paura... avvicinandomi la osservo meglio e ha dei lividi sul viso e sulle braccia.
Ma che ca...o è successo?
Claudio portami via.
Ti porto in ospedale.
No, non voglio vedere nessuno, portami dalla nonna.
Tesoro ti devi far vedere .
Non perdo tempo e la prendo in braccio per portarla in auto.
Dove vuoi portarla? Deve riposarsi.
La devono curare, la porto in ospedale.
Alice non dire niente.
Che cosa non deve dire?
Ti prego, lo rovinerai.
In auto mi spieghi tutto.
Alice ti prego.
Ringrazia Dio che sei una donna altrimenti già ti avrei dato un pugno.
Già ho capito di chi sta parlando, del fratello sicuramente ma non immagino neanche lontanamente che cosa sia capitato, anche se le condizioni di Alice mi preoccupano. La costringo a parlarne in auto e lei balbettando mi racconta una storia assurda... stringo le mani sul volante, devo essere lucido altrimenti faccio un incidente.
Appeno lo prendo l' ammazzo.
Claudio... non fare un guaio, calmati.
Calmarmi??? Quello ti mena ed io non dovrei fargli niente?
No... perchè arresterebbero te.
Non dirmi che lo perdoni perchè non ti capisco proprio.
Certo che non lo perdono, ma ora non ci voglio pensare.
Chiamo Roberto così manda qualcuno in ospedale.
Perchè?
Come perchè? Per denunciare quell' imbecille.
Devo farlo ora?
Lo sai anche tu che devi farlo ora.
io non lo so ... se riesco a raccontarlo...
Dovrei essere comprensivo lo so... ma questo suo atteggiamento mi fa incazzare... anche perchè lei lo sa come vanno queste cose.
Non farmi arrabbiare sacrofano... e non ti preoccupare... ci sarò io accanto a te.
In ospedale cerco di stare calmo... per stare accanto a lei, ma mi trattengo tantissimo, anche quando viene Roberto con alcuni colleghi che convincono Alice a denunciarlo... vorrei prendere a pugni questa dannata porta al posto del brutto muso di Malcomess Junior . Mentre Alice racconta nei minimi dettagli ciò che le ha fatto in modo da far partire la denuncia stringo una sedia tra le mani tanto da far sbiancare le nocche, vorrei spaccare tutto... Roberto capisce al volo e mi mette una mano sulla spalla per calmarmi...
Claudio devi stare calmo, pensa a lei.. a lui ci penseremo noi.
Lo ringrazio con uno sguardo... non riesco a parlare... già e tanto che stanno prendendo la denuncia qua per non costringere Alice ad andare alla polizia. Sono gentili con lei... Roberto mi ha detto che Visone non è riuscito a venire... non ha voluto vederla in queste condizioni.
Dopo averla medicata e averle dato l' antidolorifico ci lasciano andare, non serve farla restare qui e lei continua a dirmi che vuole andare a Sacrofano dalla nonna. Io vorrei portarla da me... ma lei insiste...
Perchè non vieni da me?
Voglio stare da nonna, non voglio vedere nessuno.
Non vuoi vedere neanche me?
Non è per te Claudio, lo sai, voglio stare da sola... farmi coccolare da nonna.
Io continuo ad insistere ... ho un brutto presentimento... come se volesse allontanarsi anche da me... ma lei non ne vuole sapere...
Resto poco da Amalia... siccome Alice dopo aver bevuto un succo di frutto vuole infilarsi a letto e cercare di dormire... riesco a darle solo un bacio in fronte prima che lei chiuda gli occhi.
Amalia mi sussurra dopo un abbraccio...
non ti preoccupare, il tempo di riprendersi e tornerà da te dottorì.
Ritornato a casa non riesco a prendere sonno... mi giro e rigiro nel letto ma niente, infine accendo la tv e dopo un infinito zapping lascio su un documentario. La mattina dopo la prima cosa che faccio è quella di telefonare a Roberto per sapere se hanno acciuffato quel reporter da strapazzo... ma purtroppo vengo a sapere che è scappato, se l' è data a gambe levate subito... ha preso il primo aereo disponibile per un paese extraeuropeo con la scusa di un articolo... do un pugno sul tavolo... chissà se il padre ne è a conoscenza. Quella cretina della sorella l' ha aiutato a fuggire... quando io sono andato in quella casa lui già non c' era... l' avrei presa a sberle... ma ho preferito portare Alice in ospedale. Prima di andare in istituto chiamo Alice ma non risponde.
Dopo chiamo Amalia... ma ora devo vedere come affrontare Paul... anche se credo che la figlia l' abbia avvisato... o almeno lo spero, così non dovrò raccontargli tutto... ed in effetti quando vado da lui scopro che è così... ma non è l' unica scoperta che faccio...
Arthur era esaurito.
Lo stai giustificando... Paul?
No... ma ogni tanto ... è fuori fase... gliel' ho detto di non andare più in quei dannati paesi in guerra.
Non è una scusa per picchiare una donna che non ti vuole.
Lo so Claudio, ma è mio figlio.
E tu che fai? Lo fai scappare?
Non lo sapevo credimi. Cordelia me l' ha detto dopo che lui è salito su quell' aereo.
E cosa avresti fatto? L' avresti portato alla polizia? No di certo.
L' avrei costretto ad andare in clinica... come...
Come?
Come le altre volte.
Altre volte? Perchè? E' già successo?
No... non ha picchiato mai nessuno.
Finora... e che faceva?
Era ... solo... esaurito.
Comprendo che Paul non mi dirà di più... è inutile insistere, comunque Roberto lo scoprirà ... in quella dannata clinica avranno i documenti... sperando che l' avvocato non punti sull' incapacità d' intendere e volere... o su qualche malattia mentale... io devo allontanarmi da questa stanza altrimenti prendi a pugni Paul, amico o capo che sia... ma gli lancio un' ultima frecciatina.
E menomale che Alice non era adatta a lui.
Non era adatta a gestirlo, infatti vedi che è successo.
E mò sarebbe colpa sua? Doveva per caso dirgli di si anche se ora sta con me? Lo sai che se non arrivava tua figlia lui l' avrebbe violentata?
Lui avrà equivocato... non stava bene.
Lo stai giustificando ancora... ed io non lo accetto, meglio che me ne vada.
Così vado nel mio studio e mi butto sul lavoro, peggio di prima, ma ogni tanto inframmezzo con chiamate ad Alice, che però continua a non rispondermi. Alla fine chiamo Amalia, menomale che mi ha dato il suo numero... conosce bene la nipote.
Dottorino mio, Alice non si è ripresa ancora, non vuole sentire nessuno.
Neanche me? Me la passi, per favore.
Mi spiace, ma non se la sente.
Mi sembra quasi di vederla, Alice che scuote la testa per non farsi passare il telefono.
Cerco di convincerla, ma niente da fare, con una scusa, Amalia mi saluta ed attacca. Spero che Alice si riprenda presto, vorrei correre da lei, non ci sarebbero problemi per permessi o ferie , ma sarebbe peggio, lei vuole stare da sola ed andando da lei la farei solo arrabbiare. Comunque continuerò a chiamare Amalia per sapere come va.
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