Capitolo 6

"Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto,
e se così fosse... mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire."

-William Shakespeare-


Claudio's pov

Credo veramente che Sacrofano mi abbia insegnato ad amare, prima di lei non mi sarebbe minimamente passato per la mente di dire delle parole così sdolcinate, che solo a sentirle potrebbero far cariare i denti. Sono sorpreso da me stesso, soprattutto dal fatto che facendo questo discorso mi sono emozionato da solo. Appena Alice si stacca da me dopo avermi abbracciato, guardo il camice e come immaginavo, è sporco di mascara. Un moto di rabbia mi assale, cerco di reprimerla, non vorrei rovinare questo momento.

"Scusa." sussurra Alice, guardandomi con quei suoi occhioni dolci, avendo notato che mi sono leggermente infastidito. Le accarezzo la guancia e lei si lascia trasportare dal mio tocco, sono infallibile.

Sacrofano torna al suo lavoro, mentre io vado nel bagno per togliere questa fastidiosa e maledetta macchia nera dal mio perfetto e lindo camice bianco.

"Che odio, venga fulminato chi ha inventato questi cosmetici!" Borbotto e proprio mentre mi dirigo con passo veloce verso la toilette, il nuovo supremo mi viene incontro con quel suo sguardo da ebete, da ragazzina innamorata del bad boy del liceo. Azzurra De Angelis è chiaramente innamorata di me, basti vedere come mi sorride quando le parlo. Cerca di sedurmi in ogni modo possibile, ma stranamente non cedo, prima di Alice sarei stato al suo gioco, ma ora esiste solo lei, nessuna è alla sua altezza... Ma sono io che sto pensando questo? Oddio, ma allora è vero che il mio cuore di ghiaccio si sta sciogliendo. Sto mutando, sono in una fase di evoluzione come quei pupazzetti di quel cartone animato cinese, non so come si chiami, forse Pokemon o qualcosa del genere.

"Claudio!" starnazza il supremo, camminando su dei tacchi a spillo che per quanto sono fini potrebbero spezzarsi da un momento all'altro. Il suo portamento mi ricorda molto quello di Ambra, ma quello della De Angelis  è molto più raffinato e leggermente più fastidioso. "Cosa hai fatto al camice? È mascara quello?"

"Si, non so come toglierlo."

"Magari prova con un po' di sapone, se vuoi ti aiuto."

"No, stia tranquilla." Cerco di riprendere il mio cammino verso il bagno, ma mi afferra il braccio.

"Non ti avevo detto di darmi del tu?"

"Mi sono completamente scordato. Me lo ricorderò. Ora se permetti vado." Dico con un sorriso falso stampato in viso.

"Claudio!" Mi dice quando sono a metà del corridoio. "Insisto, voglio aiutarti." La guardo con il sopracciglio alzato e acconsento. Non posso rifiutare, farmi nemica Azzurra sarebbe un gravissimo errore.

"Va bene, grazie."

Mentre applica il sapone sul camice sta per iniziare a strofinare quando  appoggia la mano destra con le unghie affilate, laccate di rosso, sul mio petto e io delicatamente gliela sposto.

"Posso fare da solo grazie." Lei rimane impassibile, incrocia le braccia e si appoggia al muro.

"Quindi, il mascara è di una qualche donzella che è caduta ai tuoi piedi?"

"No, il mascara è della mia futura moglie, per la precisione."

"Oh, come si chiama? Aspetta ce l'ho sulla punta della lingua."

"Alice Allevi, è un nome molto semplice da ricordare." Le dico innervosito dal suo modo di fare altezzoso.

"Ecco...Malcomess mi ha raccontato che insieme fate un ottimo lavoro."

"Io e lei siamo una cosa sola."

"Ne sei proprio sicuro?" La fulmino con gli occhi, ma come si permette? Sta mettendo a dura prova la mia pazienza, se era un uomo lo avrei già steso a terra con un pugno, come ho fatto con  Sergio qualche mese fa.

"Cosa staresti insinuando?" Si acciglia per un secondo e poi sul suo viso torna un sorriso beffardo che farebbe saltare i nervi anche  alla persona più buona del mondo.

"Beh, ho notato che tra tuo fratello e l'Allevi c'è un certo, come dire... feeling..."

"Beh, ti sbagli, se permetti ora torno al mio lavoro."

"La macchia?"

"E' l'ultimo dei miei problemi in questo momento." Le rispondo piccato ed esco in silenzio dal bagno. 

Tornando nel mio studio vedo Alice parlare con Giacomo, ma è uno scherzo spero? Sono dentro Scherzi a Parte, dentro una stupida serie tv? Stanno prendendo un caffè davanti alle macchinette, Sacrofano starà sicuramente indagando, quando lo capirà che non le compete? L'anno del mai, forse. Vado verso di loro e mi intrometto nella  conversazione. Sento che stanno parlando dell'omicidio di Carmen Rinaldi.

"Cosa ci fai qui? Cosa vuoi ancora? Qui non affittiamo camere." Alice e Giacomo mi guardano interdetti. "No, nel caso volessi trasferirti, dato che sei sempre in questo Istituto, a ronzare intorno ad Alice." Sacrofano sghignazza per poi andarsene, correndo, perché convocata dalla Wally, che sta urlando il suo nome.

"Mi vogliono interrogare Claudio."

"Eh allora? Cosa posso farti? Vuoi che ti faccia sparire con una bacchetta magica come la fata Turchina? Puf...Ops non succede niente. Caro io sono un medico legale. Non sono ne un veggente, ne un risolutore di problemi." Mi giro per tornare nello studio quando Giacomo torna a parlare con quella sua voce irritante.

"Sei il solito stronzo!" Mi avvicino minacciosamente a lui e gli punto un dito contro.

"Senti, mi hai sfinito la vita. Ora ti assumi le tue responsabilità, potevi evitare di andare a letto con una donna sposata e di tradire la tua fidanzata!" Sento un incendio divampare in me.

"Ho sbagliato. Sono un cretino..."

"Finalmente, lo hai detto. Ora se non ti dispiace lasciami in pace, vai da Calligaris e fatti interrogare, se sei innocente non hai   niente da temere."

"Io sono innocente."

"E allora vai in Questura a testa alta senza avere paura, muoviti." Giacomo mi sorride e mi da una pacca sulla spalla riconoscente, poi se ne va. Ora mi tocca fare anche lo psicologo. Alice torna dallo studio della Boschi e viene verso di me facendo ondeggiare la sua lunga coda di cavallo.

"Sacrofano, cosa voleva la Wally? Hai fatto fuggire un'altra cavia?" La guardo con il mio infallibile ghigno.  Lei alza gli occhi e sbuffa.

"No, Claudio. La mitica Wally mi ha assegnato un altro bellissimo e divertentissimo articolo."

"Beh, vedi il lato positivo, vuol dire che ti stima."

"Se lo dici tu, a me sembra che mi odi."

"Ricordati cara mia dottoressa Sacrofano: Si odiano gli altri perché si odia se stessi."

"Cesare Pavese."

"Brava Sacrofano, magari la Wally ti invidia perché sei bella e brava e hai trovato un super figo che ti ama."

"Modesto eh..."

"Come sempre." Le sorrido e lei fa lo stesso. "Forza torniamo a lavoro, stasera vieni  a casa mia, ho una sorpresa per te, signorina Allevi."

"Che sorpresa?"

"Se te lo dico dopo non c'è più gusto."

"Mi dai un indizio, ti prego, sai che odio le sorprese." La guardo negli occhi, sembra una bambina che vuole sapere, a tutti i costi, cosa c'è dentro il pacco regalo sotto l'albero di Natale. Vorrei tanto dirle cosa ho in serbo per lei, vorrei dirle che sarà qualcosa che cambierà la nostra vita per sempre, soprattutto la mia. Ci ho messo tanto a decidere, ma alla fine ci sono riuscito. Incrocio le braccia e la guardo ridendo.

"No, non te lo dico. Dai Sacrofano, mancano solamente otto ore."

"Va bene." Sbuffa e torna nell'aula specializzandi, guardandomi furtivamente .

Non vedo l'ora che arrivi questa sera, fremo dalla voglia di rivelarle ciò che ho in mente per il nostro futuro.
 
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Hey, ho scritto una nuova storia! Si chiama "Oblivio", mi farebbe piacere se passaste a leggerla e se mi faceste sapere il vostro parere (accetto consigli e critiche purché siano rivolte con rispetto). Ricambio volentieri❤️

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