Capitolo 1

"There goes my heart beating 'Cause you are the reason I'm losing my sleep Please come back now"

Alice's pov

"DOTTORESSA ALLEVI!"

Tuona la voce della Professoressa Boschi dal suo nuovo piccolo studio. Da quando è stata nominata supremo Azzurra De Angelis, la Wally è intrattabile, irascibile, furibonda, in preda all'ira. L'ira funesta della Boschi la quale come di consueto scarica la sua rabbia su di me una povera, piccola e indifesa specializzanda di medicina legale. Busso alla porta ed entro.

"LE AVEVO PRECISAMENTE DETTO CHE AVREBBE DOVUTO CONSEGNARE L'ARTICOLO ENTRO MARTEDÌ' E LEI COME AL SOLITO E' IN RITARDO DI QUASI TRE GIORNI! MA IO MI CHIEDO DOVE ABBIA LASCIATO LA TESTA! PER SVOLGERE QUESTO LAVORO BISOGNA ESSERE ORGANIZZATI, PRECISI. BISOGNA STARCI CON LA TESTA! CHIARO?"

Il viso del rospo dell'Istituto era diventato rosso quasi quanto la camicetta che porto, poco manca che le prenda un infarto.Le vene del suo collo sono gonfie da mettere paura, sembrano sul punto di scoppiare. Le sue urla sono peggiori di una sirena di un'ambulanza, ma ormai non mi fanno più effetto, sono abituata.

"Professoressa giuro su di quanto mi è più caro che cambierò e che le porterò l'articolo entro domani."

"Sarà meglio Allevi. Vada."

"Chiudo la porta?"

"Ormai dovrebbe saperlo Allevi."

Un aspetto della Boschi che ho appresso iniziando a conoscerla è che ama prendersi gioco della debolezza altrui, soprattutto della mia e gode quando fallisco. E' malvagia, però quando vuole sa anche essere dolce, ma è più facile vedere un elefante su un monociclo. Valeria Boschi è in poche parole la mia crux disperationis, non aspetta altro che un mio momento di debolezza.

Torno nella sala specializzandi e mi siedo dietro la mia piccola scrivania, guardo e riguardo l'anello che ho al dito. Ancora non riesco a credere di aver accettato la proposta di matrimonio di Claudio, la notte non riesco a dormire per l'eccitazione.

                                                                                             ***

INIZIO FLASHBACK

Sergio si era appena ripreso dall'intervento, Claudio ed io siamo euforici. Credo che questo sia stato il giorno più bello, ma anche il più brutto della mia vita e soprattutto penso di non aver provato mai così tante emozioni in una sola volta. Sono sollevata del fatto che Sergio si sia salvato, ma in primis perché è un mio amico.

Il giorno dopo in Istituto sto prendendo il solito caffè alle macchinette quando Claudio mi chiama per discutere di alcune cose su un caso di omicidio intrigato. CC è insolitamente di buon umore, quasi eccitato, sembra che non stia nella pelle di fare qualcosa. Mentre leggo una carta riguardante un'autopsia, Claudio si alza, ma io non lo guardo, rimango concentrata sul documento.

"Alice." Dice il mio nome in un modo così dolce che il cuore mi fa un balzo. Mi giro e lo vedo inginocchiato di fronte a me con la scatoletta rossa in velluto dell'anello aperta. E' un sogno oppure sto impazzendo, ho le allucinazioni...NON PUÒ' ESSERE VERO. Iniziano a bruciarmi gli occhi, credo proprio di stare per piangere per l'emozione. CC si schiarisce la voce e ricomincia a parlare.

"Alice Allevi o per meglio dire Sacrofano." Mi scappa un risolino. "dal primo giorno che t'ho vista ho capito che funzioniamo, ho capito di voler vivere con te, voglio passare il resto della mia vita con te." Sento una lacrima scendere sulla guancia, credo di svenire. "Perciò con tutto questo voglio chiederti..." Claudio fa un respiro profondo, cerca anche lui di trattenere le lacrime. "Vorresti sposarmi?"

"CERTO CHE SI!" CC si alza e m'infila l'anello all'anulare della mano destra. Lo abbraccio più forte che posso e poi ci baciamo.

Tornata in aula specializzandi, Paolone e Lara mi guardano perplessi.

"Alice cosa ti successe?"

"Perché stai piangendo?"

Mostro la mano tremante con l'anello e quei due pazzi dei miei amici iniziano a ballare e a saltare per la stanza fino a che non arriva la Wally.

"MA COSA STATE FACENDO?" Ci guarda con gli occhi sgranati "QUESTO ISTITUTO NON E' UN CIRCO!"

FINE FLASHBACK

***

Rileggo quasi ogni sera la lettera che mi aveva scritto la sera del ballo, ormai la conosco a memoria, l'ho impressa nel mio cuore.

"Alice!" Alzo gli occhi e vedo Sergio, scatto in piedi e lo abbraccio. Sono troppo felice che sia riuscito a salvarsi dall'incidente. Se l'è cavata con un'operazione per estrarre una pallottola dalla spalla, si è ripreso quasi subito.

"Come stai?"

"Un po' dolorante, ma niente che possa tenermi lontano dal mio lavoro."

"Ti offro un caffè." Gli dico avviandomi verso le macchinette.

"Si, mi ci vorrebbe proprio. Grazie."

Mentre beviamo il nostro caffè parliamo del più e del meno, nei suoi occhi vedo la sua solita calma e gioia, ma questa volta scorgo anche un velo di tristezza e paura. Immagino quanto possa sentirsi vulnerabile in questo momento.

Improvvisamente siamo interrotti dall'ingresso di Claudio e Azzurra.Il sorriso che avevo stampato sul viso svanisce. Cosa ci fanno insieme, perché stanno così vicini? Il modo della nuova direttrice di guardare Claudio mi fa innervosire.

"Sergio mi scusi un secondo?" Appoggio il caffè sul tavolino e mi dirigo verso Claudio.

"Ehm, Claudio dovrei parlarti."

"Non poss..." Non fa in tempo a finire di parlare che lo afferro per il braccio e lo trascino nel suo studio. Sento Sergio ridacchiare quando gli passiamo davanti.

"Cosa fai, non puoi comportarti in questo modo davanti al nuovo supremo, ma cosa hai in testa, i criceti volanti?" Inizia a sbraitare mentre si toglie la giacca per mettere il camice.

"Non mi piace come ti guarda la nuova direttrice."

"Non resisterà al mio charme, come tutte del resto." Mi guarda con il suo ghignetto. "Sacrofano, sei gelosa per caso?"

"IO, Io sarei gelosa? Spero tu stia scherzando." Claudio si avvicina a me sorridendo, con quel suo ghigno malefico a cui non ho mai saputo resistere.

"Ah no eh?" Mi afferra per la vita e mi avvicina a sé, porta le sue mani sulle mie guance e poi mi bacia. Anche se c'eravamo visti la sera prima, mi sembrava di non assaporare il gusto delle sue labbra da tempo.

Tra le sue braccia mi sento al sicuro, protetta da tutto, mi sento a casa, mi sento amata. Il suo tocco è meglio dello Xanax, molto più efficace di tutti gli ansiolitici in commercio.

"Beh forse un pochino gelosa lo sono."

"Sacrofano, Sacrofano."

"Potresti per una volta chiamarmi Alice."

"Alice?"

"Sai questo è il mio nome."

"No, preferisco Sacrofano." Mi fa un sorrisetto, sta per ribaciarmi quando improvvisamente qualcuno fa irruzione nello studio.

"Claudio." CC si gira e s'irrigidisce, il suo respiro accelera, stringe i pugni molto forte e serra la mascella. Davanti a noi c'è un uomo forse due anni più grande di Claudio, è affascinante. Assomiglia molto a CC, nei modi, ma anche nei lineamenti del viso, sarà una casualità o sono parenti?

"Cosa ci fai qui?" Nello studio scende il silenzio, la tensione aumenta. "Alice per favore potresti lasciarci un momento da soli?" Senza fare troppe domande esco e chiudo la porta dietro di me.

Vado in biblioteca per cercare di finire l'articolo per la Wally. Prendo i libri che mi servono e mi siedo davanti al computer preistorico. Mentre attendo che si accenda nella mia mente iniziano a crearsi una miriade di pensieri, mille domande, ma soprattutto una cattura la mia attenzione: "Chi è quell'uomo?"
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Hey, ho scritto una nuova storia! Si chiama "Oblivio", mi farebbe piacere se passaste a leggerla e se mi faceste sapere il vostro parere (accetto consigli e critiche purché siano rivolte con rispetto). Ricambio volentieri❤️

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