Ritorno in Italia
Claudio
Alice dopo 4 anni è ritornata in istituto come medico legale ed è davvero molto brava ed efficiente. Parigi le ha fatto bene. Quando è andata via era una ragazza, ora è una donna. Stiamo lavorando ad un progetto insieme ed ho l' opportunità perciò di parlarci molto, anche se sempre di lavoro. Lei mi piaceva molto allora e ora mi piace ogni giorno di più, ma ho paura di sbilanciarmi, non vorrei che si metta sulla difensiva e scappi un' altra volta. Non so perché io la spaventi tanto, va bene si..... prima ero un donnaiolo, ma da quando è tornata mi sono calmato. Voglio un' opportunità e non voglio sprecarla. Allora sai che faccio? Ogni tanto faccio qualche battuta e infilo qualche domanda personale così non si insospettisce. L' importante che ha lasciato quel reporter da strapazzo, anche se non so il motivo e non le interessa nessuno. Si dedica solo al lavoro. Ieri mentre stavo facendo lezione agli specializzandi ho notato lei appoggiata alla porta che ascoltava e soprattutto che mi guardava assorta e ogni tanto mentre lavoriamo insieme la sorprendo con lo sguardo su di me, perciò credo che abbia un debole per me! Allora apriamo le danze, ma con i piedi di piombo.
Alice
Sto lavorando con Claudio, è bravissimo e certe volte lo sento ancora come il mio maestro e io la sua allieva, anzi il mio mentore anche se per solo un anno. Mi ha insegnato tanto e m' insegna ancora tanto, ma mi tratta come una collega. Poi rispetto all' inizio che era freddo e austero, ora si è sciolto, è più sorridente e spiritoso.
"Ti ricordi com' eri imbranata all' inizio? Quando hai fatto cadere mortimer? Non c è più stata una come te! Fortunatamente sei migliorata!" Dice.
"Certo che me lo ricordo" ...
e guardo quegli occhi blu e mi rimbomba nelle orecchie "non c è stata più una come te", neanche per me c' è più stato uno come lui, lontanamente. Scuoto la testa per i pensieri e lui mi aggiusta i capelli dietro l' orecchio , come faceva prima. Poi m' invita a fare una pausa e prendere un caffè al distributore.
Chiacchieriamo del più e del meno, poi mi chiede se mi piaceva Parigi e se mi manca. Nel frattempo arriva anche Lara e si ferma vicino a noi per il caffè. Io rispondo che mi piaceva Parigi e mi ero ambientata, ma mi mancava l' Italia.
"Prima di andare via sono andata alla reggia di Versailles, non c' ero ancora andata. Ho pensato che non credo sarei ritornata " dico.
E Lara .... "perché non ci puoi ritornare con un uomo? è molto romantica mi hai detto".
"No, lì ho ricordi con Arthur e con un altro preferirei andare in altri posti, ci sono altre capitali molto belle ed interessanti ".
Claudio
Non so se Alice ha voluto dire che non vuole ritornare lì per non sporcare i ricordi che ha con Arthur o se vuole costruirsi altri ricordi insieme ad un altro uomo. Non resta che scoprirlo. Comunque Alice si sta lasciando andare con me , ma è meglio non correre. Le dico che è meglio tornare a lavorare altrimenti si fa tardi . Lei acconsente, io le metto la mano dietro la schiena e lei non dice niente. Ho sentito un brivido e credo che l' abbia sentito anche lei. Passa qualche altro giorno in armonia ed allegria. Parliamo anche di letteratura e poesia di cui sono un appassionato. Se non fossi diventato medico sarei un professore di lettere. Lei mi ascolta estasiata e decido di buttarmi, la invito a cena. Lei mi guarda spiazzata, abbassa gli occhi pensierosa, poi li rialza e dice con un sospiro "va bene ".
Oddio ha accettato, pensavo di dove insistere ed invece no. La porto a casa e cucino io, è troppo? Mica rifiuterà? Mentre andiamo via glielo dico "Che dici se cucino io? Ti faccio assaggiare un piatto speciale".
Alice
A casa sua? Pensavo dicesse al ristorante! È ora come glielo dico che non è cosa? Poi pensandoci perché non è cosa? Perché ho paura di andare? Di stare sola con lui? Non credo mi salterà addosso se non voglio! Ma io non voglio? Non lo so! Devo ammettere che Claudio mi piace tanto, e non solo fisicamente, è divertente, ironico, intelligente e molto colto. Quando recita una poesia impazzisco........ la sua voce! Mi rendo conto che sta aspettando la mia risposta sulle scale. Allora acconsento e quello che sarà, sarà. Vedrò al momento. Gli dico che mi deve però mandare la posizione di casa sua, che non ricordo. Ci andai solo una volta per prendere i documenti e mi chiamò minus habens, che vergogna! Poi mi beccai il pesciolino rosso, però preferisco essere un pesciolino che uno squalo. E penso che in fondo lo preferisca anche lui. A casa decido di mettermi un bel vestito azzurro, semplice, né scollato e neanche troppo serio, con un bel paio di scarpe, la mia passione. Poi un pensiero prima di andare, prendo il pettine e lo metto in borsa. Ho la sensazione che ci finisco a letto stanotte. Arrivata da lui , lo trovo a finire di cucinare. Così m' invita ad aspettarlo con un bicchiere di vino. Ma io evito, già al congresso ho bevuto, ora voglio essere sobria. Allora mi affaccio alla sua libreria. Non ci sono solo libri di medicina, ma anche di letteratura, antologie, poesie, poemi. Prendo un libro di poesie di Leopardi, il mio poeta preferito, mentre lui mi dice che è pronto. Ha anche apparecchiato la tavola, perfetta ed elegante. "Ti piace Leopardi?"
Dice ed io "dopo mi leggi qualcosa?".
Lui inarca un sopracciglio sorpreso e dice "certo, come vuoi!"
Mangio con gusto, davvero meravigliata, quest' uomo ha molti talenti, non smette di stupirmi.
Esclamo "non pensavo che sapessi cucinare così bene".
"Vivo solo da parecchio e non volevo morire di fame o mangiare sempre pizza o cibi pronti, perciò ho imparato a cucinare. E quando faccio una cosa, voglio farla al meglio ".
Vuole versarmi del vino, ma dico di no. Lui invece sorseggia, poi prende le stoviglie, le sciacqua e le mette nella lavastoviglie. Io vado sul divano col libro. Lui mi raggiunge e mi chiede se ne ho una preferita, io rispondo il canto notturno di un pastore errante dell'Asia.
Lui mi guarda sorpreso "non sei per niente leggera "
e mi accontenta . Mentre legge, io tolgo le scarpe e alzo i piedi sul divano. Poi rapita allungo il braccio lungo la sua schiena ed infine appoggio il capo sulla sua spalla. Lui finito di leggere si volta facendo sfiorare le nostre guance e mi sento pizzicare dalla sua barba ed in trance gli chiedo di leggerne un altra. Lui sceglie la sera e la sua voce è così suadente. Finita la poesia appoggio l' altra mano sulla sua coscia. Lui chiude il libro sospirando, poi si gira e mi bacia con dolcezza, mi abbraccia tirandomi a sé e spostando le mie gambe sulle sue. Non so per quanto tempo ci baciamo con le sue mani che accarezzano la mia schiena e le mie nei suoi capelli. Poi mi prende le guance fra le mani e mi chiede se vogliamo andare in camera. Io dico di si ad una condizione, che mi deve citare di nuovo odi et amo. Lui scoppia a ridere e prendendomi in braccio mi sussurra all' orecchio "odi et amo, quare id faciam fortasse requiris, nescio sed fieri sentio ed excrucior."
Ne chiedo un' altra in latino mentre mi spoglia e lui mi dice "aspetta che non capisco niente ".
A letto sono in estasi mentre mi accarezza e mi sussurra versi di Catullo. Poi mi dice "se resti tutta la notte ti recito la divina commedia" e io gli rispondo "mi basta l' inferno".
Guardandomi negli occhi sussurra piano
"Alice.... io ti voglio nella mia vita.... e nel mio letto... per tutte le notti che verranno".
Io non me l' aspettavo da Claudio, ma ora mi accorgo che era quello che volevo. Lui aggiunge "però non so altre opere a memoria, ti posso dire i libri di medicina, li so parola per parola". Ridiamo insieme e dico
"vabbè , mi accontento, non si può avere tutto dalla vita! ".
Così mi addormento felice più che mai, tra le sue braccia.
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