«Mollami subito!»
Sasuike tentava in tutti i modi di far mollare la presa all'amica.
«Te lo scordi!»
Crystal si arrampicò sulla gamba della corvina, fino ad aggrapparsi ai suoi fianchi.
Si tenne stretta, pregando che presto l'ombra le avrebbe ricondotte al suolo.
Improvvisamente, percepì che non si erano fermate, si guardò intorno, rendendosi conto che l'ombra era sparita. Si trovavano sul ramo di un albero, che fletteva verso il basso, come una catapulta, pronta a scagliarle in aria da un momento all'altro.
«Forza, scendiamo»
Disse Sasuike piuttosto scocciata, credendo di aver perso la sua unica occasione di vivere un'avventura.
«No, ferma!»
Ma prima che Crystal potesse afferrare l'amica, il ramo si era sbilanciato, lanciando entrambe in alto. Non ebbero neanche il tempo di urlare che finirono sull'altra fronda, che a successivamente le catapultò sul ramo più alto e così via, fino a raggiungere la cima. Si tirarono su tutte indolenzite, a causa dei continui scontri l'una contro l'altra, gli abiti erano stati strappati dai rami e vari graffi su braccia e gambe segnavano la pelle delle due fanciulle.
Non appena le due ripresero lucidità, si accorsero che lassù, insieme a loro, vi era anche un grande uovo nero.
Senza rifletterci troppo, Crystal si avvicinò all'uovo, con l'unico risultato che questo si ruppe, prima ancora che ella potesse toccarlo, schizzando addosso a loro una strana melma nera, simile alla colla.
Dal guscio uscì un grande uccello, composto unicamente da ossa.
La bestia lanciò loro una veloce occhiata e, con un movimento repentino, le afferrò entrambe con i propri artigli, spiegò le ali e si erse in volo.
Le due ragazze presero a strillare, ma ciò non parve distogliere il volatile dalla sua meta.
Sasuike e Crystal si coprirono gli occhi, pregando che l'uccello non le facesse precipitare verso il suolo, mentre intorno a loro, le ragazze sentivano tuoni, il suono della pioggia battente che appesantiva loro quei pochi lembi di vestiti che erano loro rimasti.
All'improvviso tutto cessò, l'unico umore udibile era quello del battito d'ali causato dalla bestia che le stava trasportando.
Crystal osò aprire gli occhi, per vedere dove erano finite. Ma ciò che vide, le smorzò il fiato.
Poco dopo, anche la corvina aprì gli occhi e nel suo campo visivo apparve subito ciò che aveva tanto l'amica ma che, in quel momento, stava rallegrando lei.
Due castelli gemelli, divisi da un burrone, che univa le due fazioni tramite un ponte, si ergevano imponenti.
Uno illuminato dal sole, con torri di vetro rosa e azzurre, che si riflettevano nell'acqua cristallina di un lago, l'altro appariva annerito e aguzzo, come un mostro dormiente sul punto di risvegliarsi.
L'accademia del Bene e del Male
«Te lo dicevo ch'era tutto vero!»
Rinfacciò Sasuike all'amica, ancora scioccata.
Crystal dal canto suo, non era altrettanto entusiasta.
D'improvviso, il volatile di ossa virò, dirigendosi verso il castello le torri del bene.
Non seppe perché, ma Sasuike pregò che la lasciasse cadere. Certo, non le andava a genio il rosa e lo stare in mezzo a tutte quelle principessine, ma sentiva che quella regalità faceva per lei. E se una cosa non le fosse piaciuta, avrebbe fatto come faceva sempre. L'avrebbe rivoluzionata.
Ma lo scheletrico uccello non lasciò andare lei.
Crystal si sentì precipitare, le mani tese verso l'amica, mentre cadeva in picchiata verso l'accademia del bene.
«No!»
Sasuike si dimenò tra gli artigli di quel essere, tentando di raggiungere l'amica.
Ma era troppo tardi, lo scheletrico uccello cambiò direzione, dirigendosi verso la scuola del male e, prima ancora che la corvina potesse protestare, mollo la presa, facendola precipitare verso la dimora dove sarebbe cominciata la sua nuova vita.
Pov's Crystal
Mi svegliai nel bel mezzo di un vasto prato, la caduta doveva avermi fatto perdere i sensi, disseminato di splendide e aggraziate fanciulle.
Mi sentì terribilmente a disagio.
Vedevo tutte quelle ragazze parlare animatamente, allegramente e con voce squillante.
Stavo per andarmene, ma quelle che, penso, fossero delle...fate?
Prestati la mia attenzione a quelle bizzarre creature che mi svolazzavano intorno, come zanzare, a mio parere.
Agitai le mani, cercando di scacciarle, ma due di esse si aggrapparono alle spalline del mio pigiama, mentre la terza, afferrò il tessuto della mia vestaglia da dietro, dimenandomi tentai di scacciarle via ma, prima di riuscirci, mi sentì sollevata da terra.
Guardai in basso, notando che il suolo si allontanava sempre di più.
Guardandomi intorno, identificai una scritta, sorretta da due cigni bianchi, che facevano da decorazione ad un cancello, ovvero l'entrata per il castello.
Scuola del Bene,
dell'illuminazione e dell'incanto
Alzai lo sguardo e, davanti a me, si ergeva un grande castello di vetro.
Mentre le altre ragazze vennero adagiate davanti davanti all'ingresso del castello, io venni trasportata all'interno di un enorme salone, che supposi fosse il luogo di ritrovo.
-Cosa ci faccio qui?!?-
Pov's Sasuike
Mi ritrovai immersa fino al collo di fanghiglia.
Quel maledetto uccellaccio mi aveva buttata nel fango!
Nuotai a fatica verso la riva, ostacolata dalla moltitudine di bambini che continuavano a cadere dal cielo, buttati, come me, in quel lago di fango da quegli uccelli scheletrici.
Quando finalmente riuscì ad uscire da quella disgustosa fanghiglia, ebbi modo di guardarmi intorno.
La prima cosa che mi saltò all'occhio, fu la scritta sorretta da due cigni neri, ornamenti di un cancello arrugginito, con spuntoni minacciosi.
SCUOLA DI EDUCAZIONE AL MALE
E DIFFUSIONE DEL CRIMINE
Mi soffermai incredula a contemplare quella scritta, prima di distogliere lo sguardo, spostando la mia attenzione su quello che stava accadendo intorno a me
Notai che file e file di bambini, venivano messi in riga da spaventosi lupi umanoidi.
«Forza! Forza! Sbrigatevi razza di scarafaggi nulla facenti!»
Ringhiò uno dei lupi, schioccando la propria frusta sopra le teste dei bambini, colpendo a vuoto.
Senza farmi troppe domande, mi infilai tra quei ragazzini informi, alcuni avevano i volti sfregiati, altri avevano i capelli di un colore innaturale, tipo rossi o bianchi, ma tra tutti, uno di loro saltava subito all'occhio.
Un ragazzo dai lunghi capelli bianchi, tenuti all'indietro da un nastro rosso, in testa delle corna nere, ricurve, e gli occhi rossi, che trasmettevano una tale freddezza da far raggelare il sangue di chiunque li incroci. Anche il mio.
-Cosa ci faccio qui?!?-
Hola:
FINALMENTE! ÒwÓ
Maledetto sia il blocco dello scrittore >:(
Lo so, ci ho messo tanto, ho dovuto interrompere l'aggiornamento della storia "Amore a mezzanotte".
Cosa che mi è molto dispiaciuta.
Oh beh, spero che il capitolo vi piaccia! Nel prossimo capitolo ci saranno le introduzioni di personaggi molto importanti ai fini della trama. ^^
Stellinate e commentate
Adieuuu😘
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