Undertaker x Reader - A Smile In The Shadows

NOTA AUTRICE:
Ed ora, a grande richiesta -fatta per la precisione da VcomeEpsilon e KamiMorou, spero vivamente che vi soddisfi come ha soddisfatto me scriverla. Scusate il ritardo! >.<
E ovviamente spero che piaccia anche a chiunque altro la leggerà!
Se poi poteste lasciarmi una stella e un commento in cui mi fate altre richieste, sarebbe gradito ü
Beh ora vi lascio alla lettura, buon divertimento!

~~~~

Titolo: Undertaker x Reader - A Smile In The Shadows
.
.
.
DAL TESTO:
Te ne sei accorta la mattina dopo. Non volevi crederci quando hai visto il suo corpo senza vita sdraiato sotto le coperte, sembrava tanto sereno da credere che fosse solo addormentato. Ma quella volta, quando hai provato a svegliarlo, sussurrandogli parole dolci all'orecchio, aprendo le tende, dandogli il solito bacio sulla guancia... poi scuotendolo, pregandolo, piangendo con la fronte appoggiata al suo petto... quella mattina nulla ha funzionato.
.
.
.
Autore: LaSpanata | Pubblicata: 08/07/2016 |
Aggiornata: 08/07/2016 | Rating Giallo
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Capitoli: 1 -
Oneshot | Completa
Tipo di Coppia: Het | Note: Missing Moments |
Avvertimenti: Nessuno
Personaggi: Nuovo Personaggio, Undertaker

~~~~

Ed eccolo qua, ormai quel giorno è giunto.

Sapevi che sarebbe arrivato, lo aspettavi da ormai un anno. Ma il destino non poteva più rimandare, o forse non voleva.

Con la scusa del sonno lei se l'è portato via in silenzio, proprio quando tu non potevi fermarla, e lei lo sapeva.

Il tuo caro padre, l'unico uomo che hai mai amato così candidamente, così profondamente, come solo una figlia può fare con un genitore... portato via in quella notte tanto pacifica quanto portatrice di catastrofe, tanto bella quanto orrenda, tanto serena quanto carica di tempesta.

In quella triste notte, la Morte ha agito.

Te ne sei accorta la mattina dopo. Non volevi crederci quando hai visto il suo corpo senza vita sdraiato sotto le coperte, sembrava tanto sereno da credere che fosse solo addormentato.

Ma quella volta, quando hai provato a svegliarlo, sussurrandogli parole dolci all'orecchio, aprendo le tende, dandogli il solito bacio sulla guancia... poi scuotendolo, pregandolo, piangendo con la fronte appoggiata al suo petto... quella mattina nulla ha funzionato.

Ti ricordi di come i domestici ti hanno portata via da quella stanza in cui era calato un freddo invernale che mai più sarebbe passato, ti ricordi di come sei stata coccolata da tutte quelle persone da cui non volevi farti toccare, ti ricordi del senso di vuoto che hai provato nel momento in cui hai realizzato la verità. Lo stesso senso di vuoto, e disperazione, che ti opprime ora, mentre ti prepari per il suo funerale.

Un vestito di velluto nero, bellissimo nella sua semplicità, denotata dalla totale assenza di decorazioni.

Guanti al gomito neri, stesso tessuto, scarpe con tacco medio, nere come la pece.

A completare il tutto, un triste velo di seta nera che ti ricade morbidamente sul volto, a cercare di nascondere le tue lacrime, che nella lenta discesa lungo e tue guance si trascinano dietro anche il trucco color tenebra.

Ora sei pronta.

Pronta a lasciar andare l'ultima persona che hai in questo dannato mondo, d'ora in poi la servitù si occuperà di te, non hai più nessun altro.

Entri in chiesa, hai dato disposizioni perché i domestici ti tenessero alla larga da chiunque cercasse di avvicinarsi, per confortarti o altro, poichè non vuoi nessuno, non vuoi parlare con nessuno, non vuoi entrare in contatto con nessuno.

Ti siedi in un angolino isolato, e stai a testa bassa tutto il tempo.

Non parli nemmeno quando il prete ti chiede di farlo, appena prima del termine della cerimonia...

Subito dopo ti alzi ed esci in fretta dalla chiesa, hai pianto in silenzio fino a quel momento, ormai è un'abitudine, una cosa che quasi non riesci a smettere di fare. E poi, sei concentrata sui tuoi pensieri.

Tra non molto seppelliranno quell'uomo, quel corpo ormai freddo che ti è stato accanto per tanti anni.

Per l'ennesima volta ti isoli dagli altri, allontanandoti persino dai tuoi domestici, andando a sederti sotto un albero poco lontano dalla tomba, che adesso un uomo con lunghissimi capelli argentei sta riempiendo di terra, ponendo così definitivamente fine ai contatti di tuo padre con la sua precedente vita terrena.

A quella vista ti rannicchi, portandoti le gambe al petto e circondandole con le braccia, sulle quali appoggi poi la fronte per riprendere a singhiozzare, in silenzio.

Tutti gli altri, poco dopo, iniziano ad allontanarsi e disperdersi, e si riavviano sulla strada di casa a capo chino.

Tu però rimani lì, non hai intenzione di muoverti.

Non ora, almeno.

Presto i singhiozzi iniziano a diminuire, fino a cessare del tutto, ma le lacrime non smettono di scorrere sul tuo viso tirato e stanco, rovinato ulteriormente dal trucco sbavato...

Rimani in quella posizione finché non senti un tocco leggero sulla tua spalla, una mano che si chiude lentamente e molto delicatamente attorno alla tua pelle, così alzi la testa e ti giri appena per vedere chi è, non provi nemmeno a sistemarti e renderti un minimo presentabile.

Quello che vedi è un uomo che indossa una lunga giacca nera con il colletto alto, sulla quale passa una fascia grigio scura, chiusa su un fianco con un gran fiocco. In testa porta un cappello a cilindro basso dello stesso colore del vestito con una striscia di stoffa molto simile a una coda che ricade morbidamente dietro di lui. Attorno alla vita tiene una catena arricchitta da camei.

I suoi occhi sono completamente nascosti da una frangia color argento, esattamente come i suoi capelli, inverosimilmente lunghi. Il collo è diviso in orizzontale da una cicatrice così come il volto, ma diagonalmente.

Ti sorride.

<<Ohoh, cosa abbiamo qui, una ragazza triste?>> chiede con un tono di voce stranamente allegro, e subito dopo ridacchia.

Ridacchia in un modo talmente fastidioso, quindi abbassi la testa aggrottando impercettibilmente le sopracciglia, e subito noti la sua mano saldamente stretta sulla tua spalla.

Le unghie sono nere, molto lunghe, più di quelle di una donna.

<<Non... non sono affari vostri>> rispondi con la voce ancora rotta dal pianto silenzioso.

<<Ohw, oltre alla tristezza vedo anche molto odio nei vostri dolci occhi, o mi sbaglio?>>

Si avvicina al tuo volto allargando appena quel bel sorriso che lo rende stupendo nonostante gli occhi siano abilmente nascosti.

Tu ti giri ancora, lo guardi in volto.

Ha detto che hai degli occhi dolci, o sbagli? Non puo' essere... vero?

<<...come avete detto?>> gli chiedi spaesata, mentre lui si siede accanto a te e tira fuori da chissà dove un vaso molto simile a quelli per le ceneri dei defunti. Lo apre e ne tira fuori un biscotto a forma di osso

Che sia un biscotto per cani?

Guardandolo mentre lo mangia allegro tu sorridi impercettibilmente, sei convinta che nessuno potrebbe mai vederlo, specialmente lui con quella frangia a ostruirgli la visuale...

Ma invece lui gira la testa nella tua direzione, e hai la sensazione che ti rivolga un sorriso affettuoso, pieno di amore.

Cosa molto inusuale per un becchino come lui.

<<Vi ho fatta sorridere, eh?>> appoggia delicatamente una mano sulla tua guancia, e la pulisce dalle lacrime e il trucco con l'ausilio del pollice, la lunga unghia nera ti graffia appena la pelle, ma senza farti male.

Tu rimani sorpresa dal fatto che se ne sia accorto, e lui ridacchia avvicinando il viso al tuo.

<<Vi starete chiedendo come ho fatto a notarlo, vero? Beh, è semplice: io sono un esperto in fatto di sorrisi e risate>>

Allontana appena la mano dalla tua guancia, e sempre delicatamente la porta alle tue labbra, iniziando a sfiorarle appena con l'indice.

<<Cosa... che state facendo?>> mormori seguendo il suo dito con lo sguardo.

Lui allora lo preme appena contro le tue labbra, per farti segno di non parlare.

Poi sposta il dito contro l'angolo sinistro della tua bocca, sollevandolo, in modo da creare un mezzo sorriso.

Grazie a questo gesto ridi appena, è strano come quell'uomo sia riuscito a portarti un po' di luce in quella giornata nera, anche se è vestito di colori così freddi e scuri ti ha fatto sorridere, anche ridere, nonostante proprio poco fa tu abbia perso tutte le ragioni per farlo.

Per cui lo abbracci di slancio, nemmeno ci pensi, è una reazione del tutto normale. Ma lui non ci rimane sorpreso, no, anzi si limita a sorridere divertito.

Ti allontana dolcemente, tenendoti le mani sulle spalle, ma con il viso molto vicino al tuo.

Anche se non riesci a vederli, ti guarda con i suoi occhi fissi nei tuoi, il sorriso non ha abbandonato le sue labbra, però ha lasciato le tue.

La tua espressione ora appare sconsolata, sorpresa, anche delusa forse...

Senti le lacrime che tornano a riempirti gli occhi, ma prima che ne possa cadere anche solo una, l'uomo di fronte a te inizia a ridacchiare di nuovo.

<<Aspetta, credo che così sia meglio>>

E subito dopo ti ritrovi ben appoggiata al tronco dell'albero, la mano destra del becchino appoggiata sul tuo collo, la sinistra appoggiata a terra, vicino alla tua...
E le labbra posate sulle tue.

Sgrani gli occhi, tutto ti aspettavi, tutto meno questo...

Dopo un attimo, però, lui si allontana di nuovo, le sue labbra riacquistano il solito sorriso.

<<Meglio, non trovi?>> chiede raddrizzandosi il cappello.

Tu in risposta annuisci decisa, adesso anche il tuo volto è attraversato da un sorriso finalmente sincero...

Riavvicini il volto al suo, lo baci di nuovo, e di nuovo, e ancora e ancora, anche lui fa lo stesso, trasportati da una passione scoperta solo pochi minuti prima.

Le vostre lingue si cercano, si toccano, si intrecciano quasi come se stessero ballando, e la sua mano sinistra afferra delicatamente la tua destra, tirandosela al petto, quasi non volesse correre il rischio di farti scappare.

Dopo un po' vi separate, ma le vostre labbra sono ancora unite da un sottile filo di saliva, tu respiri affannosamente cercando di regolarizzare il respiro, mentre il becchino sembra ne abbia meno bisogno di te.

La sua mano stringe più forte la tua, tenendola proprio sopra il cuore, a quanto pare non vuole lasciarti andare mai e poi mai.

Quando ti sei calmata almeno un po', alzi lo sguardo su di lui, si è tolto la frangia dagli occhi, rivelando il suo volto in tutto il suo splendore.

È l'uomo più bello che abbia mai incontrato in vita tua, non ci sono dubbi.

Quando ti soffermi sui suoi occhi arrossisci appena, e subito dopo lo abbracci. Lui ridacchia di nuovo.

<<Oya, vi siete forse imbarazzata?>> chiede con il suo solito tono allegro, ma tu non gli rispondi.

Affondi semplicemente il volto nella sua veste, ma non per nascondere le lacrime.
Questa volta, tu sorridi.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top