Linee
Odore acre di parole al vento
mentre lacero l'ombra di un confine.
Lunga, sui palmi,la linea del dolore
troppo corta quella della vita.
E mi estraneo dalla mia carne
come non avessi più membra,ne ossa
in spazi ciechi in cui l'occhio non arriva
dove il tempo è una finta dimensione.
Mi muto, mi trasformo,in un gioco alchemico
dentro un universo sintetico
senza alcun nome.
Asettiche parole nude
plasmano forme di luce astratta
che rimbalzano nel buio
nel vuoto,che tutto nasconde
e nel mio silenzio ora
si aggiunge il nulla.
Pea Giuseppe
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