7 - Miti
"Brutta pazza!!!" mi strillò Marty, e mi saltò addosso, cominciando a farmi il solletico. Ma come faceva a sapere sempre cosa provavo???
"Esatto, è proprio quello che sei!!!" riuscii ad esalare, in mezzo alle risate.
Dal pavimento, sul quale ero acciambellata per riprendermi dalla... "violenza" dell'azione, alzai lo sguardo... ero bollente, mi sentivo bollente... ma questo non c'entrava. O forse c'entrava, col fatto che, nel vedere l'espressione di Michele, dapprima tesa, poi rilassata, il mio sorriso diventò un sorriso dolce e le guance smisero di farmi male.
"Criminale" mi disse. Bella coppia. Brigante e criminale...
"Brigante" gli dissi. Che soddisfazione...
"Facevi finta???": gli occhi di Michele divennero una fessura...
"Più o meno" non mentii, sorridendo innocentemente. Mi chiesi se la mia falsa aureola avrebbe sortito effetti...
"Ma brava" commentò Michele, e nei minuti a venire, in cui parlammo in tre della musica, scoprendo i gusti musicali l'uno dell'altro, scoprii con mio immenso gaudio che il tempo che prima credevo passare infinito non lo era per niente. Anche se infinito (come sarebbe dovuto essere prima, secondo la mia percezione) più infinito (come ora sentii passare il tempo) era pur sempre uguale a infinito (cosa che mi ricordò la campanella).
"Driin" ebbe la diretta conseguenza di un "uff" generale: forse ora Marty, autrice dello sbuffo più forte (e della faccia più stranita dopo ciò...) aveva capito perché Michele era troppo mitico.
"Au revoir, madames, ça serait tousjours un plaisir de parler avec vous" concluse Michele, prima di scomparire; e, sempre prima di scomparire, mi sorrise. E ricambiai... Per fortuna, allora, non ce l'aveva con me perché avevo finto... poiché, in fondo, non avevo finto poi tanto. Ero quasi ancora depressa... no, davvero, stavo tornando depressa, meno di prima certo; ma stavo ricadendoci, senza appoggio morale.
"Buongiorno" disse la professoressa; ed io esultai! Non mi ricordavo che avessimo la Mitelli l'ora dopo l'intervallo... la prof più MITICA di tutte quelle esistenti al mondo: spiegava bene, rendeva le cose interessanti, e faceva ridere. Non ero particolarmente esperta di come un prof potesse rendere una cosa interessante o più facile da comprendere, e per questo la ammiravo ancora di più; mentre una persona che non mi facesse ridere era difficile da trovare.
Mi sedetti sorridendo, e sorridendo mi sedetti. Avevo vicino la mia migliore amica, conoscevo un tizio fantastico che voleva fare amicizia con me, e stavo per ricevere una lezione (... nel senso scolastico della parola......) sicuramente interessantissima dalla mia prof preferita. Cosa fare, a queste condizioni? Ingoiai l'amaro boccone, pronta a tirarlo fuori la sera, al buio, sotto le coperte, nascosta al mondo crudele...
Quasi mi stavo deprimendo, così riflettendo, ma proprio in quel momento la prof disse: "ODDIO!!!", e allora risi, lasciandomi andare.
"Cosa succede?" domandò la prof, come se la colpevole della mia risata fossi io... e come se quella strana non fosse lei... Un suo modo di fare che me la rendeva simpatica sin dal primo giorno di scuola.
"Qualcosa" risposi, tentando di rendere il sorriso normale, senza mostrare i denti; per quanto bianchi fossero.
"Bene! Qualcosa di bello o brutto?"
Sì, lo so, era proprio strana 'sta prof.
"Bellissimo" mi scappò di scoprire i denti, e una gomitata mi arrivò dalla mia destra... "Che cosa c'è?" sussurai.
"Lo sai benissimo" mi sussurrò 'la mia destra' (Marty) di ricambio, ammiccando alla porta. Cioè... ancora credeva in quella favola?
"Cresci" conclusi, accorgendomi in quel momento della rima che aveva fatto: era stata volontaria? Mah.
Mi voltai nuovamente verso la prof, che mi sorrideva silenziosa. Era simpatica, molto simpatica, ma le piaceva avere gli sguardi puntati su di lei (una cosa che non avrei mai capito), anche se non l'ascoltavamo; soprattutto quando spiegava. E considerava anche solo il suo entrare in classe come una spiegazione.
"Scusi prof" mi scusai, tentando di assumere un'amabile aria pentita e contrita; e, che avesse funzionato o non fosse servita, lessi il perdono sul viso della prof.
"Allora... oggi vi spiegherò i miti greci" esordì; e "Nooooooooooo" fu la scherzosa reazione della classe. Mi sentii felice a quel calore, e all'idea di quanti miti si accumulassero nella mia giornata.
"E invece sì. Allora..." ripartì la prof, e aprii il quaderno, sorridente, pronta a passare altre sedici ore consecutive come quella che si intravedeva all'orizzonte.
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