Red Rose - Kang Yoochan (ACE)
Richiesta da: IlaryDarkQueen
Non appena la porta venne spalancata, l'atmosfera della serata cambiò drasticamente.
Feci un semplice passo avanti per poter entrare in camera da letto e, sorridendo, rivolsi uno sguardo al mio fidanzato che era sdraiato sul letto con un'espressione sensuale.
Fra le labbra carnose reggeva una rosa rossa privata delle spine. Il colore era quasi sgargiante ed era in contrasto con quello della sua bocca molto più chiara.
‹‹Ehi...›› mi disse con voce seducente.
Risposi allo stesso modo e mi avvicinai di più a lui. Sorrisi dolcemente e piegai la testa di lato, poi appoggiai una mano sotto al suo mento.
Chan si alzò dal letto e si ritrovò a pochi centimetri di distanza dal mio viso. Il suo sguardo era penetrante ed i suoi occhi erano lucidi.
‹‹Non aspettavo altro che il tuo ritorno...›› sussurrò, avvicinandosi al mio orecchio.
La sua voce era vellutata e leggermente alterata a causa del fiore tra le labbra. Nonostante ciò, la trovai la cosa più sexy al mondo. Dei brividi mi percorsero l'intera spina dorsale, proprio come una scossa elettrica. Dovevo ammettere che faceva il suo effetto.
Mi prese per i fianchi, facendomi avvicinare ancora un po' al suo corpo che emanava un calore inebriante. I nostri petti erano vicinissimi ed ogni respiro venne tagliato quando si sfilò la rosa di bocca e mi baciò.
Le sue labbra morbide non avevano un sapore dolce, eppure non resistetti nel ricambiare con tutta la passione possibile.
Chan spostò le mani poco più sopra ai fianchi mentre io, che avevo avuto le braccia strette al suo collo, cominciai ad accarezzargli i capelli scuri. Amavo toccarli, al tatto erano soffici come la seta.
Senza mai dividerci da quel contatto tanto desiderato, mi fece fare un mezzo giro per farmi toccare il letto con le cosce.
Mi sedetti piano piano e gli strinsi le mani sul viso. Aveva la pelle liscia e candida, frutto di tante maschere e prodotti di bellezza che doveva utilizzare per il lavoro.
Ansimò a quel contatto. Avevo le mani fredde ma, si scaldarono subito a causa delle sue guance che bruciavano.
Sorrisi dolcemente, sapendo perfettamente dove tutto ciò ci avrebbe portati a finire.
Contenta, mi stesi sopra alle sue coperte e lui sopra di me.
In quel momento, il suo corpo mi stava sovrastando. Le mie spalle minute in confronto alle sue non erano nulla, ma mi piaceva così. Amavo accarezzargliele, sentire i suoi muscoli sotto alle dita.
Alzai di poco il busto e in modo molto lento gli sfilai la maglietta che indossava, poi glie la passai. Lui la lanciò ai piedi del letto, facendo fare, un secondo dopo, la stessa fine anche alla mia.
Gli accarezzai il ventre. Aveva dei pettorali sodi e degli addominali scolpiti.
Piano piano cominciò a baciarmi il collo, così piegai la testa per lasciargli più libertà di fare. Quella scia non era niente di innocente, i suoi baci erano umidi e lussuriosi.
Scese fino ad arrivare alle clavicole.
Lo beccai guardarmi il petto, poi fece per farmi alzare la spalla. Voleva di sicuro slacciarmi il reggiseno.
Infilò una mano dietro alla mia schiena e mi venne un brivido. I suoi palmi erano caldi e le sue dita affusolate erano delicate sulla pelle. Alla cieca, cercò il gancetto, ma dopo dieci secondi che non riusciva a trovarlo mi guardò con sguardo confuso.
Ridacchiai sommessamente.
‹‹Si slaccia da davanti...›› sussurrai.
‹‹Potevi dirmelo prima...›› rispose, alzando gli occhi al cielo.
‹‹Che divertimento ci sarebbe stato sennò?››
Sbuffò sonoramente poi, provvide a sfilarmi anche la parte superiore dell'intimo.
Io, invece, non volevo andare troppo veloce, al contrario suo non ero affatto impaziente. Ero pronta a godermi ogni attimo di quella serata di fuoco.
Decisi che non era ancora il momento di correre all'azione, mi piacevano troppo le sue attenzioni. Amavo quando Chan mi faceva le coccole, aveva talento.
Lui non sembrò del mio stesso parere e mi abbassò i pantaloni.
Con una mano, passò tutto il mio addome fino ad arrivare all'orlo dei miei slip. Li superò, andando ad accarezzarmi l'interno coscia. Ero molto sensibile ed in meno di un secondo ansimai.
Sorrise. Sapeva che era proprio lui la fonte del mio piacere.
Mentre continuava a passare il palmo per tutta la lunghezza delle cosce, slacciò il bottone dei suoi jeans con un semplice movimento delle dita e fece insinuare la mano destra all'interno della zip aperta, fino ad arrivare a poter toccare con i polpastrelli il sottile tessuto dei suoi boxer.
Molto lentamente abbassò i miei slip, che finirono ai piedi del letto assieme a tutti gli altri nostri indumenti.
Con il dito medio toccò molto delicatamente la mia apertura, godendo del fatto che già fossi abbastanza eccitata.
Gemetti di piacere a causa di quel tocco leggero ed un altro brivido mi attraversò la schiena. Volevo sentire di più.
Mossi i fianchi in avanti, cercando la mano di Chan. Lui non si perse quel particolare, iniziando a darmi ciò che desideravo. Lentamente, passò un polpastrello per la linea della mia intimità, poi cominciò a darmi piacere.
Dopo pochissimo, lui capì che non mi bastava ciò che stava facendo, così portò piano piano i suoi diti medio e anulare davanti a me e lentamente mi penetrò. Gemetti più forte di prima.
Mi aggrappai al suo braccio muscoloso e lo strinsi forte. Ciò che stavo provando era indescrivibile.
Dal basso ventre fino a tutto il mio corpo si era dispero un calore tale che avevo cominciato a respirare a fatica. Avevo il fiatone e non riuscivo a far altro che ansimare.
‹‹Chan...›› sussurrai.
‹‹Dimmi piccola...›› rispose lui.
Non gli risposi, troppo occupata a provare piacere. Per un attimo mi sentii in colpa del fatto che lui stesse dando attenzioni solo a me mentre io non stavo facendo nulla per lui.
L'unica cosa che lo separava dall'essere completamente nudo erano i boxer neri che ancora indossava. Durarono poco addosso a lui.
Glie li sfilai velocemente facendolo finalmente gemere. Non aveva aspettato altro in tutto quel tempo.
La sua erezione era gonfia e pulsante. Feci un respiro profondo, poi la presi fra le dita.
L'accarezzai dolcemente, iniziando solo poco dopo a dargli veramente soddisfazione. Passai più volte il polpastrello sopra alla punta della sua virilità, vedendolo inarcare la schiena e facendogli tendere tutti i muscoli.
Girò la testa di lato.
Trovai la sua mascella davvero eccitante. Aveva il volto sudato e sulla fronte aveva appiccicata qualche ciocca di capelli.
Mi alzai e glie le tolsi io, attaccando per l'ennesima volta le sue labbra piene.
Chan mi fece ristendere un secondo dopo e si inginocchiò di fronte al mio corpo. Respiravamo entrambi pesantemente, il suo petto faceva su e giù a ritmo degli ansimi.
Molto lentamente si fece spazio nelle mie carni, penetrandomi. Chiusi gli occhi e mi sciolsi a quella sensazione sconvolgente.
Mi morsi il labbro inferiore poi mi sporsi per ricominciare a baciarlo.
In modo lento e provocatorio Chan cominciò a muovere i fianchi più velocemente.
Riuscivo a percepire il battito accelerato di lui mentre entrambi non facevamo altro che perderci nella lussuria.
I suoi occhi erano velati di desiderio e le sue labbra rosse e gonfie a causa di tutte le volte in cui ci eravamo baciati.
La stanza da letto, che prima era stata silenziosa, oramai era colma dei nostri sospiri e gemiti. Nessuno dei due si stava trattenendo più.
Chan, che si sentiva quasi al limite, aumentò la velocità e l'intensità dei suoi movimenti, bramoso di terminare il prima possibile. Infatti, con solo due spinte, venne.
Lo vidi chiudere gli occhi per un secondo e portare indietro la testa.
La sua fronte imperlata di sudore era segno di quanto si fosse impegnato. Sorrisi non appena si stese accanto a me. Era esausto.
Velocemente, mi aggrappai al suoi braccio muscoloso e ci strofinai sopra il viso.
‹‹Chan...››
‹‹Dimmi, piccola...››
‹‹Mi piaci davvero tanto››
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