I Thought I Was Alone - G-dragon x Seungri (BIGBANG)
‹‹Senti, io mi sa che stasera esco un po'. Non è che mi copriresti con il manager?›› mi chiese Jiyong mentre si metteva una giacca di pelle abbastanza elegante.
‹‹E dove andresti sentiamo? Sono le undici passate...››
‹‹Non lo so, in qualche locale. Pensavo a Gangnam oppure a Itaewon. Lì è anche pieno di ragazze, magari rimorchio pure...››
Il mio compagno di stanza tirò fuori dalla tasca della giacca un pettine, si sistemò per bene i capelli, poi andò verso il bagno.
‹‹Sai che come idea non mi piace affatto? Per uno come te non è proprio sensato andare in giro come se niente fosse...››
Vidi la sua testa arancione sbucare da dietro la porta.
‹‹Dai mamma, sono abbastanza grande per badare a me stesso. Poi ho bisogno di staccare la spina. Le prove, i video, le registrazioni, sono stanco...››
‹‹E il tuo staccare la spina sarebbe questo? Andare ad ubriacarti in qualche locale in compagnia di una ragazza che non rivedrai mai più? Bello...››
Non è che non mi piacesse l'idea che si andasse a divertire la sera, nemmeno che andasse in qualche locale a ballare. L'idea che odiavo di più era che potesse veramente abbordare qualche ragazza e portarsela a letto. Jiyong era un abile conquistatore ed in poco tempo sarebbe riuscito nell'impresa.
Da quando avevo capito di provare dei sentimenti per lui, avevo iniziato a fare più attenzione a ciò che mi diceva, a preoccuparmi (forse anche un po' troppo) e ad ingelosirmi per le piccole cose.
‹‹Mamma? Davvero? Non hai di meglio da fare?›› ribattei.
‹‹No Seunghyun, proprio perché non ho di meglio da fare esco stasera. Grazie della preoccupazione, ma sul serio, so cavarmela... - fece una piccola pausa e si avvicinò all'uscita – solo, coprimi con il manager, ok?››
Le sue parole parvero quasi come una preghiera e la sua voce si era fatta leggermente più bassa.
Chiusi un secondo gli occhi e sbuffai sonoramente. Dopotutto non potevo obbligarlo a rimanere per tutta la serata in camera con me. Potevo capire perfettamente ciò di cui aveva bisogno.
Speravo solo non facesse qualche stupidaggine o provasse a portare qualche esterno nel dormitorio. Poi sì che sarebbero stati guai...
‹‹Ok, ma non fare casino, intesi? Se vieni coinvolto in un qualche scandalo, poi tutta la band ne risentirà››
‹‹Oh grazie mille! Allora io vado, eh! Ciao!›› sentii urlare, poi la porta del dormitorio sbattè rumorosamente.
Misi una mano sulla fronte. Non avrebbe mai imparato...
Sbloccai il cellulare e tornai a ciò che stavo facendo prima che il mio compagno di stanza mi interrompesse: scorrere le foto di Instagram.
Oltre al mio profilo principale, quello che tutti ormai conoscevano, ne avevo un altro privato, non verificato, in cui potevo seguire e guardare tutto ciò che mi pareva e piaceva.
Scorrendo la home, mi apparve una foto che Jiyong aveva pubblicato la sera prima. Ritraeva lui, a mezzo busto, con una giacca di Chanel appena comprata. La cosa che mi colpì subito era il fatto che oltre a quel capo di abbigliamento non indossava altro.
Lo trovai estremamente sensuale.
Ero abituato a vederlo senza maglia, dopotutto condividevamo la stessa camera da letto, però vederlo in quel modo mi fece un altro effetto.
Aveva l'addome e i pettorali lucidi, quasi come se fosse stato sudato, mentre i suoi capelli arancioni sembravano bagnati.
Mi morsi il labbro inferiore e distolsi lo sguardo dallo schermo.
Mi immaginai Jiyong in quello stato davanti a me, mentre si toglieva la giacca in modo sensuale. Era rimasto senza nulla sopra e a coprirlo erano solo quelle goccioline trasparenti di sudore.
Mi sentii avvampare. Poggiai le mani sulle guance, avevo la pelle calda e di sicuro ero arrossito come uno scemo. Come potevo essere così pervertito?
Sospirai e poi riguardai la foto. Nonostante tutto però, era così eccitante...
Con la mano, cominciai ad accarezzarmi il petto e piano piano scesi fino all'addome.
Già avevo iniziato a sudare e la maglietta del pigiama si fece opprimente e stretta, così me la sfilai velocemente.
Chiusi gli occhi perso in un forte stato di libido e cominciai ad ansimare sommessamente mentre mi pizzicavo uno dei capezzoli con le dita.
Appoggiai il cellulare sopra alla scrivania che vibrò non appena toccò il piano. Lo ignorai. Non volevo interruzioni, ogni questione esterna sarebbe venuta dopo.
Tirai su i fianchi per riuscire a togliere i pantaloni della tuta e con un piede li spostai al bordo del materasso. Ero quasi nudo, mancavano solo i boxer.
Sospirai. Passai la mano sopra alla mia erezione coperta e, con movimenti circolari, iniziai a stimolarmi dolcemente.
Alzai l'orlo dei boxer e finalmente mi liberai del tutto. Lanciai l'indumento sul pavimento con noncuranza. Non mi importava che fosse rimasto sul pavimento per tutta la notte, di sicuro mi sarei inventato una scusa per giustificarmi.
Presi in mano il membro ormai pulsante e gonfio e iniziai a fare su e giù con il polso, all'inizio con movimenti lenti e controllati, ma andando avanti, diventarono sempre più veloci e meno delicati.
Immaginai Jiyon davanti a me, la sua mano sulla mia erezione ed il suo viso lussurioso, pronto a darmi sempre più piacere. I suoi capelli erano bagnati dal sudore e alcune ciocche erano appiccicate alla sua fronte perlacea.
Ad un tratto quell'immagine tanto eterea venne sostituita da un'altra in cui il mio amico, sempre di fronte a me, mi guardava con uno sguardo che trasmetteva un misto fra confusione e spaesamento.
Mi ci vollero alcuni secondi per capire che non me lo stavo immaginando, ma era veramente in piedi davanti al letto ad osservarmi.
Con uno scatto fulmineo afferrai il piumino e mi coprii fino alle scapole, come per riuscire a nascondere tutto l'imbarazzo che stavo provando in quel momento.
Avevo le guance che bruciavano, mi sentivo così male nei suoi confronti. Come avevo potuto fare quelle cose pensando al mio compagno di stanza? Ero stato davvero così pervertito?
Jiyong si mosse e si spostò al lato del letto. Sul volto aveva un sorriso del quale non riuscivo a capire la natura. Sembrava quasi divertito.
‹‹Ah, questo è quello che fai quando non sono in casa con te, interessante...›› disse quasi sussurrando.
Non risposi, mi limitai soltanto ad evitare i suoi occhi indagatori, guardando il lenzuolo bianco sopra alla trapunta.
‹‹Ero rientrato perché avevo scordato di prendere il portafogli. Me ne sono accorto solo a metà strada. Ti ho mandato un messaggio. Ora capisco perché non hai risposto...›› continuò lui.
Iniziai a giocherellare con le dita, all'improvviso le mie unghie erano diventate così interessanti che non potei far altro che osservarle.
‹‹Allora? Non dici nulla?››
Alzai la testa di scatto con gli occhi spalancati.
‹‹Cosa devo dire? Provare a giustificarmi mi sembra inutile, ormai mi hai beccato... - feci una piccola pausa e ci pensai un attimo – hai ragione scusa, stavo controllando se il mio joystick funzionasse, sai, volevo giocare alla Play...››
Accennai un sorrisetto divertito alla mia battutaccia e lui fece lo stesso, poi rivolse il suo sguardo al pavimento. Non notai subito ciò che aveva attirato la sua attenzione, solo quando mi sporsi leggermente per curiosità li vidi: i boxer che avevo lanciato prima.
Jiyong scosse la testa e ridacchiò. Si abbassò e li raccolse. Se li rigirò fra le mani, quasi come a volerseli studiare nei minimi dettagli, poi li appoggiò sopra al comò che si trovava accanto alla porta.
Trovai il suo comportamento esasperante. Non riuscivo a capire cosa volesse fare. Perché non prendeva ciò che stava cercando e non se ne andava? Pareva quasi come se stesse temporeggiando.
‹‹Non prendi il portafogli? Hai detto che te l'eri scordato...›› azzardai a dire.
‹‹Giusto, ero tornato per quello...››
Fece per cercarlo sotto al suo cuscino e dopo nel cassetto più alto del comodino. Da lì tirò fuori un portafoglio in pelle marrone che subito dopo aprì, come per controllare se dentro ci fossero i soldi. Da lì estrasse una bustina viola fin troppo familiare.
‹‹Non mi va più di uscire, tanto non mi stavo divertendo... - si bloccò un secondo per rivolgere il suo sguardo sul mio. Si morse il labbro e continuò – qui invece so che mi divertirò molto››.
Non separandoci mai da quell'intenso contatto visivo, si fece sempre più vicino a me, poi afferrò le coperte che mi avevano avvolto fino a quel momento e le scostò di lato.
Salì sopra di me, sovrastandomi e appoggiando i palmi sopra ai miei pettorali.
Dovevo ammettere che quel suo cambio di programma non mi dispiaceva affatto. Nonostante fosse stato così inaspettato e all'inizio anche leggermente imbarazzante, ci ritrovammo dopo nemmeno un minuto entrambi nudi e sudati.
Jiyong afferrò il mio viso e appoggiò le sue labbra sulle mie. Era la prima volta che riuscivo ad assaporarle. Avevo avuto tante occasioni per poterlo fare, solo che mi ero sempre tirato indietro per paura di poter rovinare il nostro rapporto. Non mi sarei mai immaginato che avesse potuto fare tutto da solo.
Il nostro bacio divenne, ogni secondo che passava, sempre più passionale e umido. Piano piano le sue labbra scesero sul mio collo e lambirono dolcemente la pelle, lasciandomi dei segni quasi invisibili.
Ansimai rumorosamente a quel contatto. Il solo averlo sopra di me mi eccitava così tanto che non riuscii a trattenermi dal toccarmi ancora.
‹‹Quello lo faccio io...›› mi sussurrò all'orecchio.
Mentre mi baciava il petto, con la mano era arrivato alla mia erezione. Era molto abile a darmi piacere, era evidente che avesse molta esperienza.
Chiusi gli occhi e inarcai la schiena per riuscire a seguire meglio i movimenti compiuti dal suo polso. Sospirai e buttai la testa all'indietro. Sorrise, vedendomi in quello stato di estasi.
Avevo il cuore che, nel petto, batteva all'impazzata e non riuscivo più a trattenermi. Il suo comportamento mi stava facendo piano piano perdere ogni ragione.
Aprii le gambe per pretermettergli di posizionarsi meglio fra di esse, sempre continuando quella dolce tortura.
‹‹È la tua prima volta?›› chiese Jiyong.
Non capii subito ciò che intendeva. Era a conoscenza del fatto che non fosse la prima volta in cui andavo a letto qualcuno.
Gli rivolsi uno sguardo spaesato mentre lui iniziò a ridacchiare.
‹‹È la prima volta che vai a letto con un ragazzo?›› specificò.
Sì.
Non risposi ed evitai di incontrare il suo sguardo chiudendo gli occhi. Feci solo finta di non aver sentito ciò che mi aveva chiesto.
Era abbastanza imbarazzante farlo sapere a Jiyong. Lui aveva avuto tantissime esperienze, io al contrario mi ero sempre limitato.
‹‹Seunghyun...››
Percepii il suo polpastrello che risaliva per la linea che divideva i miei addominali per poi fermarsi sul pomo d'Adamo. Afferrò la mia mascella e mi fece alzare il volto.
Riaprii gli occhi e ritrovai il suo viso a pochissimi centimetri di distanza dal mio.
‹‹Non ti preoccupare, rilassati soltanto...››
Non feci in tempo a replicare che aveva posato le sue labbra sulle mie per iniziare un nuovo bacio.
Nel mentre, con l'indice, iniziò a stimolare la mia entrata. In modo molto lento mi penetrò per provare ad abituarmi a quella presenza dentro di me.
Mi morsi il labbro inferiore. Non era doloroso come tutti lo descrivevano, solo, non era nemmeno così piacevole.
Lasciai uscire il fiato che non mi ero accorto di aver trattenuto non appena infilò un secondo dito.
‹‹Se ti faccio male, dimmelo›› disse, allontanandosi leggermente dal mio volto.
Lo vidi sorridere dolcemente mentre io continuavo a mordermi l'interno della guancia.
Iniziò a muovere le due dita, provocandomi sempre più fastidio. Trovai difficile abituarmi ad una sensazione del genere.
Passò poco tempo prima che il rosso decise che era arrivato il momento di fare un passo avanti.
Afferrò le mie cosce e mi fece avvicinare di più al suo corpo. Si trovava in mezzo alle mie gambe con l'erezione fra le mani.
Si sporse verso il comodino per prendere la bustina viola del profilattico e, con i denti, ne strappò un'estremità per poterlo tirare fuori.
Se lo infilò e piano piano cominciò a penetrarmi. Senza accorgermene gli conficcai le unghie nella schiena pallida e provai a divincolarmi per riuscire a scappare da quel dolore insopportabile.
Jiyong cercò di tranquillizzarmi accarezzandomi dolcemente il petto. Sapevo che non era affatto intenzionato a farmi male, eppure quell'iniziale leggero fastidio si era trasformato in peggio, facendomi passare quei pochi secondi in sofferenza.
In me sentivo solo una matassa di emozioni confuse. Non desideravo che si fermasse, volevo continuare a provare piacere, ma non volevo stare male.
Jiyong, quasi come se fosse riuscito a leggermi dentro, iniziò a lasciare piccoli baci ovunque sul mio corpo. Sul viso, sul petto, sul collo, non voleva lasciare un punto scoperto.
Si allungò e si lasciò cadere sopra di me, abbracciandomi forte.
‹‹Come stai?›› mi sussurrò all'orecchio.
Il suo tentativo di tranquillizzarmi mi parve davvero tenero, ma soprattutto inaspettato.
Di solito Jiyong tendeva ad avere un carattere forte, carismatico e deciso mentre in quel piccolo momento di intimità mi aveva rivelato un lato di sé che non avevo mai visto prima.
‹‹Sto bene. Continua...›› dissi quasi pregandolo.
Non se lo fece ripetere due volte, cominciando a muoversi, all'inizio con spinte controllate che a mano a mano, diventarono sempre più irregolari e veloci.
Quasi urlai di piacere quando riuscì a colpire quel fascio di nervi nascosto nelle mie carni.
Sorrise maliziosamente, capendo di essere riuscito a trovare il punto preciso per farmi perdere la testa.
Gli servirono altre poche spinte per farmi venire copiosamente sopra all'addome, mentre lui raggiunse l'orgasmo solo poco dopo.
Rotolò sul letto accanto a me e mi abbracciò forte. Strofinò la fronte sulla mia spalla, poi ci lasciò un veloce bacio.
‹‹Com'è stato? Ti è piaciuto?››
Sorrisi e mi girai verso la sua parte.
Aveva il volto luccicante a causa del sudore, proprio come me l'ero immaginato fino a un'ora prima.
Il fuoco di quella serata di passione stava andando a poco a poco spegnendosi, così rimboccai le coperte in modo da avvolgere entrambi e lo strinsi fra le mie braccia.
‹‹Mi è piaciuto...›› mi limitai a dire.
‹‹Sapevo che mi sarei divertito di più con te che con qualcun altro›› ridacchiò.
Alla fine, mi addormentai avvinghiato al suo corpo sudato e con la mente che ritornava a ripercorrere ogni momento che avevamo condiviso quella sera.
Alle conseguenze ci avremmo pensato il giorno dopo.
Angolo autrice:
Ciao a tutti ragazzi, giuro, sono viva.
Ultimamente sono parecchio impegnata con la scuola, per questo ho un po' lasciato da parte la scrittura. Non appena avrò un po' di tempo (molto probabilmente durante le vacanze di natale), inizierò a scrivere tutte le vostre richieste🥰.
Detto ciò, vi auguro una buona giornata, mangiate bene e non fumate.
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