undici
Arriviamo nel parcheggio della Montgomery e dopo esserci guardate intorno individuiamo il campo da football dove si sta avviando un gruppo di ragazzi, così ci avviciniamo.
«Hey ragazze vi siete perse?» chiede un ragazzo dai capelli biondo cenere con un sorriso ammiccante.
«No, stiamo cercando Jaz e Aidan» risponde Oliv guardandolo dritto negli occhi.
«Ecco la famosa ragazza, non pensavamo esistessi realmente» dice lui guardandola meglio.
«Già, sapete dove sono?».
Il ragazzo indica un punto dietro di noi per poi dire «Quello è Jaz, tra poco dovrebbe arrivare anche Aidan».
Oliv scatta verso il suo amato con un passo degno di una gazzella. Io cerco di seguirla, ma uno dei ragazzi mi fa una domanda, e per quanto voglia andarmene la mia gentilezza ha la meglio.
«Scusa cosa mi hai chiesto?».
«Come ti chiami?» dice lui con un sorriso beffardo.
«Daisy, e ora scusami ma devo raggiungere mia sorella» dico per poi girarmi.
«Aspetta» dice toccandomi un braccio.
«Quindi tu stai con Aidan?» mi chiede lui.
«Cosa te lo fa pensare?».
«Non saprei, dimmelo tu» dice guardando un punto dietro le mie spalle.
Mi volto e vedo il volto di Aidan contratto, come se stesse cercando di contenersi, appena vede che il mio sguardo è posato su di lui rilassa un po' la mascella.
Appena entriamo nell'impianto, i ragazzi si dirigono verso gli spogliatoi, mentre io e Oliv andiamo sugli spalti. La Montgomery è molto più figa della nostra scuola. Ha un enorme prato attorno all'edificio in mattoni, una palestra che farebbe invidia alla University of Vermont e sicuramente il blu delle divise è molto più fashion dei nostri smorti bianco e giallo. E poi, non dovrei dirlo, ma quello 'Stallions' sulla maglia è fantastico.
«Lo sai che dopo questa mi dovrai tipo un milione di favori?» dico guardando mia sorella, devo pure farle pesare questo continuo sballottarmi avanti e indietro.
«Oh ma smettila» dice per poi voltarsi verso il campo.
Quando Jason entra in campo Oliv caccia un urletto e lo saluta con la mano, lui sorride e le manda un bacio.
Favoloso, penso voltando il viso verso il cielo. Diversi ragazzi ridacchiano e si danno di gomito vedendo noi due sugli spalti.
Il loro coach abbaia continuamente ordini ai giocatori. Sono attenti, precisi, molto 'cattivi' quando si colpiscono, non sembra un allenamento di rifinitura poco prima di una partita importante.
Finito l'allenamento, Oliv improvvisamente va giù di testa e si trasforma in una specie di groupie, correndo in campo e chiedendo a Jason se può insegnarle qualche lancio.
Il coach la fulmina con lo sguardo, Jason si stacca da lei e va a parlare con lui, mediando ed ottenendo qualche minuto di campo. Così mentre i due piccioncini giocano a lanciarsi la palla ovale e mia sorella non ne prende una nemmeno per sbaglio, io vado verso l'uscita per risparmiarmi questo scempio.
Mi siedo su un muretto, sperando che si muovano, ma dagli urletti di Oliv e dalle risate di Jason, deduco che continueranno ancora a lungo.
Fa in tempo a uscire metà della squadra dagli spogliatoi, prima che Oliv si degni di arrivare.
«Il tuo ragazzo dov'è?» chiedo guardando dietro di lei.
«Si sta facendo la doccia».
«Okay, noi possiamo andare?» chiedo speranzosa.
«Ovviamente no, ora andiamo a casa di Jason e poi alla partita».
«Ma io dovrei cambiarmi» dico indicando i miei pantaloni della tuta e la maglietta.
«Sciocchina. Ci ho pensato io, a cosa pensavi servisse lo zainetto che ho portato?»
Prendo un bel respiro e mi preparo alla 'fantastica' serata che passerò.
«Puoi andare con Aidan?» mi sussurra Oliv mentre Jason si avvicina.
La guardo e annuisco sconsolata. Inizio a sentirmi un pacco di Amazon.
«Siete pronte?» chiede Jason dopo aver baciato Oliv.
«Si, ma Daisy vuole andare con Aidan» dice Oliv guardandomi.
Lui cerca il mio sguardo per conferma, ma io lo sposto.
«Va bene, dovrebbe arrivare tra poco, si stava asciugando i capelli» dice per poi mettere un braccio sulle spalle di Oliv e dirigersi verso la macchina. Rimango sola, guardando uscire gli ultimi ragazzi della Montgomery che mi lanciano sguardi tra l'incuriosito ed il divertito.
Per passarmi il tempo inizio a guardare Instagram.
«Che ci fai ancora qui?».
Alzo gli occhi dallo schermo e davanti a me c'è Aidan che mi guarda confuso.
«Oliv voleva stare da sola con Jason, quindi... beh» dico soffermando i miei occhi all'altezza delle sue clavicole.
«Ah okay, allora andiamo» mormora per poi andare verso la macchina.
«Come ti siamo sembrati?» mi chiede. Evidentemente lo fa solo per cortesia.
«Siete stati bravi» taglio corto.
«In realtà non è andata benissimo, ma è sempre così prima delle partite» dice con lo sguardo fisso sulla strada.
«Comunque grazie» dice voltandosi verso di me, io accenno un sorriso e poi torno a guardare fuori dal finestrino.
Ci fermiamo davanti a un'enorme villa bianca.
Ci da il benvenuto una maestosa porta verde scuro a cui è appesa una ghirlanda fatta di pigne e foglie, a cui si accede tramite una piccola scalinata in marmo.
«È la casa di Jason?» chiedo con la bocca spalancata.
«Una delle sue case» risponde lui sorridendo.
Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite e lui scoppia a ridere.
«Dai vieni» dice non appena si riprende dalla risata.
Suona il campanello e ad aprirci c'è una donna di mezza età sorridente.
«Ciao Aidan, Jaz è di sopra» dice sorridendogli.
«Grazie Clara» risponde ricambiando il sorriso.
Appena si accorge di me mi fa un gran sorriso e poi dice «Aidan non mi presenti questa bella ragazza?».
«È la sorella di Oliv, la ragazza di Jason» risponde lui.
«Piacere di conoscerti...».
«Daisy, il piacere è tutto mio» intervengo io.
Sorride e poi ci lascia, per continuare a cucinare.
Seguo Aidan su per le scale e per quanto cerchi di non guardarlo i miei occhi scivolano lungo le sue spalle, la sua schiena e beh anche il fondoschiena.
Alla fine delle scale c'è una specie di atrio che si divide in due corridoi, uno a destra e uno a sinistra. Percorriamo il corridoio a destra fino a fermarci davanti a una porta bianca con una maniglia decorata.
Aidan bussa e da dentro la voce di Jason ci invita a entrare.
Jason è seduto sul letto e in mezzo alle sue gambe c'è Oliv, con un telecomando in mano, mentre cerca un film da guardare.
«Finalmente siete arrivati, stavamo scegliendo un film» dice mia sorella tenendo gli occhi fissi sul televisore.
Io e Aidan ci andiamo a sedere ai piedi del letto, ma Oliv ci invita a sederci di fianco a loro, in modo da appoggiare la schiena sulla testiera del letto.
Io mi siedo vicino a Oliv, Aidan si mette di fianco a me. Mi sfiora una gamba con la mano, e le mie guance diventano subito rosse, ringrazio la luce spenta ma ho come l'impressione che lui mi abbia riservato uno sguardo.
Nonostante i continui commenti di Oliv, il film finisce senza nessuno che tenti di strozzarla. Io e Oliv chiediamo di usare il bagno qualche minuto per cambiarci, mentre i ragazzi restano in camera a chiacchierare.
«Lo sai che dobbiamo andare a una partita e non a una festa?» chiedo guardando gli indumenti che escono dallo zaino.
«Tanto lo so che ti piacciono» dice guardando un top nero, «provati questo».
Mentre io lo metto, lei si cambia i leggings con dei jeans aderenti e si mette un top rosso.
«Come pantaloni metti questi» dice passandomi dei jeans strappati.
Usciamo dal bagno e troviamo i due ragazzi esattamente nella stessa posizione in cui li abbiamo lasciati.
«Pronte?» chiede Jason, lanciando un sorriso a Oliv.
«Certo, amore» dice sorridendo.
Quando arriviamo, inizio a capire la differenza tra le partite nella nostra scuola superiore pubblica, e quelle di una scuola come la Montgomery.
Prima di iniziare le scuole superiori, a causa della mia congenita timidezza, i miei avevano preso in considerazione di mandarmi qua, per paura che i 'bassi standard' della scuola pubblica trasformassero la mia timidezza in qualcosa di serio, oppure che diventassi bersaglio di bullismo.
Ma la retta era troppo alta, così abbiamo ripiegato sulla scuola pubblica al motto di «Se è sopravvissuta Oliv, sopravviverà anche Daisy».
La scuola ha un impianto tenuto perfettamente come gli altri edifici, i ragazzi che arrivano alla spicciolata sono tutti atleticamente delle bestie. Alcuni sono canadesi, sperano che la Montgomery gli apra le porte a qualche borsa di studio in qualche college quotato.
Dopo aver baciato Oliv, Jason raggiunge Aidan verso gli spogliatoi, mentre io e mia sorella ci sediamo sugli spalti, che si fanno presto gremiti.
Quando entra la squadra del Montgomery, Oliv si alza in piedi e inizia a urlare, come molte altre persone. Io mi seppellisco nella giacca sperando che nessuno noti che siamo sorelle.
Da quello che capisco, Jason gioca come quarterback, che dovrebbe essere quello che tira il pallone, Aidan è una safety, quello che deve rubare il pallone o placcare gli avversari. La mia conoscenza del football più o meno finisce qui. Per il resto è solo una massa confusa di ragazzi che si prendono per la maglia e si tirano per terra nel tentativo di prendere la palla e portarla in endzone.
Sotto le luci dell'impianto, al freddo di metà ottobre, le divise fumano di sudore che vaporizza. Si sentono solo le loro urla, a volte arrabbiate, a volte felici, a volte strozzate, e si sentono un sacco di colpi, più secchi o più smorzati, dipende cosa entra in collisione.
Sono violenti, di una violenza che non avevo mai ben guardato. Il football non è certo il mio sport preferito, ma vedendoli lì a pochi metri, sento quanta aggressività c'è dentro ognuno di quei corpi.
La partita finisce con la vittoria del Montgomery, più che una vittoria è una specie di carneficina. Un paio di ragazzi avversari escono in barella, desolati.
Mentre i giocatori vanno a cambiarsi, io e Oliv ci facciamo largo verso la macchina.
Jason e Aidan non fanno neanche in tempo ad arrivare alla macchina che Oliv si butta sul suo ragazzo e lo riempie di baci.
«Sei stato grandioso amore!» esclama. Lui le sorride e poi la bacia più lentamente, mi sembrano quasi belli in questa scena, al che distolgo lo sguardo, e vedo che Aidan mi sta guardando.
Perfetto sei stata beccata mentre fissavi tua sorella e il suo ragazzo baciarsi. Abbasso lo sguardo e quando lo rialzo, Aidan sta già infilando il suo borsone nel baule, così decido di sedermi all'interno dell'auto.
«Hey piccioncini, noi vorremo andare grazie» dice Aidan prima di sedersi di fianco a me.
I due si staccano l'uno dall'altra e dopo aver messo giù il borsone, Jason mette in moto la macchina.
Appena arriviamo a casa di Jason, io e Oliv ci dirigiamo verso la sala, mentre i due ragazzi salgono in camera.
«Ma tutti questi alcolici per chi sono?" Chiedo ammirando tutte le bottiglie allineate sul tavolo.
«Per la festa» risponde Oliv come se fosse ovvio.
«Festa?» domando confusa
«Ah non te l'ho detto? Me ne sarò dimenticata. E poi su, dopo le partite, a casa dei giocatori che vincono c'è sempre una festa, Daisy!»
«Ti sembrano cose da dimenticare Oliv?!» esclamo alterata.
«Daisy tranquilla non sarai da sola e poi non dovrebbe venire molta gente. Giusto i giocatori, le cheerleader, un po' di amici».
«Non è questo il punto, me lo avresti dovuto dire, Olivia!»
«Hey ragazze tutto bene?» chiede Jason interrompendoci.
«Si» risponde Oliv .
«No» la contraddico.
I due ragazzi ci guardano straniti.
«Non le ho detto del dopo partita» confessa finalmente quella ballista di mia sorella.
«Già, e visto che non ho nessuna voglia di partecipare, me ne vado» dico prendendo la mia giacca dal divano.
«Vuoi andare a piedi?!» domanda Oliv guardandomi stranita.
«Non è molto distante e poi mi piace camminare».
«Ma sono dodici miglia. Ti accompagno io» salta su Aidan.
Tutti e tre ci giriamo verso il moro che fino ad allora non aveva detto una parola.
«Grazie, ma non voglio rovinarvi la serata».
«Non me la rovini, ci metto dieci minuti a portarti a casa».
«È perfetto e poi non voglio che vai a casa da sola di sera» dice Oliv.
«Okay».
Dopo aver preso le chiavi della macchina e una giacca, io ed Aidan ci dirigiamo verso l'esterno della casa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top