tredici
Mi sveglio ancora stanca, appena vado in bagno mi accorgo che ho due occhiaie mostruose, che copro con un po' di correttore.
«Non hai una bella cera, ti senti bene?» chiede Dolly mentre andiamo in classe.
«Non ho dormito bene» dico trattenendo uno sbadiglio.
«È per Oliv?» chiede Ev.
Annuisco.
«Mi sono persa qualcosa?» chiede Dolly.
«Scusa, ma è una storia che mi fa un po' male e non avevo molta voglia di parlarne. Ho litigato con Oliv, perché le ho detto cosa mi ha fatto Jason alla festa» dico svogliatamente.
«Cosa ti ha fatto?!» chiede curiosa.
«Ho visto lui e il suo gruppetto di amici che rompevano i vetri di un auto e lui si è rivoltato contro di me».
«Che stronzo. Ti ha fatto male?».
«No, ma solo perché è intervenuto Aidan» dico sedendomi in uno dei banchi dell'ultima fila.
«Meglio per lui, non avrebbe fatto una bella fine» dice scrocchiandosi le dita in modo minaccioso. Ma l'ultima nocca scrocchia male e Dolly mugola di dolore, mi sgorga un sincero sorriso per la stupidità delle mie amiche, che viene subito spento dall'ingresso dell'insegnante.
Le lezioni si confondono quasi nella mia testa. Ho un tremendo sonno e per due volte solo una gomitata di Ev mi evita la figuraccia di essere svegliata dall'insegnante, come un qualsiasi scansafatiche da ultima fila.
«Allora Ev com'è andata con Jace?» chiedo mentre ci avviamo verso casa alla fine di questa giornata interminabile.
«È stato carinissimo, prima mi ha portata a prendere un frappé e poi siamo andati allo skatepark e mi ha insegnato le basi» dice senza smettere di sorridere.
«Qualcuno è cotto e stracotto» annuncia Dolly mettendole un braccio intorno alle spalle.
«E smettila, mi piace. Tutto qui» rimbecca Ev sulla difensiva.
«Se se, e io sono Suor Maria Claretta» risponde Dolly, «comunque, per festeggiare vi va se andiamo a mangiare qualcosa?».
«Certo» rispondiamo in coro io e Ev. Andiamo in un piccolo negozietto che fa delle torte meravigliose.
«Ciao ragazze cosa posso portarvi?» chiede gentilmente una cameriera.
«Due torte di carote e una sacher» risponde Dolly per tutte e tre.
«Io volevo quella alla ricotta» dico non appena la cameriera se ne va.
«Fidati il cioccolato ti farà sentire meglio» dice Dolly per poi posare lo sguardo alle mie spalle.
«Daisy qualcuno è venuto a farti una sorpresa» annuncia Dolly.
Subito penso sia Oliv e mi giro di scatto con un sorriso enorme sulle labbra, ma a guardarmi non c'è Oliv, bensì Aidan. Il mio sorriso si smorza un po'. Aidan mi guarda confuso dal mio cambio d'umore.
Accenno un sorriso e poi mi giro verso le mie amiche.
«Che ti è preso Daisy, perché quella faccia?» chiede Ev.
«Pensavo fosse Oliv» dico guardando la fetta di torta appena arrivata.
Le mie due amiche si guardano e poi mi fanno un sorriso, mortificate.
«È buonissima la torta» dico cercando di recuperare la situazione. Aidan si siede di fianco a me.
«Ciao» lo saluto pulendomi le labbra con un tovagliolo. Vorrei sparire, soprattutto perchè quelle due, qui davanti, stanno ascoltando tutto.
«Ciao, posso parlarti?» chiede fissandomi intensamente.
«Ehm okay» dico alzandomi.
«Va tutto bene?» mi chiede appena usciamo dal negozio.
«Si perché?» Rispondo sulla difensiva.
«Jason ha detto che tu ed Oliv avete litigato».
«Sa anche il motivo?» chiedo preoccupata.
«No, lei non gliel'ha voluto dire».
«Okay» dico tirando un sospiro di sollievo
«Cos'è successo?» Domanda cercando di intercettare il mio sguardo.
«Niente di che, un litigio tra sorelle» dico cercando di nascondere il mio viso facendo finta di seguire delle foglie mosse dal leggero vento.
«Guardami» mormora per poi spostarmi i capelli dietro l'orecchio.
«Ti ho detto che non è niente» sussurro guardandolo, forzando un sorriso.
«Ah si? Allora perché hai gli occhi lucidi?» chiede, guardandomi.
«Non sono affari tuoi, ora posso tornare dalle mie amiche?!» dico cercando di tornare dentro al negozio. Non riesco neanche ad avvicinarmi alla porta che Aidan mi avvolge il polso con la sua mano.
«Aspetta».
Mi giro guardando la sua mano con uno sguardo assassino. Tutti uguali questi, pensano di poterti prendere e trattenere a loro piacimento.
«Scusa». Mi lascia andare il polso e mi guarda. «Quindi?» chiedo impaziente.
«Scusa se sono stato uno stronzo l'altra sera, ma avevo molti pensieri per la mente».
«Scuse accettate» rispondo fredda.
«Volevo anche chiederti se domani sei libera» dice lui sistemandosi il ciuffo.
«Perché?».
«Per uscire?».
«Si, ma perché?» chiedo sempre più confusa.
«È quello che fanno gli amici».
«E noi siamo amici?».
«Già, se non te ne fossi resa conto passiamo un bel po' di tempo insieme, soprattutto per via di tua sorella e Jason, non sarebbe male se ci conoscessimo» dice lui tranquillamente.
Improvvisamente quel trattenermi per il polso assume un'altro significato. Ed improvvisamente, pensare di avere in lui un amico mi scalda un po' il cuore.
«Okay».
«Passo a prenderti a scuola».
«No ma-» non faccio neanche in tempo a finire la frase che sui si allontana e mi saluta con un cenno della mano. Ed io sono costretta a rientrare ed affrontare due belve affamate di gossip. Mi auguro buona fortuna da sola e metto la mano sulla porta.
«Quindi di cosa avete parlato?» chiede Dolly spalancando la porta del negozio ed anticipandomi.
«Domani usciamo» dico io ancora confusa.
«Oh mio dio, finalmente!» urla Dolly.
«Prima che usciate ci incontriamo per prepararti. Non vorrai fare brutta figura con quel manzo pazzesco, eh? Ma gliel'hai visto il fisico l'altra sera alla partita?!» dice Ev.
«Passa a scuola» dico io mentre torniamo a casa.
«Vorrà dire che stasera faremo un pigiama party da te» interviene Dolly.
«Durante la settimana?» chiedo io.
«Ovvio» esclamano insieme. Maledette sadiche che vogliono rovinarmi la nottata.
Arrivata a casa avverto mamma del pigiama party. Lei mi guarda rimanendo spiazzata da una richiesta con così poco preavviso. Ci pensa su mentre finisce di stirare una camicia di mio padre poi accetta. Probabilmente lo fa perché ho litigato con Oliv e non vuole contraddirmi, ma il fine giustifica i mezzi.
«Però, dato il pochissimo preavviso, preparerai la cena per le tue amiche».
«Va bene, grazie mamma» dico per poi darle un bacio sulla guancia.
Appena arrivano le ragazze ci mettiamo a preparare delle semplicissime focacce, con formaggio, salumi e insalata.
«La nostra piccolina sta per avere il suo primo appuntamento, non sei emozionata?» esclama Dolly sorridendo.
«Parla piano che ci sono i miei di là!» mormoro alla mia amica fulminandola con lo sguardo.
«Scusa ma è l'emozione. Credevo saresti rimasta single a vita e che ti saresti presa una decina di gatti oppure avresti trovato uno di quei nerd appassionati di robotica»
«Lo credevo anche io» aggiunge Ev.
«Grazie per la fiducia ragazze».
«Ma l'importante è che ci hai fatte ricredere e devo dire con grande stile» ammette Dolly ridacchiando.
«Vero. Daisy attenta alla focaccia la stai bruciando!» esclama la ragazza spegnendo immediatamente il gas.
«Siete voi che mi fate distrarre con i vostri discorsi» mi difendo io.
«Va beh tanto è quella di Dolly» dice Ev posando la focaccia farcita su un piatto della nostra amica.
«Ma quanto siete carine, grazie per farmi mangiare le cose cancerogene».
«Figurati» risponde Ev con un tono che mi fa scoppiare a ridere.
Dopo cena ci chiudiamo in camera mia e le mie due amiche mettono sottosopra il mio armadio per trovarmi un'outfit.
«Lo sapete vero che siamo solo amici?!» chiedo vedendo i vestiti che tirano fuori.
«Non si sa mai» dice Dolly, dopo aver cercato per bene, ma senza successo, nel mio cassetto dell'intimo. Insoddisfatta, apre il suo zaino e tira fuori un reggiseno in pizzo.
«Ma giri con i reggiseni di pizzo nello zaino?!»
«Non si sa mai» cinguetta allegra, e mi passa il reggiseno, «provalo».
«No! Non metterò quello per uscire con lui» dico, scuotendo la testa.
«O questo o il tanga» mi minaccia Dolly, frugando di nuovo nello zaino.
«Mio dio! Va bene il reggiseno!» dico prendendo il reggiseno.
«Forza, ora passiamo alla questione peli» dice Ev prendendo il fornetto per scaldare la cera.
«Stai scherzando?! Non mi vedrà nuda, questo lo sapete no?!» dico preoccupata.
«Tranquilla facciamo solo le gambe, ora togliti i pantaloni, subito» dice Ev mentre prende le strisce.
Controvoglia, tolgo i pantaloni e lascio che mi facciano la ceretta. L'ho già detto che sono delle sadiche. Dopo una mezz'oretta di dolore finalmente finiamo.
«Guarda, sembrano le gambe di un bambino» dice Dolly passandoci sopra una mano.
Dopo esserci messe il pigiama ci stringiamo nel mio letto a mezza piazza e iniziamo a parlare e fare giochi stupidi, fino a che non ci addormentiamo.
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