Inizio


L'inverno su Londra da sempre si abbatteva con una violenza quasi disumana.
Se da un lato l'aria invernale era piacevole per via dell'atmosfera che precedeva l'arrivo delle festività invernali,le case che odorano di zucchero e legna scoppiettante nei camini,d'altro lato della medaglia,vi era il freddo glaciale,crudele che la povera gente era costretta a subire per le strade di quella città tanto bella quando martoriata dalle diversità di classe. In ogni vicolo,madri e bambini ridotti allo stremo costretti a vivere sui bordi dei marciapiedi,le fogne lasciate scoperte in alcuni quartieri e l'indifferenza della nobiltà,troppo lontana e troppo cieca ai problemi reali che da sempre affliggono la città.
Rose si stringe nella sua mantellina di lana,sua madre è molto abile con i ferri,passa velocemente per le strade e raggiunge senza troppa fatica l'orfanotrofio in cui è solita andare da diversi anni a dare un po' di sollievo ai bambini orfani,spesso prepara per loro dolci o porta qualche dono,la maggior parte delle volte si limita a leggere per loro insieme al primogenito della casata Moriarty,suo ormai vecchio amico d'infanzia.
Entra velocemente nella cappella dell'edificio tutta infreddolita e con il cuore più leggero nel rivedere l'amico "mio buon dio!"lo abbraccia di slancio "Albert stai bene?! Ho saputo dell'incendio che ha distrutto la tua tenuta! Ho temuto per te".
Lui posa le mani sulle braccia di lei sorridendole gentilmente "sto bene Rose,ma ho bisogno di parlare con te...".
Lei annuisce piano "William? Lui come sta?".
Albert le posa una mano sulla schiena e la conduce fino alla prima panca dove si siede in sua compagnia. È teso e nervoso,non si pente della sua scelta ma ora che ha dinanzi la vecchia amica,l'unica forse che gli sia mai stata realmente vicina e che abbia ricoperto un ruolo tanto importante senza badare a titoli o ricchezze,sente il cuore un po' pesante,con voce pacata senza mai guardarla negli occhi però racconta la notte dell'incendio avvenuta qualche giorno prima.
Rose si alza di scatto "Albert ma che stai dicendo... cos'hai fatto?" Soffia sconvolta "tu non faresti del male ad una mosca! Io ti conosco!".
Lui annuisce "devi conoscerlo Rose,lui ti aprirà gli occhi".
"Il falso William? Albert io... quel bambino è il male se ti ha spinto a tale azioni!".
Il castano si alza "no,non è così posso assicurartelo,ero arrivato ad un punto di non ritorno,volevo solo farla finita e lui... lui mi ha mostrato la via,vieni è di la".
La ragazza deglutisce e lo segue confusa e preoccupata.
Quando Albert la conduce nell'altra stanza,nota subito due bambini biondi,uno sembra un po' più riservato e la guarda quasi preoccupato,l'altro le sorride,ha uno sguardo sicuro.
"Lui è William"conferma Albert.
Rose muove qualche passo e lo scruta,sembra un normalissimo bambino,lo ha già visto ne è certa,poi ricorda e sorride "Louis! Come stai?".
Il minore accenna ad un piccolo sorriso "molto meglio,grazie"mormora.
Lo aveva conosciuto quasi un anno prima all'orfanotrofio,stava male e lei gli aveva donato la sua giacca in lana per farlo stare più al caldo,poi ogni sabato leggeva anche per lui oltre che per gli altri bambini.
"Albert ti ha detto tutto immagino"il maggiore inizia.
Lei annuisce "avete commesso un'atrocità".
"Lo so"soffia,il suo sguardo sembra triste e questo la incuriosisce "questo mondo è orribile,non ci sono speranze per chi non nasce nobile,ma il cuore delle persone è ancora puro sotto lo strato delle ombre che lo coprono,tanti demoni girano per Londra ma una volta eliminati tutti le nubi si dissiperanno una ad una,sarà uno spettacolo grandioso! Non ci saranno più discriminazioni ne fame ne dolore,non pensi sia bellissimo?!"dice mentre i suoi occhi si illuminano "tu non sei nobile ma fai parte della borghesia,ciononostante anche la tua vita è già scelta... sposerai chi la tua famiglia sceglierà,farai solo ciò che è giusto fare,una vita finta senza alcuna possibilità di scelta..."
Rose sussulta colpita nel profondo.
"Vogliamo cambiare questo mondo"il bambino biondo,il nuovo William,le porge la mano "mi permetterai di mostrartelo Rose?".
Rose indietreggia lievemente "se dicessi di no... ora che so tutto cosa mi succederebbe?"mormora.
Il bambino sorride "assolutamente nulla,una persona come te non ha nulla da temere,non hai mai fatto del male a nessuno e non dimenticherò mai la gentilezza che hai riservato a me e a Louis mesi fa".
Lei si guarda le mani dubbiosa "...Albert ha piena fiducia in te"lo guarda "voglio darti anche la mia".
William sorride.
La squadra si allarga,il suo piano prende forma.

...

Diversi anni dopo porto di Londra.

Rose sorride scuotendo il capo.
Osserva il minore dei suoi fratelli divertirsi ad indovinare i lavori svolti dalle persone sconosciute solo osservandole.
Il conte Blitz si avvicina e la osserva "siete la moglie del direttore Holmes".
Rose scuote il capo cortesemente "la sorella Signore".
"Si quel che è! Non siete nobile di sangue eppure la vostra famiglia ha una notevole influenza,insomma puzzate di povera ma siete molto bella,potrei quasi bearmi della vostra compagnia più tardi".
"Devo declinare il cortese invito Conte Blitz,non vorrei infettarvi la camera e poi un nobile come voi,troverà sicuramente qualche pazza che vorrà deliziare della vostra spiacevole compagnia".
L'uomo assottiglia lo sguardo "ma come osi?".
Rose si conceda allontanandosi,poi si sporge da uno dei balconi sospirando pesantemente.
"Uomo incantevole eh?".
Lei ridacchia "si William,un uomo meraviglioso quel Conte"scherza.
Il ragazzo biondo sorride "sta procedendo tutto secondo i piani"soffia.
"Avevi dubbi?".
"Io no"Albert si avvicina con un bicchiere di vino rosso in mano.
William sorride e si allontana.
"Cosa voleva quel maiale?"chiede il moro.
"Ah lascia perdere,non ne vale la pena"la ragazza sistema la cravatta dell'amico "non ci sai proprio fare con i nodi".
Fa spallucce sorridendo "tu invece? In cosa non sei brava Miss Holmes?".
"Uhm"scherza "a farmi ascoltare dal mio migliore amico che beve un po' troppo".
Albert ridacchia e le passa il calice.
Lei ne beve un sorso.
"Il matematico"sentono dire.
Rose si gira incuriosita notando Sherlock,suo fratello minore parlare con William.
"Si,effettivamente insegno matematica all'università anche se le sue ipotesi sono un po' forzate"risponde il biondo incuriosito "ma ora lasci provare me".
"Non è tuo fratello?"chiede Albert.
Rose annuisce "si,Sherlock. L'ho visto imbarcarsi prima ma non ho ancora avuto modo di parlargli,non sapevo fosse qui"spiega.
"Potrebbe rovinare il piano di Will? Tu che lo conosci bene?".
Lei sorride "Be... si potrebbe"fa spallucce "ma si interesserà solamente nel momento in cui troverà qualcosa che solletica la sua curiosità".
Albert la guarda "quindi?".
"Quindi non so,Sherlock è imprevedibile".

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