People like you need to fuck people like me
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Lista: pumpNEON
» Prompt: People like you need to fuck people like me
» Rating: Rosso
Kyojuro baciò Akaza per lunghi e interminabili minuti, tenendoselo premuto addosso, pelle contro pelle, in quella vasca grande abbastanza per tutti e due. L'acqua stava cominciando a intiepidirsi, ma nessuno dei due ci fece troppo caso, impegnati com'erano a stringersi e sfiorarsi. Lo sfregamento dei loro corpi bastava e avanzava per far provare ad entrambi la giusta dose di eccitazione capace di scaldarli fino dentro le ossa. Il professore aveva ripreso a far vagare le mani lungo i muscoli del bartender, percependoli fremere e guizzare al tocco deciso delle proprie dita, beandosi dei sospiri sommessi che sentiva lasciare le labbra di Akaza e che si infrangevano contro le sue con le quali non gli dava tregua.
Avvertiva nella propria soulmate ancora un po' di tensione, segno che quell'incontro l'aveva scosso davvero fin dentro l'anima e che parlare del suo passato non doveva essere stato per niente facile, così aveva deciso di riprendere a massaggiargli il corpo per farlo rilassare quanto più poteva. Aveva come la sensazione che non gli avesse davvero raccontato tutto, tenendosi per sé ciò che l'avrebbe fatto stare davvero male al solo parlarne, ma decretò fra sé e sé che, almeno per il momento, andasse bene in quel modo. Avevano letteralmente tutta la vita davanti, per conoscersi meglio e per mettersi a nudo, e lui non sentiva alcuna necessità nel mettergli fretta. Non sarebbe stato invadente, pazientando e lasciando alla propria anima gemella il tempo necessario per aprirsi totalmente a lui.
Akaza si risistemò tra le cosce aperte di Kyojuro, appoggiandosi con schiena al busto compatto e lasciandosi andare a mugolii scomposti nel sentire quelle mani accarezzarlo lascivamente. Il professore di storia non stava facendo niente di diverso, rispetto a pochi attimi prima: continuava ad insaponargli il petto con i palmi aperti, scendendo e risalendo sul suo ventre contratto, massaggiandogli le braccia e le gambe. Ma una volta che il suo nervosismo era andato scemando insieme al flusso di parole che aveva fatto uscire a forza dalla propria bocca, cominciava a prestare maggiormente attenzione al calore che gli scorreva lento su e giù per la colonna vertebrale, sentendo l'eccitazione crescere sempre di più e concentrarsi in un unico punto in mezzo alle cosce.
L'erezione gli si risvegliò un po' per volta, pulsando appena nel sentire le dita di Kyojuro passargli vicino all'inguine, facendogli provare una strana sensazione mista a solletico e piacere. Dietro di sé, premuto contro il suo fondoschiena, sentiva distintamente il membro dell'altro guizzare ogni volta che lui gli si premeva un po' di più contro. Erano entrambi accaldati ed eccitati, ma nessuno dei due aveva intenzione di far scoppiare troppo in fretta quella bolla di piacere dentro cui erano finiti. Akaza sorrise mesto e si spalmò meglio contro il petto di Kyojuro, allargando maggiormente le gambe e portando una mano a stringersi pigramente il sesso eretto, cominciando a toccarsi lentamente con sospiri sommessi, guardando il viso di Kyojuro con occhi languidi e leccandosi appena le labbra in un chiaro invito. Aveva voglia di provocare e stuzzicare il suo bel professore, di vedere fin dove era disposto a spingersi e fino a quando avrebbe resistito prima di prenderlo e farlo suo in quella vasca piena d'acqua.
Kyojuro puntò lo sguardo fiammeggiante sul punto in cui aveva visto la mano di Akaza sparire al di sotto del leggero strato di schiuma che si andava sempre più sciogliendo, eccitato e curioso. Quando vide il braccio muoversi lentamente, e sentì i gemiti appagati lasciare le labbra dell'altro, ebbe un prepotente sussulto al bassoventre che fece scattare del tutto sull'attenti il suo sesso lievemente eretto. L'attrazione reciproca che provavano era sempre talmente forte, che era difficile restare indifferenti troppo a lungo quando si trovavano a una distanza così ravvicinata, nudi e premuti l'uno sull'altro. E il fatto che le loro anime vibrassero all'unisono, in perfetta armonia e sintonia, non aiutava di certo a mitigare quella prepotente sensazione che scorreva calda come fuoco vivo nelle loro vene.
Il biondo professore di storia, allungò le sue mani sulle gambe del bartender, afferrandogli con decisione i muscoli delle cosce per stringerli e massaggiarli tra le dita, scorrendo con i palmi sulla pelle nuda fino a raggiungere il punto in cui la mano del bartender era impegnata a muoversi con lenti scatti di polso sulla propria intimità tesa. Ignorò del tutto il sesso eretto che l'altro era impegnato a sfiorarsi e scese con le dita a massaggiargli i testicoli sodi, facendolo mugugnare di approvazione. Mentre lo toccava con decisione, portò le labbra contro il suo orecchio bollente e lo morse appena. Poi scese sul collo, baciando e leccando la pelle attraversata dai brividi, fino a spostarsi sulla nuca, proprio al di sotto dei corti capelli rosa di Akaza. Fissando la piccola voglia a forma di fiamma, fece guizzare la lingua fuori dalla bocca e la passò su quel punto, in una carezza lenta e umida. Mille fremiti di piacere caldo e intenso attraversarono improvvisamente il corpo di entrambi, rischiando di far venire il bartender che smise di toccarsi con un sonoro rantolo, mentre lui sentiva il proprio membro vibrare di insoddisfazione.
«Ancora.» Akaza si girò appena con il viso stravolto dalla lussuria, avanzando quella pretesa con voce arrochita dal desiderio.
Kyojuro non se lo fece ripetere una seconda volta: circondò con le braccia il busto della propria soulmate, così da poterla tenere maggiormente stretta a sé, e poggiò nuovamente le labbra contro il simbolo della loro unione. Baciò e leccò quella zona tanto sensibile per lunghi attimi, portando entrambi a livelli estremi di eccitazione. Akaza si contorse appena, con la testa piegata in avanti per dare all'altro uomo maggiore spazio di manovra e il fiato corto. Sentiva l'orgasmo risalirgli su per la colonna vertebrale in ondate lente e potenti, per poi concentrarsi insistentemente tra le sue gambe divaricate. Gli bastò sentire i denti di Kyojuro affondare lievemente nella pelle decorata dal tatuaggio e dalla voglia, per raggiungere l'apice del godimento, riversandosi con prepotenza in schizzi perlati che si andarono a raccogliere sul pelo dell'acqua.
«Oh, dei.» Mormorò Akaza, con il fiato corto e il petto ansante, lasciandosi andare all'indietro, contro la spalla della propria soulmate. «Non mi era mai capitato di venire senza alcun tipo di sollecitazione alle zone intime.» Disse poi, le palpebre lievemente socchiuse.
«Ti è piaciuto?» Chiese Kyojuro, con voce roca, mentre gli lasciava una scia di baci tra la guancia e la mascella.
«Da morire. Da dove ti è venuto fuori di stimolare quel punto lì?» Volle sapere il bartender, girandosi totalmente nell'abbraccio dell'altro e portandosi in ginocchio tra le sue cosce divaricate. Lo sguardo gli cadde sul membro ancora eretto e insoddisfatto.
«Istinto.» Rispose semplicemente Kyojuro, facendo spallucce con un sorriso furbo ad arcuargli le labbra.
Akaza si sporse in avanti e depositò un bacio su quella bocca peccaminosa, portando le mani a sfiorare i pettorali tesi del professore in un carezza lenta e seducente. Glieli strinse appena, titillando con le dita i capezzoli turgidi e facendolo mugolare di piacere. Adesso toccava a lui far godere la propria soulmate. E sapeva già come e cosa fare.
Continuò a massaggiare il petto di Kyojuro con entrambe le mani, leccando e mordendo la pelle esposta del collo e delle spalle. Poi fece scorrere i palmi per tutto il busto, soffermandosi appositamente sul ventre per stimolare la zona in cui si trovava la voglia a forma di fiocco di neve, sfregandovi sopra i pollici e procurando ad entrambi intense scariche di piacere. Si fermò lì per diversi secondi, facendo pressione sui muscoli tesi e baciando quanta più pelle possibile. Gli piaceva il sapore di Kyojuro e sentiva che non ne avrebbe mai avuto abbastanza; era come una dolce droga che creava dipendenza. Quando si allontanò appena per impossessarsi di nuovo della sua bocca, si accorse di avergli lasciato dei segni lì dove aveva affondato un po' di più i canini lievemente appuntiti. Sorrise sornione e cominciò a vezzeggiare il labbro inferiore con la lingua, mordendolo e tirandolo appena con i denti.
I sospiri di Kyojuro cominciarono a farsi sempre più sommessi e frequenti, ebbro di quell'eccitazione che non aveva ancora trovato appagamento. Mentre Akaza era intento a baciarlo con foga e passione, lui allungò le mani e le posò sui suoi glutei sodi, stringendoli e vagando poi con le dita fino a insinuarle nel solco per individuare l'apertura nascosta lì in mezzo. Akaza gemette nel bacio e mosse i fianchi all'indietro, andando incontro alle mani dell'altro e accogliendo facilmente dentro di sé due falangi, la penetrazione resa agevole dall'acqua che eliminava ogni attrito, fungendo da lubrificante naturale. L'eccitazione si ripresentò nuovamente nel bartender, risvegliandogli una prorompente erezione che andò a collidere con quella ancora insoddisfatta del professore.
Akaza spostò le mani dal petto di Kyojuro portandole finalmente tra le sue gambe aperte per afferrargli saldamente il membro e scuoterlo con energia, strappandogli profondi ansimi sconnessi. Lo toccò per alcuni minuti, finché non fu lo stesso Kyojuro a fermarlo afferrandogli il polso con decisione.
«Non voglio venire così.» Disse rocamente, il desiderio liquido nelle iridi vermiglie. «Voglio farlo sprofondato dentro di te.»
Akaza avvertì un brivido di piacere percorrerlo da capo a piedi, facendolo fremere violentemente come se fosse stato colpito da un fulmine. Sentirlo parlare in quel modo, in maniera sporca e con la voce rauca per la lussuria, aveva acceso in lui un fuoco di profonda bramosia. Kyojuro doveva essere davvero eccitato oltre ogni immaginazione, se si era rivolto a lui con quelle parole. Akaza decise di cogliere la palla al balzo e di continuare ad aizzarlo stando a quel gioco passionale.
«Allora cosa stai aspettando a prendermi e sbattermi come si fa con una porta?» Disse, leccandosi lentamente e sensualmente le labbra.
Kyojuro rabbrividì nel sentire Akaza pronunciare quelle parole così provocanti e sporche, e non resistette più. Se lo tirò addosso con forza, facendolo finire a cavalcioni sul proprio bacino, i glutei ben allineati con il membro dolorosamente eretto. Gli afferrò e massaggiò le natiche, le separò e si spinse dentro lo stretto anello di muscoli con un unico colpo di reni, portando verso il basso le anche di Akaza. Rischiò di venire all'istante, circondato dal calore palpitante delle pareti interne della propria soulmate.
«Quanto sei stretto.» Mormorò più a sé stesso che al compagno, sistemandosi meglio tra le sue cosce per potersi muovere liberamente per come voleva lui.
«Sto solo aspettando che mi allarghi come si deve.» Akaza rincarò la dose di parole sconce, sentendo il sesso sprofondato dentro di sé pulsare e vedendo Kyojuro mordersi un labbro con le sopracciglia aggrottate per lo sforzo che stava facendo per non riversarsi all'istante dentro di lui.
«Questa lingua è fin troppo sciolta, stasera.» Disse il professore di storia, avventandosi sulle labbra del bartender per impossessarsi della sua lingua, cominciando a far scattare i fianchi verso l'alto tenendogli strette le anche, facendo scontrare i loro bacini con schiocchi decisi.
L'acqua della vasca cominciò a strabordare e finire contro il pavimento, smossa violentemente dai movimenti frenetici dei corpi che collidevano tra di loro. Gemettero all'unisono, sentendo il piacere scorrere nelle vene come lava liquida, i cuori che battevano furiosi nelle rispettive gabbie toraciche e le anime che vibravano come mai prima di allora. Erano connessi sotto ogni aspetto, perfettamente uniti come due pezzi di uno stesso puzzle.
«N-non è colpa mia se siamo così c-compatibili per quanto riguarda il sesso.» Disse Akaza quando ebbe la bocca libera, i sospiri a spezzare le parole. «S-sai, ho pensato sin dal primo momento che uno come te avesse bisogno di scopare con uno come me. Per quello mi sono sempre... Ah! Lasciato possedere senza obiezioni. S-sei un amante davvero passionale e perfetto per me.» Proseguì, cominciando a dire frasi sconnesse e di poco senso compiuto, ma che ebbero il potere di far eccitare maggiormente Kyojuro.
Il professore di storia quasi ringhiò, nel sentire quelle parole. Strinse con forza i fianchi di Akaza, tenendogli il bacino fermo mentre faceva scattare in alto il suo, colpendogli a ripetizione il punto in cui sapeva trovarsi la prostata. Cercò nuovamente le sue labbra per imprigionarle in un bacio scomposto e diede altri due poderosi colpi di reni; poi se lo premette contro e raggiunse finalmente il tanto agognato orgasmo, svuotandosi completamente dentro il suo stretto anello di muscoli che pulsò incessantemente, prolungando il piacere che gli aveva annichilito i sensi. Anche Akaza si riversò in quel preciso momento con un gemito alto, creando una seconda chiazza bianca sul pelo dell'acqua diventata ormai fredda. Il bartender si accasciò stancamente sul corpo ansante di Kyojuro, il respiro talmente corto da fargli dolere i polmoni. Il sesso tra di loro era sempre così stravolgente e appagante, così perfetto.
«Mi piace venire dentro di te.» Gli mormorò Kyojuro dritto contro un orecchio, lambendolo con il fiato caldo e la lingua.
«N-nh... Kyojuro, così rischi di farmi venire un'altra volta.» Rispose Akaza con un gemito, rabbrividendo. «Non che mi dispiaccia, sia chiaro. Potrei stare così per ore, a farmi sbattere da te in ogni posizione possibile e immaginabile.» Disse ancora, ridacchiando soavemente.
Il membro di Kyojuro ebbe spasmo e l'eccitazione riprese a scorrergli in corpo come un fiume in piena, portandolo nuovamente in erezione. Pronto ad occuparsi della propria anima gemella per il resto della notte – per come aveva appena chiesto nemmeno troppo implicitamente –, lo tirò fuori dalla vasca a forza senza uscire dal suo corpo e lo portò dritto nella stanza da letto. Poco importava che fossero bagnati dalla testa ai piedi: a ripulire casa ci avrebbero pensato in un altro momento.
» N° Parole: 2253
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