capitolo 10 (parte 1)

Bo quasi perde il suo "cappello" mentre inclina la testa per ispezionare i suoi piedi. Sarebbe dovuta venire con le scarpe nere, pensa, battendo i tacchi alla Dorothy prima di corrugare il naso. 

"Merda"

Le persone in fila si muovono in avanti e c'è un'atmosfera di confusione nell'ombra prima delle luci accecanti, l'eccitazione e quasi nervi paralizzati. Bo segue doverosamente la persona che ha davanti, niente di questa fila è diversa rispetto a quella che fu forzata a fare al matrimonio di sua cugina.

Bo non era mai stata così sotto controllo prima, seguimi, siediti qui, alzati, applaudi, stringi la mano. E se ne ricorda quando viene chiamata con un cenno da un uomo con linee di preoccupazione che gli attraversano la fronte. C'è un leggero sudore proprio sulla sua tempia, e tutto ciò le fa pensare agli strati di materiale scuro che ricoprono il suo corpo eccitato.

Il suo nome viene cancellato con aggressività dalla lista e lui le fa un gesto con la testa di lato con fare severo.

"Vai."

Le dita scorrono sulle tende rosso scuro che separano il pubblico dalle orde di "vincitori". Prende un consueto respiro profondo. Con passi apprensivi e un'onda di nausea, il nome di Bo viene chiamato e lei sale sul palco, un tacco brillantinato alla volta.

Per favore non cadere. Non cadere e rendendoti ridicola.

Il suo cuore si fa sentire come i tuoni in una tempesta estiva, sente la pressione dell'organo attraverso il suo vestito stretto e i palmi sudaticci che asciuga sulla toga che tocca il pavimento di legno. Bo non prova nemmeno a guardare il pubblico, si concentra sul rettore che le offre un sorriso e una mano da stringere.

La testa di Bo scatta ai fischi che risuonano e l'applauso entusiasta. Sedute sul secondo livello della platea ci sono due persone che riconosce e un'altra che le aveva detto che non ce l'avrebbe fatta. Bo era triste quando glielo aveva detto, ma era stata rispettosa e gli aveva detto di non preoccuparsi. Come poteva pretendere che la persona si presentasse, quando si scambiavano messaggi ogni tanto e si telefonavano due volte l'anno per gli auguri di compleanno?

Sua mamma fa scattare il flash della fotocamera e anche a distanza, Bo è sicura che delle lacrime le rigano le guance. Zia Grace è un po' meglio, anche se l'applaudire selvaggiamente fa pensare a Bo che l'esagerazione nelle manifestazioni di emozioni sono una cosa di famiglia. Sono entrambe vestite con vistosi abiti floreali, un aggiunta di colore rispetto all'outfit dai toni scuri che Bo è stata obbligata ad indossare.

Fa un piccolo gesto con la mano per salutarle, scende le scale del palco con in una mano la sua laurea mentre l'altra stringe il corrimano. Harry le fa un gran sorriso mentre allontana le mani dalla bocca.

Non c'è tempo per osservarlo bene, il suo cuore martella nella sua gabbia toracica, ma Bo è abbastanza sicura che non ci sono più i lunghi capelli che gli cadono sulle sue spalle.

Si siede per guardare la cerimonia di altri due corsi, applaude educatamente mentre la sua gamba si muove su e giù impaziente. Fa fin troppo caldo in quel vecchio posto, e Bo prega che qualcuno accenda il condizionatore o che apra una diavolo di finestra. Le poche volte che ha guardato la platea a forma di cerchio sul piano superiore, ha ricevuto un sorriso commosso da sua madre. Sua zia applaude ogni laureato con un entusiasmo che non si vede in nessun'altra persona del pubblico. Prima della cerimonia, aveva afferrato la mano di Bo e le aveva detto quanto era su di giri per essere tra una nuova generazione di laureati.

Harry sembra sapere quando gli occhi di Bo sono su di lui, così Bo riceve un sorriso e un occhiolino sfacciato. Quando sono liberi, lei è una dei primi ad alzarsi dal suo posto, affrettandosi per provare a lottare contro gli altri più lenti.  

Appena laureata, Bo si precipita per attraversare le porte nere in fretta e furia, esce dalla location principale ed entra nella reception dove i suoi amici e familiari stanno aspettando con bicchieri pieni del bar. Saluta con un gesto della mano un grande gruppo appena dietro di lei, Bo scannerizza il resto della stanza.

È in piedi intento a parlare con sua mamma e sua zia, indossa un completo elegante blu scuro con una quantità considerabile di capelli in meno rispetto all'ultima volta che l'ha visto.

"Harry!"

Mentre si gira, è veloce a posare il bicchiere, pronto a prenderla quando si getta su di lui. Le braccia di Bo stringono forte la sua vita mentre lei annulla le distanza tra di loro e lo stringe. Per Bo, la vicinanza dei loro corpi non si avvicina nemmeno a quanto desidera lei. Harry si allontana anche se le dita di lei si stringono sulla sua giacca. Aumenta la distanza allontanandola per le spalle, in modo da poter vedere il suo viso mentre lei sorride.

"Non pensavo che ce la facessi a venire," la sua voce trema leggermente, mentre afferra la sua mano.

"Non mi sarei perso la tua laurea, Bo."

Lui si abbassa inclinandosi leggermente.

"Ma tu avevi detto -"

"Sorpresa."

Harry le sorride come se fosse un bambino che ha detto una barzelletta terribile. E il suo make up si rovinerebbe se lei dovesse fermarsi a pensare che lui è veramente lì. "Beh, di certo è una sorpresa vedere il tuo nuovo look," sorride con affetto, alzando la mano per toccare i capelli corti di Harry.

"Ho pensato di dover cambiare un po'. Dovevo essere più presentabile in un'occasione così importante."

"Di certo è diverso."

È più corto ai lati e più lungo sopra. È divertente il fatto che non aveva mai notato quanto fossero carine le sue orecchie.

"Sei davvero bellissimo. E questi sono adorabili," dice, prendendo gli occhiali dal suo taschino, apre le stanghette e li posa sul suo naso.

"Davvero?"

"Tu sei adorabile."

Lui sospira.

"Non è esattamente quello che volevo."

"Congratulazioni per il tuo essere adorabile."

"Congratulazioni per essere stata così intelligente e esserti laureata. Anche se sembra che ti sei appena laureata a Hogwarts," la prende in giro, facendo svolazzare leggermente la sua toga.

"Grazie."

Bo si è quasi dimenticata il suo cappello quando inclina la testa per guardare il suo abito. Lo afferra appena prima che cada.

"Oh, questi sono per te."

Quasi dal nulla, un bouquet di fiori tenuti insieme graziosamente appare da dietro Harry, che lo lascia nelle mani di lei e prende il cappello nelle sue. Bo è timida nell'apprezzare il gesto, si nasconde dietro i bouquet mentre lo ringrazia. Pensa che dovrà chiedere al ristorante di mettere i fiori in un vaso mentre mangiano.

"Hey Bo!"

Si voltano entrambi e Bo ricambia il sorriso al gruppo di amici del suo corso. Max e Ali hanno lo stesso sorriso mentre agitano una bottiglia di spumante nella sua direzione e la chiamano con un cenno. Bo stampa un bacio sulle guance di sua zia e sua madre, scalcia via le scarpe col tacco e si dimena per uscire dalla pesante toga.

"Torno in un attimo."

La sua promessa ad Harry è accompagnata da un bacio più sulla mascella che sulla guancia, dato che non si è chinato abbastanza. Bo si allontana di qualche passo da Harry prima di ripensarci e di riavvicinarsi a lui. Lui sta ancora sorridendo.

"Sei davvero bello, Harry."

Bo annuisce, improvvisamente non riesce a smettere di arrossire mentre scuote la testa e si dirige verso i suoi amici, lasciando che lui la guardi.

***

Ci sono dei familiari che cercano stringere gruppi di amici che si sono laureati oggi per fare delle foto. È la sorella più piccola di Ali, con i suoi capelli neri intrecciati che oscillano sulle sue spalle che rompe il piccolo gruppo. Gli mostra un sorriso smagliante, con due denti in meno rispetto alla foto di famiglia che Ali ha in camera sua. Fa finta di non accorgersi la sorellina che lo tira dalla manica.

"Organizzeremo qualcosa per quest'estate, giusto?" chiede prima di essere spinto. "Potremmo incontrarci tutti a Londra, oppure potremmo passare un weekend in spiaggia?"

"Sembra fantastico."

"Per me va bene."

"A te va bene tutto," Jose colpisce Max nelle costole.

Fa finta di essersi fatto male mentre Jose posa la sua attenzione su qualcosa di più interessante.

"Dovresti andare."

Le parole sono accompagnate con un gesto della testa che indica la zona dietro le spalle di Bo.

"Stai cercando di liberarti di me?" Scherza Bo.

"No, credo solo che il tuo fidanzato ti rivoglia indietro."

Bo si gira e vede Harry in piedi vicino a sua madre e sua zia. Ha ancora la toga piegata sul suo braccio, e impiega un secondo a notare la sua attenzione, il suo cipiglio si trasforma in uno sguardo tenero.

Bo muove le dita dei piedi contro il tappeto spoglio mentre il suo stomaco si contorce d'affetto quando nota che Harry sta tenendo anche le sue scarpe nella sua mano.

"Oh, lui non è - il mio ragazzo."

"Davvero? Quindi è single?"

"Zitto," Bo lo zittisce, spingendo scherzosamente il suo amico.

Bo inizia a camminare verso di lui, facendo attenzione a tacchi a spillo e lucide scarpe eleganti. C'è anche un momento in cui Bo deve correre nella folla per evitare di danneggiare gravemente lo smalto blu sui piedi.

"Forse dovresti rimetterle se usciamo fuori," Harry indica le scarpe.

"Speravo che qualcuno mi portasse in braccio. Sono carine, ma mi stanno uccidendo i piedi."

Nonostante ciò, le rimette comunque, appoggiandosi al braccio di Harry per non perdere l'equilibrio.

"Potrei portarti sulla mia spalla, ma non credo che a tua mamma farebbe tanto piacere."

Bo si farebbe aiutare anche dai vigili del fuoco, anche se sua madre la guardasse con disapprovazione. Dopo oggi non vede l'ora di disfarsi delle scarpe brillantinate prese dal negozio di beneficenza.

"Lo faresti?"

"Certo."

"Sono molto orgoglioso di te. E solo per essere chiari, lo farei comunque, anche se non ti fossi appena laureata."

Bo mette la mano sul cuore con fare drammatico.

"Grazie per essere venuto."

***

Posare per le foto, lanciare il cappello da laureata e salutare prosciuga tutta le energie con le quali Bo aveva iniziato la giornata. Sua mamma e sua zia la stanno aspettando fuori al giardino e Bo potrebbe quasi inginocchiarsi per quanto è esausta, farebbe di tutto per togliersi quel fastidio dai piedi. Ma prima che possa raggiungere le due donne, Harry le si avvicina, posando il suo telefono in tasca e stando di fronte a lei.

"Sto per andare via," le dice e la gioia di Bo diventa delusione.

"Davvero? Non vieni a cena con noi?"

Può dire dal pizzico che lui si da sulle labbra che non voleva farlo diventare un dramma. Probabilmente voleva solo baciarle la guancia e sparire. Di nuovo.

"Puoi rimanere. Gli chiederemo di aggiungere un posto a tavola. Posso -"

Bo inizia a voltarsi verso sua madre perché lei saprà cosa fare. Le mamme lo sanno sempre; proprio come quando il parto è programmato. Bo non deve lottare per avere la sua attenzione, sua madre e sua zia stavano già guardando la coppia.

Bo la guarda abbastanza da vedere sua madre mimarle con la bocca, "lascialo andare."

A richiamarla gentilmente è la mano di Harry sulla sua spalla e lei sente un misto di emozioni nelle viscere. Fa male. Richiama alla mente il rapporto che condividevano in passato e quando lui le aveva detto che la stava lasciando. Ma questa volta Bo non sta piangendo. Bo resiste e regge il suo sguardo.

"Va tutto bene, festeggerai con la tua famiglia."

Lei stringe le labbra per evitare di dire qualcosa di stupido. Harry le bacia la guancia ma Bo riesce già a sentire che si allontana, creando distanza per evitare che si aggrappi a lui. E non capisce il perché.

"Harry?"

Lui sorride, muovendosi ancora per spezzare il loro contatto.

"Va tutto bene, ci sentiamo presto."

Con il cuore pesante Bo continua a torturarsi guardandolo mentre cammina gentilmente tra amici e familiari ed esce dal giardino attraverso l'arcata di pietra.

Mentre camminano per andare al ristorante, sua mamma prosegue a grandi passi mentre riceve una chiamata di un parente che Bo non aveva mai sentito, che vuole congratularsi per la laurea.

"Mi chiedo se hanno un menù vegano."

La zia di Bo infila il suo braccio sotto quello di Bo mentre vagano per le strade familiari ammirando le vetrine dei negozi.

"Ma tu non sei vegana."

"Lo so, ma la dieta mi intriga."

Bo scuote la testa ridendo mentre voltano l'angolo. Ricevono una serenata da un suonatore ambulante mentre aspettano fuori al ristorante che sua madre finisca la telefonata. È giovane, strimpella la chitarra e canta una vecchia canzone di Ed Sheeran di cui Bo non riesce a ricordare il nome.

"È un peccato che Harry non sia potuto rimanere," sua zia commenta mentre guardano.

"Già," Bo mormora, perché non è esattamente dell'umore per parlarne.

"Non dovresti preoccuparti."

"Di cosa?"

Little Bird, Bo pensa. Questa è la canzone.

"Ha detto che sta cercando di sistemare le cose. Non se la sentiva ancora."

***

"Raggiungimi all'angolo di Angle Road alle 6, indossa qualcosa di sportivo. H x"

Bo legge di nuovo il messaggio, prima di gettare il suo cellulare sul letto sfatto. Il suo cuore perde un battito mentre il telefono rimbalza prima di fermarsi alcuni centimetri prima del bordo del materasso.

"Indossa qualcosa di sportivo, cosa significa?"

Bo osserva il disordine nel suo guardaroba, le mani sui fianchi. Le grucce sono spinte avanti e indietro sul binario mentre riflette chiedendosi se i suoi jeggings possano considerarsi remotamente sportivi. Decide che non sono adatti.

Una volta guardato l'orologio decide in fretta, afferra un paio di leggings a fantasia e una t-shirt con su scritto "Salva Le Api", che le ha regalato Tiff il giorno del suo compleanno. È fuori dopo nemmeno due minuti.

Bo non è il tipo di ragazza che si presenta in anticipo da nessuna parte, ma è Harry e il suo messaggio criptico ha risvegliato qualcosa di simile ai nervi nella sua pancia. Simile, ma di certo non sono nervi. No.

"Ho detto qualcosa di sportivo."

Si volta per vedere Harry raggiungerla dall'altro lato della strada. Indossa dei pantaloncini sportivi e una t-shirt, un borsone è appeso sulla sua spalla destra. I muscoli delle sue braccia la accecano, non sono il tipo di braccia che appartengono ad un modello cesellato con capelli svolazzanti di una romanzo romantico per ragazzine. Piuttosto il corpo di un atleta, di qualcuno che usa il suo corpo come uno strumento invece di metterlo semplicemente in mostra in palestra.

Bo rifiuta di ammettere la piccola stretta nella parte bassa della sua pancia.

"Faccio yoga vestita così," Bo spiega, guardando in basso verso il top giallo e i leggings.

"Fai yoga?"

"Sì, io ed una mia collega andiamo a lezione il mercoledì. Finiamo per ridere quasi per tutta la lezione, ma credo di riuscire a fare la posa del guerriero molto bene."

Da una piccola dimostrazione nel mezzo della strada, per il divertimento di Harry.

"Come sta andando il lavoro?"

Bo si muove affianco a lui mentre inizia a camminare lungo la strada.

"Bene, grazie. Spero di non rimanerci a lungo. Ho un colloquio il prossimo venerdì con un NGO per il quale mi sto preparando."

"Incrociamo le dita."

Chiacchierano per il resto della misteriosa passeggiata fino a quando non arrivano vicino ad un edificio che Bo pensa sia vagamente familiare.

"Facciamo palestra? Io pensavo che saremmo andati a correre."

"Non proprio."

Harry la conduce verso la reception dove è accolto con calore da un uomo muscoloso dietro la scrivania. Bo aspetta mentre Harry caccia dal suo portafogli una carta prima di passarla su uno schermo. Le barriere di fronte a loro si aprono e Bo le oltrepassa incoraggiata dalla mano di Harry sulla parte inferiore della sua schiena.

Attraversano delle porte pesanti e sono accolti da un ambiente caldo e pieno di strilli eccitati. I bambini sembrano molto felici mentre si divertono in piscina e Bo guarda i marmocchi giocare con gli getti d'acqua delle fontane nel pavimento.

"Ho portato mia nipote qui l'altra settimana," Harry dice, appoggiandosi contro il corrimano dietro di lei.

"Qui?" Bo chiede. "Alla piscina dei bambini urlanti."

C'è una madre in piedi sul bordo della piscina, che chiama i suoi tre figli per farli uscire dalla piscina per asciugarsi, i bambini emergono dalla superficie con dei grandi sorrisi. Bo continua ad ascoltare divertita, è una scena che le ricorda la sua infanzia.

"Adora la piscina. All'inizio era appiccicata a me e siamo rimasti per la maggior parte dov'era poco profondo, ma poi voleva andare più in là."

"Quanti anni ha adesso?"

"Due e mezzo," Harry risponde con un piccolo sorriso.

Mentre Harry parla della sua nipotina, si possono sentire l'adorazione e l'orgoglio che prova verso di lei. E Bo sa per certo che la bambina lo ha completamente in pugno dal giorno in cui l'ha tenuta in braccio per la prima volta. E l'idea di Harry con un bambino, immaginando con quanta dolcezza le direbbe come la vizierà nonostante quello che sua madre dice. Bo è la prima testimone di come qualcuno che supera appena le ginocchia di Harry, l'abbia trasformato in una completa pappamolla.

"È stato un po' un incubo dopo essere usciti dall'acqua comunque, continuava ad agitarsi così tanto che non mi sono preoccupato di cambiarci."

Bo ride, afferrando il corrimano.

"L'ho solo avvolta nell'asciugamano come un burrito e ce ne siamo andati."

"Siamo qui per nuotare? Perché non ho portato un cambio."

"Non oggi. Ho programmato qualcos'altro."

Dopo essere passati davanti agli spogliatoi e poi la palestra, Bo inizia a fremere dalla curiosità tanto che inizia a fare domande.

Rimane insoddisfatta da un "Aspetta e vedrai."

Bo lo segue, attraversano una doppia porta ed entrano in una stanza poco illuminata.

"Stai qui un momento."

Harry lascia cadere la borsa sul pavimento vicino ai piedi di Bo che sospira e la mette contro il muro con il piede.

È difficile non notare il chiacchierare femminile nell'ampia stanza. La maggior parte sono donne, vestite sportive con i capelli raccolti e sorrisi. C'è una sbarra che percorre tutta la stanza, i muri sono coperti da specchi che arrivano fino al soffitto. Bo pensa che le donne debbano ballare, dato che lo spazio è perfetto per osservare e partecipare alle routine accompagnate dalla musica. Ma cambia idea quando vede che Harry si sta dirigendo verso il gruppo principale, gli altri gruppetti di donne si aggiungono.

Lo spazio è relativamente spoglio se si pensa che è situato in una palestra. Il pavimento è un patchwork di tappetini blu distesi a terra.

"Salve, grazie per essere tornate," Harry inizia e suscita delle risatine. "Sono felice di vedere tutte queste adesioni per questo corso di autodifesa. E spero che potremo imparare molto mentre siamo qui."

Le sopracciglia di Bo si alzano in risposta, ancora un po' insicura su quello che sta succedendo. I loro occhi si incontrano e Harry si ricorda di Bo in fondo alla stanza di fronte a circa venticinque persone.

"Questa è la mia –" Harry si ferma. "Lei è um –"

"Bo," risponde per lui.

Non ha mai trovato facile parlare in pubblico, e questa sembra una presentazione per la quale lei non si è preparata per niente.

"Lei mi aiuterà con le dimostrazioni," Harry spiega mentre Bo assorbe le informazioni per la prima volta insieme al resto della classe. "Questa è la prima volta anche per Bo. Quindi sarà una cosa nuova per tutti."

E quindi Bo si trova in un corso al quale non si era iscritta. Ma quello che la sbalordisce di più è quanto facilmente Harry spieghi alle persone come posizionare le gambe e le spalle. Beh, quello e il sorprendente repertorio di frasi incoraggianti che Harry tira fuori mentre fa il giro della sala.

Fanno degli esercizi che hanno già provato la volta scorsa, azioni che Bo deve recuperare con un partner mentre Harry girovaga per la classe. Una volta che ha imparato perfettamente come liberarsi quando qualcuno le blocca i polsi, Harry la chiama di fronte alla classe mentre le donne si posizionano in fila.

Bo è in piedi affianco ad Harry.

"Cosa pensate che possa mettere Bo in svantaggio nel caso in cui noi due avessimo un confronto fisico?"

La domanda è posta al gruppo e iniziano mormorii per la stanza prima che le persone parlino.

"Tu sei enorme," una delle donne in prima fila commenta.

Harry ride mentre Bo volta il viso per vedere dove gli arriva e poi guarda su. Lui è molto più alto, più largo e pesante di tutte le altre persone nella stanza.

"Sì, sono più grande di Bo."

"Più forte," qualcun altro suggerisce.

"A meno che lei non sia un'atleta, non può sfuggirti se corre."

Le domande iniziano ad aumentare e Bo ormai ha una fastidiosa lista di attributi che la mettono in una posizione inferiore per quanto riguarda il fisico. E sinceramente, non aiuta molto la sua autostima.

La conversazione del gruppo è ancora nel vivo mentre Harry fa gesto a Bo di avvicinarsi al materassino.

"Ti dispiace fare una dimostrazione con me?" Le chiede a bassa voce dando parzialmente le spalle alla classe.

"Che tipo?"

"Se non sei a tuo agio, puoi dire di no e lo chiederò ad una delle allenatrici - è difesa contro assalti sessuali."

Lo stomaco di Bo fa una capovolta e lei deglutisce.

"Wow, roba pesante," prova a dire e sfortunatamente fallisce a rendere la cosa più leggera.

"È importante che -"

"Ok."

"Sei sicura?" chiede, alzando le sopracciglia.

"Se aiuterà le persone presenti, allora certo."

Il suo sorriso è contagioso e Bo deve ricordargli di continuare la lezione. Gli da una piccola spinta verso il gruppo che sta aspettando, in questo modo lei può nascondere il sorriso di cui lui è responsabile.

"Puoi stenderti per me, per favore?"

Gli lancia uno sguardo prima di prendere la sua mano e sedersi sul materassino blu. Bo raccoglie i capelli in una coda prima di sollevarla e stendersi.

"Oggi, impareremo a difenderci e scappare da una posizione utilizzata negli assalti sessuali."

Lo sguardo di Bo passa da viso a viso, cercando di decifrare la loro reazione iniziale, è sorpresa nel notare che non ci sono shock o disagio, le persone sono aperte ad ascoltare e imparare.

***

Bo è un po' perplessa a causa della posizione in cui si trova, il materassino è l'unica cosa che separa il suo corpo dal pavimento e Harry è sopra di lei come se fossero nella privacy di una casa e non in una classe piena di occhi che osservano attenti.

Lui è piagato sulle mani e sulle ginocchia, le ginocchia fanno pressione sotto al sedere di lei mentre le sue gambe piegate si spalancano. Ma è la natura della cosa che stanno rappresentando che, nonostante la posizione, elimina qualunque sentimento romantico di Bo, e lei è abbastanza sicura che per Harry sia la stessa cosa. C'è qualcosa di remoto su tutto.

"Con l'assalto sessuale, questa è la posizione nella quale una vittima finirebbe molto probabilmente. So che potrebbe essere un po' imbarazzante come primo esercizio," Harry continua a parlare alla classe. "Ma è importante ricordare che nella realtà, se qualcosa dovesse accadere, non sarà a distanza. Sarà molto vicino."

Come per enfatizzare la cosa, si abbassa su Bo fino al punto che il petto di lui quasi tocca quello di lei. Poi lui si raddrizza e il calore del suo corpo scompare.

"Non pensate che una volta che siete a tappeto, è finita. Ci sono molte cose che potete fare per uscire da questa posizione. E questo è quello che impareremo oggi."

Tutta l'attenzione di Harry ritorna su Bo e tutti gli altri fanno lo stesso. È forzata a guardarlo in faccia, pronta per le sue prossime istruzioni. Ma non le dice niente, invece pone un'altra domanda al gruppo.

"Cosa pensate possare fare Bo per uscire da questa situazione?"

Lui è quasi completamente sopra di lei, i suoi avambracci accanto alla sua testa e Bo sente le guance diventare calde.

Ci sono mormorii di suggerimento tra le persone divise in coppia precedentemente, prima che qualcuno parli dal fondo della sala.

"Colpirti con il sedere?"

La stanza si riempie di risate.

"Non proprio," Harry ammette con un sorriso. "Prova a spingermi via."

Semplice.

Bo fa pressione, i palmi sul petto di Harry che spingono. Ma realizza che tutti e tre i tentavi finiscono con Harry che le fa piegare i gomiti e ritorna alla posizione precedente. Ed è allora, con un sussurro tra di loro che Harry chiede, "Come ti senti?"

Bo deglutisce.

"Impotente."

Ed è vero perché il pensiero di essere intrappolata così facilmente fa rivoltare lo stomaco di Bo. Se ci fosse stato qualcun altro al posto di Harry con il quale avrebbe dovuto fare la dimostrazione, si sarebbe tolta da quella situazione per mescolarsi insieme alle persone che stanno guardando. Ma è Harry, Harry con i suoi capelli corti, il viso segnato da una cicatrice e un sorriso disinvolto. E si fida di lui.

Una donna si schiarisce la gola e Harry ritorna ad essere l'istruttore professionale con facilità.

"Questo corso serve a imparare come prendere il controllo in situazioni del genere."

Con le sue mani sulle spalle di Harry, non sul suo petto, a Bo è detto di stendere le braccia. Le garantisce il fatto che nonostante i suoi sforzi, la parte superiore del suo corpo non può entrare in contatto con quella di lei.

"Vedete," Harry continua con il suo commento. "Con le sue mani in questo punto, non posso avvicinarmi. Potrebbe resistere al mio peso e mantenere questa posizione."

"Prova," una delle donne sedute di fronte suggerisce.

Bo non ha mai immaginato di trovarsi davanti ad un pubblico, soprattutto in una situazione del genere. Ma più mosse mostrano, più si sente a sua agio e sicura di sé in uno strano modo.

Harry guarda Bo e lei annuisce.

Prima Harry si stava trattenendo durante la dimostrazione, attento a non mettere tutta la sua forza muscolare. Ma mentre Harry lascia andare tutto il suo peso, Bo è felicemente sorpresa nel vedere che riesce a sorreggerlo.

"Stai veramente -"

"Sì, ben fatto," si complimenta.

Dopo un secondo il peso del corpo di Harry è rimosso e continuano con la prossima azione della sequenza.

Harry è paziente mentre provano mosse differenti che dipendono dalla posizione delle loro gambe. Mentre stanno ripetendo mosse nuove, Harry sorprende Bo facendola scivolare sotto di lui, il colpo è attutito dal materassino. Lui la tiene ancora ferma ma più si allenano, più facile è per Bo esibirsi. È particolarmente contenta di perfezionare, la "sgambettata", una sequenza che termina con la liberazione delle sue gambe.

"Bo metterà i suoi piedi sui miei fianchi per fare leva per la prossima mossa." Segue le istruzioni, lasciando che Harry le mostri come fare prima di ritornare alla loro posizione.

"Mentre fai questo puoi togliere le mani dal mio petto e afferrare i miei polsi."

Le dita si stringono forte intorno ai suoi polsi mentre i capelli di lui gli ricadono davanti agli occhi.

"E poi spingi, stendendo le gambe."

Non lo fa perché Harry non sta facendo forza.

"La reazione naturale della persona che vi attacca sarà di spostarsi, e dovrete usare questa cosa a vostro vantaggio. Quando succede, voglio che spostiate la vostra presa suoi polsi e che stringiate."

Harry si sposta da Bo abbastanza lentamente così lei ha il tempo di adattarsi alla nuova presa. Le mani scivolano giù dai suoi avambracci fino a quando non fa come le ha detto e afferra i suoi polsi.

"Brava."

Si stanno prendendo il loro tempo, passo dopo passo con Harry che rassicura il gruppo che ripeteranno la dimostrazione quante volte sarà necessario. È un insegnante paziente, felice di rispondere a tutte le domande che le donne gli pongono. Mentre Bo lo guarda con un sorriso stupido sul suo volto, il suo petto si riempie di orgoglio e pensa che forse è questo quello che è destinato a fare; aiutare le persone, usare la sua conoscenza ed esperienza del combattimento. Perché lui sa come usare la forza bruta degli altri a suo favore, come bloccare un attacco, come liberarsi da una presa, evitare un pugno e come avere la meglio tatticamente. Bo l'ha visto farlo, e ora è tempo che lui lo insegni agli altri.

"Quando arrivate a questo punto, è tempo di combattere. Qui è quando voglio che gli facciate il culo."

Le donne ridono per la sua scelta di parole mentre gli occhi di Bo si spalancano.

"Cosa?" sbotta.

"Inguine, Plesso Solare e mento," indica ciascuna parte del corpo. "L'intenzione è quella di inabilitare, farlo allontanare e poi correte."

La presa di Bo si stringe intorno ai suoi polsi. Non vuole fargli del male e fa sentire questa preoccupazione mentre Harry prende i polpacci di Bo, alzandole le gambe in modo che i suoi piedi sono vicini alle sue spalle.

"In questo momento hai la possibilità di colpirmi in faccia."

Bo lo provoca testando la forza della sua presa, Harry risponde con un sopracciglio alzato e un sorriso divertito.

"Pensate di star pedalando senza la bicicletta, è quello il movimento che dovete fare."

Bo prova i suoi calci mentre Harry sposta la testa di lato, in modo da non farsi male.

"Poi puoi rotolare via da me e correre."

Una volta che hanno finito la dimostrazione, è chiaro notare che alcune donne muoiono dalla voglia di provare la sequenza. Corrono in posizione a provare la routine in coppia. Bo guarda Harry che cammina tra i materassini parlando ad ogni coppia e aiutandole con ogni problema che hanno.

È il turno di Bo di sedersi e guardare mentre tracanna acqua dalla sua bottiglina. Nonostante il bisogno sinistro delle persone che seguono il corso, ci sono delle risate tra amiche mentre provano le posizioni. E Bo deve ammettere che si è divertita.

Quaranta minuti dopo le partecipanti stanno mettendo a posto la loro roba dal fondo della stanza. Ci sono sorrisi soddisfatti e chiacchiere divertite mentre escono, una donna chiede anche se potranno partecipare più persone alle prossime lezioni, spiegando l'interesse delle sue amiche quando gli ha parlato del corso. Il sorriso fiero di Bo si trasforma a causa di un nuovo arrivato.

"Eri qui per il corso di combattimento?"

Bo si volta per vedere un ragazzo in pantaloncini e una t-shirt che ha il collo inzuppato di sudore. È molto bello ma Bo pensa che non sia grande quanto i muscoli facciano pensare.

"È un corso di difesa," risponde.

Annuisce con un sorriso.

"Ho incontrato l'istruttore."

"Si?"

Emette un suono per dire di sì.

"Si ma hai visto la sua faccia," gesticola per indicare il suo occhio sinistro e la tolleranza di Bo per questa conversazione senza senso cala. Cazzo. Non c'è bisogno di parlare di certe cose, e il fatto che quest'uomo abbia pensato che sia l'argomento giusto per rompere il ghiaccio, Bo non lo concepisce.

"Non so, penso che sia carino," Bo inclina la testa verso Harry in modo giocoso.

Harry sta ancora parlando con un paio di donne del corso ma ha decisamente notato la sua interazione con l'uomo alla sua sinistra. La sua postura cambia, e c'è un momento in cui Bo pensa che possa avvicinarsi.

"Oh."

"Mmm, sembra che possa tenere una donna al sicuro. E ovviamente è molto rispettoso dato che tiene un corso che le rende più forti in situazioni dove siamo oppresse e perdiamo la nostra dignità nei peggiori modi possibili."

Il ragazzo annuisce ma Bo non è sicura che abbia seguito il suo ragionamento.

"Sono Jake," le porge la mano per fargliela stringere.

Bo potrebbe quasi ridere per lo sfacciato bisogno di cambiare discorso.

"Bo."

Un istante prima di vederlo, Bo sa che Harry è con lei. Puoi già sentire il suo calore mentre è all'in piedi per metà dietro di lei.

"Chi è questo?"

Diritto al punto e in un tono che non ha sentito da molto tempo. Bo sarebbe imbarazzata ad ammettere che manda il suo corpo in subbuglio, il petto diventa più caldo e sente una piccola stretta nel suo stomaco. Si sposta all'indietro verso di lui quasi per instinto.

"Jack."

"È Jake," il ragazzo corregge, irritato.

"Oh, scusami," Bo ridere leggermente, totalmente consapevole del suo errore. "Stavamo proprio parlando di te."

"Davvero?" Harry chiede con un po' di cautela.

Si sposta verso la sinistra di lei e Bo trattiene il bisogno di spostare i ricci che gli ricadono sul viso.

"Sì, del successo del corso e di quanto sei bello."

Harry le fa l'occhiolino e Bo gli mostra il suo miglior sorriso.

"Io vado."

Jake va via senza risposta da parte dei due.

***

Bo aiuta a mettere via i materassini nel mobile in fondo alla stanza. Beh, aiutare nel senso che lei ci si stende sopra come una stella marina mentre Harry lo trascina sul pavimento. Il divertimento procede quando si scambiano i ruoli, dato che Bo non riesce a muovere il materassino di un centimetro con Harry steso sopra.

"Grazie per essere venuta, penso che avere qualcuno con il quale dimostrare sia d'aiuto. Non penso che avrei potuto prendere una volontaria per quel tipo di routine nelle prime lezioni."

Stanno percorrendo i lunghi corridoi che portano alla reception.

"Oh, non ne sono sicura. Sono certa che ci sarebbero state un paio di mani alzate se tu avessi chiesto."

È timido al riguardo, ma Bo vede il suo sorriso mentre si gira per tenerle la porta aperta.

"Quindi, com'è successo?"

"Quando stavamo insieme, ricordo che tu me ne hai parlato, insegnare alle donne come difendersi."

È una conversazione che Bo ricorda di aver avuto ma era stata casuale, non aveva mai immaginato che l'avrebbe fatto.

"Mi sono allenato e sono diventato un istruttore certificato. È solo una sera a settimana per il momento, ma il manager mi ha detto che hanno dovuto rifiutare delle persone che volevano aggiungersi alla seconda lezione. E non solo donne, è una piccola percentuale al momento," Harry aggrotta le sopracciglia, "ma speriamo di incoraggiare i membri giovani della LGBT community ad aggiungersi."

"Sono stata fortunata ad aver avuto il mio posto allora."

"Tu sei un'eccezione."

"Forse volevi dire eccezionale."

Le loro risate si riversano nella strada.

"Sperano di aggiungere più lezioni durante la settimana."

"È fantastico."

"In quel caso non dovrò allenare in palestra durante il giorno, avrò solo il corso di difesa."

Bo è felice di notare che sembra fiero e dovrebbe esserlo.

"Quindi, mi vuoi mostrare il tuo nuovo appartamento o no?"  

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