Capitolo Ventesimo
alcune ore prima
Harry percorse il corpo di Tania con lo sguardo.
Osservò i suoi capelli, raccolti malamente sulla nuca, il collo scoperto, un paio di gocce di sudore sulla fronte. Le labbra che aveva baciato migliaia di volte, gli occhi in cui si era perso, che aveva osservato per ore, che aveva visto felici, tristi, sconvolti, confusi, entusiasti, arrabbiati.
Il corpo che aveva stretto tra le sue braccia, il collo e le clavicole che aveva ricoperto di baci, i fianchi in cui aveva affondato le dita, le cosce che aveva accarezzato, le gambe che aveva toccato, baciato, ammirato.
Ogni particolare apparteneva a lei. Rendeva Tania la donna che era.
Eppure lui faticava a riconoscerla. La sentiva così distante, così diversa, così sbagliata per lui.
Incinta.
Portava suo figlio nel grembo. Il suo futuro.
Non era mai stato troppo interessato ad avere dei figli, non ci aveva mai nemmeno pensato troppo intensamente.
Ma ora la vita gli aveva messo davanti un futuro già scritto per lui, senza nemmeno il più piccolo preavviso.
E, ovviamente, aveva scelto il momento più sbagliato.
Non poteva abbandonare Tania, non poteva abbandonare suo figlio. Ma il suo cuore sembrava comunque desiderare altro.
Eppure una parte di sé già amava il bambino che sarebbe nato. Anche se ancora non era un bambino.
Che fosse un maschio o una femmina, poco importava.
Era suo figlio.
Qualcuno a cui avrebbe dovuto insegnare ogni cosa, l'avrebbe visto crescere, l'avrebbe guidato nelle sue scelte, l'avrebbe amato e avrebbe cercato di renderlo felice in ogni modo possibile.
Era pronto. Si sentiva pronto a crescere un figlio.
Solo non con Tania.
L'amore era fondamentale in una famiglia. Fondamentale per crescere un figlio. Come avrebbe potuto passare il resto della sua vita con Tania?
Non poteva sposarla. Ma non poteva nemmeno rinunciare a suo figlio.
Lui era cresciuto senza un padre. Sapeva perfettamente cosa voleva dire non avere un punto di riferimento maschile e non voleva questo per suo figlio. O per qualsiasi altro bambino.
Che fosse un maschio o una femmina. Questo non avrebbe cambiato nulla.
La sua fidanzata aveva già abbassato lo sguardo a terra. Continuava a stringere il tubicino blu tra le dita, le mani che le tremavano appena.
Harry mosse qualche passo verso di lei, provando a circondarla con le braccia per tranquillizzarla, ma lei si ritrasse.
"No" mormorò, stringendosi a sé.
"Ti devo parlare, prima" continuò, con voce incerta, piantandosi le dita nel fianco per darsi un po' di forza.
Harry la seguì in cucina, in silenzio.
Cosa poteva essere successo? C'erano delle complicazioni? No. Impossibile che lo sapesse così presto. Aveva appena scoperto di essere incinta, giusto?
E allora cos'altro poteva essere successo?
Non voleva avere un figlio? Voleva il suo consenso per l'aborto?
Non avevano mai parlato di figli, certo, ma Tania non avrebbe mai fatto una cosa simile. Si stavano per sposare, i figli prima o poi sarebbero arrivati, naturalmente.
E, in ogni caso, lui non avrebbe mai acconsentito a rinunciare a suo figlio.
Tania si accomodò su di uno sgabello, incrociando le gambe e posandovi sopra le braccia.
Sembrava incredibilmente stanca.
Ma non per un fattore fisico. Sembrava provata psicologicamente, sconvolta.
Doveva essere successo qualcosa.
"Come stai?" domandò Harry, sistemandosi su uno sgabello accanto a lei. Provò ad allungare una mano verso di lei, per posarla sopra le sue, incrociate sul grembo, ma lei si ritrasse rapidamente evitando il contatto.
"Harry" iniziò, ignorando accuratamente la domanda "ho bisogno che tu mi ascolti dall'inizio alla fine. Per favore non interrompermi e, ti prego, cerca di mantenere la calma. Qualsiasi cosa ti passi per la testa, per favore, ricorda che potresti fare del male anche al bambino."
Tania finì il suo discorso in un sospiro, lasciando Harry confuso e preoccupato.
Cosa gli avrebbe mai potuto dire di tanto grave?
Non era mai stato un tipo violento. Certo, poteva essere uno stronzo, e spesso lo era, di difetti ne aveva, e non pochi, ma non aveva mai alzato un dito su di lei.
Perché allora aveva paura della sua reazione? Perché aveva paura di lui?
Si convinse che fosse solo una precisazione, che stesse esagerando, che magari lo stesse prendendo in giro.
Ma l'aria tra loro si era fatta talmente pesante che era quasi impossibile pensare che uno dei due stesse scherzando.
"Tania, vuoi per favore dirmi cosa sta succedendo?"
La donna si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sollevando il capo verso Harry, gli occhi velati da un sottile strato di lacrime.
"Io non sono stata del tutto sincera con te, Harry" cominciò, sforzandosi per non lasciare il suo sguardo. Gli occhi di lui, malgrado tutto, le infondevano una certa sicurezza, un senso quasi di protezione.
Doveva essere pazza a sentirsi tranquilla specchiandosi nei suoi occhi, ma forse inconsciamente voleva solo godersi il suo ultimo sguardo che non fosse carico di rabbia, odio o disgusto.
Si fece forza. Sapeva che questo momento sarebbe arrivato. Aveva provato in tutti i modi a ritardarlo, a non pensarci. Aveva sperato con tutta sé stessa che fosse un errore.
Ma, purtroppo, non era così.
E ora, avrebbe dovuto affrontare la realtà. E sperare di uscirne senza far soffrire né lei né Harry.
"Sapevo già di essere incinta." riprese, "Avevo fatto il test circa un mese fa ed era risultato positivo. Non volevo crederci, quindi l'ho rifatto una, due, tre volte. Fino a stamattina."
Fece una pausa, appoggiando il tester sullo sgabello accanto a sé. Strinse le dita in un pugno per nascondere il tremolio.
Harry la ascoltava attento, in silenzio come gli era stato chiesto.
"Te l'avrei dovuto dire, anzi, te l'avrei voluto dire; ma non ce l'ho fatta. Non voglio trovare scuse, Harry, non voglio supplicarti di perdonarmi. Ti sarai reso conto anche tu dello stato della nostra relazione."
Il cuore di Harry sobbalzò. Dove voleva arrivare? Sapeva di Mint?
La lasciò continuare, abbassando lo sguardo sulle ginocchia, per evitare di tradirsi.
"Non siamo più in sintonia, tu non mi guardi come mi guardavi prima, mi parli a malapena. Quant'è che non facciamo l'amore?"
Harry deglutì sonoramente. Tanto tempo, sicuramente. Ma decise di non intervenire.
"Mi rendo conto che non sono delle scuse sufficienti, che di scuse non ne esistono, voglio solo farti capire."
A quel punto Harry si decise a parlare.
"Non sto capendo niente, Tania. Vuoi dirmi che cosa è successo?"
Tania affondò le unghie nella coscia, lasciando che una lacrima le rotolasse sulla guancia.
"Ho fatto il conto dei mesi, Harry. Ho fatto il test più volte, speravo di sbagliarmi, ho contato e ricontato" la voce iniziava a vacillarle, mentre lo sguardo di lui si faceva più cupo. Iniziava a capire, ma non voleva crederci.
"Il bambino non è tuo figlio, Harry."
Il terreno gli tremò letteralmente sotto i piedi.
Tania l'aveva tradito?
Era incinta di un altro uomo?
Per un attimo smise di ragionare. Avrebbe voluto urlare, arrabbiarsi, piangere.
Ma dentro di lui aleggiava il vuoto più totale.
Anche lui l'aveva tradita. E non aveva nemmeno avuto il coraggio di parlargliene.
Certo, Tania era stata costretta dalle circostanze, ma prima o poi avrebbe ceduto comunque.
Un fiume di informazioni gli si accatastò nella mente, sentimenti che credeva di non conoscere nemmeno affollarono il suo cuore.
Non l'avrebbe sposata. Non avrebbe avuto un figlio.
Aveva già iniziato a fantasticare, lui si sentiva pronto. Era preoccupato, ma pronto.
E ora era tutto falso? Una bugia?
Non sarebbe diventato papà. E la delusione che tutta quella frase si portava dentro lo avvolse con violenza, riuscendo a sopraffare ogni suo altro pensiero.
Tania lo guardava in silenzio. Cercava di cogliere qualche dettaglio, di decifrare i suoi pensieri, le sue emozioni.
"Dimmi qualcosa, Harry" mormorò, allungando una mano verso le sue.
Ma questa volta fu lui a ritrarle.
Era il momento giusto. Doveva raccontarle di Mint. Dirle che nemmeno lui era del tutto innocente, che c'era un motivo se in quegli ultimi mesi era stato così distante.
Invece, la guardò alzarsi dallo sgabello e, asciugandosi le guance con le mani, salire al piano di sopra.
Si prese la testa tra le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia e gli occhi socchiusi, cercando di riflettere.
Aveva bisogno di pensare.
Ordinò i pensieri in una fila ordinata e li esaminò, uno ad uno.
Matrimonio. Non si sarebbe sposato, non avrebbe compiuto quel passo che tanto lo spaventava. E tutti i preparativi? E i parenti delusi?
Se ne sarebbero dovuti fare una ragione.
Figlio. Non avrebbe avuto un figlio, il che non doveva per forza significare che non l'avrebbe mai avuto. Solamente che non sarebbe stato ora, e con Tania, che nemmeno amava.
Era ancora giovane. C'era tempo per mettere su una famiglia e, ora che sapeva di essere solo, l'idea di impegnarsi per crescere un bambino o una bambina, lo allettava già di meno.
E infine, il tanto agognato risultato.
Mint.
Tania comparve sul pianerottolo delle scale, portandosi dietro una valigia.
Harry si alzò e la aiutò a portarla al piano terra.
"È finita?" disse poi, tornando con lo sguardo alla sua fidanzata.
Tania sembrò pensarci su.
"Mi dispiace" mormorò "Non sarebbe durata in ogni caso. Questo figlio mi ha solo dato una piccola spinta."
Harry annuì.
"Dove andrai?"
Una ciocca di capelli scivolò fuori dalla crocchia distrutta di Tania ma nessuno dei due osò allungare una mano per rimetterla al suo posto.
"Torno dai miei. Passerò a prendere il resto delle cose nei prossimi giorni"
Si abbassò ad afferrare la maniglia della valigia.
"E il padre?"
Tania si morse il labbro inferiore.
"Lo sa già. Gli dirò che ti ho parlato."
"È una brava persona?"
Annuì rapidamente con la testa.
"Non sono sola, Harry. Non ti devi prendere cura di me"
Harry si passò una mano tra i capelli, scostando un paio di riccioli dalla fronte.
"Voglio solo essere sicuro che tuo figlio abbia il meglio."
"Lo avrà" concluse la ragazza, fermandosi di fronte alla porta.
"Mi dispiace" ripeté un'ultima volta, prima di varcare la porta e andarsene.
[...]
"Non c'è nessuna Tania" rispose Harry con tono piatto, "Non stiamo più assieme."
Il cuore di Mint fece una capriola. Avrebbe dovuto essere felice? Eppure le dispiaceva. Per Harry, per Tania. Era colpa sua se era finita tra loro?
Si tenne stretto il ghiaccio sul fianco.
"Come stai?" mormorò, sollevando lo sguardo verso Harry, osservando i suoi lineamenti dolci oltre le ciglia bionde.
Harry riflettè per un istante. Come stava? La sua vita sembrava ondeggiare sull'orlo di un precipizio.
Avrebbe potuto guardare giù, verso quello che era già caduto, verso ciò che aveva perso, verso Tania, verso la breve illusione di diventare padre, verso l'approvazione di sua madre, e probabilmente sarebbe precipitato anche lui.
Oppure, avrebbe potuto fare un passo indietro, verso la terraferma, dove Mint lo stava aspettando, per un futuro incerto, non ancora scritto, ma carico di aspettative.
"Sto bene." rispose, avvolgendo il corpo di Mint con le braccia.
La fece voltare, tirandosela a cavalcioni sulle ginocchia, i visi a pochi centimetri di distanza.
"Ho tutto quello di cui ho bisogno" soffiò sul suo viso, prima di salire con la mano destra verso la sua nuca e spingere le labbra rosse di lei contro le sue, accompagnando i suoi movimenti con l'altra mano, ancora ferma sul suo fianco.
Mint fece leva sulle ginocchia, appoggiate ai lati del suo corpo, sul divano, per sollevarsi e approfondire fin da subito il bacio, accogliendo la lingua di Harry nella sua bocca.
Era suo. Totalmente suo.
Non l'avrebbe dovuto condividere con nessuno, l'avrebbe avuto interamente per sé, ed averlo per sé era ciò che di più bello le potesse succedere.
Harry scivolò con la mano sul sedere di Mint, strizzandolo dolcemente tra le dita, sollevandole appena la gonna corta.
"Tua madre non ti porterà via da me" le sussurrò sull'orecchio stampandole dei piccoli baci sul collo.
La strinse a sé, spostando il suo corpo minuto dalle sue ginocchia al divano e posizionandovisi sopra.
"Sei solo mia" mugolò, affondando la testa sulla sua spalla nuda per ricoprirla di baci.
Spazio Autrice.
Eccomi di nuovo, senza alcuna possibilità di difendermi.
Ho scritto capitoli migliori e me ne rendo perfettamente conto, ma non so come migliorarlo e non me la sento di riscriverlo, proverò a fare di meglio coi prossimi. Spero che siate felici come me per l'allontanamento di Tania (anche se ammetto che scrivendo il capitolo un pochino mi è dispiaciuto).
Harry e Mint possono finalmente stare insieme!!
Beh più o meno..
Aspetto i vostri commenti e voti e spero di aggiornare rapidamente, grazie per tutta la pazienza che portate con me, siete veramente fantastici♡
Un enorme bacio e al prossimo capitolo!
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