Capitolo Undicesimo
Harry spalancò esageratamente gli occhi.
La sua piccola gli aveva appena chiesto di restare da lei, o se le era solamente immaginato?
Cosa poteva essere successo che l'avesse cambiata così?
Harry arricciò le labbra in un sorriso.
"Come preferisci, piccola" le mormorò sulle labbra.
Spense anche l'ultimo barlume di ragione. Si sarebbe affidato totalmente all'istinto anche se forse non sarebbe stata un'ottima idea.
Percorse il viso di Mint con le dita, accarezzando ogni centimetro di quella pelle liscia e morbida. Si soffermò sulle labbra, accarezzandone la linea dolce e la ragazzina reagì posando un piccolo bacio sulle dita di lui.
Non riusciva nemmeno a capire perché si stesse comportando così, perché sentisse questo irrefrenabile bisogno di ritrovarsi ancora una volta stretta tra le braccia di lui, di ricevere le sue carezze e i suoi baci.
Si rendeva conto solo ora di quanto lui le fosse mancato in quei giorni. Aveva cercato di nascondere ogni sentimento, ogni ricordo, ogni nostalgia, ma non erano cose che si potevano far sparire in un attimo.
E ora stava cedendo. Non lentamente, né per gradi. Voleva tutto ora.
Piantò gli occhi azzurri negli smeraldi luminosi del Signor Styles, cercando di capire cosa sentisse, cosa provasse, cosa pensasse.
Voleva renderlo felice, comportarsi bene, fare soltanto quello che lui preferiva.
Era una sensazione strana quella che si stava facendo spazio dentro di lei. Per quanto le piacesse il tocco di Harry, ciò che bramava di più, con tutta se stessa, era vederlo felice, soddisfatto.
Forse era anche per quello che si era allontanata da lui. Dopo i baci avidi che si erano scambiati nella macchina di lui, Harry si era incupito, rattristato e una parte di lei non riusciva a non pensare che fosse anche colpa sua, che avesse fatto qualcosa di sbagliato e che lui non fosse felice con lei. Che magari sarebbe stato meglio con qualcun'altra.
O addirittura che magari avesse già un'altra.
Se ne rendeva conto solo in questo momento, mentre le mani decise del riccio, abbandonato il suo viso, si incastravano tra i suoi capelli e con un movimento rapido le labbra voraci di lui si attaccavano alle sue. Non delicatamente né dolcemente, ma con forza, desiderio, intensità.
Si lasciò guidare da lui, lasciando che scivolasse con le mani fino al suo fondoschiena, spingendola verso l'alto fino a costringerla ad avvolgergli le gambe attorno ai fianchi.
Mint rabbrividì rendendosi conto di essere completamente nuda. Harry accarezzò la superficie dell'asciugamano che le copriva ormai solamente la schiena e lo sfilò, rivelando le sue curve appena accennate, pressate contro il corpo muscoloso di lui.
Le labbra dei due non si lasciavano nemmeno per un secondo, e le dita del Signor Styles esploravano il dolce corpo nudo della sua piccola.
Mint era ancora avvinghiata a lui, il cuore le batteva fortissimo e iniziava ad avere caldo. Un fuoco le divampava all'interno, le sembrava di impazzire.
Harry mosse qualche passo verso il letto, stringendo tra le dita la pelle soffice di lei.
Separó le loro labbra con uno schiocco, lanciandole uno sguardo carico di lussuria.
Mint si decise a fare qualcosa. Allungò le mani tremolanti verso i capelli di Harry e con un movimento rapido slegò il codino disordinato, facendogli ricadere i riccioli castani sulle spalle.
Era di una bellezza disarmante. Gli occhi brillavano più del solito, le guance erano arrossate, i capelli scompigliati, le labbra rosse e gonfie per la moltitudine di baci, il respiro caldo e i muscoli in tensione sotto la camicia.
Sembrava un dio greco. Forte, dannatamente bello e virile.
Voleva scoprire ogni centimetro del suo corpo, esplorarlo, accarezzarlo, baciarlo. Non aveva mai provato qualcosa di simile in vita sua. Un desiderio così forte che la logorava, la riempiva e la svuotava allo stesso tempo.
Non riusciva a parlare. Gli avrebbe voluto dire quanto era bello, quanto la faceva sentire bene, ma le parole le morivano in gola.
"Mi fai impazzire, piccola" le mormorò lui sulla spalla, posando dei baci prima leggeri, poi intensi e desiderosi, stringendo la sua pelle pallida tra i denti, mordendo e succhiando.
Mint trattenne un gemito, stringendo i soffici riccioli dell'uomo tra le dita.
"Non trattenerti" sussurrò Harry, percorrendo la linea sinuosa del suo collo col naso, "Ti voglio sentire, bambina" continuò, con un tono velatamente imperioso.
La ragazzina emise un mugolio, non appena percepì i denti di lui sul suo collo. Inclinò istintivamente il capo, dandogli più spazio.
Harry la strinse più forte a sé, i loro corpi avvolti l'uno all'altro come in una scultura del Bernini, la pelle candida di lei che cedeva sotto la pressione delle mani forti di lui.
La posò delicatamente sul letto, sollevandosi ad ammirare il suo corpo nudo.
Mint si coprì istintivamente con un lenzuolo, arrossendo.
"Non coprirti, piccola" sorrise lui "Sei uno spettacolo meraviglioso"
La ragazzina arrossì violentemente, distogliendo lo sguardo.
Il letto cigolò sotto il peso di Harry che, puntate le ginocchia ai lati delle gambe di lei, si piegò verso Mint, i nasi a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
"Ti piace?" le sussurrò Harry sulla pelle, allacciando lo sguardo al suo.
Mint annuì.
"Voglio sentire la tua voce, piccola" mormorò, avvicinandosi maggiormente a lei.
"Mi piace moltissimo, Signor Styles" mugolò la ragazzina.
"Che cosa ti piace?" riprese Harry, "Dimmi cosa vuoi che io faccia e io lo farò" le ammiccò.
Gli piaceva l'idea di metterla in imbarazzo. La ragazzina vagava con lo sguardo sul corpo di lui, confusa. Era facile quando era Harry a guidare le danze, ma ora era arrivato il suo turno.
Mint arrossì nuovamente.
"Non lo so, Signor Styles" mormorò.
"Rilassati, piccola" le sussurrò lui sulle labbra, "Non c'è una risposta sbagliata. Fai quello che ti senti di fare"
Mint sollevò le mani incerte verso le spalle di lui, stringendo tra indice e pollice il primo bottone della camicia.
Con dita tremanti, riuscì a sfilarlo dall'asola, per poi dedicarsi al secondo. Dalla camicia semiaperta, si iniziava ad intravedere il petto muscoloso di lui.
Mint si morse le labbra, fino a raggiungere l'ultimo bottone.
Si sollevò leggermente su un gomito, sfilandogli prima una manica e poi l'altra, per poi far cadere la camicia a qualche passo di distanza dal letto.
Si fermò a contemplare il corpo di Harry.
Con le dita accarezzò ogni centimetro della sua pelle abbronzata, disegnando il contorno di ogni più piccolo muscolo, sulla pelle tesa e calda.
Harry emise un gemito quando le dita di Mint raggiunsero la cintura dei jeans, soffermandovisi incerte.
Smise di trattenersi. Aveva giocato abbastanza. Ora aveva bisogno di lei, di sentirla sotto di sé, di farla totalmente sua.
Non poteva più aspettare. Che fosse pronta a meno, la desiderava troppo per continuare a imporsi dei freni.
Mantenendosi in equilibrio sulle ginocchia, afferrò le esili mani della ragazzina tra le sue e l'aiutò a slacciarsi la cintura, per poi liberarsi dei jeans e dei boxer in una sola mossa, dopo aver ripescato una bustina argentata da una tasca.
Mint sussultò portando i suoi occhi in quelli di lui.
Si avvinghiò con le braccia attorno al collo di Harry che si piegò totalmente su di lei, facendo aderire il suo petto muscoloso al seno appena sviluppato della ragazzina.
"Piccola" mormorò sul suo viso, posando le labbra umide sulla linea appena accennata della sua mascella.
"Devi rilassarti, stai tranquilla, okay?" la guardò di sfuggita, percorrendo il suo corpo con le mani fino a fermarsi sui suoi fianchi stretti.
Mint deglutì sonoramente. Era pronta?
Era normale essere così spaventati? Il Signor Styles la faceva sentire bene, non avrebbe mai fatto nulla per farle del male, ma allora perché aveva così tanta paura?
Entrò in lei rudemente, e la ragazzina soffocò un grido. Si sentiva morire.
Avrebbe voluto urlare, calciare, piangere, ma tutto ciò che riusciva a fare era mugolare sotto il corpo sudato di Harry.
"Così, piccola, stai tranquilla, respira" le mormorava lui sulla pelle, lanciandole brevi sguardi schivi o stampandole qualche bacio occasionale.
Poco alla volta il dolore iniziò a diminuire, o più probabilmente fu solo il piacere ad aumentare.
Mint si sentiva distrutta, stanca, sfiancata.
Si dimenticò di dover dare del lei o di doverlo chiamare Signor Styles e si abbandonò totalmente ai sensi.
Una fiamma intensa le bruciava nel ventre, un misto di dolore e piacere così forte che non riusciva a distinguere l'uno dall'altro.
La linea che li divideva era sottile, quasi invisibile e l'uno e l'altro si alternavano dentro di lei, straziandola.
Harry gemette su di lei, prima di uscire dal suo corpo distrutto.
Si stese accanto alla sua piccola, sollevando il lenzuolo a coprire i loro corpi bollenti e sudati.
"Sei stata bravissima, piccola" mormorò, stampandole un bacio sulla fronte.
Mint accennò un piccolo sorriso per poi sistemarsi meglio sul letto, lasciando che le braccia del Signor Styles si avvolgessero attorno al suo corpo, e il petto forte di lui aderisse alla sua schiena.
"Buonanotte" sussurrò con voce flebile, accarezzando il palmo della mano destra di lui con le dita, fino ad addormentarsi, trattenendo le lacrime.
Si sentiva terribilmente male.
"Buonanotte, piccola" le rispose Harry, incastrando il viso sulla sua spalla e assaporando il profumo dolce della sua bambina.
Spazio Autrice.
Finalmente la situazione si accende per davvero, d'altronde ve l'avevo promesso.
Vi invito a passare a leggere un'altra fanfiction daddy che ho appena iniziato (ovviamente sempre con Harry). Si intitola Sold! ed è ambientata nel 1700/1800, spero vi possa interessare.
A presto col prossimo capitolo♡
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